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Quasimodo, Letteratura italiana contemporanea Pag. 1
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Salvatore Quasimodo nasce a Modica nel 1901 e muore a Napoli nel 1968. Vive soprattutto a

Milano, dove partecipa attivamente alla vita culturale: diventa giornalista, insegnante di

letteratura al conservatorio, critico teatrale. Ha un rapporto forte con la classicità greca. Per una

scelta politica si rifiuta di aderire alla cultura latina, in quanto antifascista e quindi non amante

di Virgilio, Enea e dell'Impero.

Raccolte pubblicate:

⁃ "Acque e terre" (1930)

⁃ "Oboe Sommerso" (1932)

⁃ "Erato e Apollion" (1936)

Sono tre raccolte ermetiche, caratterizzate da una poesia precisa e asciutta, astratta, per pochi

eletti, quindi complicata. Completa di trasfigurazioni analogiche, versi brevi e circondati di

silenzio. Le prime tre raccolte sono unite nella macroraccolta "Ed è subito sera" del 1942 con

l'aggiunta di un'ultima sezione: "Nuove poesie" non più ermetica ma aperta al canto. Versi più

lunghi e narrativi, meno oscuri, scritti durante la guerra.

⁃ "Giorno per giorno" (1946) -> descrive la realtà dopo la guerra

⁃ "La vita non è un sogno" (1949)

⁃ "Il falso e il vero verde" (1954)

⁃ "La terra impareggiabile" (1958) -> è la Sicilia

⁃ "Dare e avere" (1966)

Quasimodo è detto anche il poeta traduttore. Grazie alle sue traduzioni creative uscite nel 1940

"I lirici greci", fonda lo stile da traduzione, una vera e propria rivelazione nei generi. È la

traduzione di 14 autori greci. La prima edizione da Luciano Anceschi, la seconda esce nel

1944, la terza nel 1950, l'ultima, finale e definitiva, nel 1958. Quasimodo inizia a studiare greco

da adulto, e la sua opera di traduzione lo condizione fortemente nella sua poesia (es. i vuoti nei

testi originali greci lo ispirano per i versi circondati di silenzio). Le sue traduzioni sono del tutto

personali, non fedeli, e spesso unione di più versi da opere diverse . Questo gli comporta la

critica dei filologi classici. Nonostante ciò Quasimodo è considerato unovo e formidabile nella

sua classicizzazione dell'ermetismo.

Caratteristiche:

• parole astratte

• nessi indeterminativi

• assenza di articoli e nessi logici

• parole isolate, come naufragassero sott'acqua

ANALISI: "VITA NASCOSTA" (da "Oboe sommerso", strumento a fiato che sott'acqua non può

suonare, la vita è perciò nascosta nel buio, non svelata)

Paesaggio notturno. Scoperta degli archetipi mitici del paesaggio. Giustapposizione di

immagini e sensazioni priva di nessi.

3 strofe di diversa lunghezza, parole sillabate, assonanze, allitterazioni, sintassi del negativo e

della mancanza ("non…non"), effetti fonici legati al silenzio. Uso del tempo presente assoluto.

Rito iniziatico di una notte che copre l'io lirico. Tutto è simbolico. Metafora della passaggio da

fuori a dentro.

STROFA I: tempo filtrato dalle condizioni della notte, descrizione di una paesaggio sonnolente.

musica: "il fresco vento non versa" sinestesia: "telai di suoni (udito) e chiarità improvvise

(vista)"silenzio e solitudine: "quando tace anche il cielo è solo"

STROFA II: invocazione della notte che copre il poeta -> "notte aereo mare" un mare che viene

dall'alto, oscuro, il cielo.

STROFA III: "Naufrago" -> ripresa della strofa precedente, il tema del mare

archetipi della natura: "ombra" che "scava il suo spiraglio"

"albero"

"pietra o sangue" (passaggio dal mondo

inanimato a quello animato) "l'anima muore" ma dal dolore nasce la pace "bucato dal patire /

che m'asserena, profondità d'amore"

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher agna.nya di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Salibra Elena.