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LAVORO STRAORDINARIO + FERIE E PERMESSI
RETRIBUZIONE LORDA – RITENUTE INPS(debito verso l’inps) = IMPONIBILE FISCALE
IMPONIBILE FISCALE – RITENUTE IRPEF + ASSEGNI FAMILIARI (INPS C/COMPETENZE) –
ACCONTI Già PERCEPITI = RETRIBUZIONE NETTA
RIFORMA DEL 2007 SUL TFR :
a) Per le aziende con meno di 50 dipendenti non ci sono sostanziali differenze con le regole
tradizionali, secondo l’art.2120c.c., alla fine dell’esercizio si liquida una somma da
accantonare in un fondo che verrà corrisposto al termine del rapporto di lavoro. La somma
è costituita dalla quota annua maturata (TOT RETRIBUZIONI LORDE /13.5) + una
rivalutazione del fondo TFR esistente degli anni precedenti [fondo TFR *(1.5% +75%
dell’indice ISTAT FOI)].
b) Per le aziende con più di 50 dipendenti dal 2007 la quota TFR maturata deve essere
versata mensilmente all’INPS e si continua rivalutare il fondo TFR esistente al 31/12/2006
che è rimasto in azienda.
c) Qualsiasi azienda può dal 2007 destinare le quote maturate a fondi pensione.
Acquisto e utilizzo di immobilizzazioni materiali e immateriali
I fattori pluriennali sono strumenti nel processo produttivo dell’azienda e non sono destinati alla vendita-
- Sono ad uso durevole perché non sono soggetti a rapido consumo e cedono la loro utilità
economica a più esercizi.
- Sono fattori anticipati perché sono acquistati anticipatamente rispetto allo svolgimento del
processo produttivo e quindi danno luogo a costi anticipati comuni a più esercizi;
- Generano costi tendenzialmente costanti;
- Sotto il profilo finanziario sono fattori ad esborso anticipato e a lento ritmo di rigiro poiché il
ritorno in forma liquida avviene in tempi lunghi e in modo indiretto attraverso i ricavi ottenuti dai
processi produttivi.
I fattori pluriennali possono essere classificati in:
- FATTORI PLURIENNALI MATERIALI, costituiti da beni immobili come terreni e fabbricati e beni
mobili come impianti e attrezzature o macchinari;
- FATTORI PLURIENNALI IMMATERIALI, quindi non tangibili, costituiti da beni immateriali come
brevetti (tutela giuridica su un’invenzione) o marchi (contraddistingue un prodotto) o licenze e
oneri pluriennali come costi d’impianto e costi d’ampliamento.
Gli oneri accessori di acquisto sono : riguardo ai beni immobili, le spese notarili sostenute per la
registrazione di un atto d’acquisto, e le spese di registro per iscrivere atti, riguardo ai beni mobili
sono le spese di trasporto, di installazione e di collaudo. Gli oneri accessori vanno capitalizzati
attraverso l’imputazione diretta al conto acceso al fattore pluriennale o attraverso la trasformazione
del costo in aumento del costo di acquisto del bene.
Il costo per la manutenzione comprende spese per interventi effettuati su fattori pluriennali affinché
possano continuare ad essere utilizzati.
1) Manutenzione ordinaria, comprende interventi che vengono svolti talora in modo
programmato per prevenire guasti o che vanno a ripristinare la funzionalità del bene e sono
costi di esercizio.
2) Manutenzione straordinaria, hanno lo scopo di aumentare lo standard di funzionamento del
bene, di renderlo più funzionale. Sono costi da capitalizzare (portati ad incremento del
valore del bene cui si riferiscono).
Modalità di acquisizione delle immobilizzazioni materiali
1. Acquisto da terzi , sorge un debito per l’acquisto che è soggetto a IVA.
2. Leasing, è un contratto atipico, non ancora previsto da c.c., può prevedere la possibilità di
acquisire la proprietà del bene al termine del contratto ad un prezzo ridotto definito prezzo
di riscatto.
Il leasing finanziario ha tre soggetti:
impresa utilizzatrice , la società di leasing che acquisisce dal produttore il bene richiesto
dall’utilizzatore, e l’impresa produttrice del bene. La società di leasing pretende un maxi
canone iniziale del valore più alto rispetto agli altri canoni periodici.
il leasing operativo invece ha solo due soggetti: l’impresa utilizzatrice e il produttore del
fattore pluriennale . in genere nel leasing operativo si prevedono servizi accessori ma non è
previsto il prezzo di riscatto.
CONTI D’ORDINE : ha lo scopo di tenere memoria di alcuni fati di gestione che producono
obblighi contrattuali nei confronti di terzi. Usano due serie di conti : il CONTO ALL’OGGETTO
rileva in dare quando l’azienda acquisisce un bene, un impegno o un rischio e va in avere quando
diminuisce, il CONTO AL SOGGETTO funziona in modo antitetico.
3. Conferimento da parte dei soci
4. Permuta, dalla vendita di un fattore pluriennale si acquisisce un nuovo fattore pluriennale.
5. Costruzione in economia, i fattori pluriennali sono realizzati internamente e derivano da uno
specifico processo produttivo parallelo a quello finalizzato alla produzione dei beni destinati
alla vendita. Si decide di costruire in economia o per convenienza economica o perché non
è disponibile nel mercato. Attraverso la contabilità analitica si determina il valore del fattore
e il documento è la distinta di commessa. I costi sostenuti vengono capitalizzati in maniera
diretta al momento del sostenimento dei costi o alla fine dell’esercizio o in maniera indiretta
tramite l’accensione di un conto “incrementi per costruzione in economia”.
