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DIAGNOSI
Prima di conoscere la sequenza del gene, si andavano a studiare criteri clinici e
soprattutto a misurare la quantità di NaCl nel sudore. Dopo 1989 si poteva fare test
genetici per determinare le mutazioni a carico del DNA e dare la conferma di fibrosi cistica.
La tripsina è una proteina
prodotta dal pancreas che in
questi pz ha livelli aumentati nel
sangue. Si effettua un prelievo
dal tallone già al secondo/quarto
giorno dopo la nascita per
misurarne i livelli, che in caso di
fibrosi cistica sono aumentati. Se
abbiamo una diagnosi positiva
per l’immunotripsinogeno oggi si
può procedere allo screening
genetico e anche il test del
sudore, proprio per verificare il
difetto del canale del Cl, nello
specifico se i livelli NaCl sono >
60mmol/L siamo nel caso della
patologia, invece se sono < 40mmol/L il soggetto potrebbe essere portatore, tra i 40 e i 60
bisogna procedere allo screening genetico per avere la certezza della patologia.
Complesso schema di come si diagnostica la fibrosi cistica, partendo dal test del sudore
fino ad arrivare allo screening genetico.
SCREENING GENETICO
L’analisi può essere classificata in tre livelli: analisi di I LIVELLO, va a cercare le mutazioni
più frequenti, quindi sicuramente ΔF508. Se non si trova una mutazione di questo tipo si
procede con delle analisi più approfondite, analisi di II LIVELLO, per cercare mutazioni più
rare, come ad esempio mutazioni a livello di splicing. Infine c’è un’analisi molto complessa
che ricerca le mutazioni molto rare, si tratta di un’analisi di III LIVELLO.
Questo grafico ci fa vedere come basta
una piccola quota di CFTR per non
avere la patologia: sopra il 50% della
proteina i soggetti sono assolutamente
normali, ma sono portatori; tra il 50% e
il 10% questi soggetti non mostrano
delle manifestazioni cliniche, quindi
affinché ci sia la malattia la presenza di
CFTR deve essere sotto 10% quando
cominciano a comparire i primi sintomi
quali infertilità con l’ostruzione dei dotti
deferenti, sotto il 5% il pancreas è
ancora funzionante in maniera corretta,
quando il CFTR è completamente
assente (siamo introno allo 0.1%)
cominciano i sintomi di insufficienza pancreatica. La gravità della patologia dipende dal
tipo di mutazione, quelle che portano all’assenza totale di CFTR funzionante causano tutti
i sintomi della patologia, mentre le mutazioni che riducono la sintesi posso già ridurre
notevolmente i sintomi.
TRATTAMENTO
Per il trattamento della fibrosi cistica attualmente si utilizzano antibiotici per le infezioni
ricorrenti polmonari a seconda dei batteri che colonizzano i polmoni, poi i pz assumono
farmaci broncodilatatori per le difficoltà respiratorie quali corticosteroidi, nei casi più gravi
si arriva al trapianto bilaterale di polmone. Per contrastare l’insufficienza pancreatica sono
forniti degli enzimi pancreatici da assumere ai pasti. Infine, come per la distrofia
muscolare, una possibile cura finale potrebbe essere la terapia genica, quindi riuscire a
veicolare il gene sano di CFTR nelle cellule malate, il problema è riuscire a veicolare un
gene molto grande, farlo esprimere nella corretta maniera, nella giusta quantità e non
avere un’espressione transitoria ma che sia prolungata nel tempo. Al momento sono
terapie in studio, ultimamente si sta cercando di far esprimere il gene corretto alle cell
staminali e poi impiantarle per cercare di curare la patologia.
IPERCOLESTEROLIMIA FAMILIARE
Patologia che riguarda il recettore delle lipoproteine, importante per l‘apporto di
colesterolo. È una patologia dominante (generalmente le malattie che colpiscono i recettori
sono dominanti, a differenza delle patologie che colpiscono per esempio gli enzimi). È
estremamente diffusa, basti pensare che in eterozigosi la frequenza è 1/500, anche in
eterozigosi questi individui hanno un aumentato rischio di avere infarti del miocardio primi
dei 60 anni e hanno dei livelli di colesterolemia che sono il doppio dei valori normali,
200/400 mg/dL, un’altra caratteristica che si riscontra in eterozigosi è la presenza di
xantomi, che sono dei veri e propri depositi biancastri/giallastri che si possono ritrovare a
livello della cute, come sulla palpebra e nei tendini. Inoltre questi soggetti sono a maggior
rischio per lo sviluppo di aterosclerosi, quindi possono andare incontro più facilmente a
infarto o anche a ictus. Per quanto riguarda la condizione di omozigosi la frequenza è
molto diversa, circa 1/1.000.000, la patologia è quindi molto rara essendo molto grave, i
soggetti hanno 6 volte i livelli di colesterolo nel sangue e vanno incontro a morte prima dei
20 anni durante l’adolescenza, in genere per infarto del miocardio.
In eterozigosi ci sono dei fattori, anche ambientali, che determinano la diversa gravità della
patologia. Si è vito che la patologia è più frequente in determinati gruppi etnici, colpisce
maggiormente i maschi e chiaramente la dieta è un fattore molto importante per ridurre i
rischi di infarto e ictus, sono importanti
anche l’uso di farmaci che abbattono i livelli
di colesterolo e l’attività fisica, che ha
l’effetto sempre di abbassare il colesterolo.
Questo schema fa vedere come sia il fegato
a regolare i livelli di colesterolo nel sangue. Il
fegato secerne dopo il metabolismo le VLDL
che sono ricche di trigliceridi e presentano 3
apoproteine ApoC, ApoE e B100. Queste
VLDL vanno hai tessuti periferici, come il
tessuto adiposo e muscolare, dove vengono
scisse perché questi tessuti necessitano di
lipidi, si impoveriscono così della
componente lipidica e prendono il nome ora
di IDL, che hanno perso anche l’apoliproteina ApoC e rimangono solo ApoC e B100. Le
IDL subiscono poi un ulteriore sottrazione di trigliceridi e rimane solo la B100, in questo
caso parliamo di LDL. Sia IDL che le LDL vengono ricaptate dal fegato attraverso un
recettore. È proprio una mutazione di questo recettