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IL PERCORSO DI PREVISIONE-SIMULAZIONE

1. Simulazione di efficienza gestionale sul margine di

contribuzione

2. Simulazione di efficienza gestionale sul capitale

circolante netto operativo

3. Simulazione di struttura patrimoniale lato investimenti

4. Simulazione di struttura patrimoniale lato fonti di

finanziamento

5. Simulazione di struttura reddituale lato costi fissi

6. Verifica dello sbilancio fonti-impieghi e assestamento

delle ipotesi

Percorso di previsione-simulazione

1. simulazione di efficienza gestionale sul margine di contribuzione: dal punto di vista

produttivo-reddituale

2. simulazione di efficienza gestionale sul capitale circolante netto operativo: la parte

patrimoniale, dal punto di vista dell’utilizzo delle risorse monetarie. Aspetto finanziario.

Nelle parti seguenti cambiano il percorso, si parte dal patrimonio e si arriva al reddito perché

si va a guardare la struttura patrimoniale:

3. Simulazione di struttura patrimoniale lato investimenti

4. Simulazione di struttura patrimoniale lato fonti di finanziamento

5. Simulazione di struttura reddituale lato costi fissi: riguarda quella parti di valori che

troviamo nel reddito ma si riferiscono alla parte strutturale. Es. investimento in macchinari

(struttura), l'ammortamento avviene a livello reddituale; se ce l'avessi in affitto stessa logica.

6. Verifica dello sbilancio fonti-impieghi e assestamento delle ipotesi: facendo le varie

ipotesi arrivo ad una sintesi. Esempio: investimento senza fonti di finanziamento. Capire se

ipotesi sono coerenti.

Il percorso potrebbe essere diverso, prima sulla struttura ad esempio e poi sul reddito. Posso fare

anche ragionamenti in modo diverso

1. Simulazione di efficienza reddituale

Il quadro di riferimento è costituito dal CE marginalistico

 Valori oggetto di simulazione generale:

 - Ricavi di vendita

- Costi operativi

- Margini di Contribuzione

(a livello complessivo aziendale)

Valori oggetto di simulazione analitica:

 - Quantità

- Prezzi

- Mix produzione/vendita

(per singole combinazioni prodotto-mercato)

1. Simulazione di efficienza reddituale

 il quadro di riferimento è costituito dal CE marginalistico. Le variabili chiave sono le

diverse configurazioni del Margine di contribuzione, calcolato a costi fissi o variabili. Nella

simulazione a livello analitico includo variabili come la qualità, mix di produzione e

vendita. Direttamente considero i costi variabili a rettifica del valore di ricavo.

 Valori oggetto di simulazione generale

o ricavi di vendita

o costi operativi: quanta parte sono tendenzialmente fissi o variabili.

o margini di contribuzione e altri margini operativi

(a livello complessivo aziendale)

 Valori oggetto di simulazione analitica

o quantità

o prezzi

o mix produzione/vendita

(per singole combinazioni prodotto-mercato): la combinazione prodotti-mercato di

massima analisi è la riga di fattura. La fattura è riferita ad un singolo cliente, la riga è riferita

al singolo prodotto. Riga fattura vuol dire dopo la vendita, ho la consegna dei beni ma ho

anche la riga dell’ordine. Prima di essere ordinato c’è la previsione. Prima della previsione

c’è la simulazione.

Ipotesi/obiettivo di efficienza

Misurazioni

• Input/Output (Incidenze)

• Output/Input (Produttività)

dalla simulazione analitica a quella generale e viceversa:

rapporti tra quantità

 rapporti tra valori (sommatorie di quantità per prezzi)

Ipotesi/obiettivo di efficienza

Se ragioniamo sull'efficienza a livello reddituale vuol dire input/output (incidenza del singolo costo

sul ricavo) ovvero output/input (produttività). A livello complessivo/monetario quindi.

Dalla simulazione analitica a quella generale e viceversa:

 rapporti tra quantità a livello analitico

 rapporti tra valori (sommatorie di quantità per prezzi) in termini sintetici.

Analisi delle determinanti del MdC

Ricavi netti

di vendita (V) Costi variabili commerciali

Costi variabili industriali (Cvc)

(Cvi) Margine di

Margine di contribuzione contribuzione

industriale (V-Cvi) commerciale (V-Cvc)

Margine di contribuzione totale

(V-Cvi- Cvc)

Analisi delle determinanti del MdC

La sintesi quindi è il CE marginalistico. Invece di avere un unico MdC, vado a distinguere i costi

variabili industriali e i costi variabili commerciali. Ho un MdC industriale se vado solo a diminuire i

costi variabili industriali, ho un MdC commerciale se vado a togliere i costi variabili commerciali.

Se sottraggo entrambi ottengo il MdC totale.

Prima considerazione: noi ragioniamo sulla parte di costi variabile-operativi, anche la parte non

operativa (oneri finanziari) possono essere considerati variabili o fissi. Avrei oneri finanziari che va

nella parte circolante e oneri finanziari che va nella parte fissa.

Seconda considerazione: faccio una scelta di classificare distintamente i costi variabili industriali

(costi per materie, per lavorazioni) da quelli commerciali. Interessa vederli separati.

Si tolgono prima i costi variabili industriali o prima si tolgono costi variabili commerciali per

ottenere il MdC totale? Capacità di analizzare al realtà. Non ci sono modelli fissi. Scegliere un

percorso o un altro ha un effetto diverso. L’idea che il percorso di ragionare sui costi commerciali

sia preferibile perché siamo abituati a ragionare sul fatturato, i ricavi netti di vendita. Sono al netto

di sconti, abbuoni, resi e premi.

