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PUNTI FORZA

La ricerca affronta un tema rilevante della psicologia dello sviluppo e della psicopatologia, ovvero quello di osservare la relazione tra il legame di attaccamento con i genitori e con i pari e i comportamenti emotivo-adattivi dei preadolescenti.

PUNTI DEBOLEZZA

Considerando i pochi studi italiani condotti con lo YSR in preadolescenza, i risultati ottenuti dalla ricerca non possono essere generalizzati all'intera popolazione, ma rappresentano una base di partenza per successive ricerche.

FATTORI DI PERSONALITÀ E COMPORTAMENTO DISADATTIVO: IL RISCHIO PSICOLOGICO IN PREADOLESCENZA

Lo studio del comportamento disadattivo in età evolutiva riveste molta importanza poiché può risultare un buon predatore di problematicità in età adulta (prevenzione primaria e secondaria). Inoltre è cambiato il modo di concepire l'etiologia del comportamento disadattivo, è stata superata la tradizionale concezione del rapporto di

Causalità lineare tra agente etiologico e un esito disadattivo, ma vede lo stesso come prodotto di comunicazione tra sistemi diversi e come modalità individuale di gestione del compito evolutivo. Ecco che diventa interessante ragionare sulle caratteristiche individuali che possono costituire fattori di rischio e di resilienza rispetto alla possibilità di trasformare comportamenti trasgressivi propri dell'adolescenza in condotte stabilmente devianti.

I contributi teorici sul comportamento disadattivo in adolescenza possono essere sostanzialmente suddivisi in due categorie: teorie che considerano il comportamento disadattivo adolescenziale in continuità con il comportamento antisociale adulto oppure teorie che considerano i comportamenti disadattavi adolescenziali episodici e transitori. Sono state individuate due categorie di indicatori di comportamento disadattivo: comportamenti di internalizzazione e comportamenti di esternalizzazione.

☛ ☚OBIETTIVI DELLA

RICERCA La ricerca ha inteso verificare la predittività di una serie di fattori di rischio e di resilienza nello sviluppo del comportamento disadattivo aggressivo in preadolescenza. Modello probabilistico multicausale: fattori di rischio e di protezione vengono analizzati nella loro interazione dinamica. L'aggressività viene considerata come fenomeno multidimensionale e multicomponenziale. Le variabili legate all'individuo, ai suoi comportamenti e all'ambiente in cui vive costituiscono i tre fattori che, interagendo tra loro, influenzano fortemente la formazione delle strutture cognitive di autoregolazione della condotta. Obiettivi della ricerca: 1. Verificare il potere predittivo degli indicatori delle pratiche genitoriali, dell'atteggiamento nei confronti della famiglia, dell'atteggiamento verso il gruppo dei pari e dei fattori di attaccamento rispetto all'indicatore di comportamenti aggressivi di Achenbach (I studio). 2. Verificare il potere predittivo degli indicatori delle pratiche genitoriali, dell'atteggiamento nei confronti della famiglia, dell'atteggiamento verso il gruppo dei pari e dei fattori di attaccamento rispetto all'indicatore di comportamenti aggressivi di Achenbach (II studio).
  1. Indicatori di autoefficacia relazionale
  2. Indicatori di prosocialità
  3. Indicatori della diffusione della responsabilità
  4. Indicatori della prospettiva temporale
  5. Indicatori dell'atteggiamento antisociale

rispetto all'indicatore di comportamenti aggressivi di Achenbach (II studio).

METODOLOGIA

Il primo studio ha coinvolto 206 preadolescenti con un'età media di 12,24 anni. I partecipanti sono stati reclutati in 5 diversi istituti scolastici di Roma e provincia.

STRUMENTI

  • YSR: punteggio totale dei comportamenti esternalizzanti aggressivi
  • Pratiche genitoriali sia della madre sia del padre: costituito da 7 item per la versione madre e 7 per la versione padre, fornisce una misura del grado di oppressività e distruttività esercitato da ciascuno dei due genitori separatamente
  • Atteggiamento nei confronti del Gruppo-Famiglia: costituito da 6 item che misurano la tendenza a proteggere la famiglia. All'aumentare del punteggio aumenta

Il grado di protezione;

Atteggiamento nei confronti del Gruppo-dei-Pari: è costituito da 6 item che misurano la tendenza a stare assieme al gruppo di pari. All'aumentare del punteggio aumenta il grado di affiliazione;

Kerns Security Scale: è costituita da 15 item per la versione madre e 15 per la versione padre che misurano il grado di sicurezza nella relazione con la figura di attaccamento.

☛ ☚RISULTATI

L'insieme dei predittori spiega una porzione significativa della variabilità osservata nell'indicatore di comportamenti aggressivi.

I comportamenti aggressivi dei preadolescenti tendono ad aumentare con l'età, mentre non ci sono relazioni significative con il genere sessuale.

