vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
REQUISITI DEL TEST:
- rilevanza sociale della malattia
- disponibilità cure efficaci
- esistenza di un quadro pre-clinico individuabile
- accettabilità da parte della popolazione
- test sensibile e specifico e predittivo
- rapporto favorevole costi/benefici
misure di accuratezza di un test di screening: sensibilità (proporzione di malati con test
positivo), specificità (proporzione di sani con test negativo), predittività positiva (proporzione
di positivi veri malati), predittività negativa (proporzione dei negativi veri sani). Principali test
di screening per tumore al seno:
- 11/12 anni: vaccinazione papilloma virus
- Maggiore di 25 anni: visita annuale ginecologica, pap test e HPV test
- A partire da 20 anni è consigliabile effettuare l’autopalpazione del seno ogni mese tra il
settimo e il ventesimo giorno del ciclo
- Dai 30 anni, oltre all’autopalpazione, la prevenzione include un ecografia del seno ogni
anno
- A partire dai 40 anni in aggiunta alle precedenti, è consigliato effettuare la
mammografia ogni anno oppure ogni 2 anni su indicazione del radiologo
- 50 anni, ogni 2 anni ricerca del sangue occulto nelle feci (se positivo sottoporsi a
colonscopia).
Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa nel sesso femminile, e lo screening oncologico è
utilissimo per identificare precocemente le formazioni maligne. Particolare attenzione allo
screening dovrebbe essere prestata da coloro che hanno familiarità per il cancro al seno. Le
tecniche che vengono impiegate per la diagnostica precoce del cancro al seno sono
l’autopalpazione, la mammografia e l’ecografia mammaria. l’ecografia mammaria può essere
associata alla procedura di agoaspirazione, ovvero un prelievo su un nodulo sospetto
attraverso un ago. L'autopalpazione è un'autodiagnosi e si può effettuare tranquillamente a
casa propria: bastano 6 (semplici) mosse e 5 minuti al mese ma possono salvarvi la vita;
gesti da compiere sono molto semplici e naturali. Eppure, la maggior parte delle donne non la
esegue perché ha paura di non farlo correttamente o teme quello che potrebbe sentire.
L'ideale è praticarla tutti i mesi. Farla quando il seno è morbido, e cioè 2 o 3 giorni dopo la fine
del ciclo mestruale. Se si è in menopausa non c'è un momento consigliato, ma è bene crearsi
da sole delle scadenze regolari. Si dovrebbe cominciare a farla verso i 20 anni d'età, e
continuare a cicli regolari per tutta la vita. L'autoesame del seno è, prima di tutto, un modo
per conoscere meglio i propri seni, la loro anatomia, consistenza e particolarità. È infatti
importante conoscere le caratteristiche del proprio seno, in modo da poter notare
immediatamente ogni minimo cambiamento. L'autopalpazione del seno non deve essere
vissuta come un momento ansiogeno, ma come un gesto di prevenzione.
Come fare l’autopalpazione del seno: inizia con una attenta osservazione del busto davanti
allo specchio:
1. osserva se ci sono cambiamenti nelle dimensioni e nella simmetria dei seni
2. alza e abbassa le braccia in avanti: nel farlo, osserva il contorno dei seni, non ci deve
essere nessuna deformazione o irregolarità localizzata
3. appoggia la mano destra sul seno sinistro. Fai dei piccoli movimenti circolari facendo
roteare il seno da entrambi i lati.
4. palpa anche le ascelle, cercando eventuali cambiamenti di volume.
5. Ripeti le stesse manovre da sdraiata
1. 6.Controlla i capezzoli, dimensioni, allineamento, e fai una leggera spremitura per
vedere se vi è fuoriuscita di liquido
È senza dubbio il l’esame diagnostico più diffuso. Si basa sull’impiego degli ultrasuoni e non
ha alcun ‘effetto invasivo’ e che non utilizza radiazioni ma innocui ultrasuoni. Permette di
analizzare i tessuti molli del corpo umano in quasi tutti i distretti (vedi il seno, l’addome, le
pelvi, la tiroide) eccezion fatta per i limiti imposti dalla presenza di aria e dal tessuto osseo. I
vantaggi dell’ecografia equivalgono alla facile reperibilità nelle strutture sanitarie e al costo
contenuto. Al contempo si rivela però quale metodica operatore-dipendente”. L’unica
preparazione richiesta è il digiuno di otto ore se l’ecografia deve essere eseguita agli organi
dell’addome superiore e la vescica piena se l’esame interessa anche l’addome inferiore.
Mammografia: In Italia è considerata la tecnica di screening più efficace, come testimoniato
dai dati a disposizione del Ministero della salute : la mammografia consente di identificare
circa 9 tumori su 10, prima ancora che questi risultino palpabili. La mammografia non è altro
che una radiografia alla mammella. Attraverso il suo impiego è possibile rilevare la presenza
di micro-calcificazioni o noduli di piccole dimensioni sospetti o altri tipi di lesioni che fanno
ipotizzare la presenza di un tumore. Durante la mammografia il seno viene inserito all’interno
di un apposito ripiano, e compresso, per uniformare il tessuto e aumentare la qualità
dell’immagine. Questo passaggio, che crea qualche fastidio ed un leggero dolore alle donne
che si sottopongono all’esame, consente però di avere non solo una visione più chiara
dell’area, ma anche di ridurre la quantità di raggi X necessari per effettuarlo.
Tumore del colon-retto: Il tumore è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule
della mucosa che riveste l’ultima parte dell’intestino. La neoplasia è spesso conseguente ad
una evoluzione di lesioni benigne (polipi adenomatosi) della mucosa dell’intestino, che
impiegano un periodo molto lungo (dai 7 ai 15 anni) per trasformarsi in forme maligne. I
sintomi iniziali sono rappresentati dalla presenza di sangue nelle feci e da una modificazione
persistente delle evacuazioni intestinali. Nel caso di presenza di sangue occulto nelle feci, i
programmi di screening prevedono l’esecuzione di una colonscopia di approfondimento, che
permette di esaminare l’intero colon retto. Oltre a essere un efficace strumento diagnostico, la
colonscopia è anche uno strumento terapeutico perché, nel caso della presenza di polipi,
consente di rimuoverli nel corso della stessa seduta.
Sangue occulto nelle feci: Il test di screening utilizzato nella quasi totalità dei programmi di
screening è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i
69 anni. L’esame, estremamente semplice, consiste nella raccolta (eseguita a casa) di un
piccolo campione di feci e nella ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo. Per
effettuare questo tipo di esame occorre prendere in considerazione tre campioni di feci (tre
contenitori) raccolti in tre giorni successivi. E’ bene che il campione prelevato il giorno venga
consegnato subito in Laboratorio o, se questo fosse impossibile, bisognerà conservare il
campione in frigo sino al momento della consegna.
Colonscopia: La colonscopia è un esame endoscopico eseguito per diagnosticare disturbi a
carico del colon Una sonda munita di telecamera, il colonscopio, viene introdotta per via
anale, consentendo la visione dell’intestino, così da individuare la presenza di emorragie, di
alterazioni della mucosa, lesioni o processi infiammatori che potrebbero essere sintomi di
eventuali patologie. Durante l’esecuzione dell’esame è inoltre possibile prelevare campioni di
tessuto da sottoporre a ulteriori e specifiche analisi. Oppure asportare lesioni tumorali o polipi
adenomatosi, fermare emorragie evitando in alcuni casi al paziente un successivo ricorso alla
chirurgia. La colonscopia richiede di essere eseguita con una preparazione particolare che
consenta di avere l’intestino completamente libero. Il Centro al quale ci si rivolge fornisce le
regole da seguire, per prepararsi all’esame.
Tumore della cervice uterina: Il tumore della cervice uterina (o del collo dell’utero) è la
terza neoplasia più frequente tra le donne, dopo quelle al seno e al colon-retto. La malattia
colpisce il collo dell’utero, ovvero il segmento che pone in collegamento il corpo dell’utero con
la vagina. Rispetto ad altri tumori, il tumore della cervice uterina ha il vantaggio di essere del
tutto prevenibile e comunque ben curabile se rilevato precocemente. Segno tipico del tumore
della cervice uterina è il sanguinamento vaginale che può essere accompagnato da un dolore
pelvico.
Papilloma virus/ pap test/colposcopia: Pochi tumori possono contare sulla possibilità di
essere prevenuti come quello alla cervice uterina. L’opportunità deriva dalla vaccinazione
contro il papillomavirus umano (Hpv), oggi offerta gratuitamente dal Servizio Sanitario
Nazionale a tutti gli adolescenti tra l’undicesimo e il dodicesimo anno di età. Il Pap test, il cui
permette di stabilire l’eventuale aggressività di una lesione precancerosa. Se l’esito
dell’esame è positivo, lo specialista può indicare l’effettuazione di altri due test: la ricerca del
Dna virale del papilloma virus (Hpv) e la colposcopia, che permette l’individuazione dell’area
più sospetta dove praticare una biopsia consigliato > 25 anni d’età. Tramite l'impiego di un
particolare strumento, simile a un binocolo e chiamato colposcopio, la colposcopia indaga
l'anatomia tissutale dei genitali femminili, in particolare della cervice uterina. Durante
l'esame, il medico ricerca eventuali lesioni pre-neoplastiche, grazie all'ingrandimento ottico e
all'ausilio di specifiche soluzioni, come l'acido acetico e/o il liquido di Lugol. In caso di
necessità, la colposcopia consente anche di effettuare un piccolo e mirato prelievo di
campioni tissutali, da sottoporre a un esame istologico. La vaccinazione viene fatta anche ai
bambini, precocemente in modo da evitare una eventuale trasmissione sessuale con il primo
rapporto. Anche nell’uomo può sfociare in tumore in particolare del colon e del retto.
In sintesi:
Prevenzione Primaria: Mira a impedire che il sano si ammali, prima che la malattia
o abbia inizio possiamo agire per evitarla. Obiettivo: Riduzione o eliminazione
dell'incidenza* della malattia. Per evitare il diabete educo a una sana alimentazione.
Prevenzione Secondaria: Mira a scoprire la malattia prima che si manifesti da sola, e
o che abbia già fatto danni; possiamo agire per scoprire precocemente la malattia
quando questa è cominciata, ma non ci sono ancora i sintomi. Obiettivo: Riduzione o
eliminazione della mortalità. A un diabetico dirò di fare l’esame delle urine per
verificare la glicemia (emoglobina glicata), chiedo se ha un elevata diuresi (poliuria).
Prevenzione Terziaria: Mira a impedire l&