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CATEGORIA PAROLE
Oggetti
Cibo Acqua, mela, biscotti
Animali Gatto, cane, cavallo
Parti del corpo Bocca, naso, occhio
Nomi di persone Mamma, papà, proprio nome, nomi di
persone significative
Parole sociali/funzionali No, ciao, grazie, più, ancora, via
azioni Aprire, mangiare, andare
Esplosione del vocabolario: in media imparano 9 parole al giorno.
24 mesi: prime combinazioni di 1 o più parole.
SVILUPPO DEL SE’ CONCETTUALE: auto riconoscimento allo specchio, uso del proprio
nome, poi dei pronomi possessivi e personali ed inizio delle emozioni autocoscienti.
⇒ Emergere dell’autoconsapevolezza
SVILUPPO LESSICALE: la padronanza delle prime parole dimostra l’avvenuta
comprensione dei 2 scopo principali del linguaggio:
1. comunicare
2. rappresentare nella mente oggetti, azioni ed eventi organizzandoli in
CATEGORIE:
• sovraestensione: estendono il significato di un’etichetta verbale a un campo
troppo vasto. Es. cavallo: lo estendono a tutti gli anni con 4 zampe
• sottoestensione: restringendo troppo il significato ad una categoria verbale.
Es. cagnolino: solo il proprio e non tutti.
“Esplosione del vocabolario” attorno ai 20-24 mesi (ma può emergere con ampie
differenze individuali: già a 18 o anche a 30 mesi).
18-20 mesi Dalle 0 alle 50 parole
24 mesi Dalle 50 alle 600 parole
36 mesi Mediamente 400 parole
SVILUPPO MORFOSINTATTICO 21
1. OLOFRASE: unica parola per una frase intera – SEQUENZE UNITARIE DI
PAROLE: nograzie – chiè
Dopo aver imparato 50 parole (circa a 20 mesi)
2. FASE TRANSIZIONALE PRESINTATTICA (“linguaggio telegrafico”): due parole in
successione (es. mamma più, mamma calza)
• Non c’è il soggetto e il predicato
• Bagaglio di parole + maggiore capacità di pensiero
Dai 2 ai 3 anni c’è “esplosione della grammatica”
3. ENUNCIATI NUCLEARI: predicato + elemento nominale, soggetto e/o
complemento (24 ai 30 mesi) no articoli
4. ESPANSIONE DEL NUCLEO: aggettivi, avverbi, pronomi (27-30 mesi): aggettivi,
avverbi, pronomi
5. STRUTTURE SUBORDINATE E BINUCLEARI (es. guarda cosa fa il gatto!) dai 30-
36 mesi
MORFOLOGIA:
LEGATA: struttura grammaticale – tutto ciò che è declinazione (singolare/plurale,
o maschile/femminile)
I bambini sono più capaci ad usare il singolare e dicono prima le forme femminili. Le
forme verbali che vengono utilizzate prima sono il presente indicativo, l’imperativo
ed il participio passato.
LIBERA: preposizioni, articoli, pronomi.
o L’articolo che viene usato per prima è LA. Viene prima utilizzato il pronome
possessivo e poi quello personale. Le proposizioni usate prima sono A, CON.
3 anni inizia la MEMORIA AUTOBIOGRAFICA: è il ricordo degli avvenimenti della nostra
storia individuale. La m.a. è favorita da una particolare conversione:
Infanzia: “Ti ricordi di quando abbiamo preso il treno per andare dalla nonna?”
Periodo prescolare: “Che cosa abbiamo fatto sul treno, quando siamo andati dalla nonna?”
4-5 anni: possono essere i bambini ad avviare la conversazione sul passato.
