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L'ultima capata, la volta presenta al centro un
elemento a stucco raffigurante Nettuno La volta
dell'edra in cui è dipinto il rilievo di Galatea
presenta un elegante conciglia e in ogni
scanalatura una ricca grottesca che termina con
este di leone ognuna avandi in bocca l'anello
mediceo.
Mnetre a Giulio omano si devono le scene dipinte
a Giovanni da Udine gli stucchi.
. Anche la fascia esterna che immeete nella loggia
è decorata la statue di ideementre al centro una
cupola ricorda quella del Pantheon.
L'artista udinese si occupò anche del giardino .
Resta ad esempio la bell'issiba fontana
dell'elefante che fa fuoriuscire l'acqua dalla
proboscide in onore di Annone l'elefante bianco
portato a Leone X che ne fece fare un ritratto a
Raffaello sulle mura vaticane.
Tornando all'interno della villa si ricorda la sala
di Giulio Romano con il particolare della volta
che raffigura in una cornice di ghirlande apollo e
diana che simboleggiano il sole e la luna separata
dall'immancabile stemma mediceo.
Bibbiena umanista e mecenate fu nominato
cardinale da Leone X dopo aver sostenuto la sua
carriera di papa, e quest'ultimo gli aveva concesso
di costruire la sua residenza vicino San Pietro.
Raffaello era l'unico che poteva accontentare
l'esigenze di Bibbiena sostenute economicamente
da Leone X.
La stufetta,
ovvero il
bagno privato
fu ideato da
raffaello
eseguito dai
suoi allievi.
. A PIANTA
QUADRATA
è COPERTO DA UNA VOLTA , nel camerino vi
sono due nicchie chiuse in eleganti cornici sopra
zoccoli formati da rilievi con la testa del dio Pan
dalle cui corna sgorga acqua fredda e acqua calda.
L'architettura non può essere che l'esempio di
quella romana o meglio a quella termale romana.
Givovanni da Udine fu uno dei suoi più taletuosi
allievi cresciuto nel clima Veronese che
apprezzava molto la mescolanza tra elementi
naturalistici e classici.
Nei pannelli delle pareti appiono storie amorose
di divnità pagane . Il tema centrale è la figura di
Venere e sia i miti legati a lei sia i miti non legati
alla Dea.
Ad esempio famoso è la raffigurazione di Venere
e Amore su animali marini con la testa da Leone
probabilmente per sottolineare la grandezza del
papa suo amico.
Sembra che il cardinale abbia voluto dipingere
quasi con scene errotiche la sua stufetta, in realtà
sembra ch eogni dipinto abbia un simbolo a
prescindere dall'allegoria .
La porta d'ingresso ancora è caratterizzata a
Destra dal dipinto di Minerva che resistte agli
approvvi di Vulcano e pianta il suo seme nella
terra da cui nsce un uomo mezzo serpente.
A sinistra invece c'è venere di spalle che sale
sulla conchiglia subito dopo essere nata dalla
spuma del mare.
Un tema molto riconrrente sono proprio i 4
simboli dell'acqua aria fuoco e terra.
Probabilmente il cardinale intendeva il detergersi
come liberarsi dai peccati e il liberarsi dalle
scorie della terra.
La stufetta raggiunse un discreto successo tanto
da essere voluto nel palazzo vaticano e a castel
sant'angelo da Clemente VII.
La loggetta fu l'altra costruzione ideata da
Raffaello e decorata dai suoi allievi al terzo piano
del palazzo pontificio.
Linvecchiamento
del tempo ha dato
alla loggia un
aspetto ocos
antico da
sembrare una
costruzione
romana. LE FINTE
NICCHIE DANNO EFFETTO . Sul soffitto
ILLUSORIO DI CONTENERE DELLA BIANCHE STATUE
vi sono raffigurati tempietti e colonnati che si
legano da pergolata composta da alberi e foglie .
Giovanni secondo il vasari fu colui che ritrasse
più elemtni naturalistici.
Il viaggio a roma lo aveva portato a conoscre
specie aniameli e vegetali che aveva studiato si
dai tempi di Verona.
Ltre a Giovanni il lavoro fu affidato anche a
Giulio Romano.
L'uso di figure aniame era tipico delle logge
prprio a sottolinearne la relazione tra l'interno e
l'esterno.
Raffello non
molto tempo
dopo la loggia
di Bibbiena fu
chiamato da
Antonio Chigi
il banchiere
dei papi per
poter
Decorare la
loggia nel suo
palazzo costruito da Peruzzi ogni con il nome di
Fanesina.
La loggia più grande fu decorata da Raffello.
Che concepiì la struttura e i disegni ma furono i
suoi allievi a decorarla.
Il pergolato si alterna tra festoni gravidi di fiori
pennacchi che si alternao con vele.
Palazzo Te a Mantova Giulio
Romano,L'olimpo,
stanza dei giganti