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SINTESI DEGLI STRUMENTI

Occorre distinguere il concetto di strumento da quello di sistema di controllo perchè si tratta di due cose

diverse anche se le caratteristiche dei sistemi dipendono dagli strumenti.

Le tipologie di strumenti sono:

CONTABILITÀ FINANZIARIA la quale presenta una natura autorizzativa ed è sovraccarica di

• funzioni. A chi servono i dati che fornisce?

In termini di rilevanza e selettività è molto utile per le decisioni politiche ma è di scarsa funzionalità

per le scelte gestionali/direzionali.

Si tratta anche di uno strumento che presenta un'elevata articolazione e molteplici orientamenti.

ANALISI PER FLUSSI E INDICI che forniscono informazioni usate soprattutto dall'osservatore

• esterno. Questo strumento fornisce informazioni sintetiche che aumentano la selettività del sistema.

CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE GENERALE che nasce nell'impresa per

• verificare lo stato di economicità (nell'ente locale sono importanti altre cose anche non

necessariamente espresse in valori). L'articolazione è significativa ma la rilevanza dei dati è molto

modesta (è uno strumento rilevante ma fornisce valori non sufficienti per parlare di economicità).

CONTABILITÀ ANALITICA che serve per analisi più specifiche e per l'attribuzione di

• responsabilità. Essa accresce l'articolazione e la rilevanza (questo è il carattere proprio della

contabilità analitica).

Nell'ente pubblico i centri di responsabilità sono primariamente centri di costo:

- produttivi;

- ausiliari;

- funzionari.

Nell'approccio tradizionale i costi diretti vengono attribuiti ai prodotti e gli altri costi vengono attribuiti

sugli altri centri che poi verranno imputati sui prodotti.

Nell'approccio ABC non sono i prodotti che assorbono i costi ma le attività. I costi diretti di prodotto diretti

vengono attribuiti sui prodotti, mentre gli altri vengono dapprima attribuiti alle attività e successivamente

dalle attività ai prodotti.

Negli enti locali i due approcci vanno integrati perchè non si può ignorare la struttura organizzativa (si

ragiona in base a strutture organizzative e, al loro interno, sulla base delle attività). I conti intestati ai valori

comuni sono presenti ad ogni livello. 16/04/2014

INDICATORI E MISURAZIONE DELLE PRESTAZIONI PER LA VALUTAZIONE DELLE

PERFORMANCE

Come si misurano le prestazioni negli Enti Pubblici?

Quando parliamo di prestazione dobbiamo distinguere tra prestazione organizzativa e prestazione

individuale.

Scenario: ente costituito da vari elementi con i seguenti organi sovraordinati:

organo di governo (Giunta);

• organo di controllo politico (Consiglio della Provincia di Udine);

• organismi tecnici di controllo (revisore dei conti e l'OIV).

C'è chi poi viene influenzato dall'attività di controllo ossia:

altri enti (CCIAA, sindacati, associazioni di categoria o associazioni di volontariato);

• enti collaterali sovraordinati (Regione) e sottordinati (Comuni, partecipate, consorzi);

• cittadini influenzati dai servizi di cui usufruiscono piuttosto che dalle normative poste in essere.

Lo scenario normativo (gestione privatizzata degli enti a partire dagli anni '90) ha visto un forte passo in

avanti con il decreto Brunetta ( D.Lgs. 150/2009)

. L'introduzione delle misurazioni nelle prestazioni con il

concetto mutuato dagli enti privati che le premialità devono essere sempre incentivanti (se il risultato è

pessimo ci deve penalizzare, mentre se è ottimo bisogna essere premiati).

In FVG la legge regionale 16/2010 ha adottato al proprio interno il concetto espresso dalla Brunetta (la

Brunetta si applica a tutto il territorio nazionale tranne che alle Regioni sa Statuto Speciale dove viene

adottata mutuandola oppure modificandone il testo). Di fatto presento due caratteristiche:

ha introdotto il ciclo dell a prestazion e ;

• ha introdotto l'organismo indipendente di valutazione (soggetto che controlla la puntuale

• esecuzione del processo di valutazione e viene demandato a ciascun ente locale nella propria

definizione).

Con riguardo al ciclo della prestazione deve esserci:

un documento programmatico che definisca la missione e le attività concrete da raggiungere (ci

• dice, costruendo appositi indicatori, quali sono le unità di misura per valutare le prestazioni a livello

di efficacia in relazione ai diversi stakeholders);

una relazione finale consuntiva da cui risultino gli obbiettivi effettivamente raggiunti e quelli non

• raggiunti con le relative motivazioni;

l'idea che le amministrazioni pubbliche debbano essere trasparenti verso l'esterno perchè le

• amministrazioni devono rendere esplicite le loro volontà (va pubblicata la mission, gli intendimenti,

gli indicatori e i dati relativi all'ente).

L'OIV (Organismo Indipendente di Valutazione) è l'organo controllore dell'azione ed è indipendente (deve

prevedere, modificare, strutturare e consolidare gli elementi del ciclo delle prestazioni comprese le premialità

ai dipendenti).

Come andiamo a misurare le prestazioni dell'ente?

