Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 37
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 1 Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Risposte domande esame orale Diritto penale per esame di stato consulenti del lavoro Pag. 36
1 su 37
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VIOLAZIONE DELLE NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO

L'ambito applicativo di queste norme è circoscritto alle sole ipotesi in cui la violazione di una norma cautelare, antinfortunistica, che sia o meno codificata in un provvedimento legislativo, abbia in concreto determinato il verificarsi di un incidente sul lavoro.

Per i delitti colposi di omicidio e lesioni personali è previsto un trattamento sanzionatorio maggiormente rigoroso qualora il fatto venga commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (art. 589 comma 2 e 590 comma 3 c.p. → lesione grave → art.583 c.p. comma 1° → 1) se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa o una malattia o un'incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni - 2) se il fatto produce un indebolimento permanente di un senso o di un organo) → la Art. 583 comma 2 c.p. lesione.

personale è gravissima se dal fatto deriva 1) una malattia certamente o probabilmente insanabile 2) la perdita di un senso 3) la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l'arto inservibile, ovvero la perdita dell'uso di un organo o della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà della favella) È solo con la legge n. 296 dell'11 maggio 1966 che la particolare rilevanza della sicurezza del lavoro viene suggellata nel testo delle due norme del codice penale, mediante la previsione delle circostanze aggravanti speciali de quibus. La circostanza aggravante speciale dell'aver commesso il fatto con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro circostanza aggravante speciale ne conseguel'applicabilità della disciplina di cui agli artt. 59 e ss. c.p. in tema di circostanze del reato. In particolare, laddove siano presenti uno o più circostanze attenuanti sifarà luogo al giudizio di bilanciamento ex art. 69 c.p. con possibile ritenuta equivalenza o prevalenza di quella attenuante (art. 590 c.p.). Profili problematici: a) Se per la configurazione dell'aggravante di cui all'art. 590 comma 3 c.p. e 589 comma 2 c.p. occorra che sia integrata la violazione di norme specifiche dettate per prevenire gli infortuni sul lavoro o al contrario si ritenga sufficiente che l'evento dannoso si sia verificato a causa dell'omessa adozione di quelle misure ed accorgimenti imposti all'imprenditore dall'art. 2087 c.c. ai fini della più efficace tutela dell'integrità fisica del lavoratore. art. 589 comma 2 c.p. - 590 comma 3 c.p. → se ai fini della sussistenza delle aggravanti di cui agli artt. 589 comma 2 e 590 comma 3 sia necessaria la violazione di una norma della legislazione speciale in materia antinfortunistica o se invece sia sufficiente la violazione di regole di

comuneesperienza.L'orientamento consolidato della giurisp→ "la locuzione di norme per la prevenzione degli infortunisul lavoro di cui agli artt. 589 e 590 c.p., va intesa come comprensiva non solo delle disposizionicontenute nelle leggi specificamente dirette alla disciplina medesima, ma anche di tutte le altreche, direttamente o indirettamente, perseguono il fine di evitare incidenti sul lavoro o malattieprofessionali e che tendono, in genere, a garantire la sicurezza del lavoro in relazioneall'ambiente in cui esso deve svolgersi.

Si ritiene applicabile, l'aggravante del fatto commesso con violazione delle norme per la prevenzionedegli infortuni sul lavoro senza che vi sia stata la violazione di una specifica norma di legislazioneantinfortunistica, essendo sufficiente la violazione di regole di generica prudenza (si ritiene che leregole di comune prudenza siano recepite nella disposizione sussidiaria e di chiusura, di cui all'art.2087 c.c.

lavoro ricade l'obbligo di adottare tutte le misure necessarie per prevenire eventuali rischi per la salute e l'integrità fisica dei lavoratori, come stabilito dall'articolo 2087 del Codice Civile. Secondo quanto stabilito dal terzo comma dell'articolo 590 del Codice Penale, per configurare l'aggravante non è necessario che sia stata violata una norma specifica volta alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. È sufficiente che l'evento dannoso si sia verificato a causa dell'omessa adozione delle misure e accorgimenti imposti all'imprenditore dall'articolo 2087 del Codice Civile, al fine di garantire una tutela efficace dell'integrità fisica del lavoratore. L'articolo 2087 del Codice Civile impone al datore di lavoro un obbligo generico di adottare tutte le misure necessarie per prevenire eventuali rischi, anche se non esplicitamente richiamate da norme particolari che prevedono reati autonomi. Il datore di lavoro non deve creare un ambiente di lavoro "a rischio zero", il quale sarebbe irrealizzabile, ma deve comunque adottare tutte le misure che, nel caso concreto e alla specifica lavorazione, risultino idonee.

