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Linguaggio del corpo: Uno degli utilizzi dello spazio è il modo in cui ci serviamo della gestualità,
della postura e di altri indizi fisici per comunicare il nostro senso di ciò che sta succedendo in una
data situazione e il nostro modo di relazionarci con le altre persone. I rituali di deferenza e contegno
che mettiamo in atto attraverso la nostra posizione fisica e temporale rafforzano le relazioni
gerarchiche come quando un subordinato sa dove posizionarsi rispetto al capo durante una riunione
o qual è il momento in cui può dissentire, attraverso domande o commenti, dal capo.
Interazione tra spazio, tempo e attività: Orientarsi sia nello spazio sia nel tempo è fondamentale
per un individuo, in ogni nuova situazione. Gli assunti temporali monocronici comportano
implicazioni specifiche riguardo al modo in cui lo spazio è organizzato. Se qualcuno deve avere
appuntamenti individuali e privacy ha bisogno di aree in cui si possano svolgere tale appuntamenti,
ciò richiede quindi che le scrivanie degli altri siano abbastanza distanti, che le stanze e gli uffici
abbiano la porta. Il tempo policronico al contrario richiede disposizioni spaziali che rendono
possibile il verificarsi contemporaneo degli eventi, mentre la privacy viene ottenuta avvicinandosi a
qualcuno e parlando a bassa voce agli altri anziché ritirandosi dietro porte chiuse. Perciò vengono
costruite stanze grandi, per permettere agli alti dirigenti di ricevere chi deve essere ascoltato.
L'essenza umana e la motivazione di base
Ogni cultura ha assunti condivisi riguardo a ciò che significa essere umani, quali siano i nostri
istinti di base e quali tipi di comportamenti siano considerati non umani e costituiscano perciò la
premessa per essere espulsi dal gruppo. Essere umani è sia una proprietà fisica sia una costruzione
culturale. Nel loro studio comparativo Kluckhohn e Strodtbeck hanno notato che in alcune società
gli esseri umani sono concepiti come essenzialmente cattivi, mentre in altre come essenzialmente
buoni e in altri ancora come una forma ibrida o neutra nel senso che sono in grado di essere sia
buoni che cattivi.
Quando una data macrocultura funziona nei termini di queste categorie spesso si collega alla
religione che domina tale unità culturale, ma la questione si trova davvero cuore della leadership.
Quali assunti fanno i leader riguardo alla motivazione fondamentale dei lavoratori?
Negli Stati Uniti abbiamo visto una transizione attraverso molti insiemi di assunti come questi:
- I lavoratori sono attori razionali economici
- I lavoratori sono animali sociali con bisogni sociali primari
- I lavoratori sono risolutori di problemi e autorealizzatori i cui bisogni primari devono costituire
una sfida e i cui talenti devono essere utilizzati
- I lavoratori sono complessi e malleabili
Assunti riguardo all'attività umana appropriata
Come si relazionano gli uomini con il loro ambiente? Sono stati identificati numerosi orientamenti
nei cross-cultural studies i quali hanno implicazioni dirette sulle varianti che possiamo notare nelle
organizzazioni.
- Orientamento al fare: A un estremo possiamo identificare un orientamento al fare che correla
fortemente con l'assunto che la natura possa essere controllata e manipolata, un orientamento
pragmatico verso la natura della realtà e una credenza nel perfezionamento della natura umana. In
altre parole è dato per scontato che la cosa giusta da fare per gli esseri umani è quella di prendersi
carico e controllare attivamente il proprio ambiente e la propria sorte
- Orientamento all'essere: All'altro estremo si trova l'orientamento all'essere che correla
fortemente con l'assunto per cui la natura è potente e l'umanità accondiscende ad essa. Questo
orientamento implica una forma di fatalismo: poiché non possiamo influenzare la natura,
dobbiamo accettare ciò che abbiamo e goderne.
- L'orientamento all’essere in divenire: Un terzo orientamento tra i due estremi del fare e
dell'essere è quello dell'essere in divenire, che si riferisce all'idea che l'individuo debba
raggiungere l'armonia con la natura sviluppando completamente le proprie capacità, realizzando in
tal modo un'unione perfetta con l'ambiente.
Assunti riguardo alla natura delle relazioni umane
Al centro di ogni cultura ci sono assunti riguardo il modo appropriato per gli individui di
relazionarsi tra loro, così da rendere il gruppo sicuro, confortevole e produttivo. Quando tali assunti
non sono ampiamente condivisi parliamo di anarchia o anomia. Questo insieme di assunti crea
norme e regole comportamentali che hanno a che fare principalmente con due questioni centrali:
- Quale relazione dovrebbe esservi tra le persone di stato superiore e inferiore e di conseguenza tra
l'individuo e il gruppo
- Quale relazione dovrebbe esservi tra i pari grado e i membri dello stesso gruppo.