Ammortamento
L'uso dei fattori pluriennali nell'ambito della combinazione produttiva, causa un progressivo
deperimento (consumo) di natura fisico/tecnica che riduce le sue capacità produttive che prende il
nome di senescenza oppure non è più economicamente conveniente anche se risulta ancora
funzionante e prende il nome di obsolescenza.
In caso di senescenza si usa il concetto di vita fisica cioè, l’intervallo di tempo entro cui il fattore
pluriennale mantiene la propria potenzialità produttiva. In caso di obsolescenza allora usiamo il
concetto di vita utile che solitamente è più breve di quella fisica, che si riferisce all’intervallo di
tempo entro cui il fattore può rimanere inserito nella combinazione produttiva ed essere utilizzato in
condizione di equilibrio economico. Le cause possono essere il progresso tecnico scientifico che
permette la presenza di macchinari superiori.
Sotto l’aspetto economico,l’ammortamento esprime il consumo del fattore pluriennale avvenuto nel
periodo, sotto l’aspetto finanziario ricostituisce le risorse finanziarie impiegate per l’acquisizione del
fattore pluriennale, sotto l’aspetto patrimoniale è minor valore del fattore pluriennale nel capitale, e
sotto l’aspetto contabile è un processo di ripartizione del valore del fattore pluriennale tra più
esercizi.
La quota di ammortamento dipende dal valore da ammortizzare che di solito è il costo di
acquisto aumentato di eventuali oneri accessori che sono stati capitalizzati diminuito del valore
residuo di eliminazione considerato di solito pari a zero. , la durata utile cioè il periodo in cui si può
utilizzare per convenienza economica e dai criteri e metodi di ripartizione, a quote costanti il più
usato o crescenti o decrescenti.
Il fondo ammortamento è la sommatoria dei costi di utilizzazione rilevati nel tempo, infatti si
introduce un “elemento di degrado” cioè quanto ha perso di valore il bene per effetto del consumo.
È legato al bene a cui si riferisce e si costituisce quando il bene entra in azienda e si elimina
quando esce dall’azienda. (ipotesi di ammortamento fuori conto). Invece si ha ammortamento “in
conto” quando si rettifica nel conto la quota di ammortamento , di solito questa prassi è usata per
le imm.ni immateriali.
Dismissione delle immobilizzazioni materiali
1) Per vendita a titolo oneroso, l’azienda cede il bene a terzi, si chiude il f.do amm.to e si
registra la fattura di vendita e l’eventuale plusvalenza o minusvalenza da realizzo.
2) Eliminazione dal processo produttivo , se il cespite è stato interamente ammortizzato
non ha alcun valore contabile mentre se non è stato interamente ammortizzato il valore
contabile è pari alla differenza tra costo storico e fondo ammortamento, e costituisce una
perdita straordinaria (sopravvenienza passiva).
3) Per permuta, l’azienda vende il bene a terzi e ne acquista uno contemporaneamente.
4) Per evento dannoso, in seguito a eventi accidentali, il bene non è più utilizzabile, ma può
essere coperto da un risarcimento assicurativo (assicurazione c/rimborsi).
Acquisizione di immobilizzazioni immateriali
i brevetti e i marchi possono essere acquistati da terzi stipulando un contratto con il quale si
acquisisce il diritto di utilizzare il brevetto altrui.
Gli oneri pluriennali sono spese sostenute in un determinato momento ma che produrranno effetti
nell’arco di più esercizi
Operazioni di investimento finanziario
Rientrano tra le operazione di gestione extra-caratteristica , cioè di impieghi di disponibilità
finanziarie o monetarie.
Fanno parte delle operazioni di investimento finanziario le operazioni in titoli a reddito fisso.
Sono impieghi di mezzi monetari per acquisire titoli di credito che danno il diritto di percepire un
rendimento periodico. Sono emessi da privati o pubblici. Ogni titolo ha un valore di acquisto e un
valore nominale (da restituire). Gli interessi vengono corrisposti a date prestabilite e genera un
incasso posticipato. In un’acquisizione duratura il rimborso avviene alla scadenza e l’obiettivo è
quello di ottenere rendimenti periodici . In un’acquisizione temporanea la negoziazione avviene
prima della scadenza e l’obiettivo è quello di ottenere proventi da realizzo.
I titoli a reddito fisso possono essere: con cedola (titoli di stato e obbligazioni) gli interessi
periodici sono il rendimento, senza cedola (BOT e obbligazioni senza cedola) il rendimento è la
differenza tra valore di rimborso e il costo di acquisto corrisposto in unica soluzione.
Nelle aziende industriali o commerciali dove la loro caratteristica non è quella di fare
compravendita di titoli, possono usare un conto titoli unico bifase, nelle altre aziende invece
utilizzano molteplici conti titoli unifase. (titoli c/acquisti, titoli c/vendita)
Nel conto titoli si registra solo al corso secco!
Conto titoli a “costi e costi” è una modalità di funzionamento del conto titoli , l’eventuale
differenza tra il corso secco e il valore di vendita, positiva o negativa, viene registrato in un
apposito conto chiamato “plusvalenze/minusvalenze da realizzo titoli”. I costi accessori
(commissioni bancarie) vanno imputati al costo di acquisto dei titoli, nelle operazioni di
disinvestimento sono contabilizzati come costo di esercizio.
I titoli a reddito fisso senza