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PSICOFISICA
Nacque in Germania nella seconda metà del 1800 da a Weber e Fechner (biologi), i suoi
esponenti pensavano che l’attività psichica potesse essere misurata, facevano studi sulla
sensazione e sulla percezione.
Grazie alla psicofisica si scoprì:
sulla sensazione
1) L’equazione (a volte abbiamo l’idea che le sensazioni che noi
riceviamo, che sono dovute a cambiamenti chimico elettrici dei nostri recettori, siano
in rapporto semplicistico/lineare con la realtà, tocco un oggetto con una data
temperatura e avrò una data sensazione. Loro dimostrarono che la sensazione segue
una curva logaritmica, non lineare rispetto all’intensità della percezione): Sensazione =
k log stimolo + h
2) Dimostrazione che le funzioni psicologiche hanno una base misurabile e un
velocità di conduzione
corrispettivo neurale con scoperta di Von Helmholtz, la
nervosa: dimostrò che l’impulso nervoso viaggia sui nervi ad una data velocità, trovò
che l’impulso viaggiava a 26,4 m/s nel 1852 (oggi si sa che la velocità varia tra i 5 m/s
e i 120 m/s). Le scoperte di psicofisica furono fondamentali per il sostegno di una idea
di psicologia come scienza che studia fenomeni misurabili.
Cronometria mentale:
3) Donders, facendo una serie di esperimenti in laboratorio, si
accorse che gli individui di fronte allo stesso stimolo rispondono con tempi diversi.
Questi tempi vengono definiti tempi fisiologici (nel 1871 Exner li definisce tempi di 2
reazione, termine usato anche oggi) che non dipendono dagli individui ma dalle
operazioni mentali ossia dalla quantità di passaggi che la nostra mente fa per svolgere
un compito (esempio presento a una persona un compito che consiste nell’individuare
un target, poi distinguerlo da un altro target, infine schiacciare un bottone: 3
operazioni. Il tempo sarà diverso se chiedo a un altro individuo di trovare il target e
schiacciare un bottone). Propone il metodo sottrattivo: per studiare le operazioni
mentali si propongono compiti agli individui dove si ipotizza ci siano diverse
operazioni e si osserva se, proponendo altri compiti più semplici i tempi saranno
diversi; se così fosse allora esisterebbero le operazioni mentali.
RIFLESSOLOGIA
L’attività mentale ha come base degli aspetti neurologici e fisiologici, tutti processi
psichici sono riconducibili a processi fisiologici che soggiaciono alle leggi
dell’apprendimento. Sechenov e Pavlov hanno scoperto i principi alla base
dell’apprendimento detti “condizionamento operante”, consiste nell’idea che gli individui
apprendono dall’esperienza sulla base di precisi meccanismi fisiologici che permettono la
registrazione della traccia mnestica e della reazione.
NEUROPSICOLOGIA (si evolverà nelle neuroscienze cognitive)
Studia le basi neurali delle funzioni mentali, grazie anche alle lesioni frontali causate dalle
guerre venivano messe in luce la perdita o il cambiamento di determinate funzioni mentali,
si è cominciato a capire la fisionomia del cervello e la sua divisione in aree con funzioni
specifiche. Paul Broca scoprì la zona del linguaggio (area di Broca), è l’area che presiede
alla produzione verbale, una lesione non ci permette di articolare le parole. Carl Wernike
scoprì invece l’area sensoriale (area di Wernike), una lesione non permette un
monitoraggio della parola. Queste due scoperte hanno dato il via allo studio delle basi
neurali, grazie alla neuropsicologia si conosce la morfologia del cervello.
Ha 4 lobi con funzioni specifiche:
1. Lobo frontale: qualità intellettive, caratteristiche della personalità e funzioni cognitive
superiori, funzioni esecutive, area del giudizio, area del monitoraggio, area del
controllo, area dell’attenzione
2. Lobo temporale: sede dell’intelligenza, percezione uditiva,
olfattiva, sede dell’apprendimento e della memoria dichiarativa
3. Lobo parietale: percezioni somatosensoriali, gustative,
attenzione, elaborazione dei numeri
4. Lobo occipitale: importante per la percezione visiva
5. Inoltre esiste la neurocorteccia che ci permette di essere ciò che
siamo e che ci distingue dagli animali e ha funzione sensoriale,
motoria, integrativa delle altre funzioni.
PSICOANALISI
Teoria descrivibile come metodo di indagine scoperto da Freud alla fine del 1800, che
permette di indagare processi terapeutici psichici, è un approccio terapeutico che
CURA DELL’ANIMA CON LE PAROLE.
permette di curare una psicopatologia—>
Ai tempi non si credeva che i problemi psicologici, psichiatrici potessero dipende dal
rapporto con l’ambiente, il contesto, i traumi, le relazioni... si pensava che questi problemi
avessero derivazione esclusivamente genetica. Non si pensava che per queste patologie
potesse esserci cura e quindi i malati mentali venivano allontanati in manicomi, Freud
invece distinse i malati psichici di derivazione genetica dai malati psichici di altra
derivazione (solitamente derivazione dall’esperienza). 3
Corpus di teorie psicanalitiche: permette di comprendere funzionamento psichico
normale e patologico. La psicoanalisi ha posto al centro l’importanza della relazione
interpersonale e della loro influenza sulla crescita e sullo sviluppo psichico.
