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Quindi legata al mondo reale.

I tempi moderni fanno vacillare questa concezione in 2 maniere:

• L’artista creatore, paragonabile a Dio genera insieme coerenti e chiusi i sé stessi. Il

poeta si avvicina al dio creatore degli oggetti finiti. L’idea di imitazione è individuata

nel fatto che là si produce un macrocosmo e qui un microcosmo, senza alcuna

esigenza di somiglianza dei risultati.

• Lo scopo della poesia non è imitare la natura ma produrre bellezza sant’Agostino.

Nell’Europa del XVIII si chiederà agli artisti di produrre oggetti destinati esclusivamente al

bello. Tale prospettiva è sviluppata negli scritti di Shaftesbury e Hutcheson, e che porterà

alla teorizzazione del termine estetica di Baumgarten.

Tutto ciò ha molteplici conseguenze:

• Separa ogni forma d’arte dall’attività di cui non era che il grado superlativo, l’arte si

ritrova in un ambito diverso, dell’artigianato o della tecnica.

• L’artista è solo un artigiano di migliore qualità. L’artigiano si contrappone all’artista

perché l’uno crea oggetti che servono, l’altro oggetti da contemplare per solo

piacere estetico, uno obbedisce all’interesse l’altro al disinteresse. Uno continua ad

essere uomo, l’altro si avvicina al divino.

• Le arti sono raggruppate in una categoria: pittura poesia e musica sono fatte per

essere fruite e quindi derivano da un atteggiamento disinteressato, sotto l’estetica.

L’arte coincide con l’aspirazione alla bellezza.

• Gli antichi trattati dell’arte erano indirizzati alle tecniche di realizzazione delle

opere, materiali, colori, superfici, ora invece trattano del processo percettivo e del

gusto.

Le arti esigono un luogo adibito appositamente per loro:

mostre

 gallerie

 musei

La gerarchia “significato/ bellezza” viene ribaltato, ciò che era auspicabile diventa

necessario, ciò che era necessario (riferimento teologico/mitologico) sarà facoltativo.

Quando un’ opera entra in un museo diventa arte, diventa arte tutto ciò che prima non

aveva nessun valore.

L’arte incarna la libertà del creatore e la sua sovranità.

La bellezza si definisce sul piano funzionale come ciò che non ha un fine pratico, e sul

piano strutturale come ciò che è organizzato con il rigore del cosmo.

L’arte permette all’uomo di raggiungere l’assoluto.

Estetica dell’illuminismo

4.

Quando si passa dalla prospettiva della produzione a quella della ricezione aumenta la

distanza che separa l’opera dal mondo. Muta anche la società europea di questo periodo.

L’artista non produce opere per un mecenate ma sono destinate a tutta la società.

Lo spirito dell’illuminismo si basa sull’autonomia dell’individuo.

L’artista è uomo libero, l’opera a sua volta si emancipa.

Nell’illuminismo si sviluppa: il bello materiale non è che la manifestazione più

il pensiero platonico:

 superficiale della bellezza e rimanda alla bellezza delle anime,

bellezza assoluta . ciò che è bello è armonioso e proporzionato, ciò

Shaftesbury afferma:

 che è armonioso è vero e di conseguenza bello e buono.

La poesia non si basa sull’udito ma sulla verità che non può separarsi dal significato.

I pensatori di questo periodo non rinunciano a leggere opere letterarie come un discorso

sul mondo, cercano di dividere le due verità, quella dei poeti e quella degli scienziati,

ciascuna delle quali è giusta e serve per la comprensione del mondo e dell’uomo.

Situare l’attività artistica in rapporto a quella filosofica è quello che cerca di fare

Baumgarden in:

meditazioni filosofiche sulla poesia (1735)

 Aestetica (1750)

L’autore immagina il poeta come creatore di un mondo possibile(UNO DEI TANTI)e

legittima la prospettiva estetica .

l’estetica riguarda la conoscenza, che nn è inferiore ma deriva da un analogo della

ragione e produce conoscenza sensibile. Quest’ultima è accessibile a tutti gli uomini e non

solo ai filosofi.

Lessing, autore di spicco dell’illuminismo tedesco afferma 2 tesi:

• Ciò che specifica l’opera d’arte è l’armonia e bellezza

• L’opera fa parte di un meccanismo più alto che serve per la conoscenza e che

conduce gli uomini verso la saggezza.

Nel Laoconte Lessing scrive: vorrei che venisse definita arte un opera in cui l’artista può

veramente manifestarsi come tale, in cui la bellezza è il disegno primo e ultimo.

In drammaturgia d’Asburgo confronta l’opera dello scrittore con quella del creatore che da

vita ad un mondo coerente ed autonomo. Scrivere e imitare con un proposito è quello che

distingue gli artisti geni con quelli mediocri e comuni.

Preoccuparsi della bellezza è ciò che distingue l’arte da ciò che non è arte.

L’insieme di queste nozioni verranno elaborate da Kant nella critica del giudizio che

influenzerà la visione contemporanea dell’arte.

Il bello è disinteressato e al tempo stesso è simbolo di moralità.

Il bello nn può essere oggettivo perché deriva da un giudizio di gusto ma può essere

riconosciuto nell’armonia degli elementi dell’opera.

