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APPROCCIO DELLO SPORTIVO NEI CONFRONTI DELLO SPORT:

1. AGON! sono tutti i giochi di competizione, dove la componente agonistica è fondamentale.

Situazione di confronto con sé stessi o con un rivale. È l’abilità o lo sforzo usati per superare

ostacoli. L’esito della gara dipende da sé stessi.

2. ALEA! sono tutti i giochi d’azzardo in cui si rischia e ci si mette nelle mani di qualcosa che

non si può controllare. l’esito del gioco dipende da un fattore esterno e imprevedibile.

3. MIMICRY! sono i giochi di ruolo nell’infanzia, il ballo in maschera, lo stemma della squadra.

Rappresentazioni simboliche che hanno un significato extra-sportivo. Rappresentare qualcosa di

diverso da quello che si è o si ha.

4. ILLINX! sono i giochi in cui c’è un’alterazione della percezione del tempo e dello spazio.

Ricerca di qualcosa che ti stravolge, in cui devi mantenere il controllo.

DEFINIZIONE DELLA MOTIVAZIONE:

la motivazione è l’orientamento a svolgere un determinato compito. La motivazione è un

complesso di diverse matrici che spingono i giovani a praticare uno sport. Queste matrici sono:

amicizia, sensazione di potere, controllo sugli altri, raggiungimento di uno status migliore,

orientamento alla riuscita, orientamento al compito, indipendenza, divertimento,

raggiungimento di una buona forma fisica.

MOTIVAZIONE INTRINSECA! lo sport in sé è già un premio; lo sport è appagante: o perché

impari e migliori, o perché ti diverti.

MOTIVAZIONE ESTRINSECA! lo sport è un mezzo per riconoscere premi e riconoscimenti.

MOTIVI PRIMARI! si costruiscono nei primi anni di vita attraverso le esperienze. Competenza-

autodeterminazione, gioco-piacere-divertimento.

MOTIVI SECONDARI! arrivano con la preadolescenza. Affiliazione-potere-conoscenza.

PRINCIPIO DI RIBASSO! con l’aumento dell’intensità della motivazione estrinseca

(risultato,soldi) si verifica un conseguente calo della motivazione intrinseca. Alimentare

entrambe le motivazioni.

PRINCIPIO ADDITIVO! si verifica durante l’infanzia (fino a 7 anni) è ciò che sogna il bambino.

L’aumento della motivazione estrinseca, al contrario del principio di ribasso, comporta

l’aumento della motivazione intrinseca. I premi esterni e i sensi di competenza vanno ad

alimentare lo stesso “serbatoio”, perché il bambino non è ancora in grado di distinguere il suo

interno dal mondo esterno.

IL TRANGOLO SPORTIVO:

SPORTIVO-SQUADRA FORMATORE-ALLENATORE GENITORI-

FAMIGLIA

Triade relazionale considerata l’unità di lavoro per lo psicologo dello sport. Il triangolo sportivo

è formato dallo sportivo, dal suo allenatore, e dai suoi genitori. Può accadere che lo sportivo si

trovi in mezzo tra i pensieri dell’allenatore e quelli dei genitori, creando una situazione

negativa, in cui il ragazzo non sa chi ascoltare e chi scegliere.

si utilizza quindi uno strumento di lavoro psicologico: il GOAL-SETTING TRIDIMENSIONALE:

strumento per approfondire gli obiettivi dell’allenatore, il feedback dello sportivo e le

aspettative dei genitori.

Le informazioni necessarie per la compilazione del goal setting tridimensionale si ricavano da

colloqui mediati dallo psicologo:

- colloqui individuale con il giocatore

- colloqui con l’allenatore o con lo staff

- colloqui individuali con i genitori

- colloqui tra allenatore e giocatore

- colloqui tra genitori e allenatore e staff

- osservazione degli allenamenti e di situazioni informali.

LA MOTIVAZIONE E IL SENSO DI RISCATTO! liberarsi da qualcosa.

