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SOTTOTIPI
Rispetto alla natura dell'esordio:
- Tipo Permanente: se è presente fin dall'inizio dell'attività sessuale
- Tipo Acquisito: se si sviluppa dopo un periodo di funzionamento sessuale
normale
Rispetto al contesto:
- Tipo Generalizzato: se non è limitata a determinate stimolazioni, situazioni o
partner
- Tipo Situazionale: se è limitata a determinate stimolazioni, situazioni o partner
Rispetto alla gravità:
- Lieve: evidenza di sofferenza lieve per i sintomi del criterio A
- Media: evidenza di sofferenza media
- Grave: evidenza di sofferenza grave
Fattori rilevanti x eziologia e/o trattamento (modello biopsicosociale)
- Legati al partner (es. problemi sessuali o di salute del partner)
- Legati alla relazione (es. comunicazione povera, differenze nel desiderio per
l’attività sessuale)
- Di vulnerabilità individuale (es. immagine corporea povera, storia di abusi
sessuali o emotivi), comorbilità psichiatrica (es. depressione, ansia), o eventi
stressanti (perdita lavoro, lutto)
- Culturali o religiosi (es. inibizione legata al divieto di attività sessuali o del
piacere, atteggiamento verso l’attività sessuale)
- Medici rilevanti per prognosi, decorso o trattamento
EIACULAZIONE RITARDATA
A. Si deve provare uno dei due seguenti sintomi in quasi tutte o in tutte le occasioni
(circa nel 75%-100%) di attività sessuale con un partner (in determinati contesti
situazionali o se generalizzata in tutti i contesti) senza che il soggetto desideri
ritardare:
1. marcato ritardo nell’eiaculazione.
2. frequenza molto bassa o assenza di eiaculazione.
[B+C+D]
Manca una definizione precisa in termini di tempo.
Stimolazione adeguata e desiderio di eiaculare -> evita attività sessuale, si sente
♂ ♀
poco attraente.
Prevalenza sconosciuta per la mancanza di una definizione precisa. 75% eiacula
♂
sempre e meno dell’1% mai negli ultimi 6 mesi
Decorso: aumenta dopo i 50 anni (conduzione nervi periferici più lenta e calo
androgeni). È maggiore in Asia e implica una difficoltà a concepire, che implica una
sofferenza psicologica considerevole in 1 o entrambi i partner.
Diagnosi differenziale:
- altra condizione medica: interruzione nervi/genitali (chirurgia); sclerosi multipla,
neuropatia periferica da diabete o alcol. ≠ da eiaculazione retrograda (in
vescica) che può seguire la resezione della prostata
- sostanze/farmaci: antidepressivi, antipsicotici, alfa bloccanti, oppiodi
- disturbi dell’orgasmo: fare attenzione se il disturbo riguarda solo l’eiaculazione
(genitali), solo l’orgasmo (soggettivo) o entrambi. Eiaculazione anedonica (in
altre disfunzioni)
Comorbilità: con depressione grave o maggiore.
DISTURBO ERETTILE
A. Si deve provare almeno uno dei 3 seguenti sintomi in quasi tutte o in tutte le
occasioni (circa nel 75%-100%) di attività sessuale con un partner (in determinati
contesti situazionali o se generalizzata in tutti i contesti):
1. marcata difficoltà a ottenere un’erezione durante l’attività sessuale.
2. marcata difficoltà a mantenere l’erezione fino al termine dell’attività sessuale.
3. marcato calo della rigidità peniena durante l’erezione.
[B+C+D]
Bassa autostima, bassa fiducia in se stessi, senso di mascolinità diminuito, stati
depressivi.
: paura o evitamento dei rapporti sex;
♂ soddisfazione sex diminuita e ridotto desideri sex
♀:
Prevalenza sconosciuta. La prevalenza aumenta con l’età, soprattutto dopo i 50.
Problemi occasionali in 13-21% 40-80. Problemi frequenti in 2% < 40. Problemi
♂ ♂
significativi in 40-50% 60-70. Primo rapporto: paura in 20%, problemi che ostacolano
♂
la penetrazione in 8%.
Decorso: permanente spesso psicogena e risponde al trattamento psicologico,
acquisita spesso organica (diabete, problemi cardiovascolari) e persistente. La
sofferenza associata è < negli uomini più anziani.
Fattori di rischio:
- Temperamentali: in studenti tratti di personalità nevrotica, in 40 personalità
♂
sottomessa, alessitimia. Depressione PTSD
- Acquisiti: età, fumo, mancanza di esercizio fisico, diabete, desiderio diminuito
Tumescenza peniena notturna. Ecodoppler, iniezioni intracavernose. In neuropatia
periferica potenziali evocati nervo pudendo. Se c’è anche calo del desiderio livelli
testosterone libero. Funzione tiroidea. Glicemia x diabete. Lipidi ematici x rischio di
coronopatia. Interferenza con fertilità. Evita o teme rapporti sessuali -> interferisce
con capacità di sviluppare relazioni intime.
Diagnosi differenziale
Disturbi mentali non sessuali: depressione maggiore, disturbi depressivi gravi
Funzione erettile normale: aspettative esagerate
Uso di sostanze: se insorge contemporaneamente all’inizio dell’uso della sostanza e
diminuisce se la si riduce
Altre condizioni mediche
differenziazione non chiara. Spesso eziologia complessa e interattiva. In 40-50 e in
♂>
presenza condizioni mediche, soprattutto vascolari. Attenzione: la presenza di fattori
organici non dà la certezza di una causa organica. Di solito se è organica generalizzata
e con insorgenza graduale (a parte traumi). Psicogena se incostante, situazione e <
40.
