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MATERIALI E STRUMENTAZIONE:
Pila Weston già allestita;
Termocriostato con regolazione temperatura;
Termoresistenza;
Computer con interfaccia per archiviazione dati;
PRINCIPIO DEL METODO:
Nella cella Weston avvengono le reazioni di ossidoriduzione che generano la forza elettromotrice
secondo le redox: + + 42-
Cd(Hg) → Cd + 2e Hg SO +2e → 2Hg + SO
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Elettrodo di sinistra (anodo) Elettrodo di destra (catodo)
Misurando i valori di fem (E) di celle elettrochimiche che lavorano in condizioni di reversibilità, è
possibile determinare grandezze termodinamiche delle reazioni chimiche che costituiscono il
processo elettromotore della pila. Ipotizzando che venga prodotto solo lavoro elettrico è possibile
determinare il valore di energia libera secondo l’equazione:
ΔG = -nFE
Dove n è il numero di elettroni scambiati nella reazione e F la carica di una mole di elettroni (96485
C/mol). L’entropia del processo è quindi proporzionale al coefficiente termico della pila e vale:
[ ] [ ]
∂∆G ∂E
S ∆ S=nF
=−∆ quindi avremo:
∂T ∂T
p p
Ora dalla relazione ΔG = ΔH –TΔS è possibile estrapolare il valore di entalpia del processo dalle
equazioni precedenti: ∂E
( )
∆ H=nF [T −E ]
∂T p
E abbiamo ottenuto tutti i valori di grandezze termodinamiche del processo in questione.
ELABORAZIONE DATI:
I valori di fem e temperatura archiviati durante l’esperienza permettono di elaborare un grafico che
rende l’idea dell’andamento della forza elettromotrice al variare della temperatura; la cella Weston è
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Leonardo Calabresi RELAZIONE PILA WESTON 20/02/2013
una pila con ΔG negativo quindi
all’aumentare della temp avremo una
diminuzione della fem come si può vedere dal
grafico:
Ad ogni variazione di temperatura
corrisponde una variazione di fem; quando
negli intervalli entrambe diventano costanti, è
possibile determinare un valore medio.
In questo modo possiamo costruire, tramite il
fitting lineare, una retta dove la sua equazione
esprime il comportamento della pila con la
temperatura: la derivata rispetto a T di tale
equazione ci permette di calcolare il
coefficiente termico della pila e, di partire per
i calcoli termodinamici successivi.
Prima di tutto conviene calcolare l’entropia del processo che equivale ad un solo valore; per farlo
calcoliamo il coefficiente termico della pila che sarebbe la derivata rispetto alla
temperatura dell’equazione della retta di
fitting che vale: -0.00021487
quindi avremo: [ ]
∂E =−0.00021487
∂T p
E otteniamo così facilmente il valore dell’entropia:
[ ]
∂E
∆ S=nF =¿
∂T p
C
2∗96485 ∗(−0.00021487 )=−41,463
mol
Conoscendo il valore del coefficiente termico
Possiamo ricavarci semplicemente i valori
di ΔH di reazione riportati in tabella
utilizzando la relazione nota: [ ]
∂E
( )
∆ H=nF T −E
∂T p
Ora utilizzando l’equazione: ΔG = ΔH – TΔS
Possiamo determinare agevolmente i valori di energia libera del processo considerato.
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Leonardo Calabresi RELAZIONE PILA WESTON 20/02/2013
Nelle equazioni precedenti, T corrisponde alle temperature medie espresse in Kelvin, convertite
quindi nella scala assoluta, ed E alla forza elettromotrice media; i valori sono riportati in tabella.
<fem> (V) <T> (K) ΔG (J) ΔH (J)
5 5
1.0366 292,35 -2,0003 * 10 -2,1215 * 10
5 5
1.0367 291,74 -2,0005 * 10 -2,1215 * 10
5 5
1.0369 290,73 -2,0009 * 10 -2,1215 * 10
5 5
1.0371 290,02 -2,0013 * 10 -2,1215 * 10
5 5
1.0373 289,18 -2,0017 * 10 -2,1216 * 10
5 5
1.0375 288,19 -2,0021 * 10 -2,1216 * 10
5 5
1.0377 287,28 -2,0024 * 10 -2,1216 * 10
5 5
1.0379 286,29 -2,0028 * 10 -2,1215 * 10
5 5
1.0381 285,33 -2,0032 * 10 -2,1215 * 10
5 5
1.0383 284,24 -2,0036 * 10 -2,1215 * 10
ΔS = -41,463 J/K
PROCEDIMENTO, OSSERVAZIONI FINALI:
La cella Weston consiste in un tubo di vetro a
forma di "H". Gli elettrodi sono costituiti uno
da una miscela di mercurio e solfato di
mercurio (HgSO ) e l'altro da un' amalgama di
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cadmio in mercurio; entrambi gli elettrodi si
trovano a contatto con una soluzione di solfato
di cadmio (CdSO ). Questa soluzione funge
4
anche da giunzione tra i 2 semielementi. il comportamento della pila Weston dipende molto dalla
concentrazione di cadmio in mercurio nell'amalgama; una cella standard contiene il 12.5% in peso
di Cd in Hg. I collegamenti elettrici avvengono attraverso dei fili di platino immersi da un lato nel
mercurio e dall'altro nell'amalgama. La misura della fem ai capi dei due elettrodi va effettuata
ipoteticamente con passaggio di corrente che tende a zero (quindi a impedenza infinita); ciò
ovviamente non è possibile ma grazie ai voltmetri elettronici si può raggiungere un' impedenza di
circa 10 GΩ, ciò rende il passaggio di corrente trascurabile e il processo può essere considerato
reversibile.
Preparare la postazione di lavoro posizionando la pila Weston nel bagno d'acqua del termocriostato;
collegare la cella all'interfaccia del pc ed inserire la termoresistenza per il controllo della
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