vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
D D
Teorema di Poincarè
14. Sia un aperto semplicemente connesso. una forma di classe C in A. Se
1
n
⊂
A R ω ω
è chiusa allora è anche esatta.
Denizione di curve omotope
15. Sia , due curve continue e chiuse. Esse si di-
0
n
⊂ → →
A R γ : [a, b] A γ : [a, b] A
cono OMOTOPE se esiste una funzione continua detta OMOTOPIA →
Φ : [0, 1]x[a, b] A
che trasforma la prima nella seconda e viceversa tale che
• ∀t ∈
Φ(0, t) = γ(t) [a, b]
0 ∀t ∈
Φ(1, t) = γ (t) [a, b]
• ∀s ∈
Φ(s, a) = Φ(s, b) [0, 1]
Alcune nozioni topologiche
16. Punto interno: un punto x si dice interno ad un insieme A se preso un suo intorno
• 0
è completamente contenuto in A;
I (x )
δ 0
Punto esterno: si dice esterno un punto per cui preso un suo intorno esso è
• I (x )
δ 0
completamente contenuto nel complementare di A ossia R /A;
n
Punto di frontiera: è tale se non è ne interno ne esterno;
• Punto di accumulazione: si dice che x è punto di accumulazione per A se, preso un
• 0
intorno , esiste sempre un punto x per cui per ogni ;
∩
I (x ) I (x ) A = x δ > 0
δ 0 δ 0
Punto isolato: si dice che x è un punto isolato rispetto ad A se, preso , si ha
• I (x )
0 δ 0
che .
∩
I (x ) A = x
δ 0 0
6 Formula di Taylor con resto di Peano e di Lagrange
17. Siano n n l
∈ ⊂ ∈ ⊂ ∈
A R , x A, h R tc [x, x + h] A f C (A)
Resto di Peano: l
2 d f (h)
d f (h) x
x l
+ ... + + o(|h| )
f (x + h) = f (x) + d (h) +
x 2 l!
Resto di Lagrange l
2 f (h)
d
f (h)
d x+θ·h
x
f (x + h) = f (x) + d (h) + + ... +
x 2 l!
OSSERVAZIONE: se ottengo la formula con resto di Peano (le ipotesi sono le stese
→
θ 0
in entrambe le scritture).
Formula di Cauchy-Schwarz
18. Posti vettori si ha;
n
∈
x, y R |x · ≤ |x| · |y|
y|
La condizione di uguaglianza di verica qualora i due vettori siano linearmente dipendenti.
In altre parole il modulo del prodotto scalare è minore del prodotto scalare dei moduli.
Teorema del Wronskiano
19. Siano n soluzioni dell'omogenea L(y )=0, allora le seguenti aermazioni sono
y , ...y i
1 n
equivalenti: sono linearmente INDIPENDENTI;
• y , ..., y
1 n ;
• ∃x ∈ 6
I : ω(x ) = 0
0 0
si ha .
• ∀x ∈ 6
I ω(x) = 0
Teorema di Stokes nello spazio (R )
3
20. Siano supercie regolare con bordo di classe C .
2
2 3
⊂ ⊃
D R , R S = φ(D)
Sia inoltre funzione di classe C .
1
3 3
⊂ →
A R , F : A R
Z Z Z Z Z
· · · ·
rotF dxdydz = F dx + F dy + F dz
1 2 3
+
S ∂S
Teorema della divergenza nel piano (R )
2
21. Siano dominio regolare e
2 2 2
⊂ ⊃ →
D R F : R D R
Z Z
· · ·
divF dxdy = F ν ds
+
D ∂D
Teorema di Heine-Borel
22. Le seguenti aermazioni sono equivalenti: 7
A è compatto;
• A è chiuso e limitato;
• da ogni ricoprimento di aperti si può estrarre un sottoricoprimento nito.
•
Denizione di settore piano
23. Si dice SETTORE PIANO l'insieme dei punti così deniti in coordinate polari: θ <
1
e . L'area d tale settore si calcola come segue:
θ < θ ρ < ρ < ρ
2 1 2 θ 21
2 −
Z ρ
ρ
2 2 ·
A = dθ
2
θ1
Volume compreso tra 2 superci
24. Siano e
2 3
⊂ →
D R f, g : D R Z − ·
V = f (x, y) g(x, y) dxdy
D
Teorema degli autovalori
25. Sia una matrice quadrata e simmetrica allora questa si dice
∈
A M (<)
n×n
(a) denita positiva: se tutti gli autovalori sono maggiori stretti di zero;
(b) denita negativa: se tutti gli autovalori sono minori stretti di zero;
(c) semidenita positiva: se autovalori maggiori o uguali zero;
(d) semidenita negativa: se autovalori minori o uguali zero;
(e) indenita: se esistono almeno due autovalori di segno discorde.
Criterio dei minori principali
26. Sia una matrice simmetrica allora si dice
∈
A M (<)
n×n
(a) denita positiva: se i determinanti di tutti i minori principali sono maggiori stretti
di 0 ( );
A > 0
i
(b) denita negativa: se i determinanti dei minori principali di ordine dispari sono
strettamente negativi mentre quelli dei minori di ordine pari sono strettamente
positivi;
(c) semidenita positiva: se ;
≥
A 0
i
(d) semidenita negativa: se ≥ ≤
A 0 A 0
i i+1
(e) indenita: se non si presenta nessuno dei casi di cui sopra.
Formule di integrazione
→ −cos(y)
f (y) = sin(y) F (y) =
→
f (y) = cos(y) F (y) = sin(y)
→
f (y) = sinh(y) F (y) = cosh(y)
→
f (y) = cosh(y) F (y) = sinh(y) y
1 → F (y) = arcsen
f (y) = p c
2 2
−
c y
1 1 y
→ ·
f (y) = F (y) = arctan
2 2
c + y c c
n+1
[f (x)]
0
α →
f (y) = [f (x)] f (x) F (y) = n +1
1
2 ·
→ (x + sin(x)cos(x))
f (y) = cos (x) F (y) = 2
1
2 → · −
f (y) = sin (x) F (y) = (x sin(x)cos(x))
2
n−1 − Z
cos(x)sin (x) n 1
n n−2
→ ·
f (y) = sin (x) F (y) = + sin (x)dx
n n
8
Formule trigonometriche
− −
sin(a b) = sin(a)cos(b) cos(a)sin(b)
sin(a + b) = sin(a)cos(b) + sin(b)cos(a)
−
cos(a b) = cos(a)cos(b) + sin(a)sin(b)
−
cos(a + b) = cos(a)cos(b) sin(a)sin(b)
sin(2a) = 2sin(a)cos(a)
2 2
−
cos(2a) = cos (a) sin (a) r
r − −
1 cos(a) 1 sin(a)
cos(a/2) =
sin(a/2) = 2 2
9
Determinanti jacobiani
coordinate polari
• ∂(ρ, θ)
· · →
(x = ρ cosθ; y = ρ sinθ) det = ρ
∂(x, y)
coordinate cilindriche
• ∂(ρ, θ, z)
· · →
(x = ρ cosθ; y = ρ sinθ; z = z) det = ρ
∂(x, y, z)
coordinate sferiche
• ρ, θ, φ 2 ·
· · · · · → = ρ senφ
(x = ρ senφ cosθ; y = ρ senφ sinθ; z = ρ senφ) det x, y, z
10
Altre informazioni utili
parametrizzazione di un cono. Equazione in coordinate cartesiane di un cono:
• p 2 2
· x + y
z = k
dove k è una costante che denisce l'apotema del triangolo che è proiezione del cono
√
nello spazio sul piano zy (ad esempio). Se k = 1 allora , se allora
−1
tg (1) = π/4 k = 3
√ .
−1
tg ( 3) = π/6 θ sinθ cosθ tanθ
0 0 0 0
√ √
30 3 3
1
principali valori delle funzioni trigonometriche 2 2 3
√
√
• 1
45 2 2 √
2 2
√
60 3 1 3
2 2
90 0 1 ∞
forma generale di una forma dierenziale
• n
X ·
ω(x) = a dx
i
i=0
integrale curvilineo di una forma dierenziale
• b
Z Z 0
· ·
ω = a(φ(x)) φ (t) dt
φ a
massimi e minimi relativi basati sull'Hessiana con determinante non nullo
• Hf (x , y ) > 0 f (x , y ) > 0
0 0 xx 0 0
allora (x , y ) è un punto di minimo relativo.
0 0 Hf (x , y ) > 0 f (x , y ) < 0
0 0 xx 0 0
allora (x , y ) è un punto di massimo relativo.
0 0 Hf (x , y ) = 0
0 0
indipendentemente dal segno della f allora (x , y ) è un punto di sella (ne si minimo ne
xx 0 0
di massimo). 11
12 matrici denite positive/negative, semidenite o indenite
• 1. denita positiva: i determinanti di tutti i minori principali sono maggiori stretti di
0 ( );
A > 0
i
2. denita negativa: i determinanti dei minori principali di ordine dispari sono stretta-
mente negativi mentre quelli dei minori di ordine pari sono strettamente positivi;
3. semidenita positiva: ;
≥
A 0
i
4. semidenita negativa: ≥ ≤
A 0 A 0
i i+1
5. indenita: se non si presenta nessuno dei casi di cui sopra.
Se la matrice è diagonalizzata si può concludere che sia:
1. denita positiva: tutti gli autovalori sono maggiori stretti di zero;
2. denita negativa: tutti gli autovalori sono minori stretti di zero;
3. semidenita positiva: autovalori maggiori o uguali zero;
4. semidenita negativa: autovalori minori o uguali zero;
5. indenita: esistono almeno due autovalori di segno discorde.
soluzioni di un'equazione dierenziale del tipo
• (n) (n−1)
· ·
y + a y + .... + a y = f (x)
1 n
Se il termine noto è del tipo allora le soluzioni particolari saranno
λx ·
f (x) = e p (x)
m
1. se il polinomio caratteristico dell'omogenea
dove q (x) è un polinomio dello stesso grado
λx
6 → · ·
p(λ) = 0 y (x) = cost e q (x) m
p m
di quello del termine noto;
2. se il polinomio caratteristico dell'omogenea
dove q (x) è un polinomio dello stesso
h λx
→ · · ·
p(λ) = 0 y (x) = cost x e q (x) m
p m
grado di quello del termine noto e h è il grado della radice del termine noto;
Se il termine noto è del tipo λx · · ·
f (x) = e (p (x) cos(µx) + r (x) sin(µx))
m k
1. se il polinomio caratteristico dell'omogenea dove q (x),
λx
6 → · · · ·
p(λ + jµ) = 0 y (x) = cost e (q (x) cos(µx) + s (x) sin(µx)) n n
p n n
(x) sono polinomi di grado n=max(m,k);
2. se il polinomio caratteristico dell'omogenea dove q (x),
h λx
→ · · · · ·
p(λ + jµ) = 0 y (x) = cost x e (q (x) cos(µx) + s (x) sin(µx)) n n
p n n
(x) sono polinomi di grado n=max(m,k) e h è il grado della radice del termine noto;
Metodo della variazione delle costanti per la risoluzione di sistemi del tipo
• 00 0
· ·
y + a(x) y + b(x) y = f (x)
Devo conosc