Occorre ragionare in termini di prestazione e avere le idee chiare relativamente alle

Le fasi del ciclo delle prestazioni sono:

1. PR O

GRAMMAZIONE : l'organo di governo identifica i target alla propria azione amministrativa e

li incardina in documenti (Programma di mandato, la Relazione Programmatica e il bilancio

regionale o il PEG);

2. MONITORAGGIO : può essere trimestrale o semestrale e controllo non per vedere che il target non

è raggiungibile, ma perchè gli obbiettivi operativi non sono opportuni e congruenti con l'obbiettivo

strategico e portano a dei risultati difformi,

3. RENDICONTAZIONE A CONSUNTIVO (documento nel quale prende corpo il riassunto degli

obbiettivi ex-ante e quelli che sono gli obbiettivi di fine attività).

I soggetti coinvolti sono:

A mministrazione gestisce la programmazione;

• OIV gestisce il monitoraggio (dice se è più opportuno rivedere gli interventi);

• E nte con l'ufficio di programmazione e controllo che deve disporre dei dati e la relazione (l'ente

• stesso deve autodenunciarsi e auto-valutarsi);

si conclude con qualcuno che adotta la rendicontazione.

La gestione privata della PA è stato un percorso lungo e tormentato, e tutt'ora lontano dal suo compimento

perchè ci sono fasi come la programmazione piuttosto delicate.

La programmazione negli enti pubblici è delicata perchè si parla di un sistema che tradizionalmente era

abituato ad essere autoreferenziale (si guarda a ciò che succede all'interno). Ciò che succede al di fuori ci

interessa relativamente poco perchè da un lato abbiamo l'Amministrazione che verrà giudicata al voto,

dall'altro ci sono i dipendenti che non hanno mai avuto un0idea chiara dell'utente finale (lo faccio perchè me

lo dice l'Assessore). Il fatto di aver inserito nel modello un organismo indipendente che fa le proposte può

essere una novità rispetto al passato ma destabilizza il sistema chiuso. Occorre avere presente l'idea di target

e poi agire per raggiungere gli obbiettivi.

Il problema è quello di centrare l'unità di misura. Il migliore modello che ci permette di ottenere dei risultati

nella definizione degli indicatori è il modello di GRUGER che va sotto l'acronimo di SMART (identifica

le 5 caratteristiche che devono avere gli obbiettivi e se uno di loro viene a mancare allora tale obbiettivo non

può essere assegnato perchè non saremo mai in grado di capire se è sufficientemente specifico, se è

misurabile, se è attuabile, se è realistico, e se è temporizzato).

Una volta terminato occorre porre in essere la terza fase di rendicontazione. Il modello della Provincia di

Udine è costruito in questo modo:

abbiamo il Programma di mandato che racchiude le idee di massima che ci siamo posti;

• tali idee vengono estrapolate per essere più specifiche all'interno di linee programmatiche,

• identificando i settori di intervento;

questi settori di intervento vengono poi decodificati in obbiettivi strategici ai quali viene assegnato

• un indicatore di impatto e un peso perchè poi ciascuna Amministrazione presenta una propria

sensibilità (l'Ambiente, per esempio, potrebbe essere strategico per la Provincia di Udine ma

potrebbe non esserlo per altre Amministrazioni perchè magari sono stati già raggiunti livelli di

efficienza);

gli obbiettivi strategici vengono poi declinati negli obbiettivi operativi ai quali assegniamo degli

• indicatori che ci permetteranno di misurare quanto siamo riusciti a fare e in che termini abbiamo

centrato gli obbiettivi che ci siamo posti.

A fronte di tutto questo modello abbiamo definito un sistema di obbiettivi, gli indicatori, possediamo un

sistema informativo che ci permette di recepire tutte le informazioni sui risultati per cui siamo in grado di

definire quella che è la prestazione organizzativa (ragionamento ex-post). Ragionevolmente, siccome è un

procedimento rivolto alla misurazione della prestazione e al miglioramento del continuo dell'attività ed

essendo unità che si danno un bilancio annuale, allora l'unità di tempo da prendere a riferimento dovrebbe

essere l'anno. In questo modello, dalla situazione piramidale di declinazione dell'idea sugli obbiettivi, siamo

passati ad un'idea orizzontale dove andremo a verificare ricostruendo quello che è il processo di

programmazione (verificheremo ciascun obbiettivo operativo, ne verificheremo il grado di conseguimento,

sulla base del peso attribuiremo un peso specifico al risultato che abbiamo ottenuto). La prestazione

organizzativa diventa la media ponderata di quelli che sono gli obbiettivi che abbiamo centrato in relazione

ai pesi che abbiamo assegnato ex-ante. In questo caso abbiamo lo scoglio degli indicatori di impatto che non

possono essere realizzati in pochi giorni ma ci vogliono mesi e anni per comprendere come poter misurare la

modificazione dell'ambiente esterno a fronte delle azioni che poniamo in essere e occorre far si che tale

indicatore sia accettato da tutti in relazione alle modalità con cui vengono gestiti i processi di

programmazione. Se il tecnico decide di proporre un indicatore di impatto all'ente per misurar come il tasso

di disoccupazione giovanile, io posso anche aver proposto il miglior indicatore di impatto che esista ma,

siccome questo indicatore ha dei risvolti molto pesanti nella definizione della prestazione organizzativa, chi

poi subirà o beneficerà della prestazione organizzativa dov

Dettagli
A.A. 2013-2014
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher amela.dzafic.12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Garlatti Andrea.