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Fisica II – Parte I
Riassunto del libro “Fisica volume II”
CAPITOLO 1 - Forza elettrica. Campo elettrostatico.
Legge di Newton
-11 2 2
γ = 6.67 x 10 Nm /Kg
Forza elettrica
I materiali elettrizzati sono materiali che hanno la capacità di attirare corpi in
quanto manifestano forza elettrica (hanno al loro interno cariche elettriche).
Prendono il nome di:
• Isolanti i corpi che si caricano per strofinio (trattengo al loro interno la
carica elettrica)
che si comportano come il vetro (carica +)
o che si comportano come la bachelite (carica -)
o
• Conduttori i corpi che non sono in grado di trattenere la carica (metalli)
I corpi isolanti possono interagire tra di loro in modo diverso:
• Due corpi dotati della stessa carica si respingono
• Due corpi dotati di carica diversa si attraggono
• Durante lo strofinio i due corpi si scambiano delle cariche (il vetro prenderà
cariche negative mentre la bachelite cariche positive)
Struttura elettrica della materia
La materia è formata da tre elementi:
Massa (Kg) Dimensione (m) Carica (C)
Protone 1.67 x 10 10 1.60 x 10
-27 -15 -19
Neutrone 1.67 x 10 10 No carica
-27 -15
Elettrone 9.11 x 10 <10 -1.60 x 10
-31 -17 -19
L’unione dei tre elementi forma gli atomi:
• Protoni e neutroni sono legati da interazione forte e formano il nucleo
(carica +)
• Gli elettroni si muovono intorno al nucleo (nube di carica -), che esercita
su di loro una azione attrattiva.
Chiamiamo:
• Z il numero di protoni (e quindi anche di elettroni perché l’atomo sia
neutro) presenti nell’atomo numero atomico.
• A la somma di protoni e neutroni presenti nel nucleo numero di massa.
Processo di carica per strofinio
All’inizio abbiamo due corpi neutri. Quando essi vengono strofinati degli elettroni
passano da un corpo ad un altro creando cosi un corpo di carica positiva ed un
1
corpo di carica negativa. I due corpi quindi non sono più neutri ma è ancora
neutro l’insieme formato da essi: principio di conservazione della carica.
Il passaggio di cariche è possibile perché gli atomi dei metalli sono facilmente
ionizzabili, cioè i loro elettroni più esterni sono liberi di muoversi (e quindi si
spostano facilmente).
Induzione permanente Viene avvicinata una bacchetta di bachelite ad un
isolante attualmente neutro
L’isolante, attaccato a terra con un filo metallico, scarica
su di essa le cariche negative
Quando l’isolante risulta carico positivamente viene
scollegato da terra
Allontanando la bachelite l’isolante risulta carico
positivamente.
Legge di Coulomb
La legge di Coulomb serve a misurare la forza che si crea tra due cariche
r
puntiformi poste ad una distanza tra di loro:
k dielettrico nel vuoto = 8.987 x 10 Nm /C
9 2 2 r
è applicabile solo se le sfere sono piccole rispetto a
F
è possibile trovare espressa anche come:
ε costante dielettrica nel vuoto = 8.85 x 10 C /Nm
-12 2 2
0
La forza esercitata da due cariche poste alla stessa distanza da una
terza carica stanno tra di loro come le cariche stesse. R
Il rapporto tra le cariche dipende anche dal loro raggio .
La carica si misura in coulomb (C) ed equivale alla carica trasportata da 1 A di
corrente in 1 sec 1 C = 1 A*s.
2
Forma vettoriale della Legge di Coulomb
La direzione della forza di Coulomb è quella della retta che congiunge le due
cariche. Se esse si trovano nello spazio, quindi, la forza sarà vettoriale:
Dove
Se le due cariche hanno lo stesso segno la forza ha lo
stesso segno del versore, se invece le cariche sono di
segno opposto allora la forza ha segno opposto al
versore.
Campo elettrostatico
Il campo elettrostatico (grandezza vettoriale) è la somma delle forze elettriche
q q
che agiscono su una carica di prova . Più è piccola più il campo è preciso
0 0
q
perché non perturbato da .
0 q
se è positiva il suo campo è uscente mentre
1
se è negativa il suo campo è entrante.
Il campo elettrico si misura in N/C.
Le densità di carica
Le densità di carica mi indicano come le cariche sono distribuite all’interno di un
volume, di una superficie o di una linea. volume del corpo
Densità spaziale τ
(C/m )
3 dovremo calcolare 3 integrali
Densità superficiale superficie
Σ
(C/m )
2
Densità lineare lunghezza
L
(C/m)
In caso le cariche siano distribuite uniformemente all’interno del corpo non è
necessario svolgere l’integrale: .
Linee di forza
Una carica posta in qualsiasi punto risente di una forza dovuta al campo elettrico.
Questa forza è possibile rappresentarla con delle linee di campo (o di forza):
Se la carica è positiva Se la carica è negativa
allora escono da essa entrano in essa in
in direzione radiale direzione radiale 3
Due linee di forza non si incrociano mai ma
nascono da cariche positive e finiscono in
cariche negative. Quindi se si hanno vicino
due cariche dello stesso tipo tutte le linee
termineranno all’infinito se no entreranno
in una carica negativa (anche passando
per l’infinito per non incrociare altre linee
di forza).
Esperimento di Rutherford E
Innanzitutto, dobbiamo ricordare che anche se il campo è costante nel tempo
esso non lo è nello spazio e quindi se la carica lo attraversa in punti diversi sarà
sottoposta ad una azione diversa.
L’esperimento di Rutherford ha permesso di determinare com’è fatto un atomo,
come lo conosciamo noi ora; prima si pensava che l’atomo fosse un insieme di
cariche positive e negative non organizzate secondo una
determinata struttura.
Egli ha bombardato delle sottili lamine metalliche con delle
particelle e si è accorto che queste particelle non
α
attraversavano in linea retta le lamine ma avevano
comportamenti diversi. È arrivato quindi alla soluzione che gli
atomi dovevano avere una carica positiva concentrata nel centro
(in cui si trova il 99% della massa dell’atomo, che respinge le
particelle) e una nube di cariche negative attorno (che
permettono il passaggio delle particelle).
Esperimento di Millikan
L’esperimento di Millikan ha permesso di determinare il valore della carica
elementare. Egli ha studiato il comportamento delle gocce d’olio nebulizzate al
variare del campo elettrico tra i due dischi e si è accorto che esse potevano
rimanere ferme, scendere o salire più o meno
velocemente ma la loro carica era sempre un
multiplo di un determinato numero… la carica
elementare.
Questo vale per qualsiasi tipo di carica,
positiva o negativa.
CAPITOLO 2 – Lavoro elettrico. Potenziale elettrostatico.
F = q E
Nel capitolo precedente abbiamo visto la formula , dicendo che si può
0
sempre definire una forza elettrica come il prodotto tra una carica e un campo
elettrico (o elettromotore) a patto che le cariche che generano questo campo
q
siano fisse o costanti e che non lo perturbi.
0 q
Possiamo definire il lavoro della forza per spostare la carica di uno
0
ds
spostamento infinitesimo come: