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DENTIFRICI

Prodotti destinati a pulire più di 30 particolari strutture nella bocca costituite dai denti.

Il substrato sul quale agiscono i dentifrici è il dente. Il dente dal punto di vista anatomico è suddiviso in:

  1. Corona: parte visibile
  2. Radice: parte immersa e che arriva nell'osso
  3. Colletto: porzione intermedia tra corona e radice, spesso piuttosto delicata perché in corrispondenza del colletto finisce la mucosa gengivale e nel solco gengivale può esserci accumulo di materiale e microrganismi o anche dei fenomeni infiammatori.

Quindi grossolanamente quello che ci interessa è la corona poiché è la porzione esterna e sulla quale agiamo con prodotti cosmetici. Per quanto riguarda i tessuti che compongono il dente abbiamo 3 tipi di tessuti:

  1. Polpa: porzione più interna e innervata (quando ci fa male un dente deriva dal fatto che è esposta la polpa agli agenti esterni) e irrorata. Circondata da uno strato spesso

Il dente è costituito dalla dentina, materiale che è composto da collageno calcificato quindi ha matrice di sostanze organiche che costituisce circa il 30% della dentina stessa e il resto è fondamentale composto da Sali (carbonato e fosfato di calcio). Ha una certa resistenza meccanica. La dentina, nella sua porzione esterna, è rivestita dallo smalto dentale.

Lo smalto dentale è quello che noi vediamo, è la parte aerea ed esposta e su cui agiscono i cosmetici. Lo smalto è il tessuto più duro dell'organismo ed è composto per oltre il 95% da minerali, di cui il prevalente è l'idrossiapatite: fosfato di calcio idrato insieme a una piccola percentuale di sostanze organiche.

La dentina è quindi il materiale più duro di tutto l'organismo ed è composta per il 95% dal fosfato di calcio idrato detto idrossiapatite.

Vi è poi il cemento, strato che unisce nella radice la dentina con l'osso. L'osso

invece ha un contenuto minerale più basso della dentina, infatti circa il 33% di sostanze organiche. L'osso ricorda più la dentina che lo smalto come composizione. Sottolineiamo questi concetti perché è sullo smalto che i cosmetici agiscono. Essendo l'idrossiapatite composta da fosfato di calcio, sarà un tessuto sensibile agli acidi quindi anche la dentina può essere danneggiata dagli acidi. Altra considerazione è che, se per qualche motivo in qualche punto lo smalto non è completo, può succedere nel colletto e la dentina viene esposta, sappiamo che ha una resistenza chimica e meccanica minore perché ha un contenuto di Sali minori dello smalto. Patologie dentali Le più frequenti e comuni sono: 1. Tartaro: formazione di uno strato di materiale minerale aderente al dente. Deriva dalla placca dentale o batterica: film con microorganismi strettamente legato al dente e difficile da eliminare perché i

Microrganismi producono proteine con caratteristiche adesive che lo ancorano alla superficie dello smalto e sono difficili da eliminare. Se la placca non viene rimossa con cura può mineralizzare, si depositano sali soprattutto di calcio, che la fanno diventare dura e dev'essere rimossa meccanicamente dal dentista.

2. Parodontite: il tartaro può anche portare, se non rimosso con regolarità, può indurre infiammazione cronica nella gengiva (poiché è comunque qualcosa di estraneo) e i microrganismi proliferano, chiamata parodontite e può portare alla caduta dei denti; ha incidenza molto alta negli adulti, le forme lievi colpiscono il 20-30% degli adulti e gravi 10-15% degli adulti. Tant'è che ci sono anche dentifrici che dovrebbero aiutare la prevenzione delle parodontiti anche se in realtà, essendo un'infiammazione cronica, non è banale ed è l'igiene dentale che la previene meglio.

3. Carie: patogenesi

multifattoriale e che è caratterizzata dalla formazione di cavità nei tessuti duri del dente (smalto, dentina); quando questa cavità arriva vicino alla polpa dentale, il dente fa male perché gli stimoli arrivano a livello della polpa dove vi è l'innervazione.

Eziopatogenesi carie eziologia multifattoriale e i fattori sono: microrganismi(perché è una patologia microbica e svolgono un ruolo rilevante), ospite perché ci sono persone più o meno predisposte, tempo e dieta. Tutto questo può portare alla formazione della carie. I coinvolti sono quelli che formano la placca dentale: film strettamente aderente alla superficie del dente grazie alla ipnologia die microrganismi (Streptococcus mutans e Lactobacillus acidofilo) che producono proteine adesine che aderiscono sulla superficie del dente. Questi sono ubiquitari (sui denti di tutti) ma non tutti hanno la stessa tendenza a sviluppare carie. Come mai possono

Portare alla carie? Formano la placca e rimangono adesi, sopravvivono grazie al nostro cibo introdotto. Questi usano gli elementi basilari (zuccheri nei residui di cibo che rimangono nella bocca) li usano per la loro sopravvivenza e utilizzando zuccheri portano a formare acidi (come acido lattico). Essendo aderenti alla superficie del dente, queste piccole quantità di acidi, creano un micro ambiente acido sulla superficie del dente nella placca. Ma siccome abbiamo visto che lo smalto si scioglie con l'acido, tende a produrre una demineralizzazione dello smalto, ed è reversibile nella prima parte del processo. Remineralizza grazie a Sali e fosfati che si depositano nuovamente. È un equilibrio continuo. Se l'equilibrio si rompe e prevale la demineralizzazione può formarsi una cavità nel dente dove risiedono microrganismi e residui di cibo dove continuano a lavorare e la cavità nel corso degli anni può arrivare vicino alla polpa.

