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CAP. 5 ANALISI DELLE NARRAZIONI
1. Prospettive sulla narrazione
La narrazione, intesa come attività di costruzione del significato e come fondamentale risorsa semiotica per la
formazione dell’identità individuale e collettiva, richiede un’analisi multidimensionale, in cui convergano
prospettive e metodologie analitiche tradizionalmente legate a specifiche discipline umane e sociali:
l’antropologia, la critica letteraria, la psicologia, la sociologia, la linguistica applicata.
Un approccio integrato alla narrazione si propone di considerare congiuntamente le sopra citate dimensioni,
andandone ad indagare anche le mutue connessioni e influenze. Il modello di analisi delle narrazioni non si
pone in contrapposizione con i precedenti fondamentali contributi analitici ed interpretativi ma tenta di farli
convergere, mettendo in luce come qs possono integrarsi reciprocamente creando i presupposti teorici e
metodologici per il raggiungimento di una comprensione più profonda della complessità della narrazione.
La narrazione come testo
Presenta una vasta fenomenologia di realizzazioni: sono molteplici i generi narrativi utilizzati nelle diverse
epoche storiche, nelle svariate comunità di parlanti, nelle innumerevoli occasioni quotidiane. La narratologia,
nata proprio con l’intento di sistematizzare le innumerevoli varianti con
come specifico ambito di indagine, è
figurative ed espressive per poter risalire all’essenza universale, grammaticale e sintattica, delle narrazioni.
Ispirandosi al lavoro di Propp sulla morfologia della fiaba russa, lo sforzo analitico degli studiosi della
narrazione si è indirizzato verso la descrizione della grammatica delle storie, individuandone gli elementi
costitutivi e i meccanismi di concatenazione e trasformazione. In ambito sociolinguistico Labov e Waletzky
hanno individuato 6 fondamentali elementi costitutivi di tali narrazioni: prologo, orientazione, complicazione,
valutazione, risultato/risoluzione ed epilogo.
La narrazione come problem solving
la narrazione come procedura di costruzione del significato offre modelli interpretativi canonici sovente
culturalmente specifici. Si tratta di dispositivi multi semiotici che organizzano l’esperire umano in
configurazioni condivise dai membri di una cultura. Qs approccio rivela il contenuto delle forme narrative ed
enfatizza la potenzialità creativa e al tempo stesso schematizzante della narrazione.
La narrazione come performance
Il superamento del paradigma strutturalista e la recente sensibilizzazione sulla natura sociale ed interattiva dei
cognitivi ha stimolato lo studio della narrazione come attività sociale. E’ dunque il
processi psicologici e
narrare ad essere oggetto primario di analisi. Gli analisti della conversazione hanno esaminato
l’organizzazione sequenziale e la dimensione interattiva delle narrazioni nella conversazione quotidiana,
individuando e descrivendo strategie di apertura e di chiusura di una storia, configurazioni di partecipazione
dell’attività narrativa, modalità di co-costruzione del narrato. Le narrazioni sono intimamente legate al
contesto in cui occorrono in un duplice senso: esse scaturiscono nematicamente e pragmaticamente da ciò che
immediatamente precede nello scambio conversazionale e proiettano conseguenze su ciò che poi ivi seguirà.
Inoltre la narrazione presenta una organizzazione sequenziale specifica che viene attivata in apertura della
sequenza narrativa e che prevede una modificazione delle norme di alternanza di turno in direzione in
direzione di contributi estesi prodotti dal narratore, sostenuti da un’attività di back-channelling e interventi di
commento da parte degli ascoltatori. Strettamente correlata alla dinamica sequenziale dell’attività narrativa è
ossia i ruoli discorsivi che assumono gli interagenti: l’attività narrativa
la configurazione di partecipazione,
può presentare una o più voci narranti, gli ascoltatori possono essere a conoscenza dei fatti narrati o apprenderli
in quel momento. Concepire la narrazione come attività sociale non ha comportato solamente esplorarne le
modalità di realizzazione sequenziale ma ha significato anche cercare di comprenderne le funzioni interattive.
In altre parole, lo sforzo di ricerca è diretto non solo sul come l’attività narrativa prende forma nella
conversazione ma anche sul che cosa la narrazione sta realizzando in termini di azione sociale.
L’approccio dimensionale
2.
L’approccio pragmatico e sociale si pone come alternativa al paradigma strutturalista, l’analisi sequenziale
dell’attività narrativa a quella grammaticale del testo narrato. La Ochs e la Capps hanno proposto un approccio
integrato; un modello di analisi delle narrazioni attraverso 5 dimensioni criteri ali che riesce a nostro avviso
ad unire in modo efficace prospettive di analisi e chiavi interpretative precedentemente tenute separate ed
anche contrapposte. La pentade dimensionale si compone di continua per cui ciascuna dimensione prevede
una gamma di possibilità di realizzazione potenzialmente infinita.
A. Voci narrative
L’attività narrativa prevede una voce narrante e una parte che ascolta. Tale configurazione diadica può
contenere una partecipazione più vasta e articolata: es. uso del discorso attraverso cui nuove voci vengono
inserite nella narrazione. Le voci narranti possono essere molteplici. Riconoscere il carattere polifonico della
narrazione non equivale ad assegnarne automaticamente una valenza pluralistica, di forum democratico per la
costruzione congiunta del significato.
