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DELL’IDENTITÀ
ORGANIZZAZIONE ATIPICA DI GENERE (AGIO). l’espressione
La disforia di genere mostra una marcata incongruenza tra il genere assegnato alla nascita è di genere. Molti clinici preferiscono parlare di
dell’identità
Organizzazione Atipica di Genere, AGIO, rispetto al DSM5 che connota il disturbo trattato come disforia di genere nei bambini. Nel 1998, il professore Di
un’entità dell’identità
Ceglie parla di AGIO come clinica che sottende lo sviluppo atipico di genere, che può essere esaminata attraverso un tot di parametri rilevanti
per la gestione clinica.
Parametri:
- dell’AGIO
Rigidità/Flessibilità: si riferisce alla capacità di persistere nel tempo, o di essere soggetta ad
evoluzione e quindi desistere nel corso dello sviluppo.
- Periodo formazione AGIO: le AGIO che si sono formate precocemente nel bambino sono più persistenti
rispetto a quelle che si sviluppano in età avanzata.
- dell’AGIO: l’AGIO
Eventi traumatici avvenuti da bambini in relazione alla formazione è probabile che si
nell’infanzia,
sviluppi come strategia psicologica di difesa in relazione a un evento traumatico più
l’AGIO
precocemente si è verificato il trauma, più sarà rigida e non modificabile e quindi persistente nel
tempo.
- dell’AGIO
Collocazione della formazione nel continuum dalla posizione schizo- paranoie alla posizione
l’ipotesi l’AGIO nell’ambito
depressiva: è che ha avuto origine di un funzionamento mentale dominato da
processi paranoidi-schizoidi in risposta ad un evento traumatico, molto strutturata e quindi non suscettibile ai
nell’ambito
cambiamenti. Se, invece, si è sviluppata di un processo mentale con caratteristiche della
l’organizzazione
posizione depressiva sarà soggetta più facilmente al evoluzione.
Gli interventi in situazioni di AGIO devono comprendere in prima istanza i contesti, individuali, familiari, e sociali. A tal proposito, La comunità scientifica e molti
centri specializzati sono concordi ad utilizzare il cosiddetto approccio watchful waiting, ovvero vigile attesa, si attende e si osserva lo sviluppo del bambino,
nell’infanzia,
accompagnandolo con la sua famiglia in un percorso che ha come fine il benessere generale. È possibile che facilitando i processi di crescita lo
dell’identità
sviluppo di genere ne venga influenzato secondariamente e quindi, in alcuni casi, la disforia di genere scompaia.
Studi basati su follow-up a lungo termine hanno mostrato che solo in una piccola percentuale (10%-30%) di bambini, che in età pre-puberale presentano le
dell’identità nell’adolescenza nell’età
caratteristiche di uno sviluppo atipico di genere, la disforia di genere permane e adulta. Il cambiamento, se avviene, si verifica
all’inizio un’evoluzione l’omosessualità,
prima o della pubertà e nella maggior parte di questi bambini si ha verso bisessualità o eterosessualità.
DISTROFIE DI GENERE E MODELLO OLANDESE. l’espressione
La disforia di genere mostra una marcata incongruenza tra il genere assegnato alla nascita è di genere. Gli adolescenti che trovano molto doloroso
questa persistente sensazione di incongruità fra mente e corpo ed insopportabile la pubertà che già è un periodo di forti cambiamenti, spesso, sono ad alto rischio di
suicidio.
Gli interventi per aiutare questi adolescenti seguono in ambito internazionale le linee guida dello Standard of Care, in linea con il Modello Olandese che prevede
quattro stadi:
I. dell’identità un’esplorazione
Stadio: si effettua la valutazione di genere e psicoterapeutica.
II. Stadio: viene preso in seria considerazione dopo attenta valutazione per quegli adolescenti il cui disordine
l’adolescenza. l’uso
di identità persiste e il disagio diviene più intenso durante Ciò richiede di bloccanti
ipotalamici (GnRH) che sopprimono la produzione di estrogeni o testosterone e provocano una
L’intervento
condizione di neutralità, ossia bloccano lo sviluppo puberale. è considerato reversibile.
III. Stadio: consiste in alcuni interventi parzialmente reversibili, come il trattamento ormonale per
mascolinizzare tramite testosterone, o femminilizzare tramite estrogeni il
corpo. Le attuali linee guida permettono il ricordo al tale intervento dopo il 16simo anno di età.
IV. Stadio: questo ultimo step può essere preso in considerazione dopo i 18 anni di età, poiché prevede degli
interventi irreversibili come procedure chirurgiche.
l’armonizzazione
Il modello olandese sembra un percorso sicuro verso della mente e del corpo, in quanto in ogni suo stadio comprende uno spazio dedicato alla
riflessione e al pensiero. Alcuni studi indicano che gli adolescenti transessuali che, dopo attenta valutazione, hanno iniziato a modificare il proprio corpo in
adolescenza hanno raggiunto un buon livello di adattamento psicologico e sociale.
LEZIONE 30.
IDENTITÀ NELLE ADOLESCENTI ANORESSICHE e BULIMICHE NELLA PROSPETTIVA DELLA
COMPLESSITÀ.
