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1. IL DISPOSITIVO ANALITICO E LA FUNZIONE DEL TEMPO
Ciò che anima il lavoro di Lacan è l'ideale di un ritorno a Freud e al suo metodo, ritenuto il procedimento
appropriato al campo psicoanalitico e tale da salvare la specificità di questo rispetto agli altri campi del sapere.
Una delle prime innovazioni di Lacan, consiste nell'aver descritto tre registri della struttura del soggetto:
immaginario, simbolico e reale.
L'Io del soggetto si costituisce a partire dalle rappresentazioni immaginarie che lo riguardano; queste
• rappresentazioni non si producono casualmente, bensì mediante il rapporto che il soggetto intrattiene
con gli altri della sua vita. Per Lacan, infatti, l'Io è il prodotto inconsapevole delle identificazioni del
soggetto ai significanti attraverso i quali gli altri significativi della sua vita, in particolare i genitori, ne
hanno designato l'identità all'interno del discorso familiare. L'identità dell'Io, in quanto strutturalmente
narcisistica, è quindi un'identità alienata che, nel momento stesso in cui offre al soggetto un'immagine in
cui riconoscersi, lo allontana dalla verità del suo desiderio. Lacan parla a questo proposito di scissione
dell'Io, postulando l'esistenza di una divisione tra soggetto dell'enunciazione (il soggetto dell'inconscio) e
soggetto dell'enunciato (l'Io); mentre l'Io ha uno statuto immaginario, il soggetto dell'inconscio ha uno
statuto simbolico e si manifesta nei punti di vacillamento dell'Io quali sogni, lapsus e atti mancati.
Mediante lo stadio dello specchio il bambino, tra i sei e i diciotto mesi, prende coscienza della propria
immagine unitaria allo specchio. Dalla dimensione dell'immaginario si accede al simbolico percorrendo
la vicenda del complesso edipico.
La separazione tra conscio e inconscio viene raffigurata in quello che Lacan chiama algoritmo
• saussuriano, che si legge significante su significato (dove il su corrisponde alla sbarra che ne separa le
due tappe). Per Lacan, infatti, il registro del simbolico è costituito dal sistema significante e dalla logica
che lo presiede: non esiste alcun rapporto naturale tra significante e significato, ma quest'ultimo è un
effetto che si produce all'interno di un determinato sistema significante in un dato momento. Il rapporto
tra significante e significato esprime la relazione tra l'ordine simbolico e il registro dell'immaginario: il
secondo è un effetto necessario dell'azione del primo. Conseguenza logica di questa tesi è che
l'inconscio è strutturato come un linguaggio.
L'ordine simbolico, inoltre, è costituito anche dalla dimensione del Terzo che, nella relazione duale
madre-bambino, è rappresentato dal padre, il quale agisce ponendo un limite che li separa. Lacan rilegge
in questi termini l'Edipo di Freud, ponendo il padre nella posizione di agente separatore che priva il
bambino dell'esclusiva sulla madre e, nel contempo, gli consente la sua soggettivazione. Affinchè il padre
"funzioni" e assuma importanza per il bambino, però, è necessario che la madre lo nomini. La sua,
infatti, è una funzione simbolica che deve essere da lei attivata e, per questo motivo, tale significante
prescinde dall'esistenza reale del padre, che può anche essere morto, e può riguardare anche qualcuno
che esercita la funzione di padre pur non essendolo nè biologicamente nè giuridicamente. Lacan
definisce tale significante Nome-del-Padre e la sua azione nella costituzione del soggetto come
"metafora paterna".
Infine, il registro simbolico è definito da Lacan come il campo dell'Altro maiuscolo, che coincide con la
struttura dell'alterità che ha forme diverse a seconda del contesto.
Il reale di Lacan possiede diverse accezioni nonché diverse caratteristiche:
• 1. Il reale non è la realtà, bensì il reale del soggetto: esso contraddistingue il suo funzionamento, a
prescindere da ogni criterio di adattamento alla realtà; la realtà è quella esterna e oggettiva, il
reale è il reale del soggetto;
2. E' l'impossibile, differentemente dall'immaginario e dal simbolico, aperti alla dimensione del
possibile, in quanto designa la natura più intima del soggetto: è impossibile uscire dal reale;
3. E' il reale dell'oggetto pulsionale la cui spinta al ritrovamento è alla base della economia libidica
del soggetto;
4. E' il nocciolo della pulsione di morte di Freud, cioè il principio di soddisfacimento autodistruttivo,
spinta libidica verso qualcosa che arreca al soggetto una sofferenza che lo fa godere (droga per il
tossicomane, cibo per la bulimica, malattia per l'isterica). Pertanto il reale è godimento.
5. E' il reale del sesso, il reale della perdita dell'oggetto della prima esperienza di soddisfacimento e
il suo ripetersi nell'esperienza sessuale, che rappresenta il tentativo (in parte fallimentare) del
ritrovamento di tale oggetto perduto.
Lacan e il problema della tecnica.
Nell'opera di Lacan è raro trovare dei riferimenti all'ambito della tecnica. Questa omissione, la quale non è
frutto di una dimenticanza o di un disinteresse, è sinonimo di un'aspra critica che lo psichiatra francese
muove alla comunità analitica internazionale degli anni '40 e '50, che presenta la psicoanalisi come una
pratica già codificata in un sistema di regole tecniche da seguire, riducendone il carattere autentico e sempre
in divenire.
