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Pulitura
Eventuale
decorticazione Macinazione
Condizionamento
Estrazione
Per Con
pressione solventi
Laminazione
Pressatura Panello Disgregato Condizionamento
Centrifugazione - Estrazione
Panello
filtrazione + solvente Miscella olio
+ solvente
Olio grezzo Solvente Desolventizzazione Filtrazione
Farina
zootecnica Distillazione
Olio grezzo
Raffinazione
Degommaggio
Neutralizzazione
Decolorazione
Demargarinazione Deodorazione
Filtrazione
Olio di semi
Definizione di legge
Un olio di semi è un olio ottenuto dall’estrazione meccanica e/o a mezzo solvente di semi
oleosi e successivamente sottoposto, per essere reso commestibile, a processo industriale di
raffinazione. Può essere monoseme o di semi vari. Deve essere esente da coloranti aggiunti e
devono essere fluidi alla temperatura di 15 °C. L’acidità per legge, espressa in acido oleico,
deve essere inferiore a 0.5%.
©Toppi Simone – Vietata la Vendita, e la Riproduzione senza il consenso dell’autore
Processi_Parziale 2 Prof.ssa Lucisano
Trasporto e conservazione
Spesso è necessario conservare i semi per lunghi periodi di tempo prima della loro
trasformazione. I principali agenti di alterazione dei semi sono umidità, temperatura durante la
fase di trasporto e conservazione, danneggiamenti dei semi stessi, alterazioni da parte di
microrganismi. Bisogna quindi organizzare la conservazione ed il trasporto del seme nel
modo più efficiente).
I frutti invece non possono essere conservati perchè contengono acqua.
La conservazione è un parametro fortemente dipendente dalla % di umidità e anche dalla
temperatura. A temperatura ambiente viene considerata sicura una % di umidità relativa pari
o inferiore al 70 %. In generale il tenore di umidità del seme ritenuto sicuro è inferiore al 6-8
%.
I semi oleaginosi con contenuto di umidità superiore a quella critica devono essere essiccati.
Gli essiccatori lavora per la maggioranza in controcorrente. Gli essiccatori rotanti di tipo
indiretto sono cilindri in acciaio a sviluppo orizzontale. I semi vengono introdotti da un lato,
mentre l’aria secca entra dall’altro lato passando in tubi in controcorrente. I parametri da
considerare sono tempo, temperatura, flusso d’aria e il tempo di permanenza.
Nel trasporto nelle stive delle navi ad esempio la temperatura non sempre è controllata, in
quanto di giorno con il solo nelle stive si provoca evaporazione e quindi con la condensa si
possono formare muffe che danneggerebbero i semi.
Pulitura
È la prima operazione. I semi che arrivano possono contenere quantità variabili di semi non
adatti all’estrazione. Questa quantità determina oltre al prezzo e alla qualità della partita
anche le condizioni di conservazione e la qualità dell’olio che verrà estratto.
Le macchine destinate alla pulitura lavorano su principi meccanici, pneumatici e magnetici. Le
operazioni di pre-pulitura sono fatte da setacci rotanti e a piani vibranti o oscillanti. La
setacciatura permette di separare miscele dio diverse dimensioni in varie frazioni. I piani dei
setacci sono mossi sia orizzontalmente che verticalmente. Due o tre setacci possono essere
posizionati uno sopra l’altro per formare una macchina di pulitura.
I setacci possono essere usati in combinazione con corrente d’aria per l’aspirazione dei fini e
delle parti tegumentali (tarare); le pietre vengono rimosse con spietratrici e separatori
magnetici per le parti metalliche.
Decorticazione
È una macinazione grossolana con aria che elimina i tegumenti con peso specifico inferiore.
Un seme contiene un germe, un endosperma e un tegumento. Per alcuni semi è preferibile
l’eliminazione dei tegumenti, anche se parziale; e l’eliminazione di queste zone aumenta
inoltre la produttività, in quanto riduce la quantità di materiale inviato alle diverse operazioni
successive. Il punto cruciale è la selettività dell’operazione, cioè la possibilità di eliminare le
parti tegumentali senza eliminare quelle ricche di olio.
Le operazioni di decorticazione consistono di due diverse fasi: rottura del seme e a seguire la
separazione dei tegumenti dalla mandorla.
Per quanto riguarda la decorticazione della soia avviene tramite due coppie di cilindri rigati;
mentre per quanto riguarda la decorticazione del girasole si esegue una rottura con mulino a
impatto, al quale segue la decorticazione con decorticatore a dischi e poi una separazione
con setacci vibranti.
Macinazione
È un’operazione che devo portare alla massima rottura delle cellule che contengono l’olio,
con una minima formazione di fini e senza la separazione di olio.
©Toppi Simone – Vietata la Vendita, e la Riproduzione senza il consenso dell’autore
Processi_Parziale 2 Prof.ssa Lucisano
I più adatti per questa prima operazione sono i molini a cilindri, poiché è facile regolare la loro
distanza e grazie anche all’uniformità delle dimensioni del prodotto macinato.
Per i molini a cilindri rigati le corrugazioni sono parallele all’asse principale del cilindro con
rigature dal profilo a V. I cilindri possono essere raffreddati o riscaldati se necessario. Spesso
negli USA usano molini con 5 cilindri sovrapposti. La rottura più completa avviene con la
macinazione successiva ottenuta con molini a cilindri lisci.
