vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
REQUISITI DI PRUDENZA E NEUTRALITA’
Nel 2010 non viene riportata la prudenza in quanto in contrasto con la
neutralità per cui l’informazione deve essere parziale.
- CAPITOLO 4
Diversi aspetti del bilancio
Si compone in 5 sezioni
1) ipotesi sottostante, comprendente going concerne per cui l’impresa
è in normale funzionamento e lo sarà anche in futuro; IAS1 che prevede
che il management deve valutare il corretto funzionamento del going
concern e mettere in evidenza qualsiasi condizione di pregiudicamento;
2-3) individuazione e iscrizione. Requisiti distintivi che un elemento
deve possedere per essere identificato come attività o passività, come
costo o ricavo. successivamente si indicano le condizioni per l’iscrizione
in bilancio.
iter di individuazione
Una risorsa è identificabile come attività se sono soddisfatti 3 criteri:
1) controllata dall’impresa - quindi se questa può disporre/gestire i
benefici derivanti dal possesso di questo 2) scaturisce dal operazioni
passate 3) ci si aspetta dei futuri benefici finanziari. (Es di attività:
acquisto di altre aziende). Condizione di iscrivibilità di un’attività: 1)
possibili futuri benefici economici 2) presenta un costo misurabile
attendibilmente.
Una risorsa è identificabile come passività se sono soddisfatti 3
criteri: 1) deriva da un’obbligazione attuale 2) scaturisce dal operazioni
passate 3) comporta la rinuncia a risorse. Condizione di iscrivibilità di
una passività: 1) possibili futura rinuncia di benefici economici 2)
presenta un deflusso misurabile attendibilmente.
iter di iscrizione
Si tratta di incrementi/decrementi di potenziali flussi finanziari in entrata
o incrementi/decrementi di potenziali flussi finanziari in uscita.
Condizioni di iscrivibilità: l’incremento/decremento di benefici economici
futuri deve potersi quantificare in modo attendibile.
4) misurazione degli elementi contabili - vengono enunciati i criteri di
misurazione delle voci contabili. Tra cui costo storico e costo
ammortizzato.
5) nozioni di capitale
Capitale finanziario (attivo) e capitale fisico (capacità produttiva a
disposizione dell’azienda).
STRUTTURA E CONTENUTO DEL BILANCIO
IAS 1. Definisce i criteri e la struttura per la presentazione del bilancio al
fine di permetterne la comparabilità con i bilanci precedenti dell’entità e
con quelli di altre entità. Il suo scopo è quello di fornire informazioni circa
la situazione finanziaria, economica e patrimoniale di un’entità al fine di
fornire informazioni utili agli users nel processo decisionale. Inoltre il
bilancio espone i risultati della conduzione amministrativa.
Il bilancio deve dare informazioni su: attività, passività, patrimonio netto
(attività - passività), ricavi e costi, conferimenti e flussi finanziari.
Il bilancio è composto da:
- Stato patrimoniale.
contenuto minimo di SP. Attivo: credito v/ soci per versamenti
ancora dovuti, immobilizzazioni, attivo circolante, ratei e risconti attivi.
Passivo: patrimonio netto, fondi per
rischi e oneri, trattamento di fine rapporto, debiti, ratei e risconti passivi.
Lo SP deve essere redatto distinguendo tra attività e passività, correnti e
non correnti.
Attività corrente: attività che si realizzano nel normale corso del ciclo
operativo, oppure le attività possedute per la vendita entro i 12 mesi
dalla data del bilancio.
Passività corrente: passività che dovrebbero estinguersi nel corso del
ciclo operativo, oppure quelle di cui è prevista l’estinzione entro i 12
mesi dalla data del bilancio.
*Per ciclo operativo intendiamo il tempo che intercorre tra l’acquisizione
di beni e la loro realizzazione in disponibilità liquide o mesi equivalenti.
- Conto economico. Esso comprende costi e ricavi realizzati. Le voci
principali sono: ricavi, oneri finanziari, oneri fiscali..
- Prospetto delle variazioni di patrimonio netto: distingue le variazioni di
patrimonio netto in due categorie a seconda della loro origine: operazioni
dirette con soci e di natura reddituale.
- Rendiconto finanziario. E’ obbligatoria la redazione da parte di tutte le
imprese che redigono il bilancio utilizzando i principi contabili
internazionali.
FAIR VALUE
Il Fair Value (valore equo) sarebbe il prezzo di mercato in un mercato
teoricamente perfetto. A seconda del bene oggetto di valutazione ne
cambia di significato e le metodologie per calcolarne il valore.
Inizialmente nasce per sostituire il costo storico (criterio di misurazione
delle voci contabili), adesso è visto come un criterio alternativo ad esso.
Il Fair Value è stato inizialmente definito dallo IASB come il corrispettivo
al quale un’attività può essere scambiata o una passività estinta, in una
libera transazione tra le parti. Tale definizione è state diverse volte
modificata all’interno dei singoli principi contabili, dando così definizioni
spesso convergenti. Per questo lo IASB ha recentemente emanato il
principio contabile IFRS 13 - FAIR VALUE MEASUREMENT per cui il
Fair Value sarebbe il prezzo percepito per la vendita di un’attività o che
si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare
operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle correnti
condizioni di mercato.