Che cosa sia appropriato e adatto alla situazione varia col variare del grado di intimità della
relazione che nella maggior parte delle culture può essere diviso in quattro livelli
Livello -1: sfruttamento, nessuna relazione o relazione negativa
Riconosciamo che all'interno di questo gruppo si formano relazioni intense e che se vogliamo siamo
in grado di costruire una relazione con qualcuno che appartiene a questa categoria. Ma non gli
dobbiamo nulla e non ci aspettiamo di avere nessun livello di fiducia o apertura nei suoi confronti
Livello 1: riconoscimento, civiltà, relazioni di ruolo transazionali
Le parti non si conoscono tra loro ma si trattano a vicenda come compagni, esseri umani dei quali ci
si fida fino al punto in cui non ci si danneggia a vicenda e con i quali si intrattengono livelli ben
educati di apertura all'interno della conversazione. I professionisti che forniscono aiuto rientrano in
questa categoria poiché la definizione del loro ruolo richiede loro di mantenere una distanza
professionale
Livello 2: identificazione come persona unica, relazioni lavorative
Questo tipo di relazione implica un livello più profondo di apertura e fiducia nei termini del
rispettare gli impegni e mantenere le promesse, essere d'accordo a non pregiudicare o danneggiare
ciò che si è scelto di fare, essere d'accordo a non mentirsi a vicenda o a tenere per sé informazioni
rilevanti per lo svolgimento del compito
Livello 3: emozioni forti, amicizie forti, amore e intimità
Questo tipo di relazione viene solitamente visto come non auspicabile nel lavoro o nelle situazioni
di aiuto. La fiducia fa un passo ulteriore rispetto al livello 2 nel senso che i partecipanti non solo si
accordano sul fatto di non danneggiarsi ma assumono di supportarsi attivamente in modo reciproco
quando possibile o necessario e di essere più aperti
Un metodo mirato per lavorare con le macroculture
Al leader dell'organizzazione o a chi vuole unirsi a un organizzazione serve un approccio
applicativo e mirato. Il modo migliore per cominciare è osservare che le task force e i progetti
multiculturali non solo diventeranno sempre più comuni in futuro ma hanno ricevuto un nuovo
nome “collaborazioni”. I partecipanti di una collaborazione possono farlo una volta sola senza
prevedere interazioni continue. Un nucleo permanente di membri può rimanere coinvolto per un
periodo di tempo più lungo ma gli altri partecipanti possono entrare e uscire liberamente dal
progetto lavorando solo sporadicamente in base alle necessità. Inoltre le collaborazioni possono
avere periodi di interazioni fortemente interdipendenti ma essere altresì formate da attori del tutto
indipendenti.
Intelligenza culturale
Un approccio utile a risolvere questioni multiculturali di questo tipo è educare ogni membro su
norme e assunti presenti in ciascuna delle culture coinvolte. Questo approccio non solo sarebbe
ingombrante a causa del numero di culture differenti coinvolte ma potrebbe essere talmente astratto
da non permettere a chi apprende di capire come applicare ciò che gli viene detto.
Un secondo approccio è focalizzarsi sulle capacità e abilità di apprendimento culturali
(l'intelligenza culturale). Poiché nel mondo ci sono tantissime macroculture, apprendere il loro
contenuto sembra essere un approccio molto meno fattibile di un approccio basato sullo sviluppo
delle abilità di apprendimento che permettono di acquisire rapidamente qualunque conoscenza sia
necessaria per le culture coinvolte in una specifica situazione.
Il problema di base nelle situazioni multiculturali è che i membri di ogni cultura possono avere
opinioni e pregiudizi riguardo agli altri o possono avere un qualche livello di comprensione degli
altri ma agire con la premessa che la loro cultura sia quella giusta. Far sì che organizzazioni,
progetti e gruppi multiculturali lavorino insieme rappresenta una sfida culturale molto più grande di
quanto non sia quella di far evolvere o gestire dei cambiamenti culturali all'interno della stessa
macrocultura.
Il concetto di intelligenza culturale introduce l'affermazione per cui per sviluppare la comprensione,
l'empatia e l'abilità di lavorare con gli altri provenienti da altre culture sono necessarie quattro
competenze:
1. La conoscenza effettiva di alcuni degli aspetti essenziali delle altre culture coinvolte
2. La sensibilità o mindfulness culturale nei confronti della cultura
3. La motivazione ad apprendere altre culture
4. La capacità e la flessibilità comportamentale per apprendere modi nuovi di fare le cose
Come promuovere l'apprendimento transculturale
Poiché la cultura è così profondamente radicata in ognuno di noi, l’apprendimento transculturale
dovrebbe confrontarsi con la fondamentale realtà che ogni membro di ogni cultura parte dall'assunto
che quello che fa è il modo giusto è appropriato di fare le cose. A nostra volta noi proveniamo da un
ordine sociale entro il quale siamo stati socializzati e che pertanto dà per scontato i suoi assunti. Per
raggiungere un livello di empatia sufficiente e un contesto in cui il gruppo sia motivato a
impegnarsi nella mutua ricerca di un terreno comune, occorre sospendere alcune regole dell'ordine
sociale. Dobbiamo arrivare al punto di essere in grado di riflettere sui nostri assunti e considerare la
possibilità che alcuni altri assunti possono essere altrettanto validi.
Il concetto di Isola culturale temporanea
Un'isola culturale è una situazione in cui vengono temporaneamente sospese le regole di facciata in
modo tale da poter esplorare i nostri autoconcetti e attraverso questi concetti i nostri valori e i nostri
assunti taciti, in particolare quelli che vertono su autorità e intimità.
Perché le collaborazioni multiculturali funzionino, i membri devono per prima co