dentale.l'ospite, Per quanto riguarda dipende da: - pH salivare vicino alla neutralità ma ci sono persone con pH più acido o più alcalino (favorevole perché meno dannoso per l'idrossiapatite) - Predisposizione genetica - Uso di farmaci - Patologie sistemiche - Gravidanza igiene orale saliva: Per quanto riguarda la estremamente importante, è un fattore protettivo per la carie essenziale perché è un sistema tampone e tende ad annullare l'abbassamento di pH prodotto dai microrganismi e svolge anche un'azione detergente meccanica perché lava via i residui di cibo dalla bocca e contiene di per sé enzimi che riducono la crescita dei microrganismi tra cui lisozima, lactoperossidasi, fagociti, IgA secretorie. dieta: Per quanto riguarda la si parla di cariogenicità della dieta cioè di propensione a facilitare lo sviluppo della carie rispetto alle nostre abitudini alimentari. In genere, le sostanze piùpericolose sono gli zuccheri semplici come il saccarosio, substrato usabile subito dai microrganismi per la loro nutrizione ma anche dieta ricca di acidi. Fondamentale è la frequenza di assunzione del cibo per rispettare l'alternanza dei processi di demineralizzazione e remineralizzazione del dente, per questo l'altro fattore è il tempo. Per questo motivo avremo dentifrici che cercheranno di prevenire e curare queste patologie. Nelle varie fasi dell'igiene dentale, troviamo: 1. Spazzolino: fondamentale, forse ancora più del dentifricio. Lo spazzolino svolge un'azione meccanica, rimuove meccanicamente la placca ed eventuali residui di cibo sui denti. 2. Dentifricio: ha azione coadiuvante e anche specifiche. 3. Filo interdentale e scovolino: il filo rimuove residui di cibo e placca negli spazi stretti fra i denti e gli scovolini negli spazi maggiori fra denti. 4. Collutorio: completa l'azione igienica effettuata con gli altri strumenti. Tra le tipologiedi dentifrici, troviamo: Liquidi - Secchi: polveri e compresse dentifrice - In gel: sono translucidi, non opachi - Paste dentifrice: decisamente opache Dal punto di vista funzionale non ci sono differenze, hanno uguale azione. Per quanto riguarda gli ingredienti dei dentifrici distinguiamo in quelli di base, presenti in tutti e poi quelli specifici in base alle caratteristiche del prodotto. Tra gli ingredienti di base troviamo: - Solventi come l'acqua (alcol) - Viscosizzanti (1-2%) per conferire stabilità fisica e consistenza oltre che plasticità. Tra questi: idrossietilcellulosa, carbossimetilcellulosa sodica, gomma xanthan, carragenani e gel di silice. In genere si usano miscele di gomma xanthan/carragenani con idrossietilcellulosa per poter avere un dentifricio consistente ma che mi consenta di scorrere fuori al tubetto grazie a una leggera pressione - Schiumogeni (1-2%): tensioattivi (SDS) - Aromi (1-3%) - Edulcoranti (1-3%) - Umettanti (10-40%): evitano

L'essiccamento del prodotto in superficie, tra cui Glicerolo, sorbitolo, xilitolo

Abrasivi (15-50%): considerati le sostanze funzionali del dentifricio. Sono piccole particelle con dimensioni < a 5 micron solide, possono essere microsfere polimeriche (dentifrici con microgranuli), più comunemente contengono sali insolubili (Carbonato di calcio, fosfato di calcio, allumina, gel di silice).

Classificazione dei dentifrici in base all'abrasività:

  • bassa abrasività (RDA da 60 a 70)
  • media abrasività (RDA da 70 a 100)
  • moderata abrasività (RDA da 100 a 120)
  • alta abrasività (RDA da 120 a 200)

Dentifrici in gel

Qual è la differenza fra un dentifricio in gel o in pasta? Quelli in gel hanno, normalmente, un minor contenuto di abrasivo che è composto da silice insieme a grandi quantità di umettanti, infatti in un dentifricio in gel ci sono molti più umettanti e meno abrasivo in quanto i solventi (umettanti e

acqua) rappresentano il 70% el'abrasivo il 30%; mentre in un dentifricio in pasta, la parte liquida di glicerina e acqua è meno del 50%. Quindi, in generale, i dentifrici in gel hanno un minor contenuto di abrasivi e questi sono formati da gel di silice che, in presenza di grandi quantità di umettanti, diventa trasparente. Dal punto di vista funzionale sono uguali alle paste dentifrice, con uguali ingredienti e funzioni.

Additivi funzionali

  • Anti alitosi: Clorofilla, aldeide cinnamica, eugenolo, mentolo, cannella
  • Antimicrobici: Clorexidina (antibatterico contenuta nei dentifrici sotto ad una certa% perché al di sopra diventa un dispositivo medico), triclosan, argento colloidale
  • Antiplacca: SLS (agente denaturante per le proteine e l'affinità per gli ioni calcio lo fa aderire per ostacolare la formazione della placca), tensioattivi cationici, clorexidina, iodio povidone e S
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
101 pagine
1 download
SSD Scienze chimiche CHIM/08 Chimica farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher catepelle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Prodotti cosmetici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Santi Patrizia.