Comportamenti di salute e stili di vita "sani"
Per "comportamento" Gochman intende il fare (seguire una dieta salutare per esempio) o il non fare certe cose (non fumare per esempio). Il comportamento di ciascuno di noi è guidato da:
- Caratteristiche di personalità (tratti disposizionali, ereditari, ambiente, affetti e sentimenti)
- Elementi cognitivi (credenze, aspettative, motivazioni, valori)
- Patterns comportamentali (abitudini)
Questi attributi sono influenzati fortemente dal contesto sociale e famigliare. Whitehead e Marks propongono il seguente modello per illustrare i fattori che determinano o meno la salute:
La struttura del modello è a forma di cipolla con al centro gli individui circondati da 4 livelli di fattori che li influenzano. Ogni livello è in relazione con gli altri. Da ricerche effettuate emerge purtroppo la mancata diffusione di uno stile di vita sano, caratterizzato da sonno, alimentazione, attività fisica regolari e dal tenersi alla larga da...
comportamenti come la sedentarietà, fumare, bere troppo alcol. I dati dimostrano che al momento della rilevazione non visono differenze sostanziali tra chi adotta uno stile di vita sano e chi non lo fa. La differenza si nota con studi di follow up, cioè a lungo termine. La filosofia di vita ideale sembra essere comunque quella della "moderazione in ogni cosa". Per "benessere sociale" si intende il grado di coinvolgimento dimostrato all'interno dei gruppi ai quali si appartiene. Esso dipende da aspetti come l'istruzione, la stabilità lavorativa, la qualità della relazione coniugale e delle relazioni in generale, dall'utilizzo del tempo libero. Emergono differenze interessanti per quanto riguarda:
- l'età: gli adulti sono messi meglio dei giovani e nel caso degli anziani i legami sociali sono predittivi dello stato di salute;
- il sesso e lo status coniugale: tra quelli non sposati le donne meglio degli uomini;
caratteristiche etniche: i bianchi meglio di altri;
La gestione della malattia
Ci sono 3 questioni:
- Chi si ammala e perché;
- Chi guarisce e perché;
- Come fare prevenzione e promuovere la salute;
Quando si parla di "gestione della malattia" ci si riferisce a come le persone se la rappresentano e a cosa fanno di fronte ai sintomi e alle difficoltà, al dolore che comporta, in particolare se è cronica. Va sottolineata l'importanza dell'interazione con l'ambiente che può favorire o ostacolare l'insorgenza di una malattia in chi è già predisposto di suo, non tanto per la semplice esposizione a condizioni di vita o eventi ritenuti stressanti, quanto per l'utilizzo di strategie di coping più o meno adeguate che sono modalità con le quali le persone affrontano la vita e lo stress che essa comporta.
Tra le diverse strategie di coping troviamo:
- Coping centrato sul problema/strumentale:
l'obiettivo è modificare la situazione.
- Coping centrato sulle emozioni: l'obiettivo è ridurre l'intensità delle emozioni negative dovute allo stress.
- Coping orientato all'evitamento: ci si impegna in attività diverse da quella fonte di stress.
Modelli & teorie.
Modello sulla relazione tra stress e coping di Lazarus e Folkman:
È quello attualmente dominante.
Ogni persona possiede risorse emotive, cognitive e comportamentali con cui plasmare la realtà e ridurre l'impatto di eventi potenzialmente stressanti o intrinsecamente negativi (es. lutto di una persona cara).
Teoria dell'adattamento cognitivo di Taylor:
- La ricerca di un significato (perché proprio a me questa malattia?)
- La ricerca di controllo sull'evento e sulla propria vita (Cosa posso fare?)
- La ricerca di autostima, magari col confronto con altri più sfortunati.
In sostanza le persone fanno delle attribuzioni per cercare dicomprendere quello che è accaduto e che sta succedendo nel tentativo di predire e controllare la propria vita e il proprio ambiente, mentre il grado di controllo sull'evento in questione deriva dalle forze fisiche e da risorse economiche, ambientali, sociali che possono essere compromesse dalla gravità della malattia. Sono stati trovati risultati incoraggianti circa il mantenimento di un certo stato di benessere in pazienti oncologici, ancor di più se supportati da famigliari, amici, colleghi, gruppi di auto-aiuto che possono rafforzare le strategie di coping adottate per affrontare la malattia. Quando la malattia oltre che essere cronica riguarda anche i bambini, la situazione si fa ancora più complicata che in altri casi. I genitori infatti sperimentano sentimenti di colpa, abbattimento e frustrazione, le frequenti e lunghe ospedalizzazioni mettono a dura prova sia loro che il bambino in quanto comportano una separazione dall'ambiente famigliare e.sconforto e paura per le cure a cui si viene sottoposti. E' utile intervenire in questi casi favorendo l'espressione appropriata delle emozioni e riconoscendo strategie di coping disadattive come l'isolamento psicologico causato dal profondo dolore che si sperimenta. La fiducia e un cauto ottimismo possono anche aiutare a mantenere l'autostima, a non sentirsi un peso, inutili e a tal proposito può essere veramente "terapeutico" l'incontro con persone che hanno affrontato con successo la stessa malattia. Infine si può dire che grazie a cure mediche d'avanguardia, che sono più efficaci e a un adeguato supporto sociale è possibile superare lo stereotipo che affligge le persone affette da malattie croniche, reputandole emarginate dalla società e con una bassa qualità di vita.