Se faccio una vendita con diritto di reso, io gioco sulla leva per il fatturato. Lo sconto è una leva da

giocare per il fatturato.

I tipici costi commerciali sono le spese di trasporto su vendite usate come leva per sviluppare il

fatturato, le provvigioni su vendite cioè quello che pago agli intermediari, gli sconti sono leve

rettificative.

Le perdite su crediti non sono costi commerciali e nel bilancio vanno con le svalutazioni, alla voce

B10 nel CE.

I costi industriali sono costi in senso tecnico perché ho bisogno di consumare delle risorse, la posso

usare come leva investendo di più per raggiungere un certo risultato.

Quando si passa dalla sintesi all’analisi si scompongono i costi per esplicitare i diversi elementi.

A LUI piace partire dai costi commerciali.

IMPORTANTE: La rilevanza dei costi commerciali variabili e fissi rispetto al totale dei costi

commerciali totali. Non interessa il rigore di come viene calcolato il MdC, ma interessa l’utilità del

modello. a) La simulazione dei ricavi di vendita

Elementi da considerare - L’efficacia dell’azione commerciale

Variabili esplicative: - Interne: attività e risorse di area commerciale

- Esterne: tasso di sviluppo del mercato,

variazione dei prezzi

Modalità di previsione: - Diretta/indiretta

- Sintetica /Analitica

N.B.: Il valore futuro è determinato «indirettamente» tramite il tasso

di sviluppo (variazione percentuale dei ricavi di vendita)

a) La simulazione dei ricavi di vendita

Ci interessa l'efficacia dell'azione commerciale perché se lo sono aumenta il fatturato.

Le variabili esplicative possono essere interne (attività e risorse di area commerciale) ed esterne

(tasso di sviluppo del mercato, variazione dei prezzi).

La modalità di previsione è diretta/indiretta e sintetica/analitica. La simulazione con modalità

diretta presuppone un insieme di ragionamenti sul quadro storico e sugli scenari futuri. La

modalità indiretta implica la formalizzazione di un modello di derivazione dei valori prospettici da

un insieme di variabili a monte, determinanti per lo sviluppo del fatturato o più semplicemente un

ragionamento sintetico sulle possibili percentuali di variazioni del fatturato in rapporto allo

storico. Le ipotesi sono da verificare dopo nel passaggio dalla simulaizone generale a quella

analitica.

N.B. Il valore futuro è determinato indirettamente tramite il tasso di sviluppo (del fatturato, quindi

interno) come variazione percentuale dei ricavi di vendita. Guardo su come è variato in passato e

sui quei dati ci faccio dei ragionamenti per quanto riguarda trend od oscillazioni.

b) La simulazione dei Costi Variabili

Elementi da considerare - Economicità

- Efficacia

- Efficienza produttiva

Variabili da tenere in - Interne

considerazione: - Esterne

Modalità di previsione: - Sintetico/Analitica

Tecnica di proiezione: - Trend

- Oscillazioni (media semplice, media ponderata)

- Oscillazione + trend

N.B.: Il valore futuro è determinato tramite la percentuale d’incidenza

dei costi variabili sui ricavi futuri

b) La simulazione dei costi variabili (posso risalire dall’efficienza complessiva

Abbiamo economicità, efficacia, efficienza produttiva

e all’efficienza particolare sulle quantità)

Le variabili possono essere interne ed esterne.

La modalità di previsione è sintetica/analitica.

Tecnica di proiezione: trend, oscillazione (media semplice, media ponderata), oscillazione + trend.

N.B. Il valore futuro è determinato tramite la percentuale d'incidenza dei costi variabili sui ricavi

futuri. Quello che interessa è quanto incide sul fatturato in termini percentuali, ovviamente se è un

costo commerciale in senso proprio (provvigioni ecc). Se invece sono costi industriali variabili,

dovrei prima trasformare questi costi in costi del venduto, cioè in funzione del prodotto, e poi

ragiono in maniera sintetica sulla percentuale. In una prima approssimazione è sufficiente esprimere

sinteticamente la percentuale del valore, poi è necessario effettuare ulteriori approfondimenti e

simulazioni con riferimento a quantità prezzi e mix.

La simulazione dei costi variabili industriali

Ricavi netti

di vendita (V)

Incidenza servizi

Incidenza consumo Incidenza lavoro

variabili industriali

materie (%) diretto industriale (%)

(%) Lavoro diretto

Servizi variabili

Consumo materie industriale (Li)

industriali (Si)

(Cm) (V * %)

(V * %)

(V * %) Costi variabili industriali (Cvi)

(Cm + Si + Li)

La simulazione dei costi variabili industriali

Già fatta con capodoglio la parte di costing.

Il percorso per il futuro, previsionale, è diverso. Vado a guardare quanto ho speso come materie,

quanto ho come costo dei servizi utilizzati, vado a guardare quanto costa il lavoro. Ragiono su

quella percentuale, non è il valore di input ma di output. Definisco la relazione delle variabili, il

tasso di variazione a partire da quello schema prospettico. Se l’efficienza è la stessa la percentuale

l’efficienza è diversa allora cambia la percentuale.

non cambia, se

La simulazione dei costi variabili commerciali

Ricavi netti

di ve

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
65 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Crisho di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pianificazione e controllo gestionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Marchi Luciano.