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Il ruolo del farmacista
In particolare il farmacista provvede a:
- Prestare attenzione alla conservazione dei farmaci evidenziando le confezioni simili o predisponendo altre misure preventive per evitare lo scambio.
- Rendersi disponibile a riportare sulle confezioni la posologia e/o compilare una nota sintetica dei farmaci prescritti, anche contattando il medico prescrittore, con l'indicazione dell'ora e delle modalità di assunzione e conservazione.
- Favorire una buona comunicazione con i medici di medicina generale e con i pediatri di famiglia fornendo informazioni sui farmaci nella fase di prescrizione.
- Attuare, assieme al medico prescrittore e nel rispetto dei ruoli e delle competenze, un controllo dell'andamento della terapia farmacologica del paziente, verificando anche che abbia compreso la cura prescritta e incoraggiandolo a fare domande.
- Promuovere e partecipare a programmi di educazione alla salute rivolti ai cittadini per aiutarli a gestire la propria cura.
provvedere alladivulgazione di materiale informativo in merito alla problematica del rischio da farmaci LASA;
partecipare alla gestione del Rischio clinico favorendo le segnalazionidi eventi avversi al Ministero della Salute, in collaborazione con glialtri operatori sanitari della propria Azienda sanitaria/Regione.
4.3. Raccomandazioni per i medici di medicina generale e ipediatri di famiglia
I medici di medicina generale e i pediatri di famiglia, devono essere aconoscenza della possibilità di errori in terapia che potrebberoverificarsi con l’uso dei farmaci LASA sia che riguardi l’ambulatorioche il domicilio del paziente.
Pertanto è necessario che i medici provvedano a:
- scrivere in modo chiaro e leggibile le prescrizioni di farmaci;
- favorire una comunicazione trasparente con il paziente o i suoifamiliari, oppure con chi se ne prende cura, per renderli consapevoli della terapia e della possibilità di errore con l’uso dei farmaci LASA, usando
- sempre un linguaggio semplice;
- compilare una nota sintetica dei farmaci prescritti con l'indicazione dell'ora e delle modalità di assunzione;
- prestare attenzione alla conservazione dei farmaci nell'ambulatorio;
- partecipare a gruppi di lavoro multidisciplinari sull'argomento promossi dall'Azienda sanitaria;
- collaborare con i medici ospedalieri per seguire il paziente nel suo percorso assistenziale soprattutto per quello che riguarda la terapia al momento della dimissione;
- collaborare con i farmacisti di comunità per supportare il paziente durante la terapia domiciliare;
- partecipare a corsi di formazione e di aggiornamento nonché a campagne informative, coinvolgendo il personale infermieristico e di segreteria eventualmente operante negli ambulatori, in considerazione anche del Manuale di formazione elaborato e diffuso dal Ministero della Salute (18).
4.4. Raccomandazioni per le Direzioni delle Aziende sanitarie
Le Direzioni aziendali
devono implementare, anche sulla scorta della Raccomandazione n. 7 del Ministero della Salute e del presente documento, una procedura/protocollo condivisi tra gli operatori sanitari per la gestione dei farmaci LASA, completi di ogni indicazione ritenuta utile per la prevenzione degli errori in terapia ed evitare lo scambio di medicinali in ospedale, negli ambulatori e nei servizi territoriali delle ASL. In particolare le Aziende sanitarie devono:- adottare un piano della sicurezza aziendale che consideri in maniera rilevante l'analisi degli errori in terapia e le azioni preventive e mitiganti da intraprendere, comprensivo di una procedura per la gestione dei farmaci LASA;
- rendere disponibili, anche in formato elettronico, tutte le informazioni necessarie al corretto utilizzo dei farmaci;
- valutare la possibilità, se ritenuto necessario ad evitare lo scambio di farmaci e rispettando la normativa che regola le gare di acquisto, di richiedere nella stesura dei capitolati, la
presenza di criteri per la Sicurezza dei pazienti, al fine di raccogliere ogni elemento predittivo di tutte le modalità di errore associate ad ogni singolo acquisto.
adottare il foglio unico o scheda unica di terapia;
prevedere la presenza del farmacista di dipartimento secondo criteri concordati dalle Direzione aziendali e dalla Farmacia ospedaliera;
introdurre tecnologie informatizzate (in base alle risorse economiche e umane) per la corretta gestione del farmaco;
riorganizzare la logistica intraospedaliera garantendo la centralizzazione in Farmacia dei farmaci antitumorali;
prevedere il doppio controllo delle preparazioni da parte degli infermieri e/o dei medici prima della somministrazione soprattutto per i farmaci ad alto livello di attenzione;
divulgare nei reparti e nei distretti eventuali "allerte", contrassegni supplementari e codici colore nonché una lista delle abbreviazioni e degli acronimi purché concordati tra Farmacia ospedaliera,
reparti eFunzione aziendale del Rischio clinico;
h. prestare attenzione alla gestione dei farmaci al momento del ricovero e della dimissione. In particolare, all'atto della dimissione, devono essere fornite ai pazienti informazioni scritte che riguardano le 11 indicazioni, le modalità di assunzione e conservazione ed eventuali interazioni;
i. valutare attentamente con la Farmacia ospedaliera e con la Funzione aziendale del Rischio clinico l'opportunità di elaborare e diffondere ai reparti le liste di farmaci LASA da aggiornare periodicamente;
j. formalizzare la gestione dei farmaci fuori PTO la cui fornitura, opportunamente motivata dal medico prescrittore e concordata con la Farmacia ospedaliera, deve essere limitata, ma garantita in tempi brevi;
k. provvedere in modo continuativo al monitoraggio e alla valutazione della gestione corretta dei farmaci;
l. prevedere la formazione periodica sul rischio da farmaci LASA;
m. avviare e sviluppare un sistema di segnalazione interno.
degli eventi avversi da farmaco a fini di studio e nel rispetto della normativa interna di privacy, e nello stesso tempo favorire la segnalazione di eventi sentinella al sistema SIMES del Ministero della Salute tramite la propria Regione;
favorire l'invio delle informazioni relative ai farmaci LASA alla casella di posta elettronica Terapiaesicurezzapazienti@sanita.it.
4.5. Raccomandazioni per le Aziende farmaceutiche
Le Aziende farmaceutiche possono offrire un contributo importante nella prevenzione degli errori in terapia con farmaci LASA nel pieno rispetto delle disposizioni normative europee e nazionali e per garantire la tutela della salute pubblica. La denominazione, come parte essenziale delle informazioni destinate al paziente, è inclusa tra i fattori che possono determinare un uso non corretto del medicinale. Questo concetto è stato più volte ribadito nelle varie Linee guida sull'argomento emanate dal Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP)
del dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), dove viene sottolineato come la denominazione possa rappresentare un rischio potenziale per la sicurezza d'uso del farmaco e debba necessariamente essere valutata per i suoi possibili rischi sulla salute pubblica. Tra la finalità delle norme attinenti alla denominazione vi è quella di rendere chiaramente e univocamente identificabile ciascun farmaco e ciascuna singola confezione riducendo, per quanto possibile, gli errori in fase di distribuzione/dispensazione o somministrazione dei farmaci; infatti, l'uso non corretto di un farmaco in queste fasi può comportare danni alla salute potenzialmente molto gravi. Per i motivi sopra esposti e in aderenza alle disposizioni normative, anche in relazione alle segnalazioni ricevute dalle autorità sanitarie operanti sul territorio circa il rischio di errore nella dispensazione e/o utilizzazione dei medicinali, si ribadiscono le raccomandazioni già fornite.
dall'AIFA (comunicato del 25 gennaio 2008). In particolare è necessario:- osservare scrupolosamente le regole dettate dalla vigente disciplina dei medicinali per uso umano e tra queste quelle relative alladenominazione del medicinale;
- considerare quale criterio prevalente nella predisposizione dell'etichettatura, la rappresentazione grafica della denominazione, completa e correttamente composta nella massima evidenza/chiarezza possibile;
- prevedere che le eventuali scelte grafiche adottate riguardo a colori e/o dimensione dei caratteri non debbano compromettere o rendere meno chiara ed agevole l'identificazione della denominazione, sia nella sua totalità che nelle singole parti che la compongono (quali, ad esempio, il dosaggio e/o la forma farmaceutica);
- prendere in considerazione, in quanto utile strumento di tutela della salute, tutte quelle scelte finalizzate all'identificazione univoca di ciascuna singola confezione e quindi alla riduzione del