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6. IL POSTO DELLA CONVERSAZIONE TRA I SISTEMI DI SCAMBIO LINGUISTICO

La conversazione non è l'unica a usare un sistema di prese del turno tra le interazioni che implicano il parlato: usato

anche nelle cerimonie, dibattiti, incontri di lavoro, sedute di terapia, interviste ecc, che differiscono dalla conversazione

per una serie di altri parametri della presa del turno.

In generale le tecniche di allocazione permettono di allocare un solo turno alla volta, ma si possono trovare modi

alternativi di operare: es nei dibattiti = l'ordine dei turni è pre­allocato, con riferimento alle posizioni "pro" e "contro"/le

riunioni che hanno un presidente della sessione pre­allocano i turni in modo parziale e permettono l'allocazione di turni

non allocati attraverso turni pre­allocati (il presidente ha diritto a parlare per primo + dopo ogni parlante, e può usare

questa opportunità per allocare il diritto successivo).

Ciò può indicare una possibilità strutturale: i sistemi della presa di turno che permettono che "una sola parte parli per

volta" sono disposti lungo una linea: ad un estremo linea = l'allocazione di "un turno alla volta" (mezzi locali di

allocazione)/ all'altro estremo = pre­allocazione di tutti i turni;

questa disposizione permette di confrontare i vari tipi di scambio direttamente in termini funzionali: a un estremo

=sistema rende possibile massimizzare il numero dei potenziali parlanti nel turno successivo, ma non permette una

distribuzione uniforme dei turni tra potenziali parlanti/all'altro estremo = sistema permette una distribuzione uniforme

dei turni minimizzando il numero dei potenziali parlanti successivi; si possono a questo punto esaminare le funzioni per

le quali è costruito ogni sistema + i sistemi possono essere confrontati rispetto alle conseguenze che comportano

rispetto alla funzione che interessa( data la disposizione estrema nel continuum della conversazione, la presa del turno

riveste più di una semplice interesse etnografico: occupando la conversazione una posizione strutturale così

interessante dal punto di vista funzionale la presa del turno= modo di organizzare concretamente questa possibilità

estrema).

Occorre menzionare un ulteriore generalizzazione: in ogni posizione della disposizione lineare i turni = organizzati

attraverso formati linguistici specifici, quindi le dimensioni del turno possono essere influenzate da due aspetti

dell'organizzazione frasale:

­la moltiplicazione delle unità di fase di turno;

­la crescente complessità della costruzione sintattica all'interno di una singola frase;

si possono fare osservazioni sulle dimensioni del turno e la sua relazione con le posizioni in questa disposizione

lineare: le dimensioni del turno aumentano con l'aumentare del livello di pre­allocazione sulla disposizione lineare (sul

versante della pre­allocazione = troviamo la moltiplicazione delle unità frasali/dove sistemi di allocazione locale =

aumento complessità interna all'interno di una singola unità frasale).

Sembra ragionevole ritenere che la conversazione sia la forma basilare dei sistemi di scambio linguistico, mentre gli

altri sistemi di distribuzione dei turni nella disposizione lineare rappresenterebbero solo le varie trasformazioni del

sistema della presa del turno che è valido per la conversazione (dibattito o cerimonia = non estremità indipendente, ma

trasformazione più radicale della conversazione.

CAP 5

ESSERE IN ACCORDO O IN DISACCORDO CON UNA VALUTAZIONE

1. INTRODUZIONE

Quando persone = in attività sociali, è normale che facciano valutazioni; le valutazioni sono il prodotto della

partecipazione, il parlante rivendica la conoscenza di ciò che sta valutando (il rifiuto di una valutazione = insufficiente

conoscenza o non diretta del particolare referente).

Anche se valutazioni sono prodotto della partecipazione, sono parte integrante di questa partecipazione: sono eventi

conversazionali particolari con costrizioni sequenziali.

Compaiono le valutazioni anche: all'interno dei resoconti che i parlanti fanno della loro partecipazione a attività/ nel

turno immediatamente successivo a una prima valutazione (maniera di co­partecipare a una attività).

2. SECONDE VAUTAZIONI

Valutazioni prodotte dal ricevente di una prima valutazione; il referente è lo stesso della prima valutazione.

Quando un parlante dà una valutazione di un referente che può essere accessibile all'esperienza del ricevente, la

valutazione iniziale rende pertinente una seconda valutazione da parte del ricevente (pertinenza è particolarmente

visibile quando la valutazione iniziale ha un formato che sollecita la prosecuzione della sequenza).

La rilevanza di una seconda valutazione non dipende solo dal formato interrogativo: anche una valutazione in una

asserzione ne rende pertinente una seconda.

E' stata fatta analisi delle caratteristiche della coordinazione delle seconde valutazioni con le precendenti;

Regola procedurale: destinatario di valutazione punta la sua attenzione su ciò che è stato appena valutato e dà propria

valutazione di quello stesso referente; ma ci sono modi più sottili per coordinare la conversazione.

