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ATTUALIZZAZIONE

C= M/(1+it) semplice

C= M/(1+i)^t composta

2) RENDIMENTO NOMINALE OBBLIGAZIONI detto anche facciale:

cedola

100

3) TASSO DI RENDIMENTO IMMEDIATO: cedola

TRI= corso secco

Focus: il corso TEL QUEL è il corso secco + interessi, il CORSO SECCO è

uguale alla quota capitale.

Tutti i titoli in borsa sono quotati al tel quel: esempio se un’azione stacca

un dividendo del 3% e il mercato è piatto il titolo tenderà a scendere del

3%, esiste però un’eccezione: tutte le obbligazioni sono quotate al corso

secco, tranne gli zero coupon (come il BOT), che sono quotati TEL QUEL.

CCT=bisogna sempre dividere per 2 il rendimento annuale e dopo

sommare

lo 0,15 (per calcolare la cedola).

4) TRES: tasso rendimento effettivo a scadenza (è quello che si vede nelle

quotazioni, REALE). È l’unico tasso che eguaglia i flussi in entrata ed

uscita. È un tasso medio! È il TIR delle obbligazioni.

TRES=PREZZO PAGATO DAL CLIENTE =

+

C R

C 1 C 2 n

+ +

1 2 n

(1+i) (1+ (1+i)

i)

CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA CON CEDOLE (bisogna reinvestire le

cedole ricevute allo stesso tasso TRES).Questo calcolo è per cedole

annuali, fossero semestrali i denominatori sarebbero elevati a ½,

1 , 2/3 , 2…

Il rendimento o VALORE ATTUALE di una rendita anticipata è

 sempre più alta di una rendita posticipata poiché avendo subito i

soldi posso reinvestirli.

5) DURATION MODIFICATA: è l’indicatore di volatilità + alta la duration più

è alta la volatilità (correlata positivamente). Indica la variazione del

prezzo di un’obbligazione al variare del suo TIR

DURATION

Dm= (1+TRES)

+ RENDIMENTO EFFETTIVO E’ ELEVATO PiU’ LA VOLATILITA’ SCENDE

6) DIFFERENZA DI PREZZO

∗ΔTRES∗PREZZO

m

Δp=−D 100

DURATION MODIFICATA NEGATIVA PER VARIAZIONE DI RENDIMENTO

EFFETTIVO PER PREZZO PAGATO SU 100(nei quiz il prezzo è sempre 100

quindi si moltiplica sempre per 1)

Es: un obbligazione ha un Dm di 5: se il TRES scendesse dal 4,5% al 4%

(la BCE abbassa i tassi dello 0.5%), il prezzo dell’obbligazione che oggi

quota 100 di quanto cambierebbe? +2,5%

AZIONI

ANALISI QUANTITATIVA: si chiamano anche MULTIPLI e sono tutti

 dati di bilancio, si chiamano anche FONDAMENTALI:

P P

1) PRICE EARNING si indica con oppure ed è il rapporto

E U

tra il prezzo corrente del titolo e l’UTILE PER AZIONE. Se il titolo

P

ha un elevato è un titolo sopravalutato (titolo GROWT). Se

E P

invece il è basso il titolo è sottovalutato (titolo VALUE).

E

Indica il numero di azioni necessario affinchè se l’azienda fa utili

costanti mi possa ripagare del prezzo con l’utile.

D

2) Il DIVIDEND YELD si indica ed è il rapporto tra l’ultimo

P

dividendo e il prezzo corrente del titolo. Più è alto il valore

meglio è!

3) PRICE VALUE è il rapporto tra il PRICE BOOK VALUE (prezzo

PN

corrente del titolo) e il suo VALORE LIBRO ( )

numero azioni

<1 SOTTOVALUTATO

>1 SOPRAVALUTATO

=1 PREZZO GIUSTO

4) Il PAYOUT è il rapporto tra ultimo dividendo e utile per azione

D ,

U

=1 tutto utile distribuito

=0 utile accantonato a riserva

PREZZO UFFICIALE: il prezzo medio ponderato dell’intera

quantità scambiata in un giorno

PREZZO DI RIFERIMENTO: prezzo con cui chiude un titolo (ultimo

prezzo), oppure se non ha molto mercato il prezzo medio degli

ultimi 10% scambiati.

UTILE NETTO

ROE: rapporto tra MEZZI PROPRI

ROI=ROA= redditività del capitale investito. Più alto è meglio è!

MOL=EBITDA=margine operativo lordo, al lordo delle tasse e dei

piani di ammortamento

DDM: serve per individuare il target price di un titolo. Per il DDM

il prezzo teorico di un’azione è uguale alla somma dei dividendi

attesi/tasso di interesse richiesto agli azionisti che varia in

funzione del rischio d’impresa.

GORDON: i dividendi tendono sempre a crescere a un tasso

costante

ANALISI QUANTITATIVA: studia la ricerca statistica applicata alla

 finanza:

1) La DEVIAZIONE STANDARD ( detto anche scarto quadratico

medio) indica la dispersione dei risultati rispetto al rendimento

medio di un titolo. Più è alta la deviazione standard e più

aumenta il rischio poiché ci potrà essere una differenza

maggiore tra il rendimento atteso (che è il rendimento medio

passato, rettificato con stime di probabilità) e il rendimento

reale. La SEMIDEVIAZIONE STANDARD considera SOLO i

rendimenti inferiori a quello medio, cioè SOLO la volatilità

negativa che sta a sinistra della media.

2) DOWN SIDE RISK: considera i rendimenti inferiori al FREE RISK

(non inferiori a 0)

3) VAR: esprime il rendimento atteso di un titolo con la sua

possibile perdita, dato un certo intervallo di tempo e una certa

CONFIDENZA o INTERVALLO DI CONFIDENZA

4) PROBABILITY SHORTFALL : considera le perdite eccedenti il VAR

quindi tutte le perdite potenziali attese

5) MAXIMUM DROWNDOWN: esprime invece la massima perdita di

ricchezza registrata da un sottostante in un certo intervallo di

tempo

Sia la DEVIAZIONE STANDARD che la SEMIDEVIAZIONE hanno sempre valori

positivi poiché si eleva sempre al quadrato!

COSTRUZIONE DEL PORTAFOGLIO

MARKOWITZ

Parole ok:

- PORTAFOGLIO OTTIMALE

- UNIPERIODALE

- FRONTIERA EFFICIENTE

Parole KO:

- FREE RISK

- BETA

Mettendo in un portafoglio 2 o più attività molto rischiose ma correlate

negativamente, si ottiene un asset meno rischiosa di qualsiasi singolo

strumento finanziario. Ottimizzando così il rapporto RISCHIO – RENDIMENTO si

ottiene la frontiera efficiente che è SEMPRE CRESCENTE E CONCAVA. È

costituita dai così detti portafogli dominanti (i portafogli DOMINATI stanno

sotto) che sono i portafogli che a parità di rendimento rischiano meno oppure

che a parità di rischio rendono di più. L’investitore che è razionale (a differenza

dell’analisi tecnica e della finanza comportamentale che lo ritengono

IRRAZIONALE) è avverso al rischio e tenderà a scegliere il suo portafoglio

attuale in base alla tolleranza al rischio, sulla parte più alta della curva

dell’indifferenza.

Es: dati 3 portafogli A, B, C

A B C

1°ANNO 5% 0 30

%

2°ANNO 10 10 5%

% %

3°ANNO 15 20 -

% % 5%

MEDIA 10 10 10

RENDIMEN % % %

TI

Secondo la deviazione standard il portafoglio A è quello meno rischioso poiché

se calcoliamo la deviazione standard:

√ 2 2 2

(5−10) +(10−10) +(15−10) = 4,08

3

E secondo la curva di GAAUS i rendimenti attesi saranno tra 5,92-14,98

10-4,08= 5,92

10+4,08=14,08

Se però dovessimo cercare la composizione di titoli che ci facciano rischiare

meno, bisogna scegliere i due più rischiosi perché sono correlati

negativamente. Nell’esempio la massima diversificazione è data da 50% titolo

B e 50% titolo C, infatti:

√ 2 2 2

30+ 0 10+5 20−5

( −10) +( −10) +( −10) = 3,52<4,08

2 2 2

3

FRONTIERA EFFICIENTE: ci sono 16 portafogli DOMINANTI, che non vengono

dominati da nessun altro ma che vengono scelti in base alla propensione al

rischio del cliente che è data per MARKOWITZ dalla deviazione standard.

