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Funzione dei cosmetici: Igienica, Estetica, Eutrofica.
Classificazione in base alle proprietà chimico-fisiche:
in base alle fasi (monofasica , bifasica, polifasica), in base all'idrofilia(lipofile e idrofile, lipidiche,
acquose), in base alla viscosità(poco, mediamente, viscose, solide).
Qualità: safety, stability, usability, efficacy, assurance .
Cute:
Barriera del nostro organismo nei confronti dell'ambiente esterno, la perte più esterna è costituita
dallo strato corneo costituito a sua volta da cellule morte, abbiamo l'epidermide vivente al disotto
il derma separato dalla membrana basale; processo di differenziazzione cellulare che parte dalle
cellule dello strato basale che sono a contatto con la membrana basale che separa l'epidermide dal
derma, queste cellule man mano che si va verso la superficie della pelle cambiano aspetto,
perdono gli organuli citoplasmatici, finiscono per perdere anche il nucleo e andare a costituire i
corneociti dello strato corneo. Nello strato corneo è importante la presenza dei corpi lamellari
(corpi di odgland), corpuscoli che si trovano nello strato granuloso, ricchi in lipidi che vengono
riversati al di sotto dello strato corneo e vanno a costituire il cemento intercorneocitario.
Nello strato granuloso abbiamo i granuli di cheratoialina (processo di cheratinizzazione ), il
corneocita è costituito da sostanza solubili(cheratina) e il cemento lipidico (ceramidi componenti
principali), grazie alla presenza dello strato corneo la nostra pelle (epidermide) risulta essere
caratterizzata da una certa percentuale di acqua(trans epidermal water loss) perdita di acqua
nello strato corneo ostacolata dal cemento intercornecitario, quando si parla di idratazione dello
strato corneo, due sone le strategie che si posso utilizzare: 1) fornire un prodotto cosmetico ricco
di acqua in grado di cederla allo strato corneo; 2) forma cosmetica ricca in lipidi in grado di
andare a ristabilire l'equilibrio perso delle ceramidi del cemento intercorneocitario (riparazione
funzione barriera). Sempre nell'epidermide abbiamo le cellule del langherans (cellule stellate che
si trovano nello strato spinoso e che sono imputate alle prime difese della pelle), ad es quando
vengono in contatto con le radiazioni ultraviolette si ha la loro distruzione ; melanociti (si trovano
nello strato basale hanno un elevata ramificazione al loro interno ritroviamo i melanosomi che
secernono melanina nella difesa del nucleo delle cellule viventi in seguito alle radiazioni
ultraviolette) ; Derma (presenza vasi sanguiferi) che devono attraversare la membrana
basale(semipermeabile), costituito dalle fibre di collagene, elastiche, reticolari immerse in una
sostanza fondamentale costituita da glicosamminoglicani (polimeri lineari idrofili che catturano
acqua responsabili del turgore cutaneo, tra i glicosamminoglicani presenti nel derma abbiamo
l'acido ialuronico e il solfato sodico), il collagene viene sintetizzato nel fibroblasta, con
l'invecchiamento cutaneo si ha un impoverimeto di questo glicosamminoglicano.
La membrana basale è semipermeabile e ha il compito di far passare le sostanze nutritive dal
derma all'epidermide.
Annessi cutanei : ghiandole sudoripare eccrine, apocrine e sebacee; le eccrine producono un
secreto a base di acqua 98-99% , acidi organici (acido lattico importante perchè con il lattato di
sodio costituisce il tampone della nostra pelle), acido urocanico(filtro solare endogeno). Lo scopo è
mantenere la temperatura fisiologica. Il secreto apocrino è costituito da glucidi, derivati
azotati(urea), acidi grassi superiori, i batteri vanno ad reagire con queste sostanze e sono
responsabili del cattivo odore corporeo , ha una funzione lubrificante ausiliaria a quella del sebo.
Il sebo è secreto dal sebociti ed è costituito principalmente da lipidi con un azione lubrificante,
acidi grassi con azione antimicrobica, e colesterolo con funzione emulsionate.
N.M.F. Costituito da a.a., acido piroglutammico, lattato di sodio con acido lattico potere tampone.
Tecniche per misurare l'idratazione della pelle: - corneometro che misura la capacitanza
cutanea(potere idratante del cosmetico e durata nel tempo dell'effetto), attraverso camera chiusa,
aperta e ventilata, poi metodo sebometria ed elasticità cutanea.
Microbiologia cutanea: Gram+ (residenti)e Gram-(occasionali) creano patologie cutanee; potere
autosterilizzante della pelle dovuto: alla presenza dei batteri Gram+, scarsa umidità strato corneo,
presenza mantello idroacido lipido con gli acidi che diminuiscono il ph sulla pelle.
Processo di cheratinizzazione: nello strato granuloso è presente la cheratoialina costiutita da
profilaggrina trasformata in filaggrina molto importante nell formazione delle macrofibrille di
cheratina.
Penetrazione transdermica: lo strato corneo ha caratteristiche lipofile, l'epidermide idrofile quindi
una sostanza per poter attraversare la cute dovrà presentare caratteristiche sia idrofile che lipofile,
si applica la legge di Fick (diffusione passiva) al numeratore abbiamo l'are deputata
all'assorbimento se l'area è piccola la velocità di assorbimento sarà bassa ; si ha ripartizione di
una sostanza da un veicolo allo strato corneo, trasporto nello strato corneo, ripartizione della
stessa sostanza nell'epidermide e poi trasporto nel derma. L'acqua è impermeabile alle strato
corneo, l'etanolo pu estrarre i lipidi nel cemento intercornecitario agire da penetration enancer ;
ò
promuove la penetrazione di altre sostanze presenti nella forma cosmetica.