- il messaggio relazionale, (dimostrare qualcosa a qualcuno che passa dal dimostrare un qualcosa

a se stesso)

- il riscatto è diverso dalla rivalsa! farla pagare a qualcuno

- la trasformazione della propria identità, oltre che della propria condizione

- in alcune situazioni assume un carattere di auto esistenziale! causa disagio familiare e

disistima di sé, che richiede il contributo psicologico)

- lo sport di vertice, le motivazioni.

IL PROGRAMMA DEGLI OBIETTIVI EFFICACI! GOAL-SETTING (va a lavorare sui motivi primari ed

intrinseci)

Gli obiettivi devono essere motivanti; per essere motivanti devono avere le seguenti

caratteristiche:

- REALISTICO: deve essere raggiungibile, diverso dal sogno

- MISURABILE

- ESPLICITO

- PROPRIO: il soggetto ci deve credere nel raggiungimento dell’obiettivo

- INDIVIDUALIZZATO E COORDINATO TRA I MEMBRI DELLA SQUADRA

- POSITIVO: l’obiettivo deve essere formulato in positivo, mai in negativo. Evitare l’uso della

particella “non”

- ASSOCIATO A FEEDBACK DELL’ALLENATORE: ruolo svolto dall’allenatore.

- DEFINITO IN TERMINI TEMPORALI E GERARCHICI

- ORIENTATO AL RENDIMENTO: meglio il rendimento rispetto al risultato.

- APPLICATO ALL’ALLENAMENTO E ALLA GARA

- ECOLOGICO: l’obiettivo deve essere equilibrato tra 3 dimensioni: tecnica-atletica-psicologia

- SCRITTO

IL GOAL SETTING DI SQUADRA: è l’insieme degli obiettivi comuni.

- definizione dei problemi da affrontare

- descrizione del problema attuale

- descrizione degli obiettivi

- capire le risorse disponibili e gli ostacoli

- capire quali forze aiutanti sono utilizzabili e quali forze frenanti sono modificabili

- selezionare le iniziative concrete

IL TEAM-BUILDING: COSTRUZIONE DELLA SQUADRA:

1 - il passaggio da individuo a gruppo! insieme di persone

2 - il passaggio da gruppo a squadra insieme di persone con un obiettivo comune per il quale

!

lavorano insieme.

3 - la struttura formale e informale:

formale! l’organigramma di una società: il presidente, i dirigenti, il medico, gli allenatori…

informale! legami affettivi all’interno della squadra

4 - ruoli funzionali e disfunzionali:

funzionali! atteggiamento dentro e fuori dal campo che servono per il bene della squadra

(3°tempo)

disfunzionali! quando i singoli fanno prevalere il loro interesse su quelli comuni.

5- ruoli di locomozione e mantenimento:

locomozione! ruoli strettamente tecnici, psicologici, atletici, applicati alla performance. A

secondo dei ruoli cambiano le competenze.

mantenimento! ruoli che hanno a che fare con la vita di gruppo. Si riferiscono alla vita

affettiva del gruppo.

6- dinamiche di gruppo, difese di base: ogni gruppo mette in atto difese soprattutto quando è

sotto stress.

- in una situazione di difficoltà il gruppo sceglie un caprio espiatorio da attaccare quando c’è un

problema. Il gruppo non sa affrontare i problemi, e li devia su una cosa o una persona

- in una situazione di semplice i membri lodano il capo e si alleano con lui

- in una situazione di difficoltà il gruppo si unisce contro il capo.

I PUNTI CENTRALI DEL TEAM-BUILIDING SONO:

1- obiettivi efficaci

2- comunicazione

3- leadership! nasce all’interno del gruppo, e il gruppo capisce chi è il giusto timoniere.

L’autorità invece nasce all’esterno del gruppo.

4- clima di gruppo

RETI DI COMUNICAZIONE NELLA SQUADRA: come si può distribuire il potere all’interno della

squadra.

