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N
di piatti teorici della colonna e suo essere definita
cosi ( formula).
Piatto teorico: essendo la cromatografia un processo
in continuo, si può immaginare che la colonna sia
divisa in N sezioni, in ciascuna viene raggiunto
l’equilibrio tra fase stazionaria e fase mobile. Ognuna
di queste sezioni è un piatto teorico. È una sezione
della colonna che consente di realizzare un equilibrio
reversibile di distribuzione di un componente fra le fasi.
Definisco H o HETP: l’altezza equivalente ad un piatto
teorico.
Se H è piccolo —> le bande sono strette —> migliore
separazione.
HETP dipende dalla dimensione delle particelle della FS, dall’impaccamento della
colonna e dalla velocità della FM.
Tanto maggiore è il numero di piatti teorici, tanto maggiore è l’efficenza della colonna.
L’efficenza di una colonna dipende dal fatto che i picchi siano meno allargati.
Selettivita (fattore di separazione)
La selettività mi esprime la capacita del sistema
cromatografico di eluire in tempi differenziati specie
chimiche diverse o simili .
alfa è sempre maggiore di uno.
Risoluzione
La risoluzione di una colonna cromatografica è la misura
quantitativa della sua efficenza nella separazione degli
analiti (è diversa dalla selettività). Una buona
separazione puo
derivare da una buona efficenza ( picchi stretti e
numero di piatti teorici elevato) e fa una buona
differenziazione del comportamento dei soluti
(selettività).
Solitamente si lavora con una risoluzione >= 2.
Altra formula per
calcolare la Risoluzione : dove k’ è il fattore di ritenzione
della specie che si muove più lentamente .
Parametri per una buona risoluzione : allungare la colonna e ridurre l’HETP; modificare k’
attraverso T in (GC)o la composizione della FM in cromatografia liquida; modificare alfa :
FM,FS,T o usando particolari additivi alla FM.
Asimmetria dei picchi
L’asimmetria dei picchi può essere responsabile di una scarsa risoluzione .
Fronting : è un tracciato che sale lentamente e scende bruscamente
Tailing: tracciato che sale bruscamente e scende lentamente.
Le cause di cio potrebbero derivare dal fatto che l’analita è fortemente adsorbito, subisce
decomposizioni, il carico è troppo eccessivo.
Le soluzioni potrebbero essere aumentare la ritenzione, aggiustare le condizioni
cromatografiche, modificare il sistema cromatografico.
Fattore di simmetria AF= b/a , deve essere compreso tra 0.9 e 1.2
a e b sono larghezze della meta anteriore e posteriore del picco a 10% di altezza.
Eluizione in gradiente
Eluizione a gradiente, metodo nel quale viene utilizzata come fase mobile una
miscela di solventi la cui composizione viene fatta variare in modo continuo durante
il processo di eluizione. Facendo un eluizione a temperatura costante (isoterma) si
ha uno scarso cromatogramma, bisogna quindi trovare un compromesso tra il
solvente e la variazione di temperatura.
Allargamento delle bande cromatografiche
Allargamento delle bande
Molecole di uno stesso composto, pur avendo lo stesso fattore di capacità, impiegano
intervalli di tempo diversi per attraversare la colonna.
H dipende dalla diffusione vorticosa, diffusione longitudinale e trasferimento di massa.
Diffusione vorticosa (A)
Si hanno percorsi più simili se le particelle sono più piccole e regolari, e se si ha un
impaccamento omogeneo.
Diffusione longitudinale (B)
È la conseguenza di un gradiente di concentrazione. Per questo effetto più l’analita
percorre lentamente la colonna maggiore è la diffusione . É importante in GC e
trascurabile in LC.
Trasferimento di massa (C)
L’allargamento della banda in questo caso si verifica poichè il movimento del soluto
all’interno della FM o della FS non è abbastanza veloce da mantenere una distribuzione
all’equilibrio del soluto tra le due fasi.
Una elevata velocità del flusso impedisce il raggiungimento
dell’equilibrio (tempo per raggiungere l’equilibrio).
Se si ha resistenza al trasferimento nella fase mobile si ha una
granulometria irregolare risolvibile con particelle più piccole e
sferiche .
Mentre una resistenza al trasferimento nella fase stazionaria è
dovuto ad una fase stazionaria irregolare.
EQUAZIONE DI VAN DEEMTER ci descrive l’efficenza della cromatografia.
u= velocità lineare media FM
A= coefficente di cammino multiplo
B= Coeff. di diffusione molecolare
longitudinale
C= coefficiente di trasferimento di
massa
H= altezza equivalente del piatto
teorico.
Cromatografia planare
É una tecnica ampiamente riportata
nelle monografie della EP 7.0ed.
Versatile e consente la rivelazione di impurezze anche in tracce. Usata sia in analisi
qualitativa e quantitativa.
Cromatografia su carta
È una tecnica cromatografica di ripartizione liq-liq di semplice realizzazione e
comunemente usata. Impiega una particolare carta da filtro altamente idrofilia come
supporto per la fase stazionaria.
La fase stazionaria è in cellulosa in grado di assorbire umidità dall’atmosfera fino ad un
22%.
La fase mobile sono solventi organici saturi di acqua ( se immiscibili) o che ne contengono
una certa percentuale (se miscibili). Ciò garantisce la saturazione della cellulosa.
