Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Psicologia dell'adolescenza – Adolescenza Pag. 1 Psicologia dell'adolescenza – Adolescenza Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'adolescenza – Adolescenza Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAMBIAMENTI SOMATICI NELL'ADOLESCENZA: LA PUBERTÀ

Fase prepuberale: inizia uno o due anni prima della pubertà. Iniziano a manifestarsi alcune lievi modificazioni corporee caratterizzate da arrotondamento delle forme, leggero aumento di peso.

Fase puberale: le modificazioni saranno più evidenti e improvvise: cambiamenti rapidi e, a volte, disarmonici. Aumento del peso e dell'altezza (scatto di crescita), maturazione dei caratteri sessuali (differenziazione sessuale). Femmine: sviluppo del seno, primi peli pubici, arrotondamento dei fianchi, comparsa del menarca (primo ciclo mestruale). Maschi: crescita dei testicoli e del pene, primi peli pubici, prima eiaculazione, modificazione della voce e crescita della barba.

Fase postpuberale e tarda adolescenza: i mutamenti sono meno evidenti e proseguono portando a compimento la diffusione della peluria, lo sviluppo dei tessuti sottocutanei e lo stabilizzarsi della forza muscolare. Esiste un'ampia variabilità.

individuale nello sviluppo puberale, dovuto essenzialmente a fattori genetici e a fattori ambientali (alimentazione scarsa o inadeguata).

Effetto dei cambiamenti corporei

Le rapide trasformazioni fisiche rendono all'improvviso sconosciuto il proprio corpo e questo mutamento scuote necessariamente la fiducia dell'individuo circa la stabilità del terreno su cui poggia. La consapevolezza dei mutamenti corporei è però anche motivo di orgoglio per la percezione di distanza dal mondo dell'infanzia e di progressiva appartenenza a quello degli adulti.

I cambiamenti avvengono a diverse età nei diversi soggetti e questo causa a volte problemi di adattamento dovuti al confronto naturale con i coetanei.

Effetti psicologici di una maturazione sessuale precoce.

Maschi: propensione ad assumere un ruolo di responsabilità e di leadership, determinando una maggiore fiducia in se stessi e senso di sicurezza.

Femmine: effetti meno duraturi nel tempo. Tendenza ad

aggregarsi a gruppi di età maggiore, appaiono indipendenti e sicure di sé, ma anche più propense ad assumere comportamenti adultizzati a volte di tipo antisociale. In generale comunque, si nota un bisogno tipico dell'adolescente di comprendere ed assimilare le modificazioni fisiche attraverso il continuo ricorso alla propria immagine allo specchio e anche attraverso il confronto con gli altri. La mentalizzazione del corpo, intesa come riflessione sul corpo, provoca a volte paure piuttosto comuni nell'adolescenza che poi scompaiono con l'acquisizione della definizione della propria identità e con lo stabilizzarsi della crescita. Fra queste paure: dismorfofobia (convinzione di avere qualcosa di anomalo nel proprio aspetto a cui si associa il pensiero di apparire brutti). Timore ipocondriaco di essere portatori di malattie fisiche o psicologiche. Lo sviluppo delle pulsioni libidiche Prospettiva psicoanalitica: ruolo di attivatore delle energie

istintuali alla pubertà (Anna Freud, Peter Blos...). La concezione di adolescenza come fase turbolenta deriva essenzialmente dalla concezione psicoanalitica, la quale lascia però sullo sfondo le dinamiche socio-culturali dando maggior rilievo alle sole dinamiche intrapsichiche e istintuali. Secondo Freud, l'adolescenza equivale alla conquista della genitalità: se finora la pulsione sessuale era fondamentalmente autoerotica, ora trova l'oggetto sessuale. Le pulsioni hanno la tendenza a riemergere di continuo, per questo è necessario il ricorso da parte dell'Io di meccanismi di difesa quali la rimozione ecc... l'esito positivo di questa crisi è l'organizzazione della sessualità matura e genitale e la subordinazione delle pulsioni all'affettività. Secondo Anna F., dall'esito del conflitto tra le istanze dell'Es e le funzioni dell'Io dipenderà la formazione di sintomi nevrotici.

o la strutturazione armonica della personalità. Tra le difese tipiche dell'adolescenza troviamo: ascetismo (rinuncia ad ogni piacere dei sensi per dedicarsi a ideali religiosi e morali) e intellettualizzazione (spostamento degli affetti alle discussioni intellettuali in modo da poter affrontare il conflitto intrapsichico). Secondo Blos, vi sono 5 fasi dell'evoluzione adolescenziale: - preadolescenza - prima adolescenza - adolescenza vera e propria - tarda adolescenza - post - adolescenza Dal superamento delle diverse fasi dipenderà la costituzione di relazioni oggettuali mature. L'IDENTITÀ ADOLESCENZIALE Due principali aspetti: idea che un individuo ha di sé (senso di identità / sé ideale) e ciò che l'individuo è (sé reale). Nella formazione del senso di identità, appaiono 3 modi differenti di conoscenza che si esprimono: nell'idea di sé cercata (in cui i ragazzi si impegnano nella

ricerca di esperienze nelle quali mettersi alla prova, interesse per la vita di relazione, emozioni, recedono attività note e sicurezza familiare) e nell'idea di sé riflessa (ricerca di una maggiore coerenza in cui si intreccino le qualità personali con le esperienze fatte. Immagine di sé = esperienze passate + aspettative future).