EVOLUZIONISMO
Teoria fondata da Charles Darwin: concetto di adattamento ha un ruolo centrale per il
benessere e la salute in relazione con la capacita di negoziare il cambiamento.
LE GRANDI SCUOLE DELLA PSICOLOGIA
Inaugurarono lo studio psicologico e della natura umana
GESTALT
1) (Germania, inizi del 900) = che forma da la mente alla nostra
esperienza? forma organizzata; quando ci si rapporta con un fenomeno
bisogna ricordarsi che il tutto è diverso dalla somma delle singole parti (un
gruppo non è solo la somma delle persone, ognuno è diverso), la mente
quindi si rapporta con la realtà in tipo dialogico, la mente organizza la
realtà e la cataloga in base a ciò che si conosce.
COMPORTAMENTISMO (1920)
2) = fondatori che nel dubbio di come
studiare la complessità hanno deciso di studiare solo i fenomeni oggettivi e visibili,
studio solo dei comportamenti e quindi di fenomeni visibili e oggettivi—> inutile capire
cosa una persona prova o pensa; creano i Setting sperimentali di comportamento,
esperimenti fatti anche su animali—>condizionamento con i cani facendogli sentire un
rumore forte associandoci degli odori sgradevoli o gradevoli alterando quindi la
reazione e il comportamento (emersero però dei limiti del condizionamento sia su
animali che su umani).
COGNITIVISMO=
3) svolta degli anni 50 (nascono le scienze computazionali) con Kelly
—>nascita delle scienze cognitivo-comportamentali inserendo l’approccio del
comportamentismo in una visione scientifica che va ad indagare oltre che i
comportamenti anche le funzioni cognitive. L’obiettivo è lo studio sperimentale dei
processi mentali, la mente è vista come un’elaboratore incessante di informazioni (noi
siamo la memoria di noi stessi), la mente è quindi un’intermedio tra comportamento e
Il nostro cervello è l’hardware e la nostra mente è
attività cerebrale neurofisiologica.
il software (cervello è il substrato neurale, mente un aspetto più soggettivo che è
condizionato dalle esperienze personali).
PSICOLOGIA UMANISTICA=
4) nasce negli anni 40 e si distacca dalle altre scuole
uscendo dai laboratori per avvicinarsi alla persona. Rogers è colui che pone al centro
l’uomo,la sua esperienza soggettiva e i suoi bisogni fondamentali come la socialità,
l’autostima e l’autoaffermazione; se si vuole perdersi cura di qualcuno bisogna
osservare la persona dandogli spazio nella sua complessità (fa nascere il Counseling=
forma di ascolto e di affiancamento della persona ), il terapeuta deve ascoltare con
Empatia,
empatia e sostenere il cambiamento. Tre condizioni essenziali sono
Rispetto e Autenticità —> quando una persona si sente incontrata da un clinico che
è empatico, rispettoso e autentico, la persona è messa nelle condizioni di poter
parlare ed essere aiutata. (Fondamentale anche accettare se stessi per iniziare col
cambiamento, anche il terapeuta deve aiutare in primis ad accettarsi)
PSICOLOGIA DINAMICA
Nell’approccio relazionale l’attività psichica e la mente sono viste in incessante
interazione dinamica con il contesto relazionale e con l’ambiente. La relazione
interpersonale è ciò che ci fa diventare una persona, importanza dello sviluppo. 4
- Psicologia psicoanalitica che si rifà alle teorie di Freud, poi sviluppatesi in diverse
scuole nel periodo post- freudiano.
- La teoria di campo di Lewin (1935)
- La teoria dell’attaccamento fondata da Bowlby
- L’Infant Research e le neuroscienze dello sviluppo
- La teoria dei bisogni Murray (1964) e Maslow (1973)
- La Scuola Sistemica Von Bertalanffy (1968), la psicologia umanistica Rogers (1951)
- Errore di cartesio—> divisione tra corpo e mente, in realtà gli approcci attuali stimano
che questa separazione sia fittizia
MODELLI E IMPLICAZIONI PER LA CURA
curare= occuparsi di tutti gli aspetti della persona con un approccio di tipo olistico, non
solo della malattia —> ottica multidimensionale (salute non è solo assenza di malattia, ma
è benessere anche psicosociale). Due modelli concettuali della cura contrapposti:
• Modello biomedico: si impone dopo i successi della medicina post ottocento (scoperta
degli antibiotici, vaccini e nuovi macchinari) con la necessita di diminuire il tasso di
mortalità infantile, di affrontare malattie ed epidemie, si è creato l’entusiasmo per una
medicina interventistica che poi arriva con la nascita dei grandi ospedali, retaggio di una
medicina paternalistica, dove quest’ultimo si pone in una posizione superiore e che
invece di ascoltare il paziente si limita a dare delle indicazioni andando a creare così un
approccio “disease centred” e “doctor centred”. Si parla quindi di riduzionismo
biologico, ossia che la malattia è ricondotta solo ed esclusivamente alla biologia e che
la cura si rivolga alla parte malata e non alla persona nella sua globalità.
• Modello bio-psico-sociale: Proposto da Engel (1977) sul modello multidimensionale
dell’OMS (1947) ,Questo modello considera la persona e la salute nella sua complessità
e nella sua globalità. La salute viene indicata come il benessere nelle tre aree del
modello dell’OMS, cioè quello biologico, psicologico e sociale. E’ sbagliato quindi
affermare che la salute sia semplicemente l’assenza di malattia poiché si &e