Es in una valutazione iniziale di espressione di benessere che incorpora il descrittore positivo "bella" si fa una

affermazione di elogio, sollecitando il ricevente a co­partecipare all'elogio (mostrarsi d'accordo); il ricevente ora può:

­scegliere di mostrarsi d'accordo, incorporando un descrittore positivo ("straordinaria");

­scegliere di mostrarsi in disaccordo ( es. lamentela sul tempo che incorpora il descrittore negativo "scura", sollecitando

il ricevente a co­partecipare alla lamentela, ma la seconda valutazione ha la forma di un disaccordo parziale:

l'introduzione di "comunque", in un esempio come "mh, comunque è caldo", svolge il doppio lavoro di mostrare

l'accordo + allo stesso tempo sottolinea lo spostamento nei parametri della valutazione che sono in parziale

contrasto).

Con valutazione iniziale = il parlante fa una azione (elogia, si lamenta, si auto­svaluta); nel turno successivo è

pertinente un'azione del mostrarsi d'accordo o in disaccordo (azioni entrambe rilevanti).

Una valutazione iniziale, anche se rende pertinente la produzione dell'accordo o del disaccordo, può essere strutturata

in modo da sollecitare una certa azione successiva invece di un'altra:

­azione successiva preferita: un'azione che asseconda la sollecitazione;

­azione successiva dispreferita: un'azione che non asseconda la sollecitazione.

L'accordo è l'azione successiva preferita in molti casi, ma non sempre; cosa sia l'azione preferita è stabilito, in parte,

da ciò che si fa nella valutazione iniziale (dopo una auto­svalutazione l'accordo è dispreferito).

Il valore dello status di preferenze delle azioni dipende da come queste azioni sono realizzate:

­organizzazione del turno preferita: massimizza l'occorrenza delle azioni realizzabili in quel turno + utilizza la

minimizzazione dei "buchi" + contiene componenti esplicitamente dichiarate dell'azione che viene realizzata;

­organizzazione del turno dispreferita: minimizza l'occorrenza delle azioni realizzabili in quel turno + utilizza forma di

ritardo tra la fine del turno precedente e l'inizio del successivo + utilizza componenti non esplicitamente dichiarate

dell'azione che viene realizzata.

Per mostrare il modo in cui opera lo status di preferenza sulla produzione di una seconda valutazione esamineremo

due contesti:

1) una seconda valutazione prodotta quando l'accordo è preferito;

2) una seconda valutazione prodotta quando l'accordo è dispreferito.

3. LA PRODUZIONE DI SECONDE VALUTAZIONI: ACCORDO PREFERITO

In seguito a una valutazione iniziale che sollecita l'accordo, l'accordo o il disaccordo del ricevente sono realizzati in

turni e sequenze organizzate in modo differente: caratteristiche dell'organizzazione di turni:

­i turni di accordo hanno componenti di accordo che occupano interamente il turno/ il disaccordo è spesso preceduto

da una prefazione;

­l'accordo è realizzato con componenti esplicite, dichiarate/ il disaccordo può essere realizzato in modi dichiarativi o

taciti (spesso quando è dichiarato, è formulato come un parziale accordo o forma debole di disaccordo);

­l'accordo è eseguito minimizzando il buco tra turni/le componenti di disaccordo sono proposte all'interno del turno o

realizzate in una serie di turni;

Quando il ricevente non produce subito un accordo o un disaccordo (buchi, richieste di chiarificazione) =

comportamento è interpretabile come disaccordo.

*Accordi (accordo preferito).

Perché il ricevente sia d'accordo è necessario che mostri che la propria valutazione dello stesso referente, prima del

parlante precedente, sia in accordo con la valutazione del parlante precedente. Si possono produrre differenti tipi di

accordo, che sono differenziati su basi sequenziali + possibilità che siano prodotti in turni di disaccordo.

Tipi di accordo:

­l'accentuazione (upgrade): è una valutazione dello stesso referente valutato in precedenza che incorpora un termine

valutativo accentuato rispetto al precedente; due tecniche per fare una valutazione accentuata: si seleziona un termine

valutativo più forte del primo (bella giornata oggi.. Straordinaria)/si include un intensificatore (ci siamo divertiti.. Ci

siamo divertiti molto). Accentuazione = considerata su basi sequenziali degli accordi forti (si trovano in turni e

sequenze di accordo e non in combinazione con il disaccordo);

­fare una stessa valutazione: per fare questo il ricevente può ripetere il termine valutativo precedente, marcandolo

come secondo con l'uso di "anche" (mi piace.. Piace anche a me, ma...) oppure Usa pronomi che indicano lo stesso

referente della prima valutazione. Una valutazione uguale o simile avviene in turni e sequenze di accordo ma anche

nei turni di disaccordo (può essere una prefazione a un disaccordo),quindi tipo di accordo debole.

­Attenuazione (downgrade): è una valutazione dello stesso referente fatta con un termine valutativo più debole rispetto

al primo (è una bella ragazza.. Si è carina..oh, è splendida). Frequentemente generano sequenze di disaccordo, e una

contro­risposta del primo parlante può essere quella di re­asserire la posizione con valutazioni più forti; quindi tipo di

accordo debole.

Il coordinamento temporale della seconda valutazione relativa al possibile completamento è una caratteristica che ha

le sue ragioni nella realizzazione dell'accordo o del disaccordo: quando è sollecitato

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Publisher
A.A. 2014-2015
30 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tepka di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi delle pratiche conversazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Spagnolli Anna.