13 LEZIONE (30 ottobre 2012)
STADIO PREOPERATORIO
ETA PRESCOLARE: SVILUPPO DELLA COMPETENZA EMOTIVA E SOCIALE
CONSAPEVOLEZZA RAPPRESENTAZIONALE DI SE’: coincide con la formazione del
sé concettuale, indicato da:
a.Autoriconoscimento allo specchio attorno ai 18 mesi
b.Uso del proprio nome, pronomi possessivi e personali, descrizione proprie fisiche
Sé categorico: (18-30 mesi): concetto che permette di definirsi in termini di categorie.
SVILUPPO DELLE EMOZIONI AUTOCOSCIENTI (18-36 mesi)
• Imbarazzo
• Empatia
• Invidia
• Orgoglio
Poi, verso i 30 mesi, dal confronto con il proprio comportamento e le norme sociali:
22
• Vergogna il sentire di aver sofferto un’umiliazione personale. Non è funzionale al
benessere del bambino; la vergogna fa sì che rifuggiamo dal contatto con le altre
persone.
• Senso di colpa sviluppo della coscienza morale è derivato da un evento
circoscritto e quindi il risultato ottenuto è derivante da quel singolo fatto. Il senso di
colpa ci spinge a scusarci e di fare ammenda.
Le regole dei genitori nei confronti dei bambini cambiano:
a 14 mesi: erano centrate sulla SICUREZZA (“Non andare nella strada”)
a 2 anni: le regole erano aumentate e estese alla SOCIALITA’ (“Lavati i denti” –
“Condividi i giocattoli con gli altri bambini”)
esperimento: i bambini accompagnati dalla madre, venivano condotti in un laboratorio
che consisteva in una stanza piana di gioco. Dopo aver lasciato il bambino giocare un
po’, la mamma dava al bambino il comando poco piacevole di:
a) Mettere a posto tutti i giochi
b) Non toccare un altro gruppo di giocattoli, molto invitanti e facilmente
raggiungibili
I bambini obbedivano maggior mente al comando b, piuttosto che a quello a.
SVILUPPO DEL LESSICO PSICOLOGICO
Uno di parole che indicano emozioni, sentimenti, desideri, pensieri.
TEORIA DELLA MENTE: compare nella produzione linguistica spontanea verso i 2 anni e
si consolida nel 3 anno.
A 24 mesi le femmine parlano più dei maschi di emozioni. Conversare con la madre e tra
fratelli con riferimento a stati mentali favorisce lo sviluppo del lessico psicologico.
14 LEZIONE (31 ottobre 2012)
REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI: capacità di controllare e governare i sentimenti, in
modo che non ostacolino le nostre possibilità di vivere una vita piena e produttiva. I
bambini con tendenza a:
• comportamenti esternalizzanti: (stile di personalità che implica l’espressione degli
impulsi immediati e il comportarsi in modo dirompente e aggressivo) hanno
maggiore difficoltà a superare positivamente questa sfida
• comportamenti internalizzanti: (stile di personalità che implica paura, ansia e
inibizione sociale intense, e spesso depressione) I ragazzi con questi
comportamenti si mostrano timidi ed insicuri e spesso appaiono spaventati e
depressi. 23
Conflitto strumentale: conflitto per un oggetto. Nel gioco la competenza sociale è la
capacità di accettare e regolarsi senza l’aiuto dell’educatore.
SVILUPPO DELLA COMPETENZA SOCIALE
Ossia della capacità di raggiungere obiettivi personali nelle interazioni sociali mantenendo,
al contempo relazioni positive con gli altri.
Nell’interazione tra pari, i bambini sanno ad esempio:
• Inserirsi senza essere respinti in un gruppo di compagni già impegnati in un gioco
• Rispettare il proprio turno nel gioco e nelle conversazioni
• Gestire in maniera positiva i conflitti che possono insorgere
• Condividere i materiali
• Aiutare spontaneamente un bambino in difficoltà
⇒ Sviluppo del comportamento cooperativo nei giochi spontanei, in forme sempre
più complesse:
• semplici giochi associativi
• giochi con scopo comune
• giochi simbolici con condivisione del contesto
• giochi simbolici con divisione di ruoli
e sviluppo del comportamento prosociale (le azioni che implicano la condivisione,
il sostegno e il prendersi cura di altre persone): già nel 3° anno
• i bambini aiutano l’insegnante a mettere a posto in classe
• condividono i giocattoli con gli altri
i comportamenti prosociali aumentano al crescere dell’età (correlazione della
frequenza nei bambini 3-4 anni fino all’età adulta).