Per avere chiaro il concetto di identità è bene prima definire i termini di Identificazione e di Identità che sia in ambito psicologico che linguistico hanno radici
comuni:
- Nell’identificazione sono implicate le emozioni, le relazioni e le funzioni coscienti ed inconsce legate alle
rappresentazioni delle relazioni interiorizzate nella sfera familiare.
- L’identità psicologica esprime il senso e la consapevolezza di sé come entità distinta dalle altre e che
continua nel tempo.
L’orientamento nell’anoressia
È sistemico che riconosce e nella bulimia le caratteristiche di fenomeno complesso, in cui sono intrinsecamente integrati e correlati
Nell’anoressia
diversi tipi di livelli, quali quelli socio-culturali, individuali e familiari. e nella bulimia sono sempre individuabili almeno tre componenti:
I. La cultura sociale che si caratterizza soprattuto in Occidente come cultura della società dei costumi e del
benessere.
II. dell’individuo dell’età
I problemi psicologici specifici paziente e, in particolare, in cui il sintomo insorge,
l’adolescenza.
III. Le caratteristiche della famiglia di cui fa parte il paziente, delle sue dinamiche relazionali, dei suoi valori e
nell’arco
dei suoi miti, del suo modo di organizzarsi della sua storia.
Le pazienti anoressiche e bulimiche in adolescenza vivono in una dinamica ambivalente, da una parte il tentativo di affermazione di sé e di individuazione attraverso
dall’altra l’individuazione l’assunzione L’anoressia
la dinamica del rifiuto, la regressione infantile che blocca e della identità e della sessualità. e la bulimia vengono,
allora, viste come una soluzione compromissoria per evitare una scelta tra i due poli inconciliabili di questa dinamica ambivalente. Il rifiuto del cibo permette
l’opposizione dell’infanzia
adolescenziale, e al tempo stesso di non abbandonare il mondo e i bisogni funzionali di dipendenza, creando così un illusivo tempo
sospeso tra passato e futuro. È importante chiarire il perché le pazienti anoressiche e bulimiche scelgono di far parlare il corpo piuttosto che esternare ciò che li
affligge, la parola viene data ad esso non perché vi sia un assenza di emozioni ma perché si hanno difficoltà nello spiegare i vissuti emotivi che sono percepiti come
troppo dolori. dell’identità nell’adolescenza, “defusione” dell’identità;
Erikson, nel disturbo considera il cosiddetto pericolo di caratterizzante la pubertà, ha radici in un timore più
dell’identità l’immagine
antico, quello sessuale, visto come il bisogno di ricostituire corporea al momento della trasformazione dei caratteri sessuali primari e
dell’insorgenza dei caratteri sessuali secondari, con la paura di bloccarsi in un doloroso genere neutro.
DELL’IDENTITÀ
NASCITA di GENERE.
Per avere chiaro il concetto di identità è bene prima definire i termini di Identificazione e di Identità che sia in ambito psicologico che linguistico hanno radici
comuni:
- Nell’identificazione sono implicate le emozioni, le relazioni e le funzioni coscienti ed inconsce legate alle
rappresentazioni delle relazioni interiorizzate nella sfera familiare.
- L’identità psicologica esprime il senso e la consapevolezza di sé come entità distinta dalle altre e che
continua nel tempo. dell’identità
Già Nei primi tre anni viene definito un aspetto che nasce dalla conoscenza e dalla percezione, consce ed inconsce, di appartenere selettivamente ad un
all’altro. L’appartenenza
sesso e non ad un sesso viene maggiormente resa difficile dal rapporto con le componenti bisessuali e con le qualità illusorie che
l’altro, l’identità
definiscono, per ciascuno, sia il proprio sesso di appartenenza, sia ed anche dalle qualità che vengono attribuite ad entrambi i sessi. Quando sessuale
l’identità
biologica, di genere e il ruolo di genere non sono strettamente Inter collegate, possono essere del tutto o in parte disgiunte in determinate condizioni
nell’anoressia all’identità
psicopatologiche, sembra che ciò possa accadere sia che nella bulimia. In ambedue appare vi sia un contrasto sessuale inconsciamente messo
l’amenorrea dell’adolescenza.
in atto con psicogena ed il rifiuto delle trasformazioni corpore proprie tipiche
LEZIONE 31.
EIACULAZIONE RITARDATA: DESCRIZIONE E DEFINIZIONE.
L’eiaculazione un’inibizione
ritardata è del riflesso eiaculatorio. Il paziente non è più in grado di eiaculare nel coito o in altre attività sessuali, mentre preserva il
desiderio sessuale e la capacità erettiva.
L’eiaculazione dall’aneiaculazione l’eiaculazione
ritardata si distingue senza orgasmo perché è comunque raggiungibile attraverso masturbazione e coito orale e
all’altro.
chi ne soffre percepisce la costante sensazione che il riflesso eiaculatorio stia per realizzarsi da un momento I seguenti sintomi facenti parte del criterio A
dall’individuo,
secondo la definizione del DSM5 devono essere sperimentati entrambi, in quasi tutte o in tutte le occasioni (circa il 75% -100%) delle attività sessuali
con un partner.
1. Marcato ritardo dell'eiaculazione
2. Marcata infrequenza o assenza di eiaculazione
Criterio B. I sintomi del Criterio A sono protratti per un periodo minimo di circa 6 mesi. Criterio C. I sintomi del Criterio A causano disagio clinicamente significativo nei
singoli Criterio D. La disfunzione sessuale no