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PROTEGGERSI DALLA
MALATTIA
Un individuo tende a proteggersi al
massimo:
• Quando la minaccia per la salute è grave
• Quando si sente vulnerabile
• Quando la risp adattiva è efficace per allontanare la
minaccia
• Quando è fiducioso nella proprie capacità di
realizzare la risp adattiva
• Quando le ricompense del comportamento
disadattivo sono limitate
• Quando i costi della risp adattiva sono bassi
Aspetti problematici
• La vulnerabilità non sempre porta a
comportamenti preventivi
• Il significato di rischio è influenzato dal
vissuto personale
• La valutazione del rischio può essere
distorta a causa dell’ottimismo irrealistico
• Predilezione di processi cognitivi individuali
a discapito di quelli sociali e culturali
3°modelloTeoria del comportamento
pianificato
• Inizialmente TEORIA DELL’AZIONE
RAGIONATA,
Poi è diventata TCP
• 1975->Fishbein e Ajzen. Per decidere
riguardo l’adozione di alcuni
comportamenti si fa una valutazione
ragionata delle info disponibili
• ATTEGGIAMENTI NEI
CONFRONTI DEL
COMPORTAMENTO (si formano con
credenze delel conseguenze del
comportamento e valutazione di tali
conseguenze)
• NORME SOGGETTIVE (sono
credenze normative,cioè cosa si
aspettano gli altri da me; e
motivazione ad assecondare tali
credenze)
• PERCEZIONE DEL INTENZIONE
CONTROLLO SUL
COMPORTAMENTO
Aspetti problematici
• Integrare modello con comportamenti
passati,ruolo di norme morali,identità
personale,dati affettivi
• La varianza spiegata non è sufficiente
• Trascurati gli elementi che permettono il
passaggio
atteggiamento/intenzione/comportamento
• Legame tra percezione del controllo e controllo
sul comportamento
4°modellomodelli processuali del
cambiamento del comportamento
Sono modelli che cercano di spiegare il
passaggio all’azione salutare mediante fasi.
Le variabili protagoniste non sono
necessariamente predittive dell’attuazione
del comportamento e variano da step a
step.
Si tratta di modelli dinamici dotati di
prospettiva temporale.
I: Modello transteoretico (Di Clemente e
Prochaska 1982)
• Fase 1PRECONTEMPLATIVA (i sogg non sono interessati
o consapevoli della nocività del comportamento. Non vi è
intenzione di cambiamento)
• Fase 2CONTEMPLATIVA(i sogg hanno pensato di
cambiare, ma non hanno ancora assunto impegni)
• Fase 3DI PREPARAZIONE (intenzione di agire e tentativi
di cambiamento effettuati)
• Fase 4DELL’AZIONE(impegno a modificare il proprio
comportamento attuando rivalutazioni)
• Fase 5DI MANTENIMENTO (mantenere il comportamento
nel tempo)
II: Modello del <<Processo di adozione di
precauzioni>> (Weinstein)
• Stadio 1persone non consapevoli del problema
• Stadio 2pensare a fondo al problema
• Stadio 3riflettere sul problema e iniziare a pensare a
come rispondere
• Stadio 4decisione ad agire oppure a non agire
• Stadio 5intenzione ad agire
• Stadio 6inizio azione
• Stadio 7mantenimento dell’azione
III: HAPA model (Schwarzer)
• Fase 1MOTIVAZIONALE: scelta dell’azione da
compiere e formazione dell’intenzione.
Formazione di uno scopo: 3 livelli di valutazione:
percezione rischio, aspettative del risultato, percezione
di efficacia.
Fase 2VOLITIVA: riguardo l’intensità dello sforzo e la
sua persistenza.
3 livelli: cognitivo(formazione di piani di azione e
controllo sull’azione), comportamentale(azione),
situazionale (barriera e risorse esterne)
IV: Modelli integrati
• A) precisazione delle dinamiche del passaggio
dall’intenzione all’azione
• B)considerazione non solo di aspetti cognitivi, ma anche
motivazionali
• C)importanza delle variabili emozionali
• D)3 tipi:
- Modello proposto da Conner e Norman
- Modello teorico delle variabili di mediazione di salute di
Rutter,Quine e Chesham
- Modello esplicativo di Brouchon e Schweitzer
Modello proposto da Conner e Norman
5 stadi:
PRECONTEMPLAZIONE: il soggetto non è intenzionato a cambiare comportamento,
ma alcuni stimoli induttori possono motivare il soggetto a cominciare a pensarci:
FASE MOTIVAZIONALE: il sogg pensa di cambiare condotta ed intraprendere il nuovo
comportamento.Avviene la formazione dell’intenzione; essa p influenzata da
aspettative del risultato,influenze normative e self-efficacy
PIANIFICAZIONE:azioni da attivare.necessità di elaborare piani di azione,intenzioni di
implementazione,self-efficacy,identità personale e senso di impegno.
