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INDUSTRIA MOLITORIA - SEPARAZIONE MEDIANTE SEMOLATRICE
Ciascuna separazione che separa secondo il peso specifico è più selettiva se è elevata la
granulometria. Si utilizzano due separatrici per avere una maggiore selettività e un maggiore
setacciamento.
Semolatrice: Per disegnarla si può fare un unico setaccio leggermente inclinato da dove viene
alimentato. Tale unico setaccio (trabatto) è composto da più settori dove il primo ha una luce di
maglie più piccola dei tre successivi. Non si sfrutta solo una separazione per granulometria ma
anche per peso specifico perché sotto il quarto settore c’è dell’aria con una portata tale da
mantenere in sospensione le semole vestite, la portata deve essere idonea per far galleggiare le
semole vestite.
Il materiale privo di tegumenti, le semole nude, rimangono sul setaccio mentre quelle vestite
galleggiano nell’aria. La setacciatura coinvolge quindi le semole nude che sono le uniche ad essere
trattenute dal setaccio. Le semole vestite vengono portate verso la fine della macchina e vengono
scaricate alla fine dall’aria.
La portata dell’aria si usa per separare le semole vestite da quelle nude ma anche, all’interno delle
semole vestite, separare quelle semole che hanno più tegumento da quelle che ne hanno meno.
PLANSIFTER DI SICUREZZA
Quando viene ricevuta la farina e posta nei silos, prima di utilizzarla viene passata per un altro
plansifter per rimuovere le componenti estranee eventualmente giunte durante il trasporto e il
grumi che si sono formati nella massa complessiva.
PASTA ALIMENTARE
Si dice pasta di semola di grano duro, pasta di semolato o pasta integrale di semola il prodotto
ottenuto miscelando la semola con l’acqua e con una successiva formatura e essiccamento.
+ Pasta all’uovo con minimo di 200g per ogni Kg di semola.
Caratteristiche prodotto finito: umidità massima al 12,5 %, minimo ceneri 0,9 e proteine 10,50 %.
Rispetto alla semola la pasta presenta anche l’acidità come risultato di una titolazione, numero di
ml di una soluzione alcalina 1 N. 25/10/2017
Un altro parametro per la qualità della pasta è il colore il quale dipende dalla colorazione della
semola, se la colorazione è più gialla intensa la pasta avrà una maggior qualità.
Considerando il flow- sheet i principali ingredienti sono semola al 14,5% di umidità e acqua per
arrivare con una pasta al 12,5 % di umidità.
Semola e acqua vengono miscelati con una data dose e impastati dando origine al glutine, al
reticolo interproteico del glutine e la formatura o trafilazione. Successivamente avviene
l’essiccamento in più tempi per ottenere l’umidità desiderata per poi confezionare la pasta secca.
Riguardo alle uscite c’è l’acqua dalla fase di essiccamento e il recupero di ciò che proviene
dall’estrusione.
Considerando il processo innanzitutto è un processo continuo che consiste
dalla formazione dell’impasto all’estrusione si ha tutto in una pressa che viene convogliata alla
fase di incartamento o pre essiccamento e poi all’essiccamento vero e proprio. Successivamente si
ha una fase di accumulo della pasta essiccata prima del confezionamento. La zona di deposito è
dinamica in quanto il processo sia comunque continuo, si accumula la pasta e di giorno la si svuota
man mano che la pasta viene confezionata .
Non esistono solo impianti continui per la produzione della pasta ma anche dei processi semi
continui per cui la pasta viene messa su degli essiccatori messi in delle camere di essiccamento e
su dei supporti e poi, man mano che si procede con il confezionamento, vi è l’ingresso di pasta che
va essiccata e l’uscita di pasta essiccata. L’unico inconveniente di tale processo è il controllo
dell’umidità perché tende ad essere maggiore.
1- Dosaggio: dosare le singole materie prime e il rapporto tra le stesse in genere 25:100 =
acqua:semola con dosatori di tipo gravimetrico (più preciso) e volumetrico. Si usa una
percentuale bassa di acqua per favorire l’ottenimento della giusta umidità, per poter
ridurre la durata e i costi durante la fase di essiccamento.
2- Miscelazione: unione delle dosi di acqua e semola e, eventualmente, di altri ingredienti.
3- Impastamento/estrusione: formazione del reticolo interproteico etc etc
4- Trafilazione/formatura
5- Preessiccamento o incartamento
6- Essiccamento
7- Confezionamento
Valvola a stella: si usa per isolare due ambienti che operano a pressioni diverse.
Il sottovuoto:
- Migliora l’idratazione della semola
- Migliora l’ossidazione dei carotenoidi
Per evitare la gelatinizzazione dell’amido e la denaturazione delle proteine non bisogna avere un
repentino cambio della temperatura, un repentino aumento della temperatura ma si deve portare
il prodotto ad un’umidità del 16% prima di procedere con l’aumento della temperatura.
26/10/2017
ESSICCAMENTO:
Pre-essiccamento + incartamento o solo incartamento: Fasi in cui si conserva la forma del
prodotto e si asciuga la superficie del prodotto.
Essiccamento Finale:
Diviso in due fasi -> Prima fase a velocità costante e seconda fase a velocità decrescente
Velocità Costante:
La velocità di trasferimento dell’acqua dall’interno verso la superficie è uguale alla velocità che ha
l’acqua passando dalla superficie all’ambiente esterno, alla velocità di evaporazione.