Lacan ripensa lo statuto della pratica analitica a partire dalla sua tesi principale: essendo l'inconscio
strutturato come un linguaggio, l'esperienza analitica deve risolversi in un'analisi della parola. Da una
relazione terapeutica dominata dal curante e dal sapere scientifico di cui è detentore, quindi, si passa ad una
relazione in cui il centro è il paziente in quanto produttore del sapere inconscio relativo alla sua sofferenza. Il
compito dell'analista non è quello di rispondere con il proprio sapere alla domanda che il soggetto gli rivolge,
bensì quello di favorire l'incontro del soggetto con quanto di traumatico e di enigmatico vi è nella sua parola,
perchè possa imparare a convivervi senza soffrirne.
Per Lacan è fondamentale, nello svolgimento dell'analisi, la distinzione tra dimensione immaginaria e registro
simbolico. La dimensione immaginaria è legata alla relazione speculare tra i due (ritenuti simili e posti sullo
stesso piano), mentre quella simbolica consente all'analista di funzionare nel transfert in quanto posto in una
posizione asimmetrica rispetto al soggetto. Solo se l'analista si pone nella propria funzione simbolica,
permette all'analizzante l'incontro con quanto di enigmatico vi è nella sua parola, consentendogli di
rispondervi guidato dal principio della libera associazione.
Nella prospettiva lacaniana, la condizione primaria perchè vi sia analisi è la presenza dello psicoanalista.
L'analista è un soggetto particolare: egli è qualitativamente diverso da un medico, uno psicologo o uno
psicoterapeuta, sia per il tipo di lavoro cui chiama il paziente (lavoro cui egli stesso si è sottoposto), sia per la
sua funzione caratteristica. Egli, infatti, non risponde alla parola che il soggetto gli rivolge, ma consente
l'incontro dell'analizzante con quanto di enigmatico vi è in essa. Egli funziona più come un oggetto
catalizzatore della parola che come soggetto con il quale instaurare un dialogo tra simili. La posizione
dell'analista è quindi caratterizzata da un'inerzia attiva e solo tale posizione consente al soggetto il passaggio
dalla posizione passiva di paziente, che si attende dall'Altro la risposta alla sua domanda, alla posizione di
analizzante, il quale ha un ruolo attivo nel processo di cura.
Il problema del luogo dell'analisi subisce in Lacan una semplificazione radicale: l'unica condizione essenziale
è che le condizioni di produzione e di ascolto della parola siano garantite, che questa comunicazione avvenga
al riparo dall'ascolto di altri esterni e che non vi siano interferenze che possano compromettere il discorso
analitico in atto.
Anche il problema del pagamento si sottrae, nella prospettiva lacaniana, ad ogni forma di standardizzazione.
Per Lacan, è necessario che l'analizzante paghi un prezzo per portare avanti il proprio lavoro in analisi,
affinché egli non scambi l'analista per qualcuno che lo accoglie perchè lo ama o perchè gli è amico: il
pagamento marca, quindi, l'estraneità dell'analista rispetto all'analizzante. Inoltre, attraverso il pagamento
regolare della seduta, l'analizzante accetta di perdere un po' di quanto gli permette di godere al fine di
realizzare un lavoro di trasformazione soggettiva.
Nell'orientamento lacaniano, non è prevista una quantificazione del prezzo della seduta. L'importante è che il
paziente paghi e che il prezzo non gli sia indifferente, comporti una perdita. Gli analisti lacaniani non hanno
una loro tariffa standard, ma la adeguano in base alle esigenze dell'analizzante, cui viene chiesto di pagare
quanto gli è possibile. In questo senso, la determinazione del prezzo della seduta diviene ogni volta una
valutazione clinica legata alla particolarità del soggetto che richiede l'analisi. Anche l'aumento del prezzo
della seduta, talvolta richiesto quando l'analisi non procede efficacemente, segue un criterio di tipo clinico.
Per quanto riguarda il problema della frequenza, Lacan sostiene la necessità di una serie costante di sedute,
ma dice no al precetto tecnico di una standardizzazione della loro frequenza.
Per Lacan, infatti, non si può mai dire a priori che qualcuno stia facendo un'analisi per il semplice fatto che si
reca spesso, anche tutti i giorni, dall'analista, ma possiamo dirlo solo sulla base degli effetti di cambiamento
che il lavoro analitico ha prodotto su di lui.
La funzione del tempo nella seduta analitica.
L'innovazione più nota e contestata di Lacan in ambito psicoanalitico riguarda la funzione del tempo in
analisi.
I punti fondamentali dell'argomentazione lacaniana al riguardo sono:
la temporalità dell'inconscio è diversa dalla temporalità del tempo fisico. Il tempo dell'inconscio,
• infatti, non è un tempo cronologico, bensì un tempo logico, legato al processo di elaborazione
significante compiuto dal soggetto e ai cambiamenti che ne sono conseguiti;
il tempo dell'inconscio non è neppure il tempo psicologico della durata e del flusso di coscienza,
• bensì un tempo perturbante ed imprevedibile;
il tempo della seduta si configura com