Fattori associati ai comportamenti prosociali:
a. determinanti genetiche
b. comportamenti genitoriali (attaccamento sicuro, enfasi emotiva dei
comportamenti dei genitori, chiarezza della comunicazione delle regole
comportamentali e sulle conseguenze delle loro azioni, valorizzazione di
comportamenti prosociali,…).
Fattori associati ai comportamenti aggressivi:
a. comportamenti genitoriali (attaccamenti insicuro e rifiuto/disinteresse da parte
dei genitori, permissività, punizioni fisiche, esposizione a scene di violenza in
televisione e nei videogiochi,…).
AGGRESSIVITA’:
• determinanti genetiche
• comportamenti dei genitori: litigano – picchiano - …
• lasciare il bambino libero di fare qualsiasi cosa
• attaccamento insicuro
• escalation simmetriche: quando il bambino è agitato emotivamente e la
mamma inizia anche lei ad alzare la voce. Quest’ultima azione incita il
bambino a continuare ad urlare.
Le ROUTINES permettono: 24
1.sviluppo sociale: acquisizione di regole su come le cose vanno fatte e come
comportarsi in diversi contesti sociali. Sviluppo dell’autoregolazione, della
coscienza morale e della competenza sociale
2.sviluppo emotivo-affettivo: condivisione di script, scenari di interazione in famiglia
e a scuola (aumenta la prevedibilità e la comprensione dei comportamenti degli
altri) aumentano lo sviluppo della sicurezza del sé.
3.Sviluppo cognitivo: sviluppo sia del pensiero sia del linguaggio narrativo
15 LEZIONE (6 novembre 2012)
SVILUPPO DELLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
2° anno: primi segni tracciati (scarabocchi) per il piacere di lasciare una traccia sul
foglio
3°anno: inizio sviluppo abilità motorie fini e controllo visivo dei movimenti per
riempimento di particolari porzioni di foglio (collocazioni)
3°-4° anno: segni usati come rappresentazioni, unendo le forme-base ricorrenti (cerchi,
linee, croci, rettangoli) in “combinazioni” e “aggregati”
4°-5° anno: figure a blocchi (CASA: quadrato + triangolo)
7° anno: figure con contorno continuo
ABILITA’ MOTORIE FINI: implicano movimenti piccoli, finemente coordinati, come quelli di
disegnare i cerchi e di scrivere il proprio nome.
ABILITA’ MOTORIE GENERALI: abilità fisiche che coinvolgono il movimento di grandi
muscoli, come nella corsa e nel salto.
Il disegno della persona cambia a seconda delle culture.
Tadpole è la fase della persona testone.
Esperimento: ai bambini del Cameron e tedeschi veniva chiesto disegnare la famiglia:
cameron: + persone, + piccoli, no tratti del volto, tutti sullo stesso piano meno
rappresentazione del sé
tedeschi: + grandi, - persone, volto con occhi e bocca, bambini in primo piano rispetto ai
genitori
AVVICINAMENTO ALLA LINGUA SCRITTA
< 4 anni: nei libri di immagini, disegni e scritte, vengono interpretati come qualcosa da
leggere
> 4 anni: distinzione tra segni pittorici e segni nozionali (lettere e numeri)
4 – 5 anni: distinzione tra lettere e numeri; riconoscimento delle singole lettere
5 anni: riescono a scrivere il loro nome in maiuscolo
5 – 6 anni: riconoscimento dell’orientamento co