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POTENZIALE D’AZIONE
Se sono presenti entrambi i canali ionici di sodio e potassio, quindi sono presenti entrambe le correnti,
si fa la somma algebrica delle correnti di sodio e di potassio. Nel grafico della somma delle
correnti, si nota che prima c’è
una corrente di sodio e poi c’è
una corrente di potassio; si nota
che prima saranno aperti i canali
del sodio e poi quelli del
potassio. Vuole dire che la fase di
depolarizzazione è data
dall’apertura dei canali del sodio,
mentre la fase di ripolarizzazione
è data dall’apertura dei canali del
potassio.
POTENZIALE D’AZIONE
Il potenziale d’azione è la risposta ad uno stimolo depolarizzante che possono dare cellule
+
elettricamente eccitabili, cioè provviste di un corredo di canali ionici voltaggio-dipendenti per Na
+
e per K .
Cellule elettricamente eccitabili
Sono due i tipi di cellule elettricamente eccitabili:
- Neuroni: il segnale elettrico, che propagandosi lungo la fibra nervosa, consente la trasmissione di
messaggi elettrici. Il neurone è formato dai dendriti, dal soma e dall’assone e alla fine dell’assone c’è
la terminazione presinaptica. Il segnale elettrico si propaga lungo tutto l’assone ed è il segnale che
consente la trasmissione di segnali elettrici alle altre cellule.
- Fibrocellule muscolari: il segnale elettrico innesca il processo della contrazione. Le cellule
muscolari sono delle cellule specializzate la cui funzione fondamentale è quella di contrarsi. La
contrazione della muscolatura, in cui intervengono particolari tipi di proteine, è innescata dal
potenziale d’azione di queste cellule.
Fasi del potenziale d’azione Nel potenziale d’azione si distinguono
due fasi:
- Fase di depolarizzazione
- Fase di ripolarizzazione
La barra gialla indica l’arco di tempo
dello stimolo che va aprire i primi
canali; la barra verde indica l’arco di
tempo in cui i canali al sodio fanno
entrare più sodio nella cellula; la barra
azzurra indica l’arco di tempo in cui il
potenziale di membrana diventa più negativo (potenziale postumo).
Al picco del potenziale d’azione, il potenziale del sodio si inattiva, ma si verifica anche l’apertura dei
canali del potassio. Questo fenomeno determina la ripolarizzazione del potenziale di membrana.
Quando il potenziale di membrana torna a -70mV, i canali del potassio si chiudono.
CARATTERISTICHE GENERALI DEL POTENZIALE D’AZIONE
Le caratteristiche generali del potenziale d’azione sono tre:
- La soglia
- La legge del tutto o nulla
- La refrattarietà
La soglia
Lo stimolo soglia è lo stimolo depolarizzante di intensità minima in grado di generare un potenziale
d’azione in un neurone. Il potenziale che deve essere raggiunto, affinché il potenziale d’azione possa
generarsi, si chiama potenziale soglia.
La legge del tutto o nulla
In un neurone, un potenziale d’azione o è generato e si sviluppa in tutta la sua ampiezza, se lo stimolo
raggiunge o supera la soglia, oppure non è generato affatto, se l’ampiezza dello stimolo è inferiore
lo stimolo raggiunge o supera la soglia, il potenziale d’azione viene generato in tutta
alla soglia. Se
la sua ampiezza. Lo stimolo del potenziale d’azione non potrà variare quest’ampiezza.
La refrattarietà
La refrattarietà d’azione, viene a trovarsi in uno stato di refrattarietà:
Un neurone, una volta generato un potenziale
- Periodo di refrattarietà assoluta: nessuno stimolo, per quanto intenso, è in grado di generare un
secondo potenziale d’azione. Succede che se si genera un secondo stimolo immediatamente dopo il
primo, quel secondo stimolo risulta essere inefficace.
