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Il ciclo di vita di un’organizzazione: Greiner
Il presente e il futuro di un organizz dipendono dal passato. Il bravo manager deve capire che il punto dell
evoluz storica è l’organizzazione. Spesso si sottovalutano domande su condiz sviluppo organizz (da dove
veniamo e dove siamo prima di dove andiamo). Futuro organizz più determinato da passato che da ambiente
esterno. Le organizzazioni come gli esseri umani hanno un ciclo di vita che si sviluppa lungo alcune fasi,
ciascuna con un interesse prevalente. Per superare una crisi ed effettuare un passaggio di fase le orgnaizz
devono maturare processi produttivi e stili di leadership.
Cinque dimensioni chiave
- Età dell’organizzazione: stesse pratiche in una fase di vita, non sono le stessse in un'altra, in base
alla fase di sviluppo sono più adatte alcune pratiche piuttosto che altre. Vecchie pratiche non
funzionali e diverse da cambiare in momenti di non crisi, pratiche stagnanti
- Dimensione dell’organizzazione: spesso di pari passo con l’età, al passare degli anni aumenta
dimensione org. Da questo dipende struttura, complessità, questioni che manager deve affrontare
- Stadio di evoluzione: periodi di tranquillità in cui si funziona in modo ordinario e di routine. Stadi
cambiano in base a fase storica organizz
- Stadio di rivoluzione: periodicamente accade qualcosa, se ci si accorge si fa salto radicale
altrimente si rischia di chiudere o essere obsoleti. Periodi di turbolenza. Periodi di cambiamneto
radicale, si tocca il modo di funzionare dell’organizzazione
- Tasso di crescita dell’org: Velocità in cui un’organizzazione sperimenta periodi di evoluzione e
rivoluzione, fortemente influenza dell’ambiente
Fasi della crescita: Ogni fase è il risultato della precedente e la causa della successiva
Fase 1: Creativity I fondatori dell’organizzazione sono orientati tecnicamente o imprenditorialmente e
disprezzano le attività di gestione. Le loro energie fisiche e mentali sono assorbite dal realizzare e produrre
un nuovo prodotto. Le comunicazioni tra i lavoratori sono frequenti e informali. Lunghe ore di lavoro sono
premiate da modesti salari. Decisioni e motivazioni sono fortemente influenzate dal mercato
Crisi della leadership: serve un manager forte che guidi l’organizzazione fuori dalla confusione
e risolva i problemi manageriali. Di solito di incontra resistenza da parte del fondatore che non
vuole farsi da parte nonostante non sia qualificato per il lavoro.
Fase 2: Direction Viene introdotta una struttura organizzativa funzionale per separare la manifattura dalle
attività di Marketing. Viene introdotto un sistema di contabilità. Vengono introdotti incentivi, budgets e
standard di lavoro. La comunicazione diventa più formale e impersonale e cresce la gerarchia di titoli e
posizioni
Crisi dell’autonomia: L’organizzazione diventa molto complessa e difficile da gestire, la
soluzione è la delega di responsabilità da parte del top manager a manager di livello più basso
Fase 3: Delegation Viene data più responsabilità ai manager degli impianti e dei territori di mercato. Bonus
vengono usati per incentivare lavoratori. La gestione si concentra sull’acquisizione di imprese esterne che
possono essere allineate con le unità decentralizzate. Comunicazione dai piani alti infrequente e tramite
telefonate o brevi visite
Crisi del controllo: I top manager si rendono conto che stanno perdendo il controllo dell’organizzazione e
cercano di riacquisirlo. Ritornare a una gestione centralizzata porta al fallimento, la soluzione migliore è
utilizzare tecniche di coordinazione
Fase 4: Coordination Unione di unità decentralizzate in gruppi di produzione. Ogni gruppo di produzione è
trattato come un centro di investimento dove il ritorno di capitale è un criterio importante per l’allocazione di
risorse
Crisi burocratica (red tape): L’organizzazione è diventata troppo grande e complessa per essere
gestita attraverso programmi e sistemi rigidi. Serve un approccio più flessibile e comportamentale
al management.