I molini a cilindri lisci hanno un doppio uso. Servono per un’ulteriore rottura delle cellule già
ridotte di dimensione con i cilindri rigati. A questo passaggio segue il condizionamento
termoigrometrico; in questo caso una coppia di cilindri lisci è posizionata subito sotto quelli
rigati. Coppie di cilindri lisci più grossi vengono usati per la fioccatura dei semi destinati
all’estrazione con solvente. È un’operazione che porta alla formazione dei cosiddetti fiocchi,
cioè piccole lamine; questa forma di prodotto rende più veloce la fase di estrazione.
Molino a martelli: è uno di quelli più utilizzato, se lo si alimenta troppo si ha un
surriscaldamento. L’azione macinante è in primo luogo dovuta all’impatto e solo
successivamente alla frizione.
Molino a dischi: lavorano per attrito, dove un disco fisso e uno mobile, entrambi rigati, che
possono essere regolati in distanza ruotano e creano l’attrito necessario per la macinazione
dei semi. Verticali, orizzontali o inclinati.
Condizionamento
È un processo con il quale i semi vengono portati, con controllo di umidità e temperatura, in
condizioni favorevoli per i successivi passaggi.
Gli scopi:
Completamento della disorganizzazione della struttura cellulare, diminuire la tensione
superficiale delle gocciolino d’olio, ridurre la viscosità dell’olio che deve essere estratto,
rendere i solidi più idrofili, aumentare la plasticità dei semi rotti, inattivare gli enzimi,
detossificare parzialmente (eliminare i costituenti indesiderabili), insolubilizzare i lipidi polari
complessi.
Se avviene prima dell’estrazione meccanica (cooking), il condizionamento è realizzato per
30-70 min a 100-110 °C, ottenendo valori di umidità del 2-6% in fiunzione della materia
prima.
Se avviene prima dell’estrazione con solventi, dopo la riduzione di dimensioni con i cilindri
rigati i semi vengono riscaldati a 55-75 °C per 20-30 min.
Possiamo avere condizionatori verticali formati da 2-10 vassoi in acciaio sovrapposti, con
camicia di riscaldamento e riscaldati con vapore diretto, il seme passa dal piano superiore a
quello inferiore con tempi programmati. Su ogni piano è presente un sistema di miscelazione
per dare uniformità al trattamento.
Estrazione
In questo tipo di estrazione la quantità di olio che rimane nella matrice è inversamente
proporzionale al tempo di estrazione. F= K/t
n (F: olio residuo, t: tempo in min., n= 0,15). Il
tempo di estrazione è inversamente proporzionale alla capacità produttiva dell’impianto. Il
compromesso è quello di lasciare nella matrice una quantità abbastanza elevata di olio
successivamente estratta con solvente.
Vantaggi: ottenimento oli vergini, possibilità di estrazione da materiali contenenti molta acqua,
minori costi, maggiore sicurezza degli impianti.
Fattori che influenzano l’andamento della spremitura: effetto drenaggio, grado di dispersione
dei costituenti colloidali, contenuto in acqua, granulometria del materiale, temperatura
processo.
©Toppi Simone – Vietata la Vendita, e la Riproduzione senza il consenso dell’autore
Processi_Parziale 2 Prof.ssa Lucisano
Estrazione dell’olio dalle olive. Olive
Cernita, defogliatura
e lavaggio
Molitura
(frangitura)
Gramolatura
Estrazione
Per Per Sanse
pressione centrifugazione
Olio + H O H O + olio
2 2
Sanse Olio + H O
2 residua residuo
Centrifugazione Centrifugazione Centrifugazione
Olio
H O H O Olio vergine H O
2 vergine 2 2
Composizione chimica dell’oliva:
Acqua (45-55%); ceneri (1-2%); sostanze non azotate (18-24%); lipidi (18-22%); fibra grezza
(5-8%); sostanze azotate (1,5-2%).
Fasi preliminari
è la prima operazione. Le sue modalità influenzano notevolmente la quantità e
Raccolta:
qualità dell’olio. La migliore è la brucatura, ossia raccogliere le olive una ad una con le scale,
ciò non danneggia olive e pianta; è però economicamente svantaggioso. Un’altra tecnica è la
raccattatura che consiste nel raccogliere le olive da terra, ma è un sistema quasi
abbandonato. La pettinatura consiste nel passare dei “rastrelli” con denti di materiale
flessibile tra i rami che staccano le olive. L’abbacchiatura consiste nel raccogliere le olive
battendo le piante con pertiche flessibili, ma arreca danni a piante e frutti. La raccolta
meccanica fine effettuata tramite scuotitori di grosse dimensioni che provocano il distacco
delle olive attraverso la vibrazione della pianta.
le olive vengono trasportate in apposite casse forate in alto e in basso in modo da
Trasporto:
garantire l’areazione ed evitare i processi degradativi. I migliori contenitori sono le cassette
finestrate (con strati non superiori a 20 cm)
modalità e tempi di conservazione influenzano notevolmente l a qualità
Conservazione:
dell’olio. Si dovrebbe procedere alla molitura entro 24-48 ore dalla raccolta. Se non è
possibile, conservare a temperatura di 10-14 °C in ambienti asciutti e areati.
consentono di eliminare le impurezze solide quali foglie, sassi, terra
Mondatura e lavaggio:
ed altri corpi estranei eventualmente presenti. Si usano macchi