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CARATTERISTICHE DEL CONTROLLO DIREZIONALE:

1. Processo che si sviluppa lungo le direttrici segnate in sede di pianificazione strategica; obiettivi risorse e organizzazione sono dati prefissati dalla pianificazione. La pianificazione strategica sta a monte del controllo direzionale; obiettivi risorse ed organizzazione sono dati nel senso che avendo prefissato essi nel lungo periodo, devo pianificare di conseguenza anche quelli di breve per poter rimanere coerenti;

2. È un sistema totale che riguarda tutto il flusso dell'attività in corso: il controllo infatti è sempre totale, deve guidare tutta l'attività verso determinati fini, mentre la PS può essere specifica.

3. È un processo periodico: bisogna che vengano date delle direttive per poter raggiungere i propri obiettivi a fine anno, processo sistematico.

4. Le informazioni utilizzate sono prettamente di natura monetaria: il dato monetario permette di combinare e confrontare più input e output.

Diciamo che l'aspetto economico-monetario risulta essere quello più osservato, poiché questo descrive il profitto, il quale risulta essere un obiettivo comune (misure monetarie). 5. Coinvolge l'alta direzione e la line:DGR e S Produzione Vendite Amministrazione Tale struttura viene definita organigramma, è appunto una struttura aziendale la quale rappresenta le funzioni organizzative; essa raggruppa un insieme di attività omogenee per competenza richieste ed operazioni svolte; a capo di ogni funzione si trova un responsabile. Sappiamo infatti che l'attività di controllo è svolta dai responsabili delle aree, dai manager e dal direttore generale, e la line. CONTROLLO OPERATIVO: è il processo mediante il quale viene assicurata l'efficienza e l'efficacia nel portare avanti compiti specifici; chiunque lavori in un'azienda, quindi parliamo degli addetti alle diverse mansioni, deve assicurarsi che vengano raggiunti gliobiettivi preposti e che devono derivare dallo svolgimento della propria attività, la quale è molto parcellizzata. Sappiamo infatti che possono esserci attività molto diverse especifiche, quali: - attività che riguardano transazioni singole o compiti individuali, per le quali potrebbero essere stabilite delle procedure e regole, la cui applicazione è in genere automatica (attività amministrative, di ricerca e sviluppo). Questo naturalmente comporta che i dati utilizzati vengono espressi nella misura specifica riferita a quell'area; si parla quindi di un controllo ripetitivo con scarsa creatività, dovendosi sempre esprimere attraverso le stesse misure. Esso inoltre coinvolge tutti coloro che operativamente svolgono azioni e lavorano in azienda. Lo schema di Anthony prevede un processo globale di pianificazione e controllo che è scandito nel tempo, sequenziale, il quale utilizza diversi dati e diversi soggetti; i punti di forza di

Questo schema sono i seguenti:

  • Pragmatismo, ossia il fatto che la distinzione nei tre momenti è adatta a descrivere il processo di governo attuato dai managers; tali tre momenti infatti descrivono come nella realtà i managers prendono delle decisioni, è un punto di forza perché nel momento in cui noi implementiamo tale modello all'interno delle imprese, troveremo che questo risulta facilmente adattabile. Abbiamo quindi una facilità di traduzione in norme operative, e quindi in una serie di procedure che rendono agevole l'adozione in organizzazioni gerarchiche; questo significa che tale schema è particolarmente utile perché si riesce a tradurlo in strumenti.

Circa i punti di debolezza, sappiamo che il controllo di gestione risente di:

  • Una rigida separazione gerarchica tra i diversi livelli, parliamo di un modello creato negli anni '60 quindi l'orientamento alla strategia doveva essere proprio di pochi, rimane tutto rigidamente

separato; mentre attualmente anche se la strategia viene fatta da pochi, è importante che le informazioni vengano trasferite a tutti all'interno dell'azienda, agli operai ad esempio i quali, per essere propositivi, hanno bisogno di essere considerati. (Il modello di Anthony, stato studiato in tempi diversi, non prende per niente in considerazione tale fattore)

il controllo di gestione viene visto come discendere dalla strumentale pianificazione strategica, quindi alla realizzazione della pianificazione, non rimette in discussione questa se non in casi eccezionali; ciò significa che gli strumenti di controllo direzionale possono darci dei feedback sulla strategia che ci aiutano a realizzarla, ma in molti aspetti non riescono a darci informazioni sufficienti e avremo bisogno di altri, viene così introdotto il controllo strategico (opzionale) che va' integrato al controllo direzionale. Il punto di debolezza sta quindi nel fatto che, il controllo direzionale si basa

esclusivamente su misure tipo quantitativo-monetario e di origine interna, che esprimono gli effetti ma non catturano le cause della performance, dei risultati. Il fatto di usare misure monetarie, è di per sé un punto di forza poiché aiuta a unificare attività differenti (essendo il profitto ciò che accomuna tutte le aree), esso sintetizza tutte le attività aziendali rendendole omogenee; il difetto rimane il fatto che rimaniamo in superficie, cioè tramite la misura monetaria non riusciamo a capire le dinamiche che hanno portato ad un aumento o riduzione dei costi: fatturato= pxq x mix, la misura monetaria ci indica solo l’aumento di q, senza dire se questo sia stato dovuto ad un aumento di clienti o un aumento del grado di soddisfacimento di questi, dovrò quindi ricorrere a dati che non sono monetari. Un altro limite strettamente correlato è che, essendo basato su tali misure monetarie, il controllo direzionale ha il problema

dellascatola nera: il progettista, chi produce le informazioni ma anche chile utilizza, conosce gli input e gli output del sistema ma nonnecessariamente i rapporti di causa-effetto.

scarsa attenzione al problema-altro limite consiste nellacomportamentale: Anthony non si sofferma sul fatto che focalizzarsimolto sulle misure monetarie, può comportare effetti distorsivi;sappiamo che l’obiettivo è quello di profitto e nel caso, in corsod’anno, mi rendessi conto di non raggiungere questo potrei andarea diminuire i costi riguardo ad esempio un corso di formazione main tal modo andrei a minare il mio futuro, impedendo la crescita deimiei dipendenti; in ugual modo se dovessi diminuire i costi nel casodell’innovazione.

Quest’ultimo risulta essere uno dei problemi piùimportanti dell’eccessivo orientamento alle misure monetarie,bisogna quindi affiancare anche altri tipi di strumenti:

  1. approccio del controllo strategico, esso è finalizzato

A guidare l'esecuzione della strategia anche durante lo svolgimento dell'attività quotidiana.

2. Approccio del controllo organizzativo, parliamo di un approccio più ampio che mira ad utilizzare strumenti diversi, di tipo quantitativo o monetario e non, ma anche altri che mirano ad influenzare il comportamento del personale. Esempio, nel caso in cui una persona avesse poca voglia di lavorare, si cerca di inserirla in un gruppo in cui tutti lavorano, applicando così il controllo sociale o di clan = stare in un gruppo forte tende a far assimilare i comportamenti, uniformarsi.

IL SISTEMA DI CONTROLLO: il sistema è uno strumento che sta dietro le attività mentali, tale controllo direzionale è una attività di guida ed un meccanismo operativo; quest'ultimo è un meccanismo che serve per rendere operativa la struttura organizzativa, parliamo quindi di un insieme di principi, regole e strumenti messi a disposizione dalla direzione.

aziendale per consentirle di finalizzare in maniera corretta e razionale la propria attività, verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali. * vedi organigramma lezione 1.10.19= questo rappresenta i gruppi dell'azienda che tra loro sono in un rapporto paritario, e gerarchicamente sottostanti alla direzione; tra i meccanismi operativi, il principale è il sistema di controllo di gestione, ma anche i sistemi di incentivazione sono meccanismi operativi poiché questi fanno sì che gli individui si finalizzino ancora di più verso gli obiettivi. Sistema e meccanismo operativo sono sinonimi, e tali vengono strutturati tra struttura e processo, esso ha una parte statica ed una parte dinamica: -la parte statica, la struttura di controllo è la combinazione di struttura organizzativa e struttura informativa (insieme di informazioni per sviluppare l'attività di controllo) adottata dalle azienda per favorire l'attività di controllo

La struttura organizzativa del controllo riguarda l'articolazione dell'azienda in sub-sistemi oggetto di monitoraggio, essa definisce organi, compiti, relazioni e coordinamento tra gli organi; la struttura organizzativa deve essere coerente, deve assegnare obiettivi e centri di verifica per il loro raggiungimento, devono essere creati i responsabilità i quali formano oggetto di monitoraggio, per guidare l'attività della direzione verso obiettivi prestabiliti. Tali centri possono coincidere con le aree organizzative, o potrebbe accadere che uno di essi coincida con due aree poiché es. hanno il medesimo responsabile; si parte quindi dall'organigramma aziendale, ma per poter assegnare gli obiettivi ci si serve di criteri differenti, molto spesso i centri coincidono con le funzioni organizzative ma non è un fatto scontato. A ciascun responsabile dei centri di responsabilità assegneremo obiettivi di breve periodo, coerenti con

quelliaziendali: a livello di controllo, se ho identificato 4 centri, a ciascunodi essi io assegnerò obiettivi coerenti con quello aziendale per far sì che l'operato di ciascuno di essi vada verso questo. Importante è assegnare obiettivi che siano coerenti con le leve decisionali dei responsabili, ma che possano essere allo stesso tempo influenzati; tecnicamente quando un obiettivo è influenzabile da un responsabile, significa che tale obiettivo è controllabile.

ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO: per ciascun centro di responsabilità dobbiamo individuare delle variabili di controllo e degli obiettivi per ciascun organo, che siano coerenti con le strategie di impresa e con il sistema di autorità e responsabilità presente in azienda; dobb

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Publisher
A.A. 2019-2020
82 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher virginiaricci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Chiucchi Maria Serena.