Effetti radiazioni sulla cute: >lunghezza d'onda > capacità penetrativa gli uva hanno una
maggiore capacità penetrativa rispetto agli uvb ; effetti acuti: uva responsabili della
pigmentazione diretta, uvb responsabili della pigmentazione indiretta(eritema e irritazione );
iperplasia ( ispessimento strato corneo), danni al dna proteina p53 si attiva meccanismi di:
-prevenzione(blocca la crescita cellulare, ripara e riprende la proliferazione cellulare); -
riparazione ( eliminazione completa del danno quindi la sintesi di nuovo dna); -apoptotici(danno
che non si pu nè riparare nè eliminare).
ò
Effetti cronici: fotoagingi+cronoaging , accumulo dei danni al dna e soppressione immunitaria.
Ingredienti cosmetici :-funzionale(legato alla funzionalità della forma cosmetica ad esempio un
tensioattivo utilizzato nel makeup utilizzato per la distribuzione del prodotto sulla pelle, oppure
funzionale nei detergenti.
Lipidi: alla componente lipidica sono dovute alcune proprietà (applicabilità, after-feel, play-time,
occlusività, idratazione), classi con diversa origine animale, vegetale o sintetica. I grassi sono i
trigliceridi(oli e burri), cere(esteri non glicerici), trigliceridi:il problema di questi prodotti è la
scarsa standardizzazione, tocco sulla pelle non sempre piacevole il loro valore va in base alla loro
frazione insaponificabile e al loro grado di insaturazione, es oli (olio di avocado, ricino), la
differenza tra gli oli e i burri è la consistenza ; trigliceridi sintetici: migliore standardizzazione.
Esteri non glicerici: sintetici prodotto di reazione tra un alcol grasso e un acido grasso, fattori da
considerare sono la :- comedogenicità, la miscibilità, >c>emollienza<stendibilità.
Cere(esteri non gliceridi naturali): olio di jojoba, lipidi modificati(modificati chimicamente in
modo da essere soluzioni idrofile cos da poter essere utilizzati in soluzioni acquose) li ritroviamo
ì
negli emulsionanti.
Tensioattivi: sostanze con azione sulla tensione superficiale interfacciale, caratterizzate da una
porzione idrofila e una porzione lipofila questa caratteristica permette di disporsi tra due fasi
inmiscibili una fase acquosa e una fase olio, disponendosi in questo modo sono in grado di
abbassare la tensione superficiale misurata dal tensiometro di Dunuit che permette di misurare la
forza necessaria a staccare un anellino di platino-iridio dall'interfaccia, i tensioattivi vengono
misurati in base al valore di HLB: tensioattivi con HLB>1o idrofili(solubilizzanti), HLB<10 lipofili,
vengono utilizzati come varianti in quanto abbasando la tensione interfacciale sono in grado di
diminuire l'angolo di contatto(la misura della variabilità e l'angolo che la tangente alla goccia di
un solido forma nel punto di contatto tra le tre fasi: solido, liquido, aria.
Meccanismo della detersione: il liquido posto sull'acqua per la detersione posta sulla superficie
della nostra pelle forma una goccia, il tensioattivo presente va a formare uno strato
monomolecolare al di sotto di questa goccia, andrà a disporsi con la porzione lipofila verso la
goccia e la porzione idrofila verso l'esterno. I tensioattivi detergenti utilizzati hanno un HLB alto,
e sono di solito caricati negativamente, una volta che si è formato questo strano monomolecolare
sulla goccia si verificherà l'effetto donnan: lo strato monomolecolare di tensioattivo tenderà a
curvarsi dove avr minore solubilità o maggiore tensione superficiale. La componente idrofila
ò
andrà a disporsi verso la sporcizia dove ci sono i lipidi; i tensioattivi primari sono i tensioattivi
anionici(è preferito data la carica negativa della pelle quindi si avrà l'allontamento delle
goccioline di grasso), meccanismo di solubilizzazione micellare : se il tensioattivo è in quantità
maggiore rispetto alla concentrazione micellare critica sono in grado di formare micelle che al
loro interno posso solubilizzare delle sostanze di natura lipidica, saponi classici: sali alcalini di
acidi grassi a lunga catena, svantaggi: precipitazione in acque dure quindi questo eliminerà
tensioattivo, sali che si scindono solo in acido, vanno incontro a dosi alcalina innalzamento ph
della cute. Tensioattivi secondari: alchil etere carbossilati saponi modificati o interrotti
assomigliano ai saponi classici; tensioattivi anfoteri: potere detergente minore, riduce l'aggressività
rispetto ai tensioattivi anionici es. Aminossidi utilizzati come agenti viscosizzanti e schiumogene
come alchil betaine, alcanolammidi.
Emulsioni: dispersioni caratterizzate da una fase continua e una fase dispersa, presentano
problemi di instabilità, riconoscimento tipo di emulsioni: - metodo della diluizione, -metodo del
colorante, - metodo della conducibilità elettrica. Solo le emulsioni non ioniche vanno bene nelle
soluzioni lipofile A/O , se voglio preparare un emulsione O/A utilizzo il principio dell'equilibrio di
Donnan : alto valore HLB, ne aumento la stabilità se utilizzo una componente idrofila e lipofila.
HLB richiesto: una sostanza lipofila da emulsionare possiede un valore specifico di HLB per
ottenere l'emulsione più stabile in relazione al tipo di emulsione che si deve preparare (A/O oO/A).
Emulsionanti polimerici: dovuti alla