Una pratica genitoriale particolarmente oppressiva e distruttiva da parte della madre rappresenta un forte fattore di rischio che aumenta in modo considerevole i comportamenti aggressivi dei preadolescenti, mentre quella del padre non ha effetti.

significativi.I fattori di disponibilità della madre sono un fattore di protezione. Quello del padre ha l'effetto opposto.• L'atteggiamento positivo verso il gruppo dei pari sembra rappresentare un fattore di protezione, quello nei• confronti della famiglia è meno significativo.II° studioHanno partecipato 205 preadolescenti di età media di circa 12,20 anni, reclutati all'interno di 5 diversi istituti scolastici delle province di Roma e Frosinone.☛ ☚STRUMENTI YSR: punteggio totale ai comportamenti esternalizzanti aggressivi; Prosocialità: dal questionario viene ricavato un unico punteggio totale che indica la tendenza a mettere in atto comportamenti prosociali; Disimpegno Morale: dal questionario si ricavano 8 indicatori di meccanismi che vengono utilizzati per giustificare la proprie azioni immorali; Standford Time Perspective Inventory-Short Form: dal questionario vengono ricavati 3 indicatori:a) Futuro;b)

Presente Edonistico;c) Presente Fatalistico;

Auto-efficacia Relazionale: il questionario è costituito da 36 item. Facendo un'analisi fattoriale esplorativa, emergono 2 fattori che possono essere definiti così:

a) Autodeterminazione;

b) Autoaffermazione;

Atteggiamento Anti-sociale: si ricava un punteggio unico che rappresenta la media delle risposte fornite dai soggetti. All'aumentare del punteggio aumenta anche l'atteggiamento favorevole nei confronti dei comportamenti anti-sociali.

☛ ☚RISULTATI

Anche in questo studio l'insieme dei predittori spiega una porzione significativa della variabilità osservata nell'indicatore di comportamenti aggressivi.

L'età è in ancora in relazione positiva con l'aumentare dei comportamenti aggressivi, mentre il genere sessuale non riporta nessuna relazione significativa.

Nessuno dei fattori di Autoefficacia relazionale e Comportamenti prosociali ha relazioni significative.

con i comportamenti aggressivi. Il fattore Diffusione della responsabilità, Presente edonistico e Presente fatalistico e Atteggiamento antisociale sono associati all'aumento dei comportamenti aggressivi. CONCLUSIONI I comportamenti aggressivi dei preadolescenti tendono ad aumentare con l'età, mentre il genere sessuale non riporta nessuna relazione significativa. La maggior parte degli adolescenti che sperimentano comportamenti pericolosi lo fanno per poco, mentre altri restano profondamente coinvolti in tali attività. Tali comportamenti non si verificano mai isolatamente ma tendono ad associarsi per effetto di influenze personali, ambientali e normative. Un fattore protettivo forte è la presenza di persone che guidino lo sviluppo delle capacità di autoregolazione. Una pratica genitoriale oppressiva e distruttiva da parte della madre rappresenta un forte fattore di rischio. Un atteggiamento

positivo nei confronti del gruppo sembra rappresentare un fattore di protezione.

  • I giovani che percepiscono i genitori come rifiutanti e a basso supporto emotivo hanno maggiori problemi
  • comportamentali aggressivi.I fattori di Disponibilità della madre sono un fattore di protezione. Quello del padre ha l’effetto opposto.
  • Atteggiamenti di Diffusione della responsabilità e la presenza di una prospettiva temporale orientata alla
  • gratificazione immediata dei bisogni sono fattori di rischio.

☛ ☚PUNTI FORZA

Strumenti

  • Gli strumenti utilizzati in entrambi gli studi sono recenti, di comprovata validità statistica e fanno riferimento a diversi modelli teorici.

Campione.

  • Il campione di ogni studio, seppur non molto numeroso, è ben suddiviso rispetto all’età e al genere. Inoltre il fatto di essere composto da studenti frequentanti scuola di Roma, centro e periferia, e scuole di provincia aumenta la validità

ecologica della ricerca.

PUNTI DEBOLEZZA

Risultati.

  • Lo studio riscontra dei limiti interpretativi rispetto alla comprensione dello sviluppo del comportamento disadattivo in termini di processualità e rispetto al livello esplicativo delle relazioni significative tra caratteristiche di personalità e comportamento disadattivo. Solamente una ricerca di tipo longitudinale, che implica osservazioni ripetute sugli stessi individui per un determinato periodo di tempo consentirebbe l'interpretazione dei risultati in termini di inferenze causali.

QUANDO SI È IN GUERRA CON IL CIBO.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si sviluppano in genere nella fase adolescenziale, anche se studi recenti parlano della comparsa di tali comportamenti già nella fase preadolescenziale, in cui si ha:

  1. maturazione fisica e sessuale
  2. modificazione dei processi di pensiero
  3. aumento dell'autonomia dalla famiglia
  4. ridefinizione della propria

identità

L'adattamento sociale e la personalità vengono influenzati dalla percezione che l'adolescente ha del proprio corpo, dell'impressione che produce sugli altri. Il peso diventa quindi il modo con cui valutare le modificazioni che stanno affrontando, un elemento concreto e apparentemente controllabile per definire la propria identità. Le cause di sviluppo dei DCA sarebbero imputabili all'interazione delle pressioni sociali individuali con una predisposizione genetica cui si aggiungono fattori psicologici individuali e/o relazioni familiari.

☛ ☚OBIETTIVI DELLA RICERCA

Si parte dalla considerazione che l'adolescenza è di per sé un periodo a rischio a causa delle modificazioni fisiche e psichiche in atto che può generare un forte disagio che può esprimersi attraverso l'eccessivo interesse per il peso e le forme corporee. L'individuazione precoce di comport

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'adolescenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Larcan Rosalba.