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POST-FORMALE

4.1 CARATTERISTICHE DEL PENSIERO POST-FORMALE

operazioni formali = culmine sviluppo cognitivo.

Piaget ammise la possibilità che non tutti gli adolescenti siano in grado di raggiungere

questo livello: stimoli ambiente + scolarizzazione possono valorizzare o meno l'uso;

sostenuto che adolescenti si differenziano anche per le diverse attitudini: ragazzi più

"portati"x la logica = favoriti nell'uso delle operazioni formali.

Kitchner/ king = in discussione che pensiero operatorio formale come culmine sviluppo:

nell'età adulta = nuova fase, "pensiero post-formale", meno astratto e assoluto, in grado

di adattarsi meglio alle incongruenze dell'esistenza.

Labouvie-Vief(80): parla di "pensiero adattivo": pensiero è maturo quando in grado di

capire e affrontare le complessità e responsabilità; l'adulto mette in gioco anche il sentire

soggettivo e le esperienze formali nella comprensione della realtà.

Kramer 89: tre caratteristiche pensiero post-formale (condivise):

-relativismo: consapevolezza che conoscenza non è certa e immutabile, propria visione

è ritenuta una delle tante potenzialmente valide;

-accettazione delle contraddizioni: consapevolezza che elementi contraddittori fanno

parte della realtà, così come emozioni inconciliabili (l'amore e la rabbia) possono

coesistere;

-integrazione: capacità sintetizzare idee contrastanti in un insieme più comprensivo e

coerente, piuttosto che scegliere.

Kramer, Woodruff 86: indagato differenze dovute all'età nel pensiero relativista e

dialettico di adulti di tre fasce di età: 17-25,40-55,60-75: sottoposti a quattro prove di

ragionamento formale e a due di pensiero relativista sollecitato dalla presentazione di

due dilemmi (decisione per carriera + crisi politica); risultato:

-operazioni formali = presenti in tutti i partecipanti;

-pensiero relativista = legato all'età: non differenze tra giovani e medi adulti, mai più

anziani = punteggi maggiori;

-differenze legate al genere (donne più anziane non si differenziavano da giovani, ma da

quelle dell'età di mezzo su entrambi i dilemmi/ maschi più anziani si differenziavano sia

da giovani sia da età di mezzo su entrambi i dilemmi);

-operazioni formali = necessarie ma non sufficienti per l'accettazione della

contraddizione e integrazione in un tutto dialettico;

-consapevolezza della relatività necessaria ma non sufficiente per operazioni formali.

4.2 L'EFFETTO OTELLO, OVVERO DELL'EMERGENZA E DEL DECLINO DEL

DUBBIO SCETTICO

adolescenza = periodo di confusione epistemologica l': il crollo delle convinzioni assolute

e instaurarsi dubbio scettico.

100 dell'87: individuato serie visioni del mondo:

-realismo naif: realtà = mosaico di fatti isolati e presenta a tutti la stessa faccia (una sola

interpretazione); se punti di vista discordanti = non riguardano lo stesso fatto;il

significato basta trovarlo, non occorre costruirlo; modo di pensare che Spencie = definito

"dottrina dell'Immacolata percezione";

-molteplicità oggettiva: disaccordo = dovuto a ignoranza, alla non sufficiente attenzione

ai fatti; tutte le incertezze = credute transitorie, destinate a risolversi in consenso finale;

-"ansietà cartesiana" e la transizione dal dubbio specifico al dubbio generico (inizio

adolescenza): responsabilità della conoscenza passa da oggetti di pensiero ai soggetti

che pensano; è l'emergere del dubbio scettico, il sapere perde assolutismo e oggettività

in favore di riconoscimento della soggettività conoscenza; credenza cruciale =

impossibilità di qualsiasi certezza; conseguenza = "l'effetto Otello": emergere di un

dubbio generico, non più legato (come infanzia) a casi specifici risolvibili, bensì al

proprio sistema di credenze; concependo il significato come strettamente legato alla

persona che lo costruisce, l'adolescente vede che non esistono affatto criteri oggettivi

per sostenere alcuna posizione, non intravedendone alcun ponte tra esperienza

soggettiva e verità oggettiva;

-dogmatismo e scetticismo irrazionale: connessi all'epistemologia del dubbio generico; si

può cercare sia una fonte onnisciente di verità capace di superare i limiti comprensione

umana (contemplata la certezza assoluta)/accettare il verdetto scettico secondo cui

nessuna convinzione è migliore di un'altra (caos); spesso adolescenti fluttuano tra i due

estremi;

-realismo posto-scettico e impegno di fronte al dubbio: per giovani adulti = possibile

accettare l'ambiguità senza rinunciare a un tipo di verità discorsiva validato per via

argomentativa; negata esistenza di punto di vista assoluto; due alternative seguono

questo livello di sviluppo epistemologico: l'"oggettivismo fallibilista" (persone incapaci di

arrivare alla verità assoluta, ma in grado di individuare i propri errori e imparare)/

"relativismo non soggettivo" (in grado di decidere quando delle ipotesi debbano essere

accettate: compito = produrre argomentazioni migliori per rendere possibile verità

discorsiva o condivisione convinzioni).