Il modello di Erikson cerca di coniugare la prospettiva sociologica con quella antropologica e con quella psicoanalitica. Il fulcro della sua concezione si basa sul concetto di crisi di identità. Importanza dei rapporti tra funzioni dell'Io, relazioni interpersonali, modalità di allevamento, caratteristiche socioculturali dell'ambiente più ampio. La ricerca dell'identità è un bisogno che si manifesta maggiormente nell'adolescenza. La crescita è vista come un processo evolutivo contrassegnato da momenti critici.

Schema in 8 stadi. Vedi tab.8.2 pag. 229. Erikson parla di

identità dell'Io e delle sue funzioni di mediatore tra le spinte dell'Es e quelle dell'ambiente. La percezione della propria continuità nel tempo e nello spazio e il simultaneo riconoscimento di tale continuità da parte degli altri, rappresenta il sentimento cosciente di avere un'identità personale.

Il periodo adolescenziale è dominato dalla tensione fra identità e dispersione dell'identità ed è caratterizzato dalla messa in discussione di tutte le conquiste precedenti. Da un lato l'individuo si trova a dover abbandonare alcuni modelli di identificazione del passato, dall'altro, deve scegliere cosa essere e cosa diventare in base ai suoi valori, alle opportunità e alle capacità. In questa fase il pericolo è quello di confondere il proprio ruolo, di non riuscire ad integrare in una sintesi originale le proprie identificazioni e i propri ruoli nelle diverse situazioni. Si parla

In questo caso di identità diffusa (personalità frammentaria che non si fonda su un solido nucleo aggregante). Si parla anche di identità negativa, ricerca di un'identità fondata su quelle identificazioni e quei ruoli che, sebbene socialmente indesiderabili e pericolosi, vengono comunque privilegiati. Se la crisi d'identità si conclude positivamente, il risultato sarà: coerenza e continuità (stabilità interna pur al variare delle esperienze), accettazione dei propri limiti, senso di reciprocità (coerenza tra immagine di sé auto ed etero percepita).

Stati di identità: Marcia ha cercato di operazionalizzare il modello di Erikson sottoponendolo al vaglio della ricerca empirica. Ha così definito 4 principali stati d'identità: diffusione, esclusione, moratoria e raggiungimento dell'identità. Questi stati derivano dall'intersecarsi di impegno e esperienza: nella vita

dell'adolescente si affacciano nuove esperienze che possono essere affrontate con maggiore o minore impegno e ogni tipo di impegno si concretizza in uno stato di identità. Identità realizzata: esperienza positiva + valido impegno. Blocchi d'identità: troppa pressione verso impegni seri che impedisce la sperimentazione. Diffusione d'identità: esplorazione incerta + impegno poco soddisfacente. L'individuo non ha scelto. Moratoria dell'identità: situazione di stallo. L'individuo non sa operare una scelta. Alcuni autori hanno criticato il concetto di crisi d'identità. Le crisi, secondo questi autori, possono essere contemporanee e non sequenziali. Ogni adolescente può trovarsi a dover affrontare diverse crisi e dall'intrecciarsi dei risultati di queste crisi deriverà l'identità. LO SVILUPPO COGNITIVO DELL'ADOLESCENTE: IL PENSIERO OPERATORIO FORMALE Lo sviluppo

dell'adolescenza è strettamente legato allo sviluppo del pensiero astratto, della capacità di pensare in termini di possibilità anziché di semplice realtà concreta. Si tratta di un pensiero ipotetico-deduttivo: capacità di formulare ipotesi e di effettuare deduzioni. Analisi combinatoria: capacità di comprendere le diverse possibilità, le diverse combinazioni. Pensiero proposizionale: capacità di usare la logica delle proposizioni. Inhelder e Piaget hanno studiato i meccanismi di ragionamento logico utilizzati dai giovani con l'ausilio di esperimenti di scienze naturali quali il pendolo, le ombre, le reazioni chimiche ecc... Le capacità di astrazione fanno percepire all'adolescente il senso del potere del pensiero. L'adolescente scopre il piacere della discussione e dell'esercizio delle capacità critiche. L'esercizio del pensiero si esplica anche nella propensione a

Sottoporre ad una critica serrata alle proprie e altrui opinioni, elementi che favoriscono l'introspezione e la coscienza di sé. Capacità di adottare la prospettiva altrui. Bruner, parla di pensiero narrativo insieme a quello astratto, pensiero che si evolve nel corso dello sviluppo e in adolescenza consente la produzione di storie dalla trama complessa.

Il pensiero operatorio formale. Revisione critica. Neopiagetiani: preferiscono l'approccio dell'elaborazione delle informazioni (HIP). Hanno mostrato che le prestazioni cognitive degli adolescenti variano in base a variabili contestuali non considerate da Piaget come le conoscenze pregresse, la modalità di presentazione del compito, le aspettative proprie e degli altri.

Post - piagetiani: il confronto e la discussione facilitano la soluzione di problemi logici. Conflitto cognitivo. Alcune ricerche poi, hanno messo in discussione l'utilità di concepire il ragionamento logico come centrale.

nel ragionamento mentale dell'adolescente. La logica infatti, sottovaluta l'importanza sia di schemi inferenziali diversi da quelli logici come quelli pragmatici, sia delle regole del pensiero critico.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
6 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'adolescenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Larcan Rosalba.