CAPITOLO SECONDO
Salute e malattia: spiegazioni scientifiche e senso comune
Lo studio delle cause dei comportamenti salutari edi quelli dannosi è stato oggetto di teorie e modelli come:
- il modello delle credenze sulla salute;
- la teoria della motivazione a proteggersi;
- la teoria del comportamento pianificato;
- modelli processuali del cambiamento dei comportamenti;
Questi appartengono al gruppo definito "modelli di valore-aspettativa" e sottolineano il ruolo determinante di credenze e atteggiamenti nella genesi del comportamento.
Le decisioni prese sono influenzate da 2 tipi di variabili cognitive:
1) la probabilità soggettiva che un comportamento produca i risultati previsti.
2) la valutazione del comportamento messo in atto.
Le persone sono considerate "esseri razionali" che scelgono solamente tutto quello che porta piacere e vantaggi. Nonostante il merito di aver esplicitato anche quali sono le credenze e gli atteggiamenti predittivi di un determinato comportamento come per esempio la percezione di controllo o l'efficacia personale, i risultati si sono rivelati contraddittori.qui la necessità di elaborare "modelli integrati" che prendono in esame non solo le variabili cognitive ma anche quelle motivazionali e legate alle emozioni. Infine viene presentata la teoria delle rappresentazioni sociali che cerca di interpretare e dare significato ai concetti di salute e malattia partendo dal sapere del senso comune e appunto dalle rappresentazioni sociali.
Il modello delle credenze sulla salute: L'obiettivo iniziale era capire perché le persone non si sottoponevano a test per la diagnosi precoce di malattie e di predire il grado di aderenza alle raccomandazioni preventive (compliance). Ciò che conta in questo modello è la percezione di minaccia influenzata dalla percezione di vulnerabilità e di gravità rispetto a una malattia e in più la valutazione circa i costi e i benefici che possono derivare dal mettere in atto strategie preventive. Chiaramente se la percezione di minaccia è tale da spingere ilsoggetto a pensare di modificare il proprio comportamento e i benefici sono superiori ai costi che tale modificazione comporta in termini fisici, psicologici, finanziari, allora tale cambiamento sarà più probabile. Per fare un esempio, un fumatore accanito può rendersi conto di correre seri rischi per la sua salute come malattie cardiovascolari, tumore al polmone (percezione di vulnerabilità) che potrebbero condurlo perfino alla morte (percezione di gravità). Assodata ciò, potrebbe adoperarsi per smettere in vista di un beneficio prima di tutto fisico, ma anche economico. Il modello include 2 tipi di fattori che fanno da "moderatori" nella percezione di minaccia:
- fattori demografici (età, sesso...)
- fattori sociopsicologici (classe sociale, gruppi di riferimento, personalità...)
e poi ci sono gli elementi induttori che sono interni (comparsa dei sintomi) ed esterni (campagne di prevenzione). Punti di forza: ideale per prevedere il.comportamento salutare in persone senza una sintomatologia specifica (in caso di vaccinazioni per esempio), il modo in cui chi è malato percepisce i suoi sintomi e l'aderenza alle prescrizioni mediche (compliance). "La percezione dei costi" è la variabile dotata di maggiore valore predittivo, per cui se i costi sono minori dei benefici è più probabile una modificazione del comportamento da parte del soggetto.
Limiti:
- Non applicabile in caso di comportamenti complessi come l'adozione di precauzioni contro l'AIDS.
- La variabile meno predittiva di tutte è risultata essere "la percezione di gravità", in quanto le persone non avvertono immediatamente gli effetti di condotte errate che nel lungo periodo portano a esiti nefasti come malattie.
- Non considera l'impatto del comportamento passato su quello attuale.
Ecco quindi che tale modello è stato rivisitato dalla King e integrato con le.
“attribuzionicausali”ovvero le spiegazioni che le persone danno di una malattia e che portano o menoall’adozione di comportamenti preventivi,ottenendo così la Teoria dell’attribuzione causale. Perfare un es. consideriamo dei soggetti ipertesi:coloro che attribuivano la loro condizione allo stressandavano a controllo,mentre quelli che attribuivano l’ipertensione alla cativa sorte,no. Il puntodebole di questa teoria è considerarare l’individuo come soggetto che da solo è in grado di prenderele decisioni indipendentemente dal suo contesto affettivo e relazionale.
-La teoria della motivazione a proteggersi:obiettivo iniziale: analizzare gli effetti dei messaggi persuasivi,in particolare di quelli che puntavanoa incutere timore,sull’adozione di comportamenti protettivi.La motivazione a proteggersi è frutto di 2 variabili:-percezione della gravità della minaccia e percezione di vulnerabilità (è
l’elemento in comune con il modello sopra descritto, cruciale per determinare comportamenti rilevanti per la salute); - risposta di coping (dipende dai c