B. Narrabilità
Ci sono narrazioni che ricorrono in diversi momenti e attraverso diverse voci: aneddoti, esperienze personali
svolte esistenziali, episodi di attualità che colpiscono l’opinione pubblica. Si tratta di storie
che hanno segnato
che pur note non perdono il loro potere evocativo. Tali testi presentano elementi costitutivi e una
organizzazione sequenziale pressoché costante. Ciascun undividuo, gruppo familiare, comunità, cultura,
possiede un repertorio di tali narrazioni e lo utilizza per svariati scopi. Incontriamo anche episodi narrativi più
frammentari, meno distintamente e ordinatamente costituiti.
C. Livello di integrazione
Nell’interazione conversazionale quotidiana, la narrazione può emergere come attività a sé stante, con confini
definitori piuttosto ben delineati, all’interno dei quali è chiaro che i partecipanti sono impegnati nell’attività
trova anche inserita (mimetizzata) all’interno di altre attività discorsive in corso.
del narrare. La narrazione si
La narrazione è sovente strumentale a svariati scopi internazionali e/o costituisce un elemento essenziale
integrante a più ampie realizzazioni discorsive. Nel primo tipo menzionato ricorrono frequentemente
espressioni meta pragmatiche (allora, raccontami di oggi) o meta cognitive (ti ricordi di quella volta…). Nella
conversazione quotidiana la narrazione si sviluppa sovente in maniera meno marcata, senza produrre
nel dispiegarsi discorsivo in corso, insinuandosi o emergendo all’interno di altre attività che ne
interruzioni
informano in parte funzione e forma. Riassumendo, la dimensione della permeabilità narrativa pone in primo
piano la versatilità funzionale e strutturale del racconto: i confini fra narrazione ed altre attività discorsive
sono sovente labili e difficilmente individuabili; spesso la narrazione di dispiega in sequenze di preghiera, di
argomentazione scientifica, di istruzione morale. La narrazione diviene costitutiva di tali attività, le quali al
tempo stesso danno diversa forma alla narrazione.
D. Linearità narrativa
Nel processo di costruzione del significato ed attribuzione di senso alle esperienze personali ed altrui, gli
e negli orditi sequenziali s’intessono legami causali, rintracciando
eventi vengono ordinati cronologicamente
retrospettivamente antefatti e delineando prospettivamente conseguenze. L’attività narrativa persegue la
linearità, un ordine e una logica, anche per gli eventi inaspettati, capaci di conferire un senso di coerenza e
chiarezza alle esperienze esistenziali. Il dispiegarsi narrativo tuttavia non è sempre lineare: talvolta per scopi
retorici il racconto non percorre l’ordine cronologico; anche l’urgenza psicologica, il coinvolgimento emotivo
possono influenzare il configurarsi della narrazione.
E. Posizionamento morale
L’attività narrativa è morale: la scelta di ciò che diviene oggetto di narrazione (e di ciò che viene omesso), la
di posizione nell’orizzonte etico e morale di
modalità di presentazione degli eventi, costituiscono prese
riferimento. E’ attraverso la narrazione che le scelte etiche, personali e collettive, sono esemplificate e lezioni
morali sono impartite. L’attività narrativa costituisce dunque una risorsa per la costruzione del Sé come agente
morale e al tempo stesso offre uno spazio per la elaborazione e la trasformazione dei significati deontici della
condotta personale ed altrui. La dimensione morale ha un carattere aperto e polisemico. Ciò può condurre al
negoziazione delle implicazioni morali; altre volte i partecipanti all’attività narrativa ne
confronto e alla
accolgono complessità e molteplicità di significati.
Narrazione e “accountability”
3.
Per episodi di “accountability” intendiamo sequenze discorsive che originano dalla segnalazione di una
violazione normativa e/o dalle aspettative sociali e in cui si fornisce un rendiconto (account) per mitigare o
annullare la valenza negativa attribuita alla condotta. Gli accounts si configurano sovente come narrazioni
attraverso cui il parlante tenta di produrre una scusante o una giustificazione per ciò che è stato segnalato come
problematico. Es. nel dialogo in famiglia dove il padre compera il dolce al figlio si assiste non solo alla
richiesta di giustificazioni della madre verso il padre ma anche al tono accusatorio della stessa nei suoi
confronti. L’account paterno prende forma attraverso un’accurata narrazione in cui ogni dettaglio informativo
opera a difesa del parlante. Il carattere negoziale e dinamico dell’accountability si costituisce ed esprime nella
realizzazione polifonica delle narrazioni: diversi partecipanti propongono versioni e interpretazioni degli
eventi spesso contrastanti e nella negoziazione dei significati e delle implicazioni morali spesso sono
introdotte ulteriori voci. Negli episodi di accountability la narrazione assume spesso diverse configurazioni
combinatorie e sequenziali attraverso cui i partecipanti trasformano la loro prospettiva epica e la propria
identità morale.
4. Conclusioni
L’approccio dimensionale concepisce la narrazion