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Psicologia dei gruppi di lavoro

CAP. 1 Introduzione

Sin dalla rivoluzione industriale l'organizzazione del lavoro si fonda sulla divisione dello stesso.

Smith: descrizione della produzione di uno spillo attraverso 18 operazioni affidate ad altrettanti operai.

Con Taylor ed il taylorismo si ha una vera e propria analisi scientifica dell'attività lavorativa.

Il suo metodo consisteva in 4 punti di base:

  1. Scomposizione del ciclo lavorativo in unità semplici
  2. Assegnazione di ciascun compito alla persona con le attitudini fisiche e intellettuali migliori
  3. Addestramento del lavoratore allo svolgimento della propria unità di lavoro
  4. Retribuzione definita sulla base della quantità di lavoro prodotta nel tempo ed in rapporto alle capacità del lavoratore, individuando operai di prima, seconda e terza classe.

Nel Novecento vi è un cambiamento nelle organizzazioni, rappresentato dal progressivo distacco dagli aspetti produttivi e da...

un’attenzione crescente alla gestione delle relazioni con l’ambiente chele circonda, ovvero il mercato. Le organizzazioni divengono luoghi in cui si elaborano e si producono diverse informazioni. Il gruppo di lavoro acquista una posizione centrale, strategica, con una funzione che va al di là della soddisfazione dei bisogni sociali. Diviene il motore produttivo delle organizzazioni che agiscono in un ambiente complesso che richiede flessibilità e adattabilità al cambiamento. Quindi il gruppo è: un insieme di persone che condividono un obiettivo comune. Brown sostiene che: un gruppo esiste quando due o più individui definiscono se stessi come membri e quando la sua esistenza è riconosciuta da almeno una terza persona. Il gruppo è caratterizzato sia da un sentimento di appartenenza condiviso dai membri sia da un riconoscimento esterno, la mancanza di uno di questi elementi facilmente comporta il fatto che non ci troviamo di fronte a un gruppo.ma a un semplice aggregato di persone. Gli elementi che caratterizzano i gruppi, compresi i gruppi di lavoro, sono: obiettivi interni al gruppo o esterni, la numerosità, l'interazione prolungata, la conseguente presenza di relazioni affettive tra i membri che fanno da collante, la percezione del gruppo come unità a sé stante e la presenza di norme e ruoli. I gruppi possono essere formali o informali: - I gruppi informali o spontanei sono quelli che si formano sulla base di reciproche scelte da parte di ciascun componente (es. gruppo di amici). - I gruppi formali sono gruppi in cui i membri non si sono scelti, ma sono stati reclutati dall'esterno (es. un gruppo di ricerca, una squadra di calcio, un gruppo di lavoro). I gruppi di lavoro si caratterizzano rispetto ai gruppi sociali, poiché sono sempre gruppi formali, hanno obiettivi esterni assegnati dall'organizzazione a cui appartengono e sono provvisti di mezzi per raggiungerli. Vi sono 4 tipi di gruppi.di lavoro: - I gruppi di lavoro stabili: sono gruppi definiti dalle diverse funzioni organizzative all'interno dei quali sono presenti ruoli, compiti e mansioni specifiche per ogni componente del gruppo. - Task forces: gruppi che vengono costruiti ad hoc per la realizzazione di uno specifico obiettivo e che si sciolgono dopo aver portato a termine l'obiettivo. - Team: gruppi composti dai membri con un alto livello di competenze professionali cui vengono affidati compiti particolarmente complessi. - Team autogestiti: si caratterizzano per un'autonomia ancora maggiore nella gestione dei processi per il raggiungimento degli obiettivi. Weber Klimoski hanno individuato una quinta tipologia di gruppo di lavoro: l'equipaggio (crew), si distingue per la tecnologia che utilizza. Tutti i gruppi di lavoro condividono il fatto che gli elementi di appartenenza e di riconoscimento esterno non siano automatici, ma vadano costruiti nei processi e nelle dinamiche che sisviluppanonell'ambiente operativo in cui operano e interagiscono. Il contesto è importante, ogni gruppo dilavoro è un gruppo situato, un sistema organizzato di relazioni tra persone, mezzi e obiettivi cheagiscono in un particolare ambiente organizzativo.

CAP. 2 Strutture di gruppo

Osservando un gruppo è da considerare importante la variabile tempo.

Si distinguono due dimensioni di osservazione, e si attribuiscono le strutture al campodell'osservazione del gruppo a un determinato momento, mentre i processi non sono altro che ildispiegarsi delle strutture nel tempo. Le due dimensioni sono tra loro interdipendenti: le struttureinfluenzano i processi e viceversa.

Un istantanea del gruppo consiste nel considerare l'insieme delle relazioni affettive: chi è attrattoda chi e chi invece risulta antipatico.

La qualità e il tipo di relazioni sono una variabile che influenza la coesione del gruppo, il clima, laqualità della comunicazione, la

motivazione e la partecipazione dei membri.

Moreno ha cercato di definire, anche graficamente, la struttura affettiva dei gruppi. (esperimento:opinioni di bambini di una classe elementare, riguardo preferenze e rifiuti tra compagni)

In tal modo strutturò un diagramma. Nella realtà di tutti i giorni non è possibile strutturare un sociogramma, ma si può essere sensibili ugualmente al tipo di relazioni presenti nel gruppo, per tal motivo ci possono venire in aiuto tanti elementi e comportamenti che noi adottiamo nel relazionarci agli altri. Una tra questi è la prossemica (corpi nello spazio).

