Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 16
Riassunto esame Psicologia dello Sviluppo, prof. Bombi, libro consigliato Psicologia Sociale dell'Educazione, Selleri Pag. 1 Riassunto esame Psicologia dello Sviluppo, prof. Bombi, libro consigliato Psicologia Sociale dell'Educazione, Selleri Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello Sviluppo, prof. Bombi, libro consigliato Psicologia Sociale dell'Educazione, Selleri Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello Sviluppo, prof. Bombi, libro consigliato Psicologia Sociale dell'Educazione, Selleri Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello Sviluppo, prof. Bombi, libro consigliato Psicologia Sociale dell'Educazione, Selleri Pag. 16
1 su 16
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MODELLI DI ALUNNO

Chi è un alunno brillante? Chi è un alunno mediocre?

Da un lavoro di Mugny - Carugati emerge un modello di alunno brillante in matematica che è più dotato sul versante delle abilità cognitive, inoltre è disciplinato rispetto alle regole. L'alunno brillante in lingua unisce le capacità logiche quelle espressive, mediando il tutto con buone doti di socialità, che ne fanno un vero alunno modello, mentre chi è brillante in disegno viene descritto come indisciplinato non meno intelligente di altri ma certamente con minor successo scolastico. Per quanto riguarda l'alunno mediocre in matematica e in lingua, si riscontrano immagini pressoché speculare rispetto a quelle emerse per gli alunni brillanti, fatta eccezione per il mediocre in disegno, che si caratterizza in modo autonomo, come socievole, poco presuntuoso e capace di agire con saggezza, senza chiamare in causa altre spiegazioni legate al

rendimento generale. È maggiore la severità degli insegnati aproposito dell'alunno mediocre. Essi infatti lo giudicano meno dotato rispetto aifuturi insegnati. Per l'alunno brillante invece tutti, insegnanti e futuri insegnati sonod'accordo: se brillante lo è in quanto è dotato. Le differenze tra gli alunni sono ancorapiù evidenti se analizzate attraverso le diverse discipline scolastiche, matematica elingua contro il disegno, cioè materie a forte valenza contro materia a debole valenza.Sono la matematica e la lingua le materie che agli occhi degli insegnanti rivelano lastretta connessione fra mediocrità di prestazioni e dote di intelligenza.

CAPITOLO 3

PERSONAGGI, INTERPRETI E SCENEGGIATURE DELLA VITA QUOTIDIANA

Il termine "Routine", mutato da Goffman, viene impiegato per descrivere attività ricorrenti che caratterizzano la vita sociale quotidiana. Il carattere della routine, fornisce ai

partecipanti la certezza e la comprensione condivisa di appartenere a un gruppo sociale. Le routine costituiscono degli "ancoraggi" sociocognitivi che consentono, gli aspetti ambigui, inattesi, problematici, all'interno dei confini amichevoli e relativamente confortevoli della vita quotidiana. Secondo Berger, Luckmann e Giddis la costruzione e l'utilizzo delle routine quotidiane sono vitali non solo per la vita sociale ma anche per un certo benessere psicologico individuale; attraverso esse la sicurezza e l'efficacia sostengono la vita quotidiana. Mutando da Goffman la nozione di "frame", autori come Kaye hanno descritto i frames di allevamento e di protezione, e anche i frames strumentali, di feedback, di discorso e di memoria. I frames sono sequenze spazio-temporali riguardanti vari momenti della vita quotidiana, da quelli in cui l'adulto completa le azioni del bambino, a quelli in cui fra l'adulto e bambino si hanno scambi.comunicativi ovengono rievocate attività fatte in precedenza. L'adulto, attraverso l'impiego dei frames stessi, organizza le condizioni grazie alle quali certe funzioni vengono costruite nel corso della partecipazione ai frames stessi, funzioni che verranno successivamente acquisite dal bambino come funzioni individuali. È dunque all'interno dei frames che agiscono le dinamiche di assimilazione - accomodamento fra partner. È sostenibile che alcuni frames sarebbero da considerare alla misura di organizzazioni di azioni relativamente elementari fra i partner e, in ogni caso, essi costituiscono dei blocchi di costruzioni sociocognitive che entrano a far parte della routine quotidiane più articolate e complesse. Kaye non fa distinzione tra frames di allevamento e protezione e altri frames come lo strumentale, il feedback; distinzione necessaria per articolare concettualmente un contributo certo interessante. Riprendendo la nozione di goffman

Possiamo suggerire che allevamento e protezione costituiscono le routine culturali, mentre gli altri frames più specifici, di cui parla Kaye, costituiscono degli strumenti attraverso i quali si perseguono obiettivi di allevamento e protezione.

APPROCCIO DIADICO – SCHAFFER: possiede 3 lacune: la prima è che il bambino all'interno di un setting diadico non svela completamente la natura del comportamento sociale infantile; un'altra lacuna riguarda l'aspetto fuorviante di certe osservazioni fatte in laboratorio. Ad es, l'attenzione totale rivolta dalle madri ai propri figli in laboratorio è assai poco consueta in osservazioni a domicilio, dove le richieste plurime di altri membri della famiglia fanno sì che con il bambino si costruiscano episodi brevi e intensi, con specifiche modalità di mantenimento dell'attenzione e del contatto visivo e verbale anche se la madre non si dedica completamente al bambino; la terza lacuna riguarda

La possibilità che l'esperienza insetting poliadici conduca a risultati evolutivi diversi se confrontati con le esperienze in settino disdici. In particolare si fa riferimento alla variazione della centralità del rapporto con l'adulto, a favore delle relazioni con i coetanei.