CAPITAL ASSET PRICING MODEL (CAPM): proposto da Sharpe, il rendimento

atteso di un titolo azionario è pari al rendimento del tasso free risk (tasso al

quale si può investire o finanziarsi senza rischio) + un premio per il rischio. Il

premio è determinato dal coefficiente β che esprime la correlazione tra il titolo

e il mercato (quindi β indicatore del rischio mercato, sistematico, che NON si

può ridurre diversificando).

Quindi analizzando il β di tutti i titoli si possono individuare 3 caratteristiche:

1) Titoli o fondi con un β>1: si muovono più che proporzionalmente rispetto

al mercato, amplificando i guadagni ma anche le perdite. Si chiamano

P

GROWT ( elevato) e sono preferibili in casi di mercati TORO=RIALZO.

E

Es: se un fondo ha un β 1,2, se il mercato facesse +1%, il fondo farebbe

+1,2% ma se il mercato facesse -1%, il fondo farebbe -1,2%.

2) Titoli o fondi con un β=1 : si muovono nella stessa proporzione per cui

sono fondi a gestione passiva (ETF) cioè indicizzati (NON REPLICANTI)

3) Titoli o fondi con un β<1 : si muovono meno che proporzionalmente,

riducendo le perdite ma anche i guadagni. Si chiamano VALUE e sono

preferibili in caso di ribasso (2008). Se un fondo ha un β 0,70, se il

mercato facesse +1% il fondo farebbe +,70%, se invece il mercato

facesse -1%, il fondo farebbe -0.7%

ANCHE PER SHARPE L’INVESTITORE E’ IRRAZZIONALE E AVVERSO AL

RISCHIO E ANCHE LUI UTILIZZA LA DEVIAIZONE STANDARD PER IL RISCHIO.

Nei quiz β sempre vero: - MARKET TIMING

-ASSET ALLOCATION TATTICA

Esiste un altro indicatore di performance a (di Jensen) che indica l’extra

performance che il gestore del fondo ottiene grazie alla SELEZIONE DEI TITOLI

(STOCK PIKING). L’a può essere sia positivo che negativo: sempre veri i valori

-0.6, +1.82, +5.32 nei quiz.

Quindi poiché la performance di un fondo sono sempre determinati dalla

somma di a (performance scorrelata dal mercato) e β ( performance correlata

al mercato). Se il quiz mi da solo uno di questi due indicatori non è possibile

sapere se il fondo è sopra o sotto il BENCHMARK.

UN FONDO A β E’ TOP DOWN

UN FONDO A a E’ BOTTOM UP

Inoltre Sharpe ha calcolato un indice per valutare la gestione dei fondi:

- Più alto è meglio è:

RENDIMENTO FONDO−RENDIMENTO FREE RISK

DEVIAZIONE STANDARD FONDO

Da non confondere con l’indice di TRAYNOR che è:

RENDIMENTO FONDO−RENDIMENTO FREE RISK

β

FREE RISK: prima questo parametro era il rendimento del BOT a 3 mesi,

attualmente è l’EURIBOR a 3 mesi.

TRACKING ERROR: è la differenza tra il rendimento del fondo al netto dei costi e

il benchmark. Se il TRACKING ERROR è positivo il fondo è SICURAMENTE sopra

benchmark, invece se è negativo il fondo è SICURAMENTE sotto il benchmark.

FONDO: 7% COSTO: 4%

TRACKING ERROR : +4%

TRACKING ERROR VOLATILITY: indica se il gestore è attivo nella gestione: se c’è

un valore alto vuol dire che il gestore rischia in modo molto diverso rispetto al

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
48 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ale8_92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei consulenti finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Scienze economiche Prof.