Nel diario di Benjamin Constant del 1804 si trova: l’arte raggiunge uno scopo non

prefissato. Bisogna distinguere 2 tipi di scopo:

• Quello che l’artista si sarebbe prefissato all’inizio

• Quello che è tipico di ogni opera capolavoro

La letteratura riguarda tutto non si può dividere dalla politica religione o altro.

È l’espressione del giudizio degli uomini su tutte queste cose. Non esiste una poesia pura,

tutta è impura perché ha bisogno di idee e di valori che non le appartengono.

Letteratura di immaginazione filosofica o scientifica vengono distinti, anche se fanno parte

della stessa categoria, agiscono sul mondo e contribuiscono a creare una società

immaginaria abitata da autori del passato elettori del futuro.

Dal romanticismo alle avanguardie

5.

Tutta l’estetica dell’illuminismo riesce a mantenere un equilibrio instabile:

da un lato sposta il baricentro dell’imitazione alla bellezza e afferma l’autonomia

 dell’opera

dall’altro non ignora il legame esistente tra realtà e opere , che aiutano a

 conoscerla e agiscono su di essa.

L’arte continua ad appartenere al mondo comune degli uomini.

L’estetica romantica non rompe i legami, perché l’arte resta una conoscenza del mondo ,

fornisce accesso ad una realtà secondaria.

Baudelaire afferma che la poesia non deve sottomettersi alla ricerca di verità e bene

perché crea una verità e un bene più grande di quelli che si trovano al suo esterno.

Resta fedele alla teoria di kant , quando afferma che l’immaginazione è la più scientifica

delle facoltà perché è l’unica a comprendere l’analogia universale, l’immaginazione è la

regina del vero.

L’opera dell’artista partecipa alla conoscenza del mondo.

Se i poeti hanno davvero il compito di rivelare agli uomini le leggi segrete del mondo non

si può più dire che la verità non ha nulla a che fare con i loro poemi . l’arte e la poesia

riguardano la verità che non è quella a cu aspira al scienza.

Egli aspira ad una verità come rivelazione del mondo. Si instaura un rapporto tra parole e

mondo ma le 2 verità non si confondono.

Secondo Baudelaire non si tratta di copiare ma di imitare . allo stesso tempo il poeta non è

altro che il traduttore, deve interpretare. La bellezza è intersoggettiva e appartiene a tutti

gli uomini.

Flaubert difende l’autonomia della letteratura ma allo stesso tempo, la passione per la

conoscenza del mondo.

Wilde afferma che la vita imita l’arte ben più di quanto l’arte imiti la vita, no nega che

esiste una relazione tra le 2 cose. Turner non ha inventato la nebbia di Londra ma è stato

il primo ad averla percepita e raffigurata nei suoi quadri.

Creare un mondo + vero implica che l’arte non spezzi il suo legame con esso. La rottura

avverrà solo nel XX sec con Nietzsche . questo nuovo atteggiamento raggiunge autori del

XVIII sec come Winckelmann che afferma : lo scopo della vera arte non è l’imitazione della

natura ma la creazione della bellezza.

Questi autori ricadono nel monismo dell’estetica classica che voleva spiegare ogni cosa

con l’imitazione.

Oggi c’è un solco profondo tra letteratura di massa e di élite. Da un lato la lettura

commerciale dall’altro le vere qualità artistiche. Una nuova concezione artistica si ha nel

XX sec con le avanguardie. alla pittura si chiede di dimenticare il mondo materiale e di

obbedire solo alle proprie leggi. Malevic fondatore del suprematismo, affermerà che la

pittura si deve considerare un’azione che ha il suo scopo.

Le opere di Kandinskij hanno un legame con il mondo ma cercano di dare un vero ordine

cosmici. Con la dittatura , l’arte sarà posta al servizio di un progetto utopistico di creazione

di una società e di un uomo nuovo.

Il realismo sociale afferma che l’arte deve piacere e istruire, molti artisti rispondono con

entusiasmo a tale richiesta ma in altri luoghi laddove regna la libertà di espressione vi sarà

un opposizione, per difendere l’autonomia dell’individuo ,affermando che l’arte e la

letteratura non hanno a che fare con il significato del mondo.

Ai giorni nostri vi è una convivenza più o meno pacifica di ideologie differenti, insieme ai

sostenitori della concezione utopistica si trovano i fautori dell’estetica umanistica

dell’illuminismo. Oggi la forte presenza nelle istituzioni nei media e nell’insegnamento di

tale concezione da un’immagine impoverita dell’arte e della letteratura.

Che cosa può la letteratura?

6.

John Stuart Mill in un suo scritto racconta la sua depressione, era divenuto insensibile ad

ogni piacere della vita, era insensibile al bene e al male, nulla riusciva a procurargli

un’emozione.

Due anni dopo legge casualmente Wordsworth, uno dei grandi scrittori inglesi, nei suoi

versi trova i propri sentimenti. Possiamo giungere ad una conclusione, questo è stato uno

degli esempi di come la letteratura sia importante.

La letteratura può molto, può tenderci la mano condurci verso gli altri, farci comprendere il

m

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vanderwoodsen di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di regia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sciaccaluga Marco.