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CALCOLI:
Acidita (% acido oleico)= 0,7*0,1*282*100/(1000*5,04)= 0,39%
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Determinazione numero di perossidi
Oggetto
Si tratta di un metodo per la determinazione del numero di perossidi in oli e grassi.
Campo di applicazione
Oli e grassi (origine vegetale e animale)
Definizione
Il numero di perossidi è il quantitativo delle sostanze presenti nel campione, espresse
in milliequivalenti di ossigeno attivo per kg di prodotto, che ossidano lo ioduro di
potassio nelle condizioni che vengono descritte di seguito.
Principio :Trattamento della sostanza in esame, dopo solubilizzazione in miscela di
acido acetico/cloroformio, con una quantità di soluzione satura di ioduro di potassio.
Titolazione dello iodio liberato con una soluzione di tiosolfato di sodio a titolo noto.
Apparecchiatura e vetreria
Bilancia tecnica (0.01g)
Buretta da 25 o 50 mL
Beuta con smeriglio da 250 – 300 mL
Cilindro graduato da 25 ml e da 100 mL
Pipetta graduata da 2ml
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Reattivi
Salda d'amido (far bollire 1g di amido solubile in 100 ml di acqua fino ad ottenimento
)
di una soluzione limpida
Tiosolfato di sodio 0,01 N standardizzata
Ioduro di potassio (KI) soluzione acquosa satura da preparare al momento
Miscela acido acetico glaciale - cloroformio in rapporto 3:2
Procedimento: Pesare nella beuta con smeriglio circa esattamente 1g di
olio con la precisione di 0,0l g, aggiungere 25 ml della
miscela acido acetico - cloroformio (operare sotto cappa).
Aggiungere 0,5 mL di KI al campione disciolto nella
miscela, quindi tappare, agitare per 1 minuto.
Lasciar riposare per 5 minuti esatti al riparo dalla luce.
Aggiungere 75 ml di acqua, 2 ml di salda d'amido (indicatore).
Se sono presenti tanti perossidi che sono stechiometricamente
equivalenti allo iodo si scurisce tutto diventando viola scuro/
blu/ nero.
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Titolare, sotto agitazione, con tiosolfato di sodio fino a completa decolorazione della
soluzione.
Espressione dei risultati
Dove:
ml = volume di tiosolfato usato nella titolazione
N = normalità esatta della soluzione di tiosolfato usato per la titolazione
g =quantità in g del campione da analizzare
olio extravergine di oliva ≤20meq/Kg
DATI:
Peso olio: 1,03g
Volume tiosolfato: 1,8 ml
N: 0,01 M
CALCOLI:
numero di perossidi: (1,8*0,01*1000)/1,03= 17 meq O /Kg
2
Rancidita
Oggetto
Si tratta di un metodo per la determinazione del grado di irrancidimento ossidativo di
un olio.
Principio
La reazione di Kreiss è un saggio qualitativo che indica se un olio od un grasso sono
rancidi ed è basato sulla reazione colorimetrica con fluoroglucina.
Apparecchiatura e vetreria
Cilindro graduato da 25 mL con smeriglio e apposito tappo
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2 pipette graduate da 5 mL
Reattivi
HCl 37% (d= 1,19)
Soluzione allo 0.1% di fluoroglucina in etere etilico
Procedimento:
1. Versare 5 g di olio nel cilindro
2. Con la pipetta graduata aggiungere 5 mL di acido cloridrico (operare sotto cappa
utilizzando una pipetta a stantuffo o una palla di Peleo).
3. Tappare e agitare fortemente per un minuto circa.
4. Aggiungere 5 mL circa di fluoroglucina.
5. Tappare e capovolgere più volte.
6. Lasciare separare lo strato inferiore ed osservarne la colorazione.
31
Espressione dei risultati: Osservare la colorazione
Incolore o giallo verde, la reazione negativa.
Rosa molto pallido reazione leggermente positiva.