- Periodo di refrattarietà relativa: un secondo stimolo, a condizione che sia sufficientemente più
intenso di quello soglia, è in grado di generare un secondo potenziale d’azione. Durante questa fase
noi possiamo dare un secondo stimolo e,a condizione che il secondo stimolo sia più elevato dello
stimolo soglia, si può generare un secondo potenziale d’azione.
La soglia di tempo tra il termine di un potenziale d’azione e l’inizio di quello successivo, serve a far
sì che si aprano i canali del sodio, perché nel tempo soglia il voltaggio è inferiore a quello di riposo
e i canali del sodio non possono aprirsi.
Uno stimolo più intenso ha una τ minore, quindi il picco viene raggiunto in un tempo maggiore (anche
se minimo rispetto a uno stimolo meno intenso).
L’aumento dell’intensità dello stimolo incide sull’inizio del potenziale, perché, se lo stimolo è più
intenso la membrana, essa viene caricata più velocemente e quindi il potenziale soglia viene raggiunto
prima. Il fatto che la membrana si comporti come un condensatore determina che, tanto più la cellula
è grande, tanto più lentamente si carica la cellula e tanto lentamente si raggiunge il valore critico di
potenziale.
Quando il canale del sodio passa nello stato inattivato, prima che si possa riaprire, deve passare un
certo arco tempo, affinché si apra la gate H. Durante il periodo di soglia nessun canale del sodio sarà
in grado di riaprirsi perché le gates H sono chiuse. La depolarizzazione non fa altro che ostacolare
l’apertura della gate H.
Ci vuole uno stimolo più intenso affinché la gate H sia riapra prima del periodo di soglia. Lo stimolo
deve essere più intenso perché c’è il gradino che deve essere superato tra il potenziale di riposo e il
potenziale di soglia. Deve essere iniettata tanta corrente quanta ne serve a superare questo gradino.
MODELLO DEL BALL AND CHAIN C’è una porzione del canale del
sodio che è rivolta verso il lato
intracellulare che è composta da
una sequenza di amminoacidi
con andamento regolare e da
una sequenza di amminoacidi a
random coil, cioè a gomitolo.
Quindi la proteina sembra una
catena a cui è legata una palla
(gate H).
La proteina si trova con il gate
chiuso a -70mV, cioè al
potenziale di riposo (la gate H è
aperta e la gate M è chiusa). Lo
stimolo depolarizzante tende a
far aprire la gate (gate H aperta; gate M aperta): questo è il periodo in cui il potenziale di membrana
sale fino a raggiungere il picco. Successivamente, durante la depolarizzazione, la gate H subisce un
cambiamento conformazionale e la palla va ad ostruire il canale rendendolo inattivato (fase di
inattivazione del canale del sodio). Quando viene raggiunto nuovamente il potenziale di riposo, la
gate M si chiude e la gate H si riapre.
POTENZIALE D’AZIONE NEI NEURONI Un potenziale d’azione all’interno di
un neurone si può propagare. Se
iniettiamo corrente all’interno di un
neurone e se la corrente è
sufficientemente alta da generare un
potenziale d’azione, il potenziale non
rimarrà nel punto in cui è stata
iniettata la corrente, ma si
propagherà per tutta la cellula.
Un potenziale d’azione è in grado di propagarsi in tutte le direzioni, ma quando ha raggiunto un certo
d’azione viene
punto, può solo progredire senza mai retrocedere, perché quando il potenziale
generato, subito dopo i canali del sodio voltaggio-dipendenti vanno incontro a uno stato inattivato
(refrattarietà).
Propagazione del potenziale d’azione nei neuroni La zona attiva è la zona che è stata
depolarizzata ed è la zona in cui i
canali del sodio sono aperti. Nella
zona che sta a sinistra di questa, la
porzione della fibra è la zona
refrattaria, quindi non può generare
un potenziale d’azione, perché i
canali sono chiusi. La zona a destra
della zona attiva è la zona in riposo,
perché è rappresentata da canali che
possono aprirsi appena è presente una
polarizzazione. Quindi, a differenti