Velocità Decrescente:
Rallenta gradualmente la velocità di trasferimento dall’interno verso la superficie e quindi anche la
velocità di evaporazione.
Il fattore limitante che porta ad una diminuzione della velocità non è legata all’evaporazione ma al
passaggio dell’acqua dall’interno alla superficie
Fase di stabilizzazione
Fase di raffreddamento: graduale diminuzione della temperatura con la quale si consolida la
struttura vitrea del prodotto, della pasta
L’ESSICCAMENTO AVVIENE A DUE VELOCITÁ COME PUÓ AVVENIRE A TEMPERATURE DIFFERENTI:
A bassa temperatura (<60°C) la pasta avrà una colorazione più gialla mentre ad alta temperatura
(70-80°C) avrà una colorazione più bruna.
A bassa temperatura il ∆T è costante, a variazione tra la temperatura del bulbo umido e del bulbo
secco è costante. A bassa temperatura l’umidità diminuisce mantenendo la temperatura dell’aria
costante. Ad alte temperature invece quando la pasta ha un’umidità del 22% si aumenta la
temperatura favorendo un ulteriore diminuzione dell’umidità. Tale aumento di temperatura porta
ad una riduzione dei tempi di essiccamento da 27 (LT) a 14 ore ma tale aumento di temperatura
con la diminuzione dell’umidità è molto utile per evitare la gelatinizzazione dell’amido, CON UN
ESSICCAMENTO AD ALTA TEMPERATURA L’AMIDO CONTENUTO NEL PRODOTTO NON VA IN
CONTRO A GELATINIZZAZIONE.
ALTA TEMPERATURE , A PARITÁ DI DIMENSIONI DELLA LINEA PRODUTTIVA
- Non si ha la gelatinizzazione dell’amido.
- La produttività sarà maggiore perché si riducono i tempi di produzione di un singolo
processo.
- Vi sono maggiori garanzie igieniche in particolari tipologie di prodotti come prodotti
all’uovo che godono della temperatura come azione antimicrobica.
Spesso le industrie utilizzano i pastorizzati d’uovo i quali però devono essere trattati
evitando la gelatinizzazione delle proteine dell’uovo.
I LIMITI DELL’ALTA TEMPERATURA SONO I VANTAGGI DELLA BASSA TEMPERATURA
Considerando l’umidità per raggiungere l’umidità relativa desiderata si miscela l’aria ambiente con
l’aria proveniente dal processo di essiccamento che sarà più umida.
Dopo aver considerato il processo consideriamo ciò che il processo di essiccamento comporta alla
struttura intrinseca della pasta. La pasta presenta sostanzialmente un reticolo interproteico che
contiene i granuli di amido. A bassa temperatura rimane una struttura simile a quella dell’impasto,
sempre con le proteine che contengono l’amido ma più compatta.
Se la pasta viene essiccata ad alta temperatura e ad elevata umidità le proteine non sono in grado
di contornare e di contenere i granuli d’amido.
Essiccando quindi ad alta temperatura e ad alte umidità o direttamente a bassa temperatura una
semola scadente non si avrà una pasta compatta, una texture compatta in quanto l’amido
gelatinizzi e, inoltre, non viene contenuto dalle proteine.
Dopo la bassa temperatura un essiccamento ad alta temperatura e a bassa umidità ( Low
Moisture) porta al contenimento dell’amido da parte delle proteine e si ha una qualità più ottima.
- Si predilige la pasta a bassa temperatura perché ricorda di più il colore della semola e il
sapore della pasta è migliore.
- L’alta temperatura viene utilizzata per le semole di scarsa qualità per evitare la
gelatinizzazione dell’amido, l’aumento della temperatura con la diminuzione dell’umidità
impedisce la gelatinizzazione dell’amido.
PASTE ALIMENTARI FRESCHE & STABILIZZATE
Sono paste che possono essere prodotte con grano tenero e non devono superare i 7 gradi di
acidità. Tali paste hanno una shelf-life superiore perché vengono pastorizzate come trattamento
termico di conservazione. Devono essere pastorizzati perché hanno un’umidità di circa il 24% e
un’a di 0,92- 0,97 che favorisce lo sviluppo di molti microrganismi. È un prodotto fresco perché
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molto umido non perché non ha subito trattamenti termici.
PROCESSO DI PRODUZIONE DELLE PASTE FRESCHE
Inizialmente avviene il dosaggio degli ingredienti tra cui vi sono anche le uova. L’aggiunta di acqua
non va calcolata solo in base alla quantità di semola ma anche in base al contenuto di uova.
L’impastamento avviene utilizzando farina di grano tenero, acqua e uova ( 200g per kg di farina di
grano tenero).
Successivamente si ha la laminazione che da origine ad un foglio di pasta, la calibrazione per il
diametro cilindrico il taglio che da origine alla pasta fresca. Nel caso dei tortellini non avviene la
calibrazione ma la sovrapposizione di due strati contenente il ripieno. Non viene pastorizzata la
pasta laminata ma la pasta fresca interamente realizzata che entra nel tunnel di pastorizzazione.
Dopo la prima pastorizzazione a 95°c per 1-2 minuti si ha un confezionamento in atmosfera
modificata e quindi una pasta fresca pastorizzata. Successivamente, dopo il confezionamento, si
può compiere una seconda pastorizzazione alla stessa temperatura per 70 minuti avendo un
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