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La gestione delle conoscenze nelle organizzazioni

Le organizzazioni pongono più attenzione all'apprendimento per far fronte al cambiamento. La gestione delle conoscenze nella vita delle organizzazioni si pone come un ulteriore campo di espansione delle competenze dei gestori delle risorse umane. Sulla scorta di Lipari (2004) distinguiamo tre approcci paradigmatici: - Approccio moderno - Approccio neo-moderno - Approccio post-moderno Gestione delle risorse umane nei diversi approcci e Identità dei soggetti coinvolti nelle pratiche: Approccio Risorsa-ingranaggio: Sostiene la rimozione dell'identità per adattarsi alla "one best way" organizzativa autonomia da limitare moderno Risorsa "umana" con Approccio Sostiene l'identificazione emotiva e bisogni complessi: simbolica con le innovazioni neo autonomia da organizzative proposte dall'alto moderno incanalare Fonte di opportunità per il miglioramento continuo di nuove conoscenze dal basso.

Stimola i processi: autonomia da soggetti a proporre e a far circolare idee moderne alle aree.

Approccio moderno in ambienti stabili per:

  • cambiamento delle tecnologie
  • proposte dei concorrenti
  • tendenze della domanda

La posta in gioco non è la rapidità di risposta al cambiamento ma quella di garantire l'ottimizzazione e l'efficienza dei costi.

Appare utile progettare e gestire l'organizzazione come fosse una macchina dotata della massima efficienza ed efficacia rispetto all'obiettivo, ovvero come:

  • Una rete stabile di relazioni ordinate tra componenti
  • Un insieme che coopera in modo prevedibile, affidabile, capace di garantire con regolarità risultati e processi produttivi programmati

Per garantire efficienza, il taylorismo opera la codifica dei saperi pratici:

  • attraverso l'analisi dei movimenti e dei tempi
  • la conoscenza si codifica nella macchina
  • i dipendenti fanno parte dei componenti di questa macchina
  • occorre selezionare i

più adatti alle funzioni previste eevitarne, attraverso il controllo, la variabilità deicomportamenti rispetto ai processi pianificati dall’alto

Principi del taylorismo

  • Autorità centralizzata
  • Rigidità delle divisione delle responsabilità dei ruoli e dellemansioni (il processo viene scomposto, ciascuna sottofase studiata neitempi e nei modi, perfezionata, standardizzata, pianificata)
  • Scientificità della pianificazione della one best way
  • Selezione della risorsa umana che può dare il massimo per la mansione progettata
  • Addestrare la risorsa umana selezionata
  • Controllo del rispetto delle procedure e, ovviamente, del conseguimento dei risultati
  • Incentivi economici sufficienti

Condizioni di successo

  • Compiti chiari e non aperti ad ambiguità di interpretazione
  • Ambiente stabile
  • Prodotto-servizio standard (non varia da contesto a contesto)
  • Elementi umani disposti a rispettare i compiti

assegnatiL’APPROCCIONEO MODERNO

  • Il contesto ha un lento ritmo di cambiamento che costringe a riprogrammare l’uso delle risorse chiamate a produrre valore, tra cui anche le risorse umane.
  • La richiesta è quella di “risorse umane qualificate”
  • Un sistema gerarchico piramidale ma aperto e ad innovazione accentrata
  • Al soggetto, cui prima si richiedeva rigidità, ora si richiede adattamento attivo.
  • I soggetti sono visti come capaci di coalizzarsi e andare contro, eludere e negare il percorso stabilito dal vertice, importanza del “gruppo di lavoro”.
  • attenzione al “fattore umano” motivazioni, simboli, cultura, incentivi economici e simbolici per disporsi al cambiamento.

Cura dei gruppi di lavoro

  • I soggetti tendono ad identificarsi con il proprio piccolo gruppo di lavoro più che con l’organizzazione nel suo insieme
  • Il gruppo è un sistema dotato di norme e regole in parte elaborate nel tempo

dal gruppo stesso.- Il gruppo è il luogo in cui si sviluppano e rafforzano certezze e convinzioni e routine informali- Il gruppo può essere più o meno integrato o in conflitto con l'organizzazione- Il gruppo è guidato da uno o più leaders non necessariamente coincidenti con quelli designati dall'organizzazione- Il gruppo media l'interpretazione del singolo rispetto al perseguimento degli obiettivi organizzativi- Il gruppo attiva meccanismi di autodifesa rispetto all'ambiente macro, soprattutto se questo incide su spazi di autonomia, e benefici informalmente acquisiti e consolidati- Il gruppo velocizza il passaggio di informazioni tra direzione e i suoi componenti Bisogni sociali

  • Un'organizzazione efficace non efficiente nella cura dei bisogni e delle motivazioni dei singoli produce conflitti, antipatie, tensioni consolidate
  • Per questo motivo occorre curare non solo gli incentivi economici ma anche quelli

sociali.

  • Gli individui possono provvedere in modo autonomo e clandestino a questi bisogni mettendo in secondo piano le esigenze di produttività dell'organizzazione.
  • Rilevanza dell'organizzazione informale
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
20 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/11 Sociologia dei fenomeni politici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politiche della formazione e delle risorse umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Viteritti Assunta.