Chandler, Boyes, Ball 90: esaminato ruolo del pensiero relativista nella vita cognitiva e

socio-emotiva: primo studio = indagato come adolescenti in pensiero operatorio

concreto o formale interpretassero e risolvessero problemi su asserzioni conflittuali/

secondo studio = analizzata relazione tra orientamento epistemologico adolescenziale e

livello di sviluppo dell'identità/ terzo studio = confrontate le soluzioni epistemologiche di

gruppo di adolescenti in clinica psichiatrica con gruppo di individui normali; risultati:

approcci relativisti ai problemi di giustificazione credenze = assenti dei ricoverati

(presente nella maggior parte normali allo stadio operazioni formali, associati a stati

prematuri sviluppo identità).

Benedixen 98: Studio del fenomenografico sul dubbio epistemico: analizzato in

universitari quattro aspetti: cosa ha fatto nascere un dubbio/l'esperienza del dubbio /

soluzione del dubbio/ risultati cui erano giunti; risultati:

-quadro simile di tutti su causa del dubbio (esposizione a punti di vista differenti);

-quadro simile per cosa era esperienza stessa (confusione, insicurezza, ansietà, paura,

provocazione);

-differenziazione per soluzione del dubbio + risultati a cui pervenuti: un gruppo = assume

controllo proprie credenze e supera il dubbio in modo autonomo, rendendosi conto

dell'elaborazione di convinzioni nuove/ altro gruppo = decide di affidare il controllo a Dio

(o alto potere) e riaffermare credenze religiose precedenti, più forti e salde;

-sottolineata da studenti l'importanza del dubitare ai fini dello sviluppo: "senza il dolore

del dubbio, non si può crescere";

-interazione sociale + riflessione = meccanismi di cambiamento epistemologico.

Chandler: fornito immagine più ampia sviluppo cognitivo adolescenziale (che riguarda

saper dare risposta a problemi epistemologici, in particolare a quelli della giustificazione

credenze).

4.3 IL RELATIVISMO NEL PENSIERO ADULTO

Leadbeater 86: interessata a sviluppo pensiero adulto, in particolare alla posizione

relativista nei confronti del conoscere: questo differenziando tipi diversi di relativismo

(significato generale del relativismo = ciò che è conosciuto è costruito degli individui; ma

la posizione relativista comprende anche riconoscimento che non esiste un unico modo

di costruire conoscenza, verità dipendono dai contesti di interpretazione).

Mandelbaum 82: 3 tipi di contesti di limitazione rispetto ai quali considerare

un'interpretazione:

-relativismo soggettivo: ogni asserzione è considerata in relazione alle credenze della

persona che la produce; un'affermazione è vera o falsa sulla base interessi, preconcetti

e modi di agire;

-relativismo oggettivo: verità o falsità dei giudizi = relativa alla natura del contesto in cui

lìasserzione è prodotta; poiché il contesto è interpretabile al di fuori delle credenze,

allora esistono criteri più oggettivi di valutazione dei giudizi;

-relativismo concettuale: giudizi = relativi a un contesto storico, culturale o ideologico

individuo; l'interpretazione non emerge direttamente dai fatti situazione, bensì i fatti

considerati si conformano alle interpretazioni accreditate (relativismo è limitato dalla

condivisione del contesto + dalla determinazione (del contesto) della conoscenza a

livello individuale).

Leadbeater 86: esaminando elaborazioni studiosi su sviluppo pensiero oltre le

operazioni formali = ha individuato come esse propongono soluzioni diverse al problema

del superamento del relativismo (riflettono differenze nelle loro credenze relative ai

vincoli contestuali al relativismo); tali differenze = assimilate ai tre tipi di relativismo di

Mendelbaun:

1) esempio di teorizzazione riguardo a relativismo soggettivo: Labouvie-Vief 82:

teorizzazione sul ragionamento adulto riguardante il relativismo soggettivo: distinto tre

livelli di sviluppo logico:

-adolescenziale: realismo formale sistemico (coordina realtà in un unico sistema

gerarchico di verità astratte);

-relativismo contestuale intersistemico: si realizza che la verità derivi dai sistemi in cui è

inserita gerarchicamente + che più sistemi formali possono rappresentare lo stesso

aspetto di realtà + che sistemi superordinati = costruiti per integrare quelli subordinati;

-livello autonomo e soggettivo dei sistemi che si autoregolano:la capacità di

autoriflessione sui propri sistemi formali di organizzazione realtà porta a fare scelte

deliberate e coerenti; pensiero individuale = meno legato il cambiamento dei quadri

interpretativi esterni, quindi la soluzione autonoma problemi di relativismo contestuale

intersistemico è un relativismo soggettivo in cui ogni sistema autoconsapevole e

autoregolato ha diritto al proprio modo di pensare e di essere responsabile in merito;

2) esempio di teorizzazione riguardo a relativismo oggettivo: Basseches , teorizzazione

sul pensiero dialettico + teorizzazione di Kitchener e King (sette stadi descrivono

cambiamenti nelle assunzioni individuali sulla giustificazione credenze che portano a

basare i propri giudizi riflessivi sulla convinzione che esiste una realtà oggettiva con la

quale le assunzioni devono confrontarsi: credenze valutate su condivisione dagli altri e

applicate ai domini di conoscenza.

3) nozione di relativismo concettuale = applicabile alla descrizione del livello settimo;

Broughton 78= distinto due tipi di relativismo concettuale:

-basato su quadri di riferimento cognitivi diversi;

-riguardante un più ampio relativismo ideologico;

al settimo livello=i

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
63 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tepka di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Mason Lucia.