La nozione di "CULTURA DEI COETANEI" intende descrivere e comprendere le modalità di costruzione, il carattere organizzato e la funzione che svolgono le routine nelle diverse fasi della socializzazione. 3 sono i temi che caratterizzano la cultura dei coetanei:

  1. L'importanza del partecipare alla vita sociale: negli anni prescolastici e della scuola elementare i bambini godono moltissimo semplicemente nel fare delle cose insieme; ma d'altra parte produrre significati condivisi e coordinarsi nei giochi sono compiti difficili per molti bambini piccoli. Così essi spendono molto tempo nel creare e proteggere attività di base e routine le quali, una volta avviate,

producono sentimenti di soddisfazione e di sicurezza emotiva. Importanti sono le strategie di accesso elaborate da corsaro. Nel corso della preadolescenza e adolescenza i ragazzi facilmente producono e incrementano attività fra coetanei. Tuttavia, in questa età i ragazzi sono in grado di dare vita a gruppi gerarchici, in cui diventano cruciali temi come quelli dell'accettazione, della popolarità e della solidarietà. L'argomentazione verbale è lo strumento per sostenere le proprie posizioni e le discussioni riaffermano l'appartenenza ai gruppi e rivelano i valori e le credenze dei loro membri. Secondo Rizzo i maschi formano dei gruppi di dimensioni più ampie, giocano in modo aggressivo e competitivo e si impegnano in attività e relazioni fondate su giochi sportivi; Goodwin ha osservato gruppi di ragazze preadolescenti: esse, al contrario dei ragazzi, "sparlano" frequentemente di compagne non presenti.

2) tentativi di affondare

Gli interessi, le incertezze, le paure, i conflitti che punteggiano la vita quotidiana; alcune di queste perturbazioni sono generate all'interno della cultura coetanei, ma in molti casi esse provengono dalle esperienze che i bambini e i ragazzi hanno nel mondo degli adulti. I pericoli messi in luce dagli adulti, ma anche occasioni provenienti da film, televisione, costituiscono altrettanti temi che possono diventare oggetto di rielaborazione in comune, all'interno di routine di gioco, discussioni, drammatizzazioni, rituali, nel corso della vita quotidiana. Nel caso dell'età preadolescenziale e adolescente, i gruppi di coetanei offrono una base sicura per dare un senso ed affrontare i nuovi compiti circa le relazioni personali, la sessualità e lo sviluppo dell'identità. Nel corso delle attività quotidiane, preadolescenti e adolescenti possono negoziare ed esplorare un'ampia gamma di norme circa l'abbigliamento e il presentarsi agli altri.

Il farsi degli amici, le relazioni con l'altro sesso, le aspirazioni, i progetti e il successo per il futuro.

Opposizione e la messa in discussione delle regole e dell'autorità degli adulti; se è ormai documentato che i bambini cercano di opporsi alle regole fin dal primo anno di età, tali attività diventano sistematiche e sofisticate quando scoprono i loro interessi comuni negli asili-nido e nelle scuole materne. In questi ambienti, i bambini producono in modo cooperativo e condividono adattamenti secondari alle regole adulte che sono anche più sofisticati delle regole medesime. Se l'opposizione all'autorità adulta costituisce una caratteristica che percorre tutta l'infanzia fino all'adolescenza, la relativa maggiore libertà, insieme con l'indeterminatezza dello status adolescenziale, ripropone il tema dell'opposizione come centrale per tutto questo periodo. Diversi studi, soprattutto fra maschi.

Di classe media, hanno documentato l'esistenza di contro-culture adolescenti. Attraverso l'esperienza della vita sotterranea, i bambini imparano aspetti basilari delle regole che governano la vita quotidiana, anche se la conoscenza del contenuto delle regole non è mai sufficiente per la loro applicazione: le regole, infatti, devono essere interpretate, cioè dotate di un significato e di una giustificazione e applicate concretamente in specifici contesti sociali per essere veramente conosciute. In altri termini, i bambini non si limitano a pensare alla vita sociale: la rappresentazione delle regole sociali si realizza attraverso processi collettivi che coinvolgono sia i coetanei sia gli adulti nel corso della vita quotidiana. Altri aspetti della vita sotterranea, comuni a tutte le istituzioni educative riguardano l'avere successo in condotte perennemente vietate da insegnanti e bidelli: correre nei corridoi, fare incursioni nelle cucine, nelle toilette,

Nelle aule degli amici, approfittando della distrazione dell'insegnante; scambiarsi i compiti o suggerimenti durante i compiti in classe o interrogazioni ecc.

La vita quotidiana è caratterizzata da obiettivi pragmatici, la conoscenza riguarda le norme di condotta: il sapere cose si deve fare, come farlo, e magari anche sapere il perché. Il tema delle regole e delle norme sociali si collega poi direttamente con quello dei principi morali, sui quali regole e norme fondano la loro legittimazione. Il problema delle regole, delle norme sorge laddove, per qualunque ragione, un bambino, un alunno, un adulto ritiene di non eseguire una certa condotta, cioè divenire meno a una certa aspettativa che lo riguarda e che concerne i suoi impegni e le sue responsabilità verso gli altri. Si possono distinguere le regole costitutive e le regole regolative; le prime regole caratterizzano fin dall'inizio gli incontri fra partner e le seconde consentono ai partner di produrre.

dei risultati durante la loro relazione. Il CLIMA SCOLASTICO, &eg
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
16 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anita K di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bombi Anna Silvia.