- CERCHIO: ogni membro ha uguale possibilità di emettere o ricevere i messaggi. Nel cerchio

sono tutti allo stesso livello di decisione rispetto agli altri. Nel cerchio può esserci il LAISSEZ-

FAIRE LEADER SHIP! l’allenatore si mette alla pari dei ragazzi, non prende responsabilità, si fa

amare dai ragazzi, delega eccessivamente; dal punto di vista sportivo non fa crescere la

squadra.

- RUOTA: è opposta al cerchio, al centro c’è una persona e tutte le decisioni devono passare

necessariamente dal centro; gli altri membri sono separati, non comunicano tra loro ma si

rapportano solo con il leader. C’è competizione all’interno della squadra per avere l’attenzione

del leader. Può portare a una crescita a livello sportivo ma non va bene a livello relazionale.

- CATENA:

- Y:

- MODELLO IDEALE: CERCHIO + RUOTA: rete di comunicazione nella quale c’è leader ship ma

nello stesso tempo il leader favorisce la collaborazione e la condivisione tra i membri della

squadra. Ci può essere la figura del LEADER ESPERTO PARTECIPATIVO. In alcune occasioni il

cerchio e la ruota possono essere modelli ideali. Durante la partita si usa il modello a ruota,

mentre durante le situazioni extra sportive si usa il cerchio (serve per far gruppo).

GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE UMANA! principi generali validi in tutte le situazioni in

cui c’è interazione tra 2 o + persone.

1- NON è POSSIBILE NON COMUNICARE, OGNI COMPORTAMENTO COMUNICA: anche tramite i gesti

esprimo un messaggio

2- IN OGNI COMUNICAZIONE CONVIVONO 2 LINGUAGGI: DIGITALE E ANALOGICO

DIGITALE! parole e numeri

ANALOGICO! linguaggio non verbale: il tono della voce, la mimica facciale, la postura, i gesti.

A sua volta l’analogico può essere diviso in 3 punti:

- PROSSEMICA! distanza tra le persone

- CINETICA! modo in cui si muove nello spazio

- METALINGUAGGIO! tono voce, intenzionalità tono, mimica facciale.

Questi 3 punti conferiscono l’80-90% del messaggio

3- OGNI COMUNICAZIONE HA 2 ASPETTI: CONTENUTO E RELAZIONE.

- CONTENUTO! in un linguaggio digitale

- RELAZIONE! in un linguaggio analogico

- METACOMUNICAZIONE! comunicare traducendo l’analogico in digitale; dalle parole passo ai

gesti.

4- OGNI COMUNICAZIONE HA UNA PUNTEGGIATURA DI SCAMBI

5- OGNI COMUNICAZIONE HA 2 MODELLI: SIMMETRIA E COMPLEMENTARIETÀ.

SIMMETRIA! mettersi in sintonia allo stesso livello

COMPLEMENTARIETA’! uno occupa una posizione up, l’altro occupa una posizione down.

IL LAVORO DEL FORMATORE SULLA PSICOLOGIA DELLO SPORT SI FOCALIZZA SU:

MOTIVAZIONE

CONCENTRAZIONE

AROUSAL

AROUSAL: stato di attivazione fisiologica e psicologica del soggetto, che varia tra il sonno

profondo e l’intensa agitazione. Il polo più basso è il sonno profondo, e l’estremo è la FASE REM.

Il polo più alto è l’agitazione, e l’estremo è l’ATTACCO DI PANICO.

Durante l’arousal si verificano un incremento di ritmo cardiaco, tensione muscolare, frequenza

respiratoria e pressione arteriosa.

L’arousal comporta!

- incremento dell’attenzione (SNC)

- preparazione della muscolatura alla prestazione (S. MUSCOLARE SCHELETRICO)

- preparazione del cuore e dei polmoni (S. VEGETATIVO SIMPATICO)

La fascia intermedia tra i 2 poli è l’IZOF! zona individuale di funzionamento ottimale. Equilibrio

tra iper e ipo. Il rendimento sportivo non è conseguenza di un livello ideale di arousal

generalizzato per tutti gli sportivi, ma ognuno di noi ha la propria izof, formata da diversi fattori

che compongono le esperienze sportive. Il punto ideale

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
9 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alevalse000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Nascimbene Flavio.