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1° modo
Sappiamo che l'accelerazione è composta da una componente tangenziale ed una centripeta.
\[\vec{a} = a_t + a_c\]
Da cui segue:
\[\vec{a} = \frac{d \vec{v}}{dt} = \frac{d^2 \vec{r}}{dt^2}\]
Possiamo notare che:
i due triangoli sono isosceli,
Poiché per costruzione:
\[\vec{r_i} \perp \vec{V_i} \ e \ \vec{r_2} \perp \vec{V_2} \]
possiamo dire che l'angolo formato tra \(\vec{r_i}\) e \(\vec{r_2}\) è uguale a quello formato tra \(\vec{V_i}\) e \(\vec{V_2}\).
Quindi i triangoli sono simili per il 3° criterio di similitudine.
Quindi i lati sono proporzionali:
\[\Delta \vec{V} = \frac{\Delta r \cdot \vec{V}}{R}\]
Calcoliamo l'accelerazione centripeta (che è un vettore)
- Per il modulo
ΔV = ΔV2 / R
ȃ = limΔt→0 Δv / Δt = limΔt→0 V / R Δr / Δt = V / R limΔt→0 Δr / Δt = V2 / R
- Per la direzione
Sappiamo che ȃ = limΔt→0 Δv / Δt = quindi la direzione di ȃ è determinata dalla direzione di ΔV.
Per Δt→0 avrò due punti infinitamente vicini.
Quando cercherò ΔV, questo valore tenderà a 0. E anche l'angolo φ, ossia l'angolo compreso tra vi, vf (vi, vf) tenderà a 0.
Quindi, considerando il triangolo precedente, possiamo notare che gli angoli alla base tenderanno a 90°, cioè vuol dire che ΔV ⊥ V.
Abbiamo trovato la direzione
Sappiamo che il verso di ȃc è diretto al centro della circonferenza
Teorema di conservazione dell'energia
Se su un corpo agiscono solo forze conservative, l'energia meccanica si conserva.
Energia meccanica = Energia Potenziale + Energia cinetica
Dim:
Essendo le forze agenti su un corpo conservative, esiste
U = energia potenziale, tale che:
- LAB = UA - UB = -ΔU
- perché è UA - UB
- perché è UB - UA
Ma, dal teorema del lavoro (forze vive), sappiamo che:
LAB = ECB - ECA ma LAB = UA - UB
quindi
UA - UB = ECB - ECA
⇒
UA + ECA = UB + ECB
energia meccanica iniziale = energia meccanica finale
Teorema di Koenig: 1° teorema del momento angolare
In un qualsiasi sistema di riferimento, il momento angolare è dato dalla somma del momento angolare del centro di massa Lc.m., e quello relativo al moto del sistema rispetto al centro di massa L'. Quindi:
L = Lc.m. + L'
Sappiamo che Lc.m. = Σi=1n rc.m.i mi vc.m.
Considerando L = Σi=1n ri mi vi con ri = rc.m. + r' e vi = vc.m. + v'
Allora:
L = Σi=1n (rc.m.i + r') mi (vc.m. + v')
= Σi=1n rc.m.i mi vc.m. + Σi=1n rc.m.i mi v'i + Σi=1n r'i mi vc.m. + Σi=1n r'i mi v'i
Sopra miste
Possiamo Σi=1n rc.m.i mi v'i = Σi=1n r'i mi vc.m. = 0, poiché non c'é moto relativo
Quindi:
L = Σi=1n rc.m.i mi vc.m. + Σi=1n r'i mi v'i = Lc.m. + L'
distanza di mi dall'asse (c) sono le coordinate di ri
distanza di (ca) da (C), cioè L
xA2+yA2 = L2
coordinate del c.m., ma è l'origine del sistema, quindi
xc.m. = 0
yc.m. = 0
zc.m. = 0
Quindi otteniamo:
Iz = i = 1u Σ mi ri2 + ML2
è proprio il momento d'inerzia del c.m. (del corpo)
Quindi abbiamo dimostrato che:
Iz = Ic.m. + ML2
Dinamica dei fluidi
Partiamo col dire che il moto di un fluido può essere stazionario o non stazionario. Il moto viene descritto in funzione di variabili, come la pressione, la densità e la velocità di ogni punto del fluido.
Si dice che il moto è stazionario quando queste variabili si mantengono costanti nel tempo.
- Un fluido in moto può essere comprimibile o incomprimibile. Se la densità ρ di un fluido è costante, cioè indipendente da x, y, z e t, il fluido è detto incomprimibile.
- Un fluido può essere viscoso o non viscoso. La viscosità è per i fluidi l'analogo dell'attrito per i solidi. Quando un fluido scorre senza che ci sia dissipazione di energia a causa delle forze di tipo viscoso, il fluido si dice non viscoso.
- Il moto di un fluido può essere rotazionale o irrotazionale. Il moto si dice irrotazionale se nel fluido in moto non c'è alcun elemento in rotazione attorno ad un asse passante per il centro di massa dell'elemento stesso.
Linee di corrente ed equazione di continuità
In regime di flusso stazionario la velocità in un dato punto è costante nel tempo. Poiché in regime stazionario la velocità delle particelle di fluido non varia, ogni particella che arriva in passerà con la stessa velocità e nella stessa direzione. Quindi ogni particella che passa per seguirà lo stesso percorso, chiamato linea di corrente.
Oss. Due diverse linee di corrente non possono intersecarsi; se ciò avvenisse, una particella passante per il punto di intersezione potrebbe proseguire il suo percorso lungo l'una o l'altra linea di corrente e il regime di flusso.
Teoria cinetica dei gas (pressione)
Consideriamo il gas contenuto in un recipiente cubico di lato L e con le pareti perfettamente elastiche. Siano A1 e A2 le facce del cubo di area L2. Sia inoltre m e v, massa e velocità della particella. Quando la particella urta sulla parete A1 rimbalza e la v cambia segno v̅x → -v̅x. Per cui la variazione della quantità di moto è
Δq = q̅f - q̅i = -mv̅x - (mv̅x) = -2mv̅x
Supponiamo che la particella raggiunga A2 senza urtare nessun'altra particella: il tempo necessario per attraversare il cubo è L/v̅x = t. In A2 la velocità si inverte e la molecola torna verso A1, se non si verificano collisioni, il tragitto di andata e ritorno dura t = 2L/v̅x. La forza impulsiva media esercitata dalla molecola su A1 è uguale a:
F̅ = 2mv̅x/2L/v̅x = mv̅2x/L
Per ottenere la forza totale esercitata su A1 da tutte le molecole del gas, si deve sommare la quantità mv̅2x/L per tutte le particelle ottenendo
F̅tot = N
- ∑i=1N mv̅2x/L = mN/L
∑i=1N v̅2ix = mv̅21x+mv̅22x+...+mv̅2Nx/L