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Le fasi della produzione del latte
Sintesi, secrezione, eiezione e rimozione. Le prime tre fasi sono attive (richiedono un dispendio energetico da parte dell'animale). La rimozione, invece, è un processo passivo.
Sintesi. Avviene nel citoplasma delle cellule epiteliali degli alveoli mammari. Queste sintetizzano i costituenti del latte a partire dai precursori ematici captati dalla membrana basale delle cellule mammarie dal plasma sanguigno dei vasi sanguigni che circondano gli alveoli. Nei bovini, per sintetizzare 1 kg di latte, è necessario un circolo di circolo 400-600 kg di sangue.
Secrezione. Questa fase consiste nel passaggio dei composti neosintetizzati (caseine, sieroproteine, lattosio e lipidi) e di quelli emunti dal sangue (sieroproteine ematiche, minerali) dal citoplasma delle cellule epiteliali mammarie (a partire dai precursori provenienti dal sangue) al lume alveolare (la cavità circondata dalle cellule epiteliali dell'alveolo).
Eiezione. È la fase...
In cui il contenuto del lume alveolare viene riversato, per caduta progressiva, nei dottialveolari, nei dotti galattofori e nella cisterna della mammella. Questo passaggio avviene grazie all'azione esercitata dall'ormone neuroipofisario ossitocina che, una volta raggiunta la ghiandola mammaria, attraverso il circolo sanguigno, esercita una azione stimolante sulle cellule epiteliali lisce che circondano l'alveolo mammario, provocandone la contrazione. Questo determina un aumento delle pressione all'interno del lume alveolare che favorisce il riversamento del latte dal lume fino alla cisterna.
Rimozione. Si tratta della estrazione del latte contenuto in mammella e può avvenire in due modi: per estrazione naturale tramite suzione (o poppata) da parte del redo; per estrazione artificiale mediante mungitura manuale o meccanica. La rimozione è indispensabile per garantire una produzione adeguata e per salvaguardare l'integrità della
mammella.Sintesi e secrezione 1Sintesi e secrezione dei lipidi. i lipidi, all'interno delle cellule dell'epitelio mammario, si trovano in forma di micro-globuli (circondati da un monostrato fosfolipidico) che racchiudono al loro interno trigliceridi. I globuli si formano a partire dal reticolo endoplasmico liscio (REL) delle cellule e, nella fase di migrazione verso la membrana apicale della cellula, possono fondersi tra loro dando origine a globuli di dimensioni maggiori (con un diametro variabile tra 0,5 e 8 micrometri). Una volta raggiunta la membrana apicale, durante la fase secretoria i globuli vengono circondati da una doppio strato fosfolipidico, che deriva dalla membrana plasmatica apicale delle cellule dell'epitelio ghiandolare.
I globuli di grasso sono costituiti per il 98% da trigliceridi sintetizzati a partire dagli acidi grassi volatili (AGV, acido acetico e beta-idrossibutirrato) sintetizzati dal rumine e che pervengono in mammella attraverso il circolo sanguigno.
Gli acidi grassi a lunga (palmitico C16 e stearico C18) possono arrivare direttamente dal circolo sanguigno (come lipoproteine o acidi grassi liberi). Sintesi e secrezione delle proteine. Alcune proteine del latte, quali le caseine e le sieroproteine beta-lattoglobulina e alfa-lattoalbumina, vengono sintetizzate direttamente all'interno della cellula epiteliale a partire da amminoacidi provenienti dal circolo sanguigno. Vengono sintetizzate nel RER, passano al Golgi (per le modificazioni post-traduzionali) e da qui migrano verso la membrana apicale all'interno di vescicole che verranno poi secrete con il meccanismo dell'esocitosi (fusione delle vescicole con la membrana apicale e rilascio del contenuto nel lume alveolare). Le sieroproteine di origine ematica (Immunoglobuline, sieroalbumina, etc) vengono prelevate dai vasi alveolari dalla membrana basale delle cellule all'interno di vescicole per poi migrare, all'interno della cellula, verso la membrana apicale, dove sifonderanno erilasceranno il loro contenuto nel lume alveolare (transcitosi). Tali flussi sono regolati attivamente (conconsumo di energia) dalle cellule dell'epitelio mammario.
Sintesi e secrezione del lattosio. Il lattosio è un dimero formato da glucosio e galattosio. Viene sintetizzatonelle cellule dell'epitelio ghiandolare a partire dal glucosio ematico e dal galattosio ottenuto dalleepimerizzazione del glucosio. La sua concentrazione è poco variabile (circa 5 g/100g nel latte di vacca) e coni minerali solubili (Na+, K+ e Cl-) determina la pressione osmotica del latte. Il lattosio si trova all'internodelle stesse vescicole del Golgi che contengono le proteine sintetizzate all'interno della ghiandola mammariae, pertanto, viene secreto nel lume per mezzo di esocitosi delle stesse vescicole nella porzione apicale dellecellule dell'epitelio mammario.
Sintesi e secrezione minerali e vitamine. Questi vengono prelevati dal circolo ematico (le
modalità sono diverse) e, durante il processo di secrezione (quote dei minerali si trovano all'interno delle stesse vescicole contenenti lattosio e proteine di origine mammaria), viene regolata la loro concentrazione
Costituenti del latte
Ricorda che:
Il lattosio= glucosio+galattosio
Lipidi Gli acidi grassi che fanno parte dei trigliceridi possono avere diversa origine. In generale, quelli a corta-media catena (Da C4 a C14) sono sintetizzati direttamente dalle cellule della ghiandola mammaria a partire da precursori di origine ematica. Gli acidi grassi a lunga catena, invece, derivano direttamente dal circolo sanguigno e sono di origine alimentare. Il loro contenuto, quindi, dipende strettamente dalle caratteristiche dell'alimento somministrato alla vacca. Per questa ragione, il contenuto di grasso, il cui valore è determinato in gran parte dagli acidi grassi a lunga catena (palmitico e oleico, insieme, rappresentano più del 50% degli acidi grassi), è
fortemente influenzato dall'alimentazione e, quindi, suscettibile di profonde variazioni. Rappresentazione schematica di dove provengono i percussori dei costituenti del latte Dal tessuto adiposo, quando l'animale ha bisogno di energia che non viene conferita dalla dieta, allora mobilità le riserve corporee di acidi grassi presenti nel tessuto adiposo. Se questo accade, l'animale dimagrisce e quindi vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Gli acidi grassi a lunga catena, gli amminoacidi, i minerali e le vitamine provengono dalla dieta dell'animale e vengono assorbite dall'intestino, che raggiungono la mammella. Gli acidi grassi volatili che vengono prodotti dal rumine raggiungono la ghiandola mammaria dove le cellule usano questi acidi grassi per trasformarli a corta catena da C4 e C16, che poi verranno usati per la sintesi di lipidi nel latte. Eiezione L'ormone ossitocina viene rilasciato in seguito a sollecitazioni esterne quali la poppata (o, semplicemente,presenza del figlio/a) e/o attraverso le operazioni connesse alla mungitura (lavaggio e massaggio delle ghiandole mammarie, attacco del gruppo di mungitura, etc.). Occorre precisare che l'ormone, una volta secreto a livello ipofisario, impiega circa 60 secondi per raggiungere la mammella. La sua azione, poi, è piuttosto fugace e dura circa 2-8 minuti. Occorre precisare, infine, che, all'inizio della mungitura, solo il 40% del latte si trova in cisterna (latte cisternale). Il restante 60% del latte è negli alveoli (latte alveolare). Per raccogliere la maggiore quantità di latte possibile durante il processo di mungitura, pertanto, occorre stimolare la mammella attraverso massaggio/operazioni di pulizia. Questo determina il rilascio di ossitocina a livello neuroipofisario. Dopo la stimolazione, attendere un minuto circa (in modo che l'ossitocina possa esercitare il suo effetto a livello alveolare) e poi cominciare le operazioni di rimozione del latte. In questo modo,
verrà raccolto sia il latte cisternale che gran parte di quello alveolare. Non tutto, una parte, circa il 20%, rimarrà comunque in mammella al termine delle operazioni di rimozione del latte ed è definito latte residuale. Per poterlo raccogliere occorre iniettare, direttamente in mammella, ossitocina. A causa dell'istantaneità dell'azione dell'ossitocina, la poppata o la mungitura devono essere tempestive e rapide (8-10 minuti nei bovini e nei bufalini; 1,5-2 minuti negli ovini e nei caprini). Una nuova scarica naturale di ossitocina non si verifica prima delle 2-3 ore successive. Gli ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali (adrenalina e noradrenalina) esercitano un effetto limitante o inibente sull'eiezione del latte. Pertanto, nel corso della mungitura, occorre evitare azioni in grado di generare spavento o eccitazione o turbamento prima e durante le operazioni di mungitura. (Ricorda che la puntura di ossitocina non viene mai fatta, questo è stato)Fatto solo a livello sperimentale, quindi tu raccogli solo il 80% del latte, non tutto.
La rimozione del latte
Come abbiamo detto, la rimozione del latte può essere naturale, nel caso della poppata del vitello, o artificiale, in questo caso abbiamo una mungitura artificiale o manuale. Tra la mungitura manuale e quella artificiale è stato provato che quella manuale, se fatta correttamente, provoca meno dolore all'animale, perché colui che munge sa quando fermarsi, in quanto il latte può finire prima in un quarto rispetto agli altri e quindi non causa dolore come quella meccanica dove, invece, può capitare che il gruppo di mungitura si stacchi insieme e non separatamente (come dovrebbe essere quindi per ogni quarto) quindi continua a succhiare il latte nonostante in alcuni quarti il latte sia già finito. La mungitura ideale è quella per robot, in quanto la mungitura avviene per quarti e tra un animale all'altro c'è la disinfezione del gruppo di mungitura.
Lo scopo della rimozione del latte è quello di produrre la maggior quantità di latte e che sia il più igienico possibile.
Le fasi della mungitura meccanica:
- Lavaggio/massaggio della mammella;
- Controllo del latte;
- Disinfezione pre-mungitura e asciugatura;
- Mungitura vera e propria e stacco;
- Disinfezione della mammella e dei gruppi di mungitura.
Questa sarebbe la procedura standard per la mungitura, ma cambia sistema da stalla a stalla.
Lavaggio/Massaggio della mammella
È indispensabile ripulire la mammella e, in particolare, i capezzoli, dalla sporcizia accumulata, principalmente, durante le fasi di decubito in stalla (bovini e bufalini) o in ovile (ovini) o in caprile (caprini). Ciò serve a limitare le masteopatie dovute a microrganismi patogeni aderenti alla mammella. Può essere praticato con acqua tiepida (manualmente o meccanicamente).
L'operazione funge anche da stimolo inizia.