Fornitura acqua:
5. Con questa main function invece si intende la capacità
del sistema di fornire in automatico l’acqua necessaria e per
“automatico” non si intende per forza la necessità di un dispositivo
elettrico atto a soddisfare la funzione;
Estrarre gli aromi dal preparato:
6. In prima analisi avevamo considerato
“miscelare acqua e preparati”
come main function però solo con la
stesura della PSN ci siamo resi conto che un task di questo genere
design space
rendeva limitata l’esplorazione del in quanto circoscriveva
le soluzioni a tutte quelle che richiedevano a preparati e acqua di essere
miscelati. Per questo motivo in maniera più generica ma forse più
estrarre gli aromi
corretta, abbiamo deciso di modificare la function in “
dai preparati” lasciando libera scelta al progettista di esplorare tutte le
strade percorribili;
Esportare bevanda in output:
7. In tal senso ci si riconduce alla capacità del
sistema di provvedere automaticamente alla distribuzione dell’infuso
senza che sia necessaria l’azione da parte dell’utente. Anche qui per
“automatico” non si intende che l’esportazione debba obbligatoriamente
avvenire tramite un dispositivo elettrico;
Dopo questa breve introduzione alle main function le analizzeremo una ad una
per descrivere il ragionamento seguito nella fase generativa.
PSN – Problem Solution Network
Fase generativa
Per prima cosa cominciamo con la definizione del task generico e quindi il
problema più astratto che può essere formulato per il nostro prodotto. Nel
Dispositivo per la
nostro caso, dopo un’accurata analisi siamo giunti a “
preparazione automatica di bevande al gusto di erbe aromatiche” anche se in
dispositivo per la preparazione di
prima analisi era emerso un task del tipo: “
infusi” molto probabilmente vittime di una inerzia psicologica che ci ha portato
Sviluppo e ingegnerizzazione del prodotto 2
a pensare agli infusi come l’unica bevanda ottenibile
dalle erbe aromatiche.
È doveroso fare una precisazione sul termine
“automatico” in quanto questa parola risulta fuorviante
ingegneristicamente parlando e necessita di un ulteriore
approfondimento per definirne con chiarezza il
significato: Con automatico intendiamo la possibilità di
far compiere al prodotto la fase di preparazione della
bevanda, gestendone sia gli input che gli output. In
particolare, non viene negata la possibilità che certe
funzioni possano essere avviate e/o regolate dall’utente
mediante leve o bottoni che comunque servono solo a
scopo di avviamento del processo, che poi viene gestito
interamente dalla macchina.
Nonostante si siano definite come main function “contenimento di preparati in
input” e “contenimento di preparati esausti in output” lo si vuole intendere
come un contenimento limitato ad un certo numero di utilizzi, oltre il quale lo
stakeholder di riferimento (in tal caso manutentore) dovrà provvedere al
riempimento e/o svuotamento del preparato/preparato esausto, in accordo con
quanto visto nella fase di product planning in cui per il target definito veniva
“mai senza”
individuato un nuovo attributo di prodotto che consente un
approvvigionamento programmato.
Nonostante le main-function siano numerose molte di queste sono adibite al
contenimento quindi per non risultare ripetitivi spiegheremo il ragionamento
logico relativo ad una sola operazione di contenimento estendendolo poi a tutte
le altre presenti nella PSN.
In questo caso il principio di azione e reazione è quello che permette l’equilibrio
del corpo e quindi ne garantisce il contenimento. Per contenimento intendiamo
una vera e propria separazione dall’ambiente esterno evitando la fuoriuscita di
input e/o output. Per assurdo anche un piatto sfrutterebbe lo stesso principio
della vaschetta rigida e del sacchetto ma non riuscirebbe a provvedere al
contenimento nello stesso modo. “contenimento dell’infuso in
Risulta differente il caso della main-function
output” che presentava un attributo di mantenimento della temperatura
stabilito in fase di product planning poi tradotto in requisito tecnico nella
matrice PPCD.
A nostro avviso nel mantenere la temperatura dell’infuso più a lungo possibile
si possono individuare due possibili strade da seguire, la prima è quella di
fornire calore all’infuso mentre la seconda è quella di ridurre al minimo le
perdite di calore. Andiamo adesso a sviscerarne i contenuti in modo da vedere
le soluzioni a cui i due diversi approcci apportano.
Sviluppo e ingegnerizzazione del prodotto 2
Per quanto riguarda la riduzione del calore disperso abbiamo deciso di
sfruttare la conducibilità termica dei materiali. In fase generativa non abbiamo
specificato che essa debba essere necessariamente bassa per assolvere al
proprio compito ma abbiamo preferito attenerci ad una linea guida più formale
behavior
indicando il che ci ha portato alle soluzioni
mostrate in PSN (vedi figura). Per quanto riguarda la
fornitura di calore invece lo sviluppo della PSN ha
portato alla considerazione di due principali metodi
ovvero conduzione ed irraggiamento.