lavoro vi è "l'obbligo non solo di disporre tutte le misure antinfortunistiche, ma anche quello di sorvegliare continuamente sulla loro adozione da parte di eventuale prepostie dei lavoratori, perché garante dell'incolumità fisica di questi ultimi, obbligo che non viene menoneppure con la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, che ha funzione diretta a supportare e non a sostituire il datore di lavoro"

Regole da osservarsi per la prevenzione antinfortunistica e la sicurezza dei luoghi di lavoro:

  • ai soggetti responsabili incombono doveri di carattere generale (ad es. quelli di informazione e formazione dei lavoratori di cui agli artt. 36 e 37 T.U. sicurezza, quelli di gestione delle emergenze – art. 43 T.U., e più in generale quelli rispettivamente attribuiti alle singole figure responsabili dagli articoli che li prevedono) e doveri di carattere specifico riferiti ai luoghi di lavoro, all'uso
delle attrezzature da lavoro e di dispositivi di sicurezza individuali nonché di apparecchiature elettriche (artt. Da 69 a 87), ai cantieri temporanei o mobili (artt. Da 88 a 160), alla segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro (artt. Da 161 a 220) alle sostanze pericolose (artt. Da 221 a 265), all'esposizione ad agenti biologici (artt. Da 266 a 286), alla protezione da atmosfere esplosive (artt. 287 a 297). Queste (le disposizioni del T.U. in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro d.lgs 81/2008) oltre a costituire fattispecie di reato, costituiscono con riferimento all'omicidio e alle lesioni colpose, misure cautelari violate → ergo integrano il requisito della colpa. Alla generalità di questi doveri corrispondono, in caso di violazione, numerose sanzioni anche penali sia di portata generale che riferite a specifiche lavorazioni. È pacificamente configurabile il concorso materiale tra i reati previsti dalle norme relative.allaprevenzione degli infortuni sul lavoro ed i reati di omicidio colposo e lesioni colpose, atteso che ladiversa natura dei reati medesimi (i primi di pericolo e mera condotta i secondi di danno e di evento),i diversi interessi tutelati (la prevalente finalità di prevenzione nei primi e lo specifico bene giuridicodella vita e dell'incolumità individuale protetto dai secondi) impongono di ritenere non applicabileil criterio di specialità di cui all'art. 15 c.p.. Con riferimento ai comportamenti passibili di sanzioni penali nel caso di omicidio colposo e lesionicolpose, è di tutta evidenza che la violazione di condotte prescritte dalla legislazione ai fini diprevenzione degli infortuni e di sicurezza sul lavoro è configurabile alla stregua di una violazionedi regole cautelari, più o meno rigide, e può considerarsi senz'altro riferibile ad ipotesi di colpaspecifica. Cionondimeno anche al di fuori delle ipotesi diinosservanza di specifiche prescrizioni normative, sono sempre ipotizzabili casi di colpa generica, nei quali la condotta negligente o imprudente o inesperta è riferita a circostanze non codificate normativamente, ma sulla base degli ordinari parametri di prevedibilità ed evitabilità rapportati alle nozioni generali di negligenza, imprudenza ed imperizia. (Il fatto che si ammette la configurabilità, in questa materia, tanto della colpa specifica, quanto della colpa generica pone il problema del mutamento degli elementi in fatto, riconducibili all'una o all'altra figura, nel corso del procedimento, con eventuale diversità di inquadramento nell'una o nell'altra ipotesi rispetto alla condotta oggetto di imputazione. Sul punto la giurisprudenza è pacifica nell'affermare che non viola il principio di correlazione dell'accusa la sentenza di condanna per il reato di omicidio colposo (o lesioni colpose) a seguito di infortunio.sorveglianza sanitaria dei lavoratori)?

La prevenzione degli infortuni è di fondamentale importanza per garantire la sicurezza sul lavoro. Un infortunio si verifica quando c'è una causa violenta che provoca danni alla salute del lavoratore. È importante sottolineare che i fattori che causano il danno agiscono in un'unica soluzione e non vanno oltre l'ambito della giornata lavorativa.

L'infortunio sul lavoro è un evento che si verifica durante lo svolgimento delle attività lavorative e può causare la morte o l'invalidità permanente o temporanea del lavoratore. In caso di inabilità al lavoro per più di tre giorni, è necessario astenersi dal lavoro.

Un infortunio è un evento traumatico che provoca lesioni alla salute del lavoratore o la sua morte. È importante stabilire un collegamento causale tra l'evento lesivo e lo svolgimento dell'attività lavorativa. Inoltre, se l'inabilità al lavoro supera i tre giorni, si parla di causa violenta.

consiste in un fattore esterno che, mediante azione intensa e concentrata nel tempo, arreca un danno o una lesione all'organismo del lavoratore. Le caratteristiche sono l'esteriorità, che indica il rapporto tra i
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
37 pagine
6 download
SSD Scienze giuridiche IUS/16 Diritto processuale penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Asganawey di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Giurisprudenza Prof..