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Il ruolo della poesia in relazione alla realtà storica nella quale trova contesto, e le modifiche subite dal linguaggio nel
corso della storia. Parliamo del periodo storico del primo Novecento; apre la discussione il saggio dal titolo
provocatorio "Poesia e realtà", poiché la poesia, sempre e comunque lontana dalla realtà ora si scopre simile alla
realtà politica (dibattiti).
Rebora dedica il suo saggio "Frammenti Lirici" proprio a questo periodo, i primi 10 anni del Novecento: furono anni
decisivi e , di fronte alle nuove scoperte, innovazioni, cambiamenti, il ruolo della poesia è quello di mettere in crisi le
certezze delle ideologie correnti:
• la messa in discussione della tradizione nel post-modernismo (Z. Bauman "Modernità liquida) e la
defunzionalizzazione degli oggetti, il ribaltamento del rapporto produttore-consumatore (Oldani " Realismo
Terminale", Gozzano con le elencazioni di oggetti): l'uomo diventa schiavo degli oggetti che invadono il mercato.
• scoperta e analisi della quarta dimensione: IL TEMPO
- A. Einstein -> la relatività di tempo e spazio che divengono soggettivi in base alle situazioni
- H. Bergson -> l'incomprensione e lo studio della natura del tempo
- M. Proust con "La ricerca del tempo perduto", J. Joyce con "Ulisse", I. Svevo con "la coscienza di Zeno"
- i nuovi studi di fisica quantistica
- S. Freud -> studio dei sogni, la loro logica-illogica in uno spazio temporale diverso, appianamento delle
incomprensioni (collegamenti analogici)
- G. Ungaretti -> tratta dell'inconscio con "Il sentimento del tempo"
• la nascita delle AVANGUARDIE (avant garde):
in PITTURA: - messa in discussione delle prospettive ( P. Picasso "Les demoiselles de Avignon")
- l'arte del riuso, oggetti elevati a figure artistiche
LINGUISTICHE: - De Saussure distingue la "langue", cioè il sistema linguistico generale, e la "parole", la
realizzazione personale del linguaggio: la poesia
- l'uso del VERSO LIBERO, cioè la combinazione inedita dei versi tradizionali, la mancanza di
regole (ogni poeta ha le proprie)
- nuovi ambiti nozionali, arricchimento del linguaggio, ripresa di termini altisonanti (G.
Pascoli), aggiunta del discorso diretto (G. D'Annunzio)
• l'influenza CINEMATOGRAFICA con la variazione del ritmo poetico: la poesia è in movimento, a differenza di
quella tradizionale, che mirava all'emulazione di un dipinto, quella avanguardista inserisce effetti che ricordano
quelli di una pellicola cinematografica, come la dissolvenza.
Questo clima di cambiamenti, crisi delle tradizioni e scoperta dell'interiorità è interpretato da tre diverse prospettive
letterarie:
1) crepuscolare
2) futurista
3) vociana (riviste, dibattiti)
Il poeta non è più vate, piuttosto è un emarginato, un esule disperso in un mondo che non riconosce più come suo in
seguito alla I Guerra Mondiale ed alla Rivoluzione Russa, portatrici di distruzione delle sicurezze familiari; egli si
ritrova spatriato, si aggira tra le rovine cercando di ricostruire nuovi valori. Si misura con i miti antichi per delineare
l'uomo moderno (Caproni "Il personaggio di Enea"). E' egli un saltimbanco che vuole divertirsi (Palazzeschi "
Lasciatemi divertire"), un povero fanciullo che piange (Corazzini) visto con ironia e vergogna, oppure l'interprete
dell'"interno" di ogni individuo (il "Grido" di Ungaretti).
Il movimento avanguardista fu più che altro una presa di posizione, un tentativo di ribellarsi alla tradizione.
1 - CREPUSCOLARI
movimento caratterizzato da una poesia "che sta per morire" (1910 G.A. Borgese), epigonica. Presenta tuttavia delle
grandi novità:
• nuovo ritmo -> verso libero
• nuovo linguaggio -> arricchimento
• tono minore -> mette in discussione il ruolo del poeta, ignaro del suo ruolo:
- prova vergogna
- ironia
- pianto
- interprete di sogni
• grammatica del sogno -> importanza al significante, alla trama fonico-timbrica, nessuna punteggiatura, spazi vuoti
2 - FUTURISTI
F. T. Marinetti pubblica a Parigi nel 1909, il 21 febbraio, sulla rivista "le Figaro", il "Primo Manifesto del Futurismo", in
francese, pur essendo un autore italiano. All'epoca Parigi era la patria dell'arte, perciò il manifesto venne scritto in
lingua francese.
L'autore nel testo fa un vero e proprio elenco dei punti cardine del movimento, seguendo regole efficaci:
⁃ rime
⁃ rapporto parola - immagine, parole sfruttate per la loro forma, effetti visivi (come fece Apolinaire)