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Costi di prodotto (Horngren)

4.1 Nel campo del calcolo dei costi si usano termini ben specifici come:

  • Oggetto: elemento di cui si vuole misurare il distinto costo
  • Costi diretti: costi direttamente ed economicamente convenienti da attribuire all'oggetto
  • Costi indiretti: non sono attribuibili all'oggetto in modo economicamente conveniente quindi è necessario un metodo di allocazione
  • Aggregazione di costi: ampi o circoscritti raggruppamenti di singoli elementi di costo
  • Base di riparto: comun denominatore nelle operazioni di ripartizione dei costi indiretti

4.2 I principali sistemi di assegnazione e determinazione dei costi di prodotto sono:

  • Per commessa: i costi vengono assegnati a un ben preciso prodotto con specifiche caratteristiche, in quanto i costi si

riferiscono a risorse impiegate per quel solo prodotto;

4.3.2 le fasi sono:

  1. Identificazione della commessa, ovvero dell'oggetto a cui saranno attribuiti i costi:
  2. Individuazione dei costi diretti da attribuire alla commessa generalmente calcolati dalla moltiplicazione fra le ore di lavoro svolte e il costo orario del lavoro, ovvero il costo diretto effettivo
  3. Identificazione di un aggregato di costi indiretti associabili alla commessa ma non interamente imputabili
  4. Scelta della base di riparto con cui attribuire alla commessa una quota dell'aggregato di costi indiretti; generalmente le ore lavorative complessive associate ai costi indiretti
  5. Calcolo del coefficiente unitario risultante dal rapporto fra l'aggregato di costi indiretti e la base di riparto, moltiplicato poi per le effettive ore lavorative sostenute per quella commessa
  6. Determinazione del costo di prodotto sommando costi diretti e quote di costi indiretti attribuibili alla commessa

Per processo: i costi sono

assegnati ad aggregati di unità simili per poi determinarne il singolo costo tramite una media

4.8 Il perfezionamento dei sistemi di calcolo dei costi risponde all'esigenza di fornire informazioni di costo non distorte nel caso in cui tali sistemi abbiano ad oggetto commesse e servizi che differiscono significativamente nell'impiego delle risorse aziendali.

4.9.1 Tale perfezionamento si può in primo luogo seguire massificando l'imputazione dei costi come costi diretti ed in particolare distinguere varie categorie di costi diretti attribuendo diversi coefficienti di costo.

4.9.2 In secondo luogo occorre aumentare il numero di aggregazioni di costi indiretti finché tali aggregazioni risultino omogenee, ognuna delle quali avrà una diversa ma appropriata base di riparto.

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Prima parte

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7) CERBIONI cap 1919.1/2/3 i crediti, sia

finanziari che di funzionamento, secondo il codice civile possono valutarsi con due metodi: per le imprese più grandi con crediti a lungo termine vale il criterio del costo ammortizzato che attribuisce per competenza l'eventuale differenza di valore iniziale e finale, determinato come il valore di rilevazione iniziale determinato al fair value come in caso di regolare vendita, diminuito dei rimborsi eventualmente già percepiti e delle eventuali svalutazioni per riduzione del valore o irrecuperabilità, più o meno le quote di ammortamento a seconda che il valore sia aumentato o diminuito: il valore iniziale del credito va però scorporato degli interessi impliciti che non sono maturati subito alla data di emissione del credito ma matureranno durante gli esercizi, determinati come differenza tra valore iniziale e fair value; per le micro-imprese e le società che redigono il bilancio in forma abbreviata che presentano per lo più crediti a breve termine.

Vale il criterio del presunto valore di realizzo che impone nel caso in cui si presume di non incassare o non incassare interamente il credito, di effettuare una svalutazione considerando i crediti singolarmente e le singole cause, le difficoltà del debitore, gli eventuali sconti, resi e abbuoni già operati e altre cause come anzianità dei crediti e condizioni generali del settore da cui provengono.

19.4 Solitamente per la contabilizzazione di un'operazione di gestione si attende il ricevimento o l'emissione della fattura ma, nel caso tale operazione avvenga a ridosso di due esercizi, tale regola generale non può essere rispettata: nel caso di una vendita di merce a fine dicembre con pagamento dilazionato senza emissione della fattura che si prospetta avverrà solo a gennaio, non si può aspettare il nuovo esercizio per contabilizzare l'operazione perché la merce non è più nelle disponibilità del venditore e va rilevato.

Un ricavo che riguarda l'esercizio precedente, perciò in contropartita al conto merci c/vendite, si contabilizza un ricavo. Si apre un conto fatture da emettere dove si contabilizza il relativo credito 19.5. Nel caso di crediti e debiti in valuta estera, questi al momento della rilevazione devono essere contabilizzati con la valuta corrente e a fine esercizio con la valuta alla data di redazione del bilancio. L'eventuale utile o perdita vanno imputati a conto economico come utili o perdite provenienti da cambi, ma nello specifico caso di un utile netto, questo deve essere accantonato a riserva fino alla riscossione del credito o pagamento del debito.

LOMBARDI cap 6.26.2.1/2 Per la valutazione di crediti e debiti in valuta, l'OIC 26 distingue tra quelli che generano valori non monetari che, non comportando diritti o obblighi a incassare o pagare, non risentono delle oscillazioni di cambio per cui vengono iscritti al cambio storico alla data dell'operazione, e quelli

che invece generano valori monetari cioè importi in denaro che risentono dell'oscillazione dei cambi alla data di incasso o pagamento il cui valore a fine esercizio deve essere aggiornato al cambio in vigore a quella data, quindi a fine esercizio bisogna operare la valutazione del credito al presumibile valore di realizzo o del debito e determinare il rispettivo cambio con le relative differenze derivanti dal cambio in vigore da cui deriva il rischio dovuto alla fluttuazione dei cambi, oltre al rischio di inesigibilità per i crediti, e da cui derivano gli utili o le perdite dovute rispettivamente all'aumento o alla diminuzione del cambio di chiusura, confrontato con quello alla data di effettuazione dell'operazione, che vanno imputati al conto economico in quanto componenti finanziarie maturate nell'esercizio ma poiché sono solo presunte e non ancora realizzate, vanno iscritte in una riserva non distribuibile fino al momento della realizzazione. 6.2.3 Se

l'utile dell'esercizio è superiore all'utile su cambi, bisogna operare l'accantonamento a riserva legale se necessario, scorporare l'utile su cambi imputandolo alla riserva non distribuibile e per la restante parte distribuirlo o accantonarlo a una riserva per utili; se l'utile è inferiore all'utile su cambi, bisogna operare l'accantonamento a riserva legale se necessario e la restante parte va imputata alla riserva non distribuibile; se vi è una perdita non è possibile accantonare nulla alla riserva non distribuibile perché non vi sono utili maturati nell'esercizio.

6.2.4 negli esercizi successivi: se emerge un utile su cambi superiore alla riserva non distribuibile, tale riserva deve essere adeguata per un ammontare pari alla differenza; se l'utile su cambi è equivalente al valore della riserva non si opera nessun adeguamento; se l'utile su cambi è inferiore alla riserva, la differenza si

trasferisce ad una riserva distribuibile; se emerge una perdita netta su cambi, la riserva non distribuibile costituita negli esercizi precedenti viene trasferita ad una riserva distribuibile

9) CERBIONI cap 1818.1 Tra l'attivo patrimoniale si possono anche trovare titoli di credito emessi da Stato, enti pubblici nazionali, internazionali o sovrannazionali e da un'impresa con l'emissione di titoli obbligazionari, e da titoli azionari che costituiscono le partecipazioni al capitale di altre imprese caratterizzate da un legame durevole mentre quelle a rapido smobilizzo di natura speculativa possono anche trovarsi tra l'attivo circolante.

18.2 i criteri di valutazione sono descritti nell'art 2426: per titoli e partecipazioni iscritti tra le immobilizzazioni in base al valore inferiore tra il costo e il valore alla chiusura dell'esercizio e usando il metodo del patrimonio netto per le sole controllate e collegate, mentre se iscritte tra l'attivo circolante in base al

valore inferiore tra costo e valore di mercato. 18.3 Nel costo d'acquisto di titoli e partecipazioni sono compresi anche oneri accessori rappresentati ad esempio da mediazioni, consulenze e commissioni; per la valutazione il cc prevede, nei casi applicabili, che la valutazione avvenga col criterio del costo ammortizzato determinato come il valore iniziale diminuito dei rimborsi eventualmente già percepiti, delle svalutazioni operate in seguito ad una riduzione di valore, delle quote di ammortamento se il valore a scadenza è minore del valore iniziale o aumentato se viceversa. 18.4 Si deve inoltre tener conto del valore durevole di fine esercizio. Infatti, se si determinasse una perdita durevole, si dovrebbe operare una svalutazione. Ma per considerarsi perdita durevole devono essere valutati i rischi di liquidità e insolvenza che compromettano il realizzo del titolo, degli interessi e del rimborso a scadenza in caso di titoli, mentre va considerata l'impossibilità di.

Conseguire risultati economici positivi nel caso di partecipazioni.

18.5 Le attività finanziarie comprese nell'attivo circolante secondo il cc sono iscritte al minor valore tra il costo d'acquisto e il valore di realizzazione desunto dall'andamento del mercato di un certo periodo, ad esempio l'ultimo mese; in caso di ripresa del valore le rettifiche devono essere annullate fino e non oltre il ripristino del costo.

10) CERBIONI cap 1717.1/2/3 Le rimanenze sono costituite da beni destinati alla vendita e fattori produttivi a veloce ciclo di utilizzo e comprendono quindi materie prime, sussidiarie, di consumo, merci il cui costo è dato dal costo d'acquisto compreso di oneri accessori come il trasporto e al netto di rettifiche come sconti e abbuoni, e prodotti finiti, in corso di lavorazione, semilavorati il cui costo è dato dal costo di produzione nel quale sono compresi costi diretti e quote di costi indiretti con esclusione dei costi di distribuzione.

Dettagli
A.A. 2019-2020
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovanni.master.picone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Santosuosso Pierluigi.