Rossa più o meno intensa reazione fortemente positiva,
positiva.
N.B. L’olio di oliva vergine è l’unico olio alimentare non sottoposto a processi di
raffinazione, conserva intatto il suo patrimonio naturale di antiossidanti che gli
conferiscono buona resistenza alle alterazioni autossidative. Tuttavia il processo
autossidativo, per la sua natura autocatalitica, una volta iniziato, provoca rapidamente
un deterioramento delle caratteristiche organolettiche per effetto della formazione di
composti volatili carbonilici responsabili del “gusto di rancido” che rende l’olio inadatto
al consumo alimentare, svalutandolo commercialmente. Benché la determinazione del
numero di perossidi ed altri indici risultano inadeguati quando il processo ossidativo si
evolve verso la formazione di prodotti secondari, esse rappresentano tuttavia un
mezzo di indagine semplice e attendibile nelle prime fasi dell’ossidazione.
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Determinazione degli indici spettrofotometrici nell’UV
Principio
Differenziare gli oli vergini da quelli raffinati mediante misura dell’assorbanza alle
lunghezze d’onda 232 nm e 270, caratteristiche rispettivamente dei dieni e dei trieni
coniugati.
Apparecchiatura e vetreria
Bilancia analitica
2 celle in quarzo, cammino ottico l cm
Matraccio tarato da 25 ml
spettrofotometro UV
Reattivi Isoottano per spettrofotometria (2,2,4-trimetilpentano)
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Procedimento
1. Mettere in funzione lo spettrofotometro secondo le istruzioni riportate nel manuale.
2. Pesare, nel matraccio tarato esattamente circa 0,2 g di olio, con una precisione di
0,1 mg.
3. Portare a volume con isoottano (avrete 0.2 g /25 mL).
4. Lavare accuratamente le cuvette con isoottano, azzerare lo strumento dopo aver
inserito le cuvette o la cuvetta (a seconda del tipo di spettrofotometro singolo o
doppio raggio) con il solvente (BIANCO).
5. Inserire nello strumento la cuvetta con il campione in isoottano, dopo averla
avvinata con lo stesso.
6. Leggere i valori di assorbanza alle lunghezze d'onda di 232, 266, 270 e 274 nm.
Registrare eventualmente il tracciato nell’intervallo 225-320 nm.
Calcoli:
Calcolare l’estinzione specifica K: A/(c*s)
A = assorbanza alla lunghezza d'onda specifica
c = concentrazione dell'olio in g/100mL
s = spessore della cuvetta in cm
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Riportare
- K232
- K270
ΔK= K - [K + K ) /2]
270 266 274
N.B. Legislazione attuale: nell’olio extra vergine d’oliva, il valore di K deve essere
232
≤2,5; il valore di K deve essere ≤0,22 e il valore di ΔK deve essere ≤0,01.
270
Tra le tecniche strumentali l’analisi spettrofotometrica nell’UV, da tempo utilizzata per
valutare la genuinità, si è rivelata molto utile anche per studiare il decorso della
perossidazione di oli e grassi contenenti acidi polinsaturi. Infatti a seguito della
formazione di prodotti primari e secondari di ossidazione, aumentano in misura via via
crescente le assorbanze specifiche negli intervalli di lunghezza d’onda compresi fra
220 e 240 nm e fra 250 e 290 nm e le misure di assorbanza nei due intervalli risultano
idonee a valutare globalmente il grado di ossidazione.
DATI:
A =2,0233
232
A =0,1204
266
A =0,1164
270
A =0,1138
274
Peso olio: 0,2007g va moltiplicato per 4 perché abbiamo usato un matraccio da 25 ml
ma i risultati vanno considerati per 100 mL
CALCOLI:
K = 2,0233/4*0,2007= 2,52
232
K = 0,15
266
K = 0,14
270
K =0,14
274
ΔK= -0,005
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LABORATORIO VINO: grado alcolico con Ebulliometro di Malligand
Oggetto
Determinazione del grado alcolico in un vino utilizzando il diverso punto di ebollizione
di un liquido idroalcolico.
