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Fasi per la progettazione di un progetto educativo

FASE 1 - IDENTIFICARE I RISULTATI ATTESI

- Quali sono gli obiettivi definiti?

- Quali sono le grandi idee che voglio che gli studenti acquisiscano?

FASE 2 - DETERMINARE EVIDENZE ACCETTABILI

- Quali saranno le evidenze di questa comprensione?

- Quali criteri verranno usati per valutare il lavoro?

FASE 3 - PIANIFICARE ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO

- Quali strategie educative e attività di apprendimento sono necessarie per ottenere i risultati individuati nella fase 1 e riflessi nelle evidenze valutative specificate nella fase 2?

PROGETTAZIONE PER PROGETTI

Il modello costruttivista di Novak e Godwin si basa sull'idea che nuovi concetti si costruiscano prendendo vita da concetti preesistenti. Si pone l'obiettivo di promuovere l'accesso a concetti più sofisticati e approfonditi, ai nuclei profondi di comprensione da parte dei partecipanti che sono a un livello iniziale definiti inesperti e diventano più capaci.

Alla base vi sono i presupposti vygoskyani sulla zona di sviluppo prossimale e sull'origine

sociale delle funzioni mentali superiori cioè sul pensiero inteso come un interiorizzazione del linguaggio e quindi dato da una forma di interazione con l'altro dentro un contesto culturale specifico. La zona di sviluppo prossimale intesa come quel livello di performance superiore alle capacità a cui accedo ad una conoscenza ma che è manifestabile grazie all'interazione con qualcuno che è più esperto di me. Cardini progettazione per concetti: - analisi delle proprietà epistemiche dei saperi scolarizzati, a quale teoria afferisce una disciplina. La continuità che esiste tra questi saperi con le teorie di tipo spontaneo e la matrice cognitiva, la consapevolezza dei processi che sono implicati nelle azioni didattiche da parte degli insegnanti (gli insegnanti sono condizionati dall'idea che hanno dei ragazzi e dalle modalità con cui i ragazzi accedono e sviluppano le conoscenze) questa idea si riflette nella capacità di

organizzare la progettazione delle attività didattiche e l'organizzazione dei propri saperi in maniera autonoma degli allievi. - ciascuno sia artefice dei propri processi di costruzione delle conoscenze. Il modello di didattica per concetti segue una procedura ordinata tra le operazioni di conduzione, valutazione perché nella progettazione per concetti si costruisce una mappa concettuale che rappresenta i concetti e i contenuti essenziali per l'azione dell'insegnamento. Novak si riferisce ad un unità di significato data dai concetti come a quei legame tra una parola e l'altra. Progettare stabilendo uno schema che è finalizzato non solo ad organizzare i concetti più importanti e i legami tra i concetti ma soprattutto ad individuare le relazioni che esistono secondo diversi livelli. Novak e Godwin sono in linea con un'ottica di condivisione costruttivista del sapere che sottolinea l'importanza della messa in relazione tra i

concetto di legami e di un apprendimento significativo, che porta necessariamente a generare nuove conoscenze e a modificare le conoscenze preesistenti. In questa prospettiva dialogica, ci sono diverse fasi: 1. Nella fase di progettazione, si svolge una conversazione clinica. Questo permette di indagare le concezioni degli allievi in relazione a un particolare concetto disciplinare. La conduzione della conversazione è facilitata da una persona esperta, che è in grado di porre domande stimolanti, al fine di sollevare opinioni e concetti. Successivamente, vengono poste domande di approfondimento che consentono di formulare nuove conoscenze. La fase si conclude con una mappatura che rappresenta la teoria del gruppo di allievi, che ha emerso dai concetti discussi. È attraverso il confronto sulla mappa concettuale che l'educatore prepara una rete per favorire il confronto nell'apprendimento significativo. L'apprendimento significativo è strettamente legato al concetto di legami e implica la creazione di connessioni tra le nuove conoscenze e quelle preesistenti.imparare a imparare e quindi porta con se la domanda "come facciamo ad apprendere?" diverso da apprendimento mnemonico. Si ottiene con una costruzione condivisa di significati, una strutturazione dialogica che avviene all'interno di una comunità di apprendimento e che è basata sul confronto su ciò che si sa già con ciò che si capisce con ciò che si sperimenta. DIDATTICA PER PROGETTI Comunemente si è portati a pensare che la progettazione in campo didattico sia quasi esclusivamente ancorata ad una cornice teorica che in realtà definisce la didattica per progetti e non è da confondersi con il modello tassonomico, quello della valutazione autentica oppure a quello della matrice concettuale degli apprendimenti (pensiero pedagogico Renee, quei sistemi che danno rilevanza all'interazione con l'ambiente, al bambino e al ruolo dell'adulto educante come di un facilitatore, colui che in maniera esperta.organizza isetting e le esperienze di apprendimento). In questo modello di progettazione, la progettazione prende avvio dall'identificazione dei problemi che gli allievi sono sensati sia da un punto di vista di apprendimento cognitivo che problemi hanno un significato in termini più sociali riferibili al contesto o alla cultura entro cui il contesto si colloca. Il problema di partenza di una didattica per progetti è una fase imprescindibile che non richiede solo delle capacità di tipo cognitivo ma anche delle capacità riferite alla responsabilità condivisa e al condurre in autonomia un'inchiesta o la ricerca di possibili soluzioni. Qualsiasi sia il risultato di ogni singolo progetto nella prospettiva di una didattica laboratoriale questo progetto richiede una pianificazione, una strategia di lavoro e una modalità di verifica tramite delle attività predefinite in cui l'educatore ha un ruolo maieutico, tira fuori e favorisce icollegamenti tra le discipline, tra le attività, si mantiene un attento improvvisatore. Lo schema progettuale se pur definito in maniera precisa nelle sue fasi è aperto all'imprevisto come qualcosa che sia capace di dare significato alle azioni progettuali e all'esperienza. In questa fase il progetto si articola in: 1 fase - spontaneità in cui si raccolgono le prime situazioni. Si raccolgono gli oggetti che possono presentare fraintendimenti, o quelle situazioni contingenti nella vita di una classe o di una società, di una comunità di apprendimento che emergono spontaneamente. 2 fase - organizzazione di azioni in maniera spontanea, condividendo la responsabilità di trovare una forma organizzata alla risposta dei problemi. 3 fase - strutturazione. Programmazione delle situazioni. 4 fase - costruzione del codice. Si avvia una sperimentazione che viene analizzata e passa da una fase di destrutturazione, viene codificata la relazione di apprendimento. Sidefinizione del problema, alla pianificazione della ricerca, alla ricerca delle informazioni necessarie, all'analisi critica delle fonti, alla sintesi e alla valutazione. Il Flipped Classroom è un approccio didattico che si basa sulla progettazione attentamente focalizzata sugli ambienti di apprendimento. In questo modello, l'ambiente di apprendimento è considerato un supporto e un luogo in cui si sviluppano nuove forme di conoscenza attraverso l'interazione tra i partecipanti e l'ambiente stesso, con reciproco aiuto e collaborazione.

Possibilità di fare leva su una varietà infinita di strumenti e risorse informative e performative che danno vita all'apprendimento. Dentro a questa prospettiva il percorso non è altamente predefinito ma è ben configurato il setting di apprendimento. Il percorso è spesso circolare, molto flessibile, aperto ai significati che emergono e alle sue continue configurazioni.

In questa prospettiva gli obiettivi nascono dai bisogni e dalle caratteristiche del contesto, e la costruzione dei significati è possibile solo attraverso la cooperazione e la co-costruzione, attraverso una distribuzione molto alternata dei ruoli. Cifra di un modello basato sull'enfasi dell'ambiente di apprendimento è l'intersoggettività e la pluralità portata dai partecipanti, dentro a questo è possibile identificare un modello di progettazione più specifico delle unità di apprendimento secondo la FLIPPED CLASSROOM.

ciclo di tre fasi: 1 fase - di attivazione. Fase stimolo in cui si lancia un tema, in modo che venga percepito come una sfida da parte degli studenti in modo che il capovolgere sia un sollecitato la loro responsabilità, curiosità dentro a un interesse ad apprendere. La strategia in questa fase è di tipo comunicativo, l'educatore enfatizza l'utilizzo di strumenti multimediali, lo contrappone all'uso di semplici testi, o l'uso di semplici testi viene reso il più accattivante possibile e l'obiettivo di attivarsi dentro una sfida. Non significa competere verso una meta ma un evento che aggancia e su cui tutti ci chiamiamo a rispondere. 2 fase - produzione. Lo svolgimento delle attività che sollecitano i processi di pensiero e i processi di uno sviluppo culturale e scientifico che sta dietro alle discipline si sostanzia e consente la scoperta, la costruzione di conoscenze nuove dentro a un contenuto disciplinare noto. Modalità che
  1. vienefacilitata e guidata dal docente, sfida condotta anche attraverso unalezione frontale ma sempre coinvolgendo tutta la classe, in un attivitàdialogica e comune, pratiche di tipo collaborativo.
  2. 3 fase- elaborazione. Completamento del ciclo e fase dialogica, di confrontoe coinvolgimento di tutta la classe. L’obiettivo non sta nell’esibizione di unprodotto ma nel chiarire e condividere i contenuti che sono stati oggettodi indagine nell’unità di apprendimento e di formalizzarli al fine diconsolidare l’apprendimento.
  3. L’insegnante è un moderatore al confronto.Docente facilitatore che prepara, aiuta secondo un modello che sottolinea ilruolo dell’ambiente e il comune interesse nel costruire piste d’indagine, diricerca e di costruzione di una conoscenza comune.
  4. DIDATTICA ENATTIVA E MODELLO DI PROGETTAZIONE FVP
Dettagli
A.A. 2020-2021
42 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -elenasinigaglia- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Cavallo Alessandra.