Le diverse sostanze si muovono con una velocità che dipende dal loro coefficiente di
ripartizione tra la FM formata dal solvente organico e la FS formata dall’acqua.
Ovviamente i composti più polari sono trattenuti ( instaurando subito legami ad H con
l’acqua). È impiegata sopratutto per sostanze polari in quanto quelle apolari fluiscono
troppo velocemente.
La tecnica monodimensionale ascendente ( capillarità) dove la carta viene posta nella FM
e il liquido sale dal basso verso l’alto , mentre discendente (gravita) dove la carta viene
posta nella FM ma sono le macchie negli ‘spot’ che scendono per gravita separandosi.
Discendente: l’eluizione avviene in tempi più brevi, inoltre si amplifica lo spostamento delle
sostanze meno mobili.
Cromatografia su strato sottile (TLC)
É una tecnica cromatografica di adsorbimento (solido-liquido) comunemente su gel di
silice o allumina.
Si puo anche modificare le fasi stazionarie per esempio viene trattato il gel di silice con
KOH per sostanze basiche salificate, oppure silanizzata oppure keiselguhr come supporto
inerte da impregnare una FS liquida.
SERIE ELUOTROPICA : Più il mio solvente FM è polare più aumenta il potere eluente con
fase stazionarie polari mentre diminuisce il potere con fasi stazionari apolari.
La rivelazione dei composti avviene attraverso UV (254 e 366 nm) non distruttiva.
O attraverso dei reattivi di visualizzazione (KMnO4,ninidrina) ed è distruttiva.
È possibile anche effettuare cromatografie bidimensionali . prima di posiziona il gel di silice
in verticale e si fa eluire verticalmente poi si ruota in orizzontale il gel di silice e si fa eluire
orizzontalmente.
Applicazioni analitiche della TLC in Farmacopea:
Usata in saggi qualitativi di riconoscimento come conferma di identità di una sostanza per
confronto con uno standard, utilizzando opportuni eluenti ed eventualmente reagenti
cromogeni.
Utilizzata per saggi limite per le impurezze dove si imposta negli ‘spot’ l’impurezza a
struttura nota e l’impurezza a struttura incognita. I saggi limite sono procedimenti
semiquantitativi che permettono di determinare se, in un campione, le impurezze sono
presenti in quantità superiore o inferiore ad un limite stabilito.
HPTLC:High Performance TLC
Ci fornisce separazioni migliori utilizzando gel di silice di dimensioni ridotte rispetto alle
TLC standard (2-10micrometri contro i 2-25 micrometri) e quindi di un maggiore numero di
piatti teorici. Molto utilizzata nell’analisi quantitativa e qualitativa di sostanze
farmaceutiche.
Le separazioni cromatografiche TLC e HPTLC vengon frequentemente impiegate per
analizzare intermedi o come test di purezza di sostanze sia nella fase di ricerca che di
sviluppo di un farmaco.
Il saggio limite per le impurezze a struttura nota confronta fra l’area della
macchia di una soluzione concentrata dell’analita con quella di macchie
ottenute da soluzioni diluite di standard a concentrazione nota, seminati
ed fluiti in parallelo al campione. L’analisi ci consente di verificare se
l’impurezza è presente anche oltre un determinato limita. Il test è
superato se la macchia dell’impurezza non ha intensità maggiore di
quella dello standard.
Mentre il saggio limite per le impurezze a struttura incognita si assume che questa
impurezza, a parità di concentrazione, no produce una macchia di intensità simile a quella
della sostanza saggiata ( sostanze correlate) .
Si va a seminare volumi uguali della soluzione a
concentrazione nota de campione da analizzare, e dello stesso a diluizioni note.
Nell’esempio io ho la soluzione della codeina al 4% e difianco la codeina allo 0,04% ossia
diluita di 100 volte e vedo che le impurezze no sono presenti per cui sono impurezze
sicuramente inferiori all’1%.
In alcuni casi la TLC rappresenta un test di purezza supplementare rispetto alla HPLC.
Secondo infatti l’attuale monografia della EP 7.0ed alcune impurità del nandrolone
decanoato devono essere rilevate tramite HPLC, ma tre di esse non mostrano
assorbimento UV, quindi possono solo essere evidenziate per TLC.
TLC quantitativa : fotodensitometri
L’intensita delle macchie è funzione della quantità di prodotto presente.
I fotodensitometri : sono apparecchi che illuminano le singole macchie con un pennello di
luce lungo la direzione di eluizione oppure a zig-zag ed analizzano la quantità di luce
trasmessa ( se la latrina è trasparente) oppure luce riflessa o emessa per fluorescenza.
Possono esserci delle problematiche nella valutazione dell’intensità della macchia, poiche
dall’analisi vengono prodotti picchi cromatografia veri e proprio la cui area è proporzionale
alla concentrazione e quindi costruendo un’opportuna retta di taratura è possibile risalire
alla concentrazione di ogni componente del campione.
Esiste anche dei metodi indiretti per le determinazioni quantitative tramite TLC:
Consiste nell’asportare la macchia, fluirla con un volume noto di solvente ed analizzare la
soluzione risultante con una qualsiasi tecnica convenzionale confrontando il risultato con
quello poi di una macchia derivante dalla eluizione di uno standard che è già noto. ( in
questo caso la TLC serve solo per separare la miscela perché poi l