Il Fair Value rappresenta quindi il miglio prezzo per cui un’attività
potrebbe essere ceduta alla data di valutazione. E’ un exit price in
quanto si tratta di un prezzo d’uscita valido per tutti e la cui valutazione
viene effettuata alla data odierna (al prezzo corrente). L’attività o
passività valutata potrebbe essere un’attività o passività presa a se
stante o un gruppo di attività, di passività, o di attività e passività.
L’operazione può avvenire nel mercato principale dell’attività/passività o
nel mercato più vantaggioso. In tali operazioni si assume che gli
operatori agiscano nel proprio interesse.
Il fair value delle attività non finanziarie
Una valutazione del fair value di un’attività non finanziaria considera la
capacità di un operatore do mercato di generare benefici economici
impiegando l’attività nel suo massimo e migliore utilizzo o venendola ad
un altro operatore di mercato che la impiegherebbe nel suo massimo e
migliore utilizzo. Il massimo e migliore utilizzo di un’attività non
finanziaria potrebbe garantire il massimo valore agli operatori di mercato
se essa viene utilizzata in un gruppo di altre attività o singolarmente.
PREGI: Evidenzia la dinamicità dell’azienda; offre ai lettori del bilancio
una situazione che esprime i valori reali; concorrono al risultato
d’esercizio tutti i proventi.
DIFETTI: L’eliminazione del costo storico permette di vedere in bilancio il
reddito realizzabile piuttosto che quello realizzato; utilizzo di un
parametro incerto del costo; l’abbandono del costo storico determina
risultati d’esercizio altalenanti; richiede sistemi di valutazione affidabili,
adeguata informazione e controlli.
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
IAS16. Si applica a tutti gli immobili, impianti e macchinari. Lo IAS16
prevede che il costo di un’immobilizzazione materiale deve essere
rilevato come un’attività se è probabile che i futuri benefici economici
affluiranno all’impresa e se il costo può essere attendibilmente
determinato.
Lo IAS36 - riduzione durevolee di valore dell’attività (imprimente of
assest) definisce i principi che un’impresa deve applicare per assicurarsi
le proprie attività siano iscritte a un valore non superiore a quello
recuperabile. Quando ciò avviene l’attività ha subito una riduzione
durevole di valore. La procedura per verificarlo è l’impairment test
(VALORE CONTABILE>VALORE RECUPERABILE = IMPAIRMENT
TEST) . L’impresa deve valutare ad ogni data di riferimento del bilancio
se esiste qualche indicazione che faccia presumere che un’attività possa
aver subito una perdita durevole di valore. Se esiste una qualsiasi
indicazione l’impresa deve stimare il valore recuperabile dell’attività
(indicatori interni/esterni). La riduzione durevole di valore deve essere
imputata al valore di avviamento e al valore delle altre attività in
proporzione al valore contabile di ciascuna.
CGU: raggruppamenti di attività
LEASING
Si tratta di un contratto tramite il quale il locatore trasferisce al locatario, in cambio di
uno o più pagamenti, il diritto all’utilizzo dei un bene per un periodo di tempo
prestabilito.
Leasing finanziario. Diritto di utilizzare un bene con trasferimento di tutti i rischi e
benefici collegati alla proprietà. il diritto di proprietà può essere trasferito o meno alla
fine del contratto: prevale la sostanza sulla forma.
Secondo lo IAS 17 i locatari devono rilevare le operazioni di leasing come attività e
passività nei loro SP: i canoni di leasing si ripartiscono tra costi e riduzione di
debito; si realizza la rilevazione delle quote di ammortamento del bene e quindi il
pagamento degli interessi (CE). Il valore del bene va ammortizzato ogni anno come
se il bene fosse di proprietà dell’azienda. Il bene locato non entra a far parte del
patrimonio dell’azienda.
Leasing operativo. Non si trasferiscono rischi e benefici legati alla proprietà: prevale
la forma sulla sostanza.
Lo IAS40 disciplina il trattamento contabile delle proprietà immobiliari procedute
dall’impresa per uno dei seguenti fini: percepire canoni di locazione, apprezzamento
del capitale investito, entrambi i fini. L’investimento immobiliare è una proprietà
immobiliare.
LE ATTIVITA’ IMMATERIALI
Lo IAS38 definisce il trattamento contabile delle immobilizzazione immateriali.
L’attività immateriale è un’attività identificabile priva di consistenza fisica. Esso deve
essere separabile, ovvero vendibile in modo autonomo rispetto alle altre attività o
derivare da contratti/altri diritti (es. Marchi, franchising, brevetti..); deve essere sotto
controllo dell’impresa; e deve poter generare benefici economici futuri.
L’ascrivibilità avviene se è probabile l’afflusso all’impresa di futuri benefici economici
e se il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente. E’ possibile
determinare il valore dell’attività negli esercizi in due modalità:
- costo: