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MOL/EBITDA
EBIT = utile + imposte + interessi
EBITDA = EBIT + ammortamenti + svalutazioni
Variazione relativa ai crediti = 180 scriviamo + 180 o – 180?
È una riduzione di crediti che significa incassare quindi scriviamo + 180.
Aumento dei debiti v/fornitori variazione positiva (+) perché non ho pagato. Nel CE c’è il costo ma
non ho ancora sostenuto l’uscita monetaria.
Variazione del CCN operativo: è una delle cose più importanti, ovvero la variazione in aumento e
in diminuzione di
- crediti verso clienti
- debiti verso fornitori
Plusvalenze e minusvalenze
Nella parte dell’attività operativa del RF bisogna eliminare l’effetto di alcuni ricavi e costi che non
sono tanto operativi.
Bilancio consolidato Eni – Rendiconto finanziario
utile netto - interessi attivi + interessi passivi + imposte sul reddito – plusvalenze + … - …
RAI = utile netto + imposte = 4 967 + 11 679 = 16 646
Bisogna eliminare anche gli effetti di plusvalenze (minusvalenze) perché sono ricavi (costi) che
hanno incrementato (ridotto) l’utile.
Però ho venduto un’asset (es. brevetto, macchinario o partecipazione) nell’attività di
investimento bisogna inserire il prezzo incassato (pagato) che include la plusvalenza
(minusvalenza) vogliamo leggere solo questo nel RF, non la plusvalenza (minusvalenza)
nell’attività operativa.
Se non tolgo plusvalenze (minusvalenze) dall’attività operativa e nell’attività di investimento scrivo
il prezzo incassato (pagato) il RF non quadra perché considero due volte la plusvalenza
(minusvalenza).
Vendita partecipazioni in collegate
costo storico 120
svalutazioni precedenti 50
valore netto contabile 70
prezzo di vendita 70
plusvalenza 0
costo storico anno 1 delle partecipazioni 500
costo storico partecipazioni vendute (120)
valore teorico 31/12/anno 1 380 in assenza di altre operazioni
Se non ci fossero state altre operazioni durante l’anno mi aspetterei di trovare 380 nel RF.
Ma il valore al 31/12/anno 1 è pari a 420.
valore al 31/12/anno 1 420
valore teorico 31/12/anno 1 380
40 nuovo investimento in partecipazioni di collegamento
La vendita è solo una parte del problema, bisogna usare questa informazione per capire se
durante l’anno c’è stato un nuovo investimento ho pagato per comprare una partecipazione.
Passaggi:
• prendo il valore inziale
• sottraggo il costo storico di ciò che ho venduto
• ottengo il valore teorico
se coincide con il valore al 31/12 considero solo la vendita (entrata)
o se non coincide con il valore al 31/12 significa che ho fatto nuovi investimenti
o (uscita)
Aumento di capitale sociale
Devono essere indicati nell’attività di finanziamento.
In questo caso il conferimento è in parte in denaro ed in parte costituito da un fabbricato ci
interessa solo l’effetto delle operazioni che modificano la cassa quindi indichiamo solo l’aumento di
CS sottoscritto con un versamento di denaro.
La parte sottoscritta con conferimento del fabbricato non ha impatto sulla cassa.
Scrittura contabile:
| | | azionisti c/sottoscriz. a capitale sociale | | |
| | | ≠ a azionisti c/sottoscriz. | | |
| | | fabbricato | | |
| | | banca | | |
Altre voci
• Cessione brevetto
Assunzione: alla cessione segue subito l’incasso del credito. Potrebbe capitare che la
cessione del brevetto avvenga a dicembre e l’incasso avvenga a gennaio, ma qui
assumiamo che la riduzione del brevetto sia stata incassata interamente.
• Crediti finanziari
Sono un’attività di finanziamento. Non ci sono movimenti, senza ulteriori informazioni
significa che non ne ho incassati e non ne ho concessi di nuovi.
• Attivo circolante
Vi troviamo solo crediti relativi a qualcosa che sta nel capitale circolante (crediti tributari,
crediti v/clienti, …).
• Debiti finanziari
Nell’esercizio accadono due cose:
viene rimborsato un debito finanziario
o si ottiene un nuovo un debito finanziario
o
Potrei averne richiesto un altro per pagarle quello più vecchio queste operazioni vanno
tenute distinte.
Inoltre devo considerare quali sono correnti e quali sono non correnti.
Esempi di scritture contabili:
Crediti finanziari
| | | credito a banca | | | non influenza l’utile
Crediti commerciali
| | | credito a ricavo | | | influenza l’utile
Debiti finanziari
| | | banca a debito | | | non influenza l’utile
Debiti commerciali
| | | acquisto a debito | | | influenza l’utile
• Rivalutazione terreno
La variazione che troviamo nello SP è spiegata tutta dalla rivalutazione non si vede nulla
nel RF.
• Accantonamento e distribuzione utile
Scrittura contabile:
| | | utile a riserva | | | la cassa non è toccata
Bisogna vedere se c’è stata una distribuzione solo questa ha impatti sul RF.
Le riserve di utili aumentano accantonando gli utili a riserva: dall’anno 1 all’anno 2 le riserve
di utili sono aumentate di 167 è minore dell’utile dell’anno 1 quindi una parte è stata
distribuita.
riserve di utili anno 1 1 211
riserve di utili anno 2 1 378
aumento delle riserve di utili 167
utile d’esercizio anno 1 417
distribuzione utile anno 1 durante l’anno 2 250
Esame: c’è sempre un esercizio o una domanda sul rendiconto finanziario (es. commentare la
struttura di un rendiconto finanziario vero dove c’è sicuramente qualche particolarità).
È sempre richiesto di preparare SP, CE e RF.
Esercitazione 1 – Caso 2
Lo IAS 7 prevede che il RF indichi distintamente:
- imposte pagate
- interessi pagati
- interessi incassati
- dividendi incassati
- dividendi pagati
Eni li indica separatamente.
Osservazioni da fare:
1) Nel dettaglio dell’attività operativa il flusso delle imposte pagate non viene indicato
distintamente. È compreso nell’attività operativa ma per avere l’informazione dobbiamo
leggere la nota in calce al rendiconto.
Non è esattamente conforme allo IAS 7 perché esso richiede che sia indicato
separatamente nell’attività operativa, anche se non è sbagliato perché il flusso rientra
comunque nell’attività operativa.
2) In un RF ci devono essere 3 aree (operativa, di investimento, di finanziamento) mentre qui
ce ne sono 4. È una personalizzazione dove l’attività di finanziamento viene distinta in 2
sottocategorie:
C. rapporto con azionisti (dividendi distribuiti)
D. rapporto con gli altri (variazione dei debiti finanziari a medio-lungo termine)
3) Tutti i debiti bancari di breve termine sono inseriti tra cassa e banca.
Bisognerebbe mettere solo quelli per elasticità di cassa! Si discosta di nuovo dallo IAS 7.
Probabilmente li hanno considerati equivalenti a quelli per elasticità di cassa.
4) I flussi generati da imposte ed interessi vanno indicati separatamente sia con il metodo
diretto che indiretto.
Free cash flow lo IAS 7 non indentifica un questo flusso ma indica solo
- cassa iniziale
- cassa finale
- flussi suddivisi in 3 aree
La Centrale del Latte di Torino ha deciso di personalizzare il RF aggiungendo questo risultato
intermedio che probabilmente non troveremo nelle altre società.
Free cash flow = flusso dell’attività operativa + flusso dell’attività di investimento
IFRS 13 - Valutazione del fair value
Slide 3
Fair value si riferisce ad un valore di mercato il mercato presuppone domanda e offerta.
Il FV si può determinare per qualsiasi cosa perché è il prezzo che otterrei dalla vendita di
un’attività ovvero il prezzo che pagherei per il trasferimento di una passività.
La vendita non deve avvenire per forza (non c’è intenzione di vendere l’attività o trasferire la
passività): si fa la valutazione nel momento in cui l’asset è in bilancio.
Mercato concetto importante: gli operatori di mercato conoscono l’oggetto quindi possono
definire un valore equo.
Exit price: bisogna riferirsi al prezzo di cessione che solitamente è minore di quello sostenuto per
comprare.
Slide 7
Livello 1 – Prezzi di mercato
Esempio: per trovare il FV delle azioni di FCA, Eni o Shell basta prendere il prezzo di mercato dato
che sono quotate (domanda, offerta, scambi generano un prezzo che, salvo casi rarissimi,
rappresenta il FV).
Se più persone devono trovare questo valore tutte arriverebbero al medesimo.
Esempi di fonti: Sole 24 Ore, Bloomberg, Reuters, …
Livello 2 – Input osservati sul mercato
Spesso bisogna determinare il FV di qualcosa che non è scambiato su un mercato che mette
costantemente a disposizione i prezzi è più difficile.
Esistono modelli/tecniche di valutazione che consentono di simulare il valore che il mercato
potrebbe attribuire a marchi, brevetti, immobili o titoli non quotati.
Si può simulare il FV di tutto, l’importante è usare la tecnica corretta.
Esempio: se una quotata (es. Eni) emette un prestito obbligazionario non quotato esso ha un suo
FV.
I prestiti obbligazionari sono debiti che pagano delle cedole quindi ci interessano: tasso di
interesse previsto, tipo di tasso (fisso/variabile), durata, scadenza delle cedole, …
È facile valutare il merito creditizio di Eni grazie alle agenzie di rating. Il tasso non lo inventiamo
quindi arriveremmo tutti allo stesso risultato perché useremmo gli stessi input non ci sono stime
ma si osserva il mercato.
I modelli attuariali permettono di simulare il valore.
Livello 3 – Input non osservati sul mercato
Esempio 1: una società non quotata emette un prestito obbligazionario non quotato.
Esempio 2: trovare il FV del marchio Nutella. A quale valore potrei cederlo? La riconoscibilità è
importante perché per i marchi alimentari è legata al fatto che il consumatore sia disposto a
pagare di più per l’acquisto della Nutella rispetto alla crema di nocciole marchiata con il nome del
supermercato il Δ è il valore del marchio.
Un modello utilizzato dal perito per trovare il valore del marchio è capire se esso consente di
chiedere un prezzo maggiore che il consumatore è disposto a pagare. Devo poi capire quanti
barattoli penso di vendere.
Altra tecnica: se la Ferrero concedesse ad un terzo di produrre e commercializzare la Nutella si
farebbe pagare delle royalties il marchio è valorizzato in % sulle royalties che posso ricevere dai
terzi.
Se