Comorbilità
Eiaculazione precoce, desiderio ipoattivo, disturbi d’ansia e depressivi. Sintomi del
tratto urinario inferiore (legati a ipertrofia prostatica). Dislipidemia, disturbi
cardiovascolari, ipogonadismo, sclerosi multipla, diabete mellito, altri disturbi che
interferiscono con funzioni vascolari, neurologiche e endocrine necessarie x il normale
funzionamento erettile.
DISTURBO DELL’ORGASMO FEMMINILE
A. Si deve provare uno dei due seguenti sintomi in quasi tutte o in tutte le occasioni
(circa nel 75%-100%) di attività sessuale (in determinati contesti situazionali o se
generalizzata in tutti i contesti):
1. marcato ritardo, marcata bassa frequenza, o assenza di orgasmo.
2. marcata ridotta intensità delle sensazioni che accompagnano l’orgasmo.
B. Approssimativamente 6 mesi + C + D.
Specificare se: non è mai stato esperito un orgasmo in nessuna situazione
Le mostrano un’ampia varietà nel tipo e nell’intensità delle stimolazioni che elicitano
♀
l’orgasmo. Le descrizioni soggettive sono estremamente varie -> è esperito in
maniera diversa da diverse e dalla stessa in occasioni diverse .
♀ ♀
Molte hanno bisogno della stimolazione del clitoride per raggiungere l’orgasmo e le
♀
che riportano di raggiungere l’orgasmo sempre durante la penetrazione vaginale
♀
sono relativamente poche -> le che raggiungono l’orgasmo con stimolazione
♀
clitoridea ma non con penetrazione vaginale non soddisfano i criteri diagnostici.
Verificare anche che la stimolazione sia adeguata.
Diagnosi basata su self-report.
Relazione tra difficoltà orgasmiche e relazionali ma non è chiara la direzione
No correlazione con disturbi personalità.
Alcune difficoltà comunicazione su questioni sessuali. La soddisfazione sessuale
♀:
complessiva non è correlata. Spesso problemi eccitazione e interesse.
Prevalenza: dal 10% al 40% (dipende da età, cultura, durata, severità dei sintomi)
ma senza prendere in considerazione la presenza di sofferenza: solo alcune ♀
riportano sofferenza. 10% mai orgasmo durante la vita.
♀
Incapacità di raggiungere orgasmo da 17.7% nel nord Europa a 42.2% nel sudest
asiatico.
Decorso: età primo orgasmo varia più che nei La capacità di esperire orgasmi
♂.
aumenta con l’età: esperiscono ampia varietà di stimolazioni e > conoscenza proprio
corpo. % > durante masturbazione che durante attività sex con partner.
Fattori di rischio:
Temperamentali: psicologici come ansia e paura di una gravidanza
Ambientali: problemi relazionali, salute fisica e mentale. Fattori socioculturali
(aspettative ruolo di genere e norme religiose)
Genetici e fisiologici: sclerosi multipla, danno al nervo pelvico da isterectomia radicale,
traumi alla spina dorsale. SSRI. Atrofia vaginale (secchezza vaginale, prurito, dolore).
Diagnosi differenziale
Disturbi mentali non sessuali: depressione maggiore (interesse o piacere
marcatamente diminuito in tutte o quasi tutte le attività).
Uso di sostanze: SSRI
Altre condizioni mediche (sclerosi multipla, trauma alla spina dorsale)
Fattori interpersonali: sofferenza relazionale severa o violenza del partner
Comorbilità:
Disturbo dell’interesse/eccitazione sessuale; depressione maggiore
DISTURBO FEMMINILE DELL’INTERESSE/ECCITAZIONE SESSUALE
A. Mancanza di, o riduzione significativa, di interesse/eccitazione sessuale,
manifestata da almeno 3 dei seguenti sintomi.
1. Interesse verso l’attività sessuale assente/ridotto.
2. Pensieri o fantasie sessuali/erotici assenti/ridotti.
3. Nessuna/ridotta iniziativa verso le attività sessuali e generalmente non
recettività dei tentativi del partner di prendere l’iniziativa.
4. Assente/ridotto eccitazione/piacere sessuale durante i rapporti sessuali in
quasi tutti o in tutti (circa nel 75%-100%) i rapporti sessuali (in
determinati contesti situazionali o se generalizzata in tutti i contesti).
5. Assente/ridotto interesse/eccitazione sessuale in risposta a qualsiasi
stimolo (p.e. scritto, verbale, visivo) sessuale/erotico interno o esterno.
6. Assenti/ridotte sensazioni genitali o non genitali in quasi tutti o in tutti
(circa nel 75%-100%) i rapporti sessuali.
B. Approssimativamente 6 mesi + C + D
“Discrepanza di desiderio” tra e non sufficiente. Desiderio ed eccitazione sessuale
♂ ♀
spesso coesistono.
A1 -> disturbo del desiderio sessuale ipoattivo
A3 -> importanza delle convinzioni e preferenze della coppia
A5 -> verificare adeguatezza dello stimolo sessuale
A6 -> le misure fisiologiche della risposta sessuale genitale non identificano le con
♀
problemi di eccitazione
Se permanente -> asessuale
Tecniche sessuali povere, mancanza di informazione sulla sessualità, condizioni
normative irrealistiche circa i ruoli di genere
Prevalenza sconosciuta. Varia molto in relazione a età, cultura, durata dei sintomi e
presenza di sofferenza. Grande ≠ tra problemi permanenti e brevi. < se sofferenza,
che diminuisce con l’età.
Decorso in relazioni a lungo termine le iniziano più facilmente in rapporto sex anche
♀
in mancanza di desiderio. Secchezza vaginale nelle più anziane legato a età e
♀
menopausa.
Fattori di rischio e prognostici
Temperamentali