Procedimento
1. Tarare l'apparecchio prima dell’uso in quanto la pressione influenza il punto di
ebollizione. La taratura si effettua nel seguente modo:
2. Riempire di acqua distillata la caldaietta fino alla tacca inferiore (osservare che
all'interno della caldaia si trovano due tacche circolari).
3. Chiudere la caldaia avvitando la parte superiore dell'ebulliometro.
4. Controllare che il fornellino sia efficiente (eventualmente riempirlo con alcool
denaturato). Accendere il fornellino e, quando l'acqua raggiunge la temperatura di
ebollizione (cioè il menisco del termometro laterale si blocca), azzerare la scala
ponendo 0° (zero alcool) al punto in cui si è fermato il mercurio.
5. Allontanare il fornello, svuotare la caldaia, sciacquarla due volte con il campione e
riempirla di vino fino alla tacca superiore. Avvitare la parte superiore e riempire il
refrigerante con acqua.
6. Accendere il fornello e quando il vino bolle (la colonnina di mercurio si ferma)
leggere direttamente il grado alcolico sulla scala graduata in corrispondenza del
menisco del mercurio.
36
Grado alcolico
Oggetto
Determinare il contenuto in alcol etilico nei vini mediante distillazione (Metodo
Ufficiale).
Apparecchiatura, vetreria e reagenti
Matraccio tarato da 100 ml Ossido di calcio, 12 g / 100 ml Distillatore.
Procedimento 1. Porre 100mL di vino in un matraccio tarato da 100
ml. I vini contenenti anidride carbonica devono
essere filtrati su filtro a pieghe o degasati mediante
applicazione del vuoto sotto agitazione per 1 min.
2. Travasare il vino nel pallone da distillazione,
lavando più volte con acqua che viene a sua volta
introdotta nel pallone da distillazione. Aggiungere 7
ml di ossido di calcio e qualche ebollitore (controllare
che il vino sia diventato basico dal viraggio a nero o
giallo scuro dei pigmenti naturali).
3. Montare il distillatore (aprire l'acqua del
refrigerante!), accendere il bunsen e distillare fino a
raccogliere almeno 80 ml. Utilizzare per la raccolta
del distillato lo stesso matraccio in cui era stato
misurato il vino.
4. Portare il distillato a volume con acqua alla
temperatura di 20°C e agitare.
5. Travasare il distillato nell'apposito cilindro per la
misura della densità e portarlo alla temperatura di 20°C
ponendo il cilindro tappato con Parafilm nel bagnomaria,
e controllarne la temperatura.
6. Quando la temperatura è 20°C esatti, immergere il
pescante nel cilindro e misurare la densità. Controllare
che il pescante sia completamente immerso, e che non
tocchi le pareti.
Riportare il valore della densità con cinque cifre
decimali.
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Prodotto analizzato
Calcoli
Il modulo alcomat, acquistato, fornisce la densità corretta a 20 gradi ed il relativo
grado alcolico, senza uso di tabelle.
Densita: 0,98265 g/L
Titolo alcolometrico volumico a 20 gradi: 12,85%
Densita ed estratto secco totale
Oggetto:
Determinare la densità del vino per risalire poi, attraverso questa e la densità del
distillato idroalcolico, al valore dell’estratto.
Apparecchiatura, vetreria e reagenti
Bilancia idrostatica
Bagnomaria termostato
Termometro scala 1:100 div. 0.5
Cilindro apposito, della capacità di circa 100ml sufficientemente largo da
poter contenere il pescante.
Procedimento
1. Tarare la bilancia idrostatica secondo le modalità riportate nel
manuale d'istruzione.
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2. Riempire il cilindro con il vino fino all'apposita tacca. Nel cas