AZIONE in queste ultime 2 sono importanti la
MANTENIMENTO self-efficacy,l’identità e l’impegno
Modello teorico delle variabili di
mediazione di salute
• Specifica le variabili di mediazione fra input sociali
e gli esiti in termini di salute
VARIABILI SOCIOEMOZIONALI
INPUT SOCIALI VARIABILI COGNITIVE
COPING determina i tipi di
comportamenti delle persone (appropriati e non)
ESITI dei comportamenti
Modello esplicativo
• Riconosce il ruolo delle determinanti classiche
dello stato di malattia FATTORI
PREDITTORI (variabili scatenanti (stressors) e
var antecedenti (caratt sociali e
psicologiche) )
La rappresentazione mentale dell a
malattia
• Modello che si concentra non sulla salute,ma sulla
malattia
• Leventhal,Meyer e Nerez vogliono spiegare come le
persone percepiscono malattia e rischio
• MALATTIA composta da: identità
(nome),causa,dinamica temporale (ciclica,acuta o
cronica),conseguenze (aspettative circa l’esito e i
postumi),cura SUCCESSIVAMENTE:
• COSTRUZIONE DI PROTOTIPO: le persone organizzano
cognitivamente le info sulle malattie e le richiamano alla
memoria quando devono confrontare sintomi e prototipo)
• Implicazione del prototipo nelle relazioni interpersonali
(interazione col malato). Esse si basano su due
dimensioni: gravità e contagiositàBishop (anche se la
prospettiva prediletta è quella individualista,le cognizioni
sono di stampo culturale)
Le rappresentazioni sociali (modello di
malattia)
• MOSCOVICI:
- Le rappresentazioni di malattia sono determinate da cultura e
concezioni condivise
- Valuta le concezioni condivise come si formano,comunicano e
modificano
- Le rappresentazioni sociali sono teorie ingenue definite in
maniera profana e non scientifica
- Hanno la funzione di organizzare la percezione e sono un
codice condiviso utile per gli scambi sociali
- Variano da cultura a cultura
- Danno un senso all’esperienza confusa e contraddittoria
HERZLICH ha studiato delle
rappresentazioni sociali
Struttura Dinamica
• Schema figurativo che vede:
L’individuo sano
Societàfonte di malattia • È il discorso collettivo che da il senso alla malattia.
Individuo e società sono in lotta: è Col tempo si sono create 2 rappresentazioni
contrapposte (sociale e scientifica). Dal punto di vista
attraverso la nocività del modo di sociale,la salute è sinonimo di felicità e dovere di stare
vivere che si manifesta l’oppressione bene,di guarire e di rivolgersi al medico e seguire le sue
prescrizioni. Sono in competizione i discorsi sociale e
della società sull’individuo scientifico nella ricerca di cure alternative e attuazione
in proprio di esse. Fine della dicotomia delel persone
• 3 concezioni di malattia: che sanno/persone che devono solo subire (emodialisi
da soli o a domocilio)
- DISTRUZIONE
- LIBERAZIONE
- MESTIERE Capitolo 3
Processi psicologici e psicosociali
rilevanti per la salute
Processi psicologici rilevanti per la Processi psicosociali rilevanti per
salute la salute
• Percezione del • Confronto sociale
rischio,vulnerabilità e • Influenza sociale
ottimismo •
• Relazione stress-malattia
Prendere decisioni e strategie di coping
• Controllo e self-efficacy • Sostegno sociale
• emozioni
Percezione del rischio
• Il rischio è un concetto molto sfuggente
poiché vi sono molte accezioni
• PSICOLOGIA DELLA SALUTE Rischio
soggettivo composto da percezione del
rischio (processi cognitivi), assunzione del
rischio (comportamenti nocivi che si
adottano), propensione al rischio(orienta le
altre due componenti ed è un tratto della
personalità)
In
Termini RISCHIO
Di
vulnerabilità Approccio
cognitivista:
rischio=cessa
il comportamento
nocivo e si assume
quello sano
Probabilità del verificarsi qualcosa
Di nefasto e le sue conseguenze
• Dato che il modello dell’HEALTH BELIEF(che
valuta il rischio come percezione soggettiva in
relazione a una minaccia) e la teoria della
motivazione a proteggersi (che valuta il rischio
in base a quanto il sogg si senta vulnerabile e in
base al grado di vulnerabilità si valuta
l’assunzione di comportamenti sani) non hanno
spiegato bene il rapporto tra
vulnerabilità,percezione del rischio e
comportamento:
• Markowa e Power spiegano ciò perché il
concetto di vulnerabilità è troppo semplice
e propongono di dividerlo in:
- Valutazione cognitiva (il sogg valuta se
può contrarre o meno la malattia)
- Valutazione emozionale (paura di
contrarla)
Altre prospettive teoriche
Valutazione della gravità delle
conseguenze
Valutazione della probabilità di accadimento • La probabilità non serve a definire il
• I rischi sono valutati in termini di probabilità. Più disponibili rischio,piuttosto sono utili altri fattori come i valori e
sono i rischi,più risultano probabili. i benefici che si possono trarre da un’attività.La
• Le persone valutano con attenzione i rischi,ma non sono in percezione del rischio si basa anche sulla fruibilità
grado di quantificarli di immagini e convinzioni e nonsu esperienze.
• Le persone vanno incontro a errori di valutazione causati •
da variabili cognitive (euristiche),var motivazionali (ridurre La probabilità non serve perché molti
ansia e paura),fattori contestuali comportamenti a rischio avranno conseguenze a
lungo termine nel futuro e non immediatamente.
• Anche se valutano i sogg sono riluttanti a considerarsi Per cui è importante il sociale (teoria cult