Iniziamo adesso con le main-function più articolate
della nostra fase compositiva partendo da quella
che poi contraddistingue il prodotto ovvero
l’estrazione degli aromi:
1. Estrazione degli aromi
Prima di cominciare con l’analisi delle metodologie utilizzabili per
l’estrazione degli aromi dalle piante aromatiche, vista la particolarità del
contesto, molto più legata all’ambito chimico che ingegneristico, è
doveroso fare una breve descrizione delle terminologie al fine di rendere
più chiara la spiegazione della metodologia di seguito riportata.
Fino ad ora abbiamo sempre parlato di preparato ma al fine di poter fare
determinate distinzioni nella stesura della PSN è stato necessario
considerare il preparato come una composizione di pareti cellulari
essiccate e aromi dove per aromi si intendono tutti quei composti
intermolecolari (polifenoli, aminoacidi, enzimi, pigmenti, carboidrati,
alcaloidi, minerali e sostanze volatili) che rendono il tè la bevanda che
conosciamo.
Non avendo sufficienti competenze nell’ambito delle dinamiche di
estrazione degli aromi ci siamo informati leggendo numerosi articoli
riguardanti questa tematica e alla luce di questo siamo riusciti a
formulare 4 principali metodologie di estrazione:
Cambiamento di fase dell’aroma: Sulla base delle conoscenze
o acquisite abbiamo potuto constatare che l’aroma per come
Sviluppo e ingegnerizzazione del prodotto 2
descritto non possiede una vera e propria fase ma, trattandosi di
un composto intermolecolare necessità di un mezzo nel quale
coesistere, sia esso solido liquido o aeriforme; in tal senso
possiamo quindi ritenere questo ramo della PSN morto in partenza;
Moto relativo tra preparato e fluido ad alta temperatura: Un’altra
o tecnica che abbiamo appreso e che risulta essere quella più
largamente diffusa è quella che prevede un moto relativo tra il
preparato ed il fluido ad alta temperatura.
Per quello che siamo riusciti ad estrapolare dai documenti a noi
disponibili il meccanismo di estrazione mediante moto relativo si
basa sulla permeabilità delle pareti cellulari che consentono al
fluido di attraversarle e sulla base del fenomeno di diffusione
ottenere una soluzione di fluido ad alta temperatura e aromi.
Dalla generazione del moto relativo si diramano 2 meccanismi
necessari all’attuazione del task che prevedono il riscaldamento del
fluido al fine di massimizzare l’estrazione degli aromi, ed il fulcro
della function ovvero la generazione del moto relativo.
Nella generazione del moto relativo abbiamo individuato due
principali meccanismi che riguardano la possibilità o di muovere il
fluido attraverso il preparato oppure muovere il preparato.
Per un’analisi più accurata della nostra esplorazione del design
space si rimanda alla PSN.
Sviluppo e ingegnerizzazione del prodotto 2
Cambiamento di fase delle pareti cellulari: Nel nostro tentativo di
o esplorazione approfondita del design space ci siamo addentrati
anche in questo ardito tentativo.
In generale, ci siamo imbattuti in più metodi che consentissero il
cambiamento di fase delle pareti cellulari liberando perlomeno
alcuni degli aromi presenti all’interno dei preparati.
Nonostante l’ossidazione non consista in un vero e proprio
cambiamento di fase, l’incenerimento del preparato porta
all’estrazione di aromi che sono quindi contenuti all’interno
dell’esalazione derivante dal processo.
Altra soluzione è quella dell’evaporazione che si differenzia
dall’ossidazione per essere un cambiamento di stato fisico e non
più chimico.
In particolare, nel nostro caso, l’evaporazione non risulta essere
una strada perseguibile in quanto, perlomeno a chi scrive, non
risulta possibile l’evaporazione di un composto organico.
Per quanto riguarda invece la liquefazione delle pareti cellulari,
questo peculiare meccanismo si basa sull’impiego di un solvente.
Per solvente però non si intende una sostanza in grado di estrarre
unicamente gli aromi, ma un agente chimico in grado di
decomporre la struttura molecolare dei preparati ottenendo una
vera e propria liquefazione. Esplorando affondo questa soluzione ci
siamo informati sull’eventuale esistenza di solventi di questo tipo e
in merito siamo arrivati alla conclusione che un meccanismo di
liquefazione delle pareti cellulari è possibile, ma non siamo in grado
di conoscere e studiare eventuali soluzioni in cui il solvente stesso
sia capace di liquefare le pareti cellulari e rendere allo stesso
tempo la bevanda commestibile per il beneficiario. Nonostante
questo dubbio, ci siamo comunque addentrati nell’ esplorazione del
design space consci del fatto che un sistema del genere sarebbe
potuto essere interessante anche in ottica dello sviluppo di un
nuovo sistema di estrazione industriale visto che a quanto pare i
Sviluppo e ingegnerizzazione del prodotto 2
limiti dei processi classici sono principalmente legati ai bassi
rendimenti di estrazione.
Nella trattazione di questo metodo si è ritenuto giusto trattare
anche soluzioni più classiche come la fusione termica che però non
godono di una buona applicabilità in questo, infatti per un
composto organico è impossibile stabilire una temperatura di
fusione così come lo si fa per un metallo o un polimero;
Rottura delle pareti cellulari: La nostra esplorazione del design
o space si
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.