Una seconda linea di osservazione dei gruppi è data dai canali di comunicazione. La struttura di comunicazione descrive i canali lungo i quali si sviluppa il flusso delle informazioni.

Le modalità con cui i membri si scambiano le informazioni sono definite <<reti di comunicazione>>.

Un altro elemento è il tipo di potere che viene esercitato

o che derivazione di esso:- Potere di ricompensa: un primo modo per modificare un comportamento o un atteggiamento è dato dalla possibilità di fornire ricompense o punizioni. Es. l'addestramento degli animali.- Potere di coercizione: il cambiamento di A su B viene ottenuto tramite la minaccia, qui la punizione è il metodo utilizzato per ottenere obbedienza. Es. la minaccia sulla propria vita, come nel caso di un ostaggio o una rapina a mano armata.- Potere di esempio: attraverso l'esempio di un modello cui si fa riferimento avviene il cambiamento. Es. l'adeguarsi del modo di vestirsi degli adolescenti a una star della musica o del cinema.- Potere di competenza: è la competenza attribuita e riconosciuta alla persona, che provoca il cambiamento. Es. il medico che prescrive al paziente una determinata cura.- Potere legittimo: si caratterizza per l'attribuzione dall'esterno del potere.- Potere dell'informazione:

L'informazione stessa, indipendentemente dalla forma cui deriva, ha la capacità di far cambiare atteggiamenti, comportamenti ed emozioni.

Un altro elemento è lo status, ovvero il differente valore attribuito dall'organizzazione alle posizioni interne a certi gruppi o a quelle concordate tra i membri.

Un ultimo elemento di osservazione del gruppo è la struttura di ruolo. Un ruolo è un aspettativa di comportamento legata a una certa posizione occupata all'interno del gruppo o all'interno della struttura sociale.

Nei gruppi si possono distinguere due principali categorie di ruolo: i ruoli emergenti e i ruoli prescritti dall'organizzazione.

Ogni gruppo sembra composto da persone fra loro uguali, ma nel procedere del suo sviluppo, si nota come alcune persone assumano comportamenti diversi.

Nel gruppo possiamo trovare il ruolo orientato al compito: persona particolarmente attenta per il compito e per la sua realizzazione.

Possiamo trovare il ruolo di mantenimento: persona che si caratterizza per il concentrarsi sulle dimensioni socio emotive.

Infine possiamo trovare il ruolo di ostruzione o individualistico: persona che è concentrata sui propri obiettivi personali. Anche il ruolo di ostruzione è importante nei gruppi, soprattutto nei casi di groupthink, ovvero in quei frangenti dove il gruppo, per motivi diversi, individua una soluzione unica al problema in modo acritico e senza aver considerato alternative, rischiando di incorrere in errore.

I tre tipi di ruoli sono presenti in ogni gruppo e sono intercambiabili. Accanto ai ruoli emergenti vi sono quelli prescritti dall'organizzazione, ovvero determinati dalla struttura organizzativa e relativi alle funzioni e posizioni di quest'ultima. Quaglino, Casagrande e Castellano descrivono 4 aree proprie del gruppo di lavoro, alle quali afferiscono determinati ruoli:

  • Area di presidio del risultato, abbiamo il conservatore e il realizzatore.

Area di presidio del lavoro, abbiamo il metodologo che utilizza il problem solving, e il negoziatore.

Area di presidio delle relazioni, abbiamo il comunicatore e il facilitatore.

Area di presidio della qualità del lavoro, abbiamo l'innovatore e il creativo.

Il conflitto di ruolo si ha quando le richieste di un determinato ruolo sono incompatibili con quelli di un altro.

L'ambiguità di ruolo si ha quando il ruolo che dobbiamo assumere non è chiaramente definito, come pure le aspettative di comportamento ad esso legate.

CAP. 3 Norme, cultura di gruppo e socializzazione

In un gruppo dopo un certo lasso di tempo si formano alcune norme. Brown considera la norma "una scala di valori che definisce una gamma di atteggiamenti e comportamenti accettabili (e inaccettabili) per i membri di un'unità sociale".

Le norme sono legate ai gruppi di appartenenza, regolano e sanciscono i comportamenti stessi, indicando non solo ciò che è

giusto o sbagliato, ma anche ciò che si deve fare o non fare per raggiungere determinati scopi comuni. Le norme rispondono a precise funzioni, in particolare: - Consentono il raggiungimento degli obiettivi. - Permettono l'identificazione e mantenimento del gruppo. - Definiscono la realtà sociale. - Permettono di coordinare le attività. Le norme possono essere di due tipi: esplicite e implicite. - Le norme esplicite sono codificate e rese a tutti note. - Le norme implicite non sono palesi, ma si riconoscono facilmente nel momento in cui vengono violate. Vi sono norme fondamentali per l'esistenza e il raggiungimento degli obiettivi da parte del gruppo, dette centrali; e norme periferiche, la cui violazione non compromette il gruppo stesso. Le norme sono espressione di ciò che il gruppo nel suo insieme fa e di ciò che il gruppo è. Non agiscono in un vuoto sociale, ma si radicano nel contesto da cui di originano e in cui hanno effetto. Questo

Il contesto è definito come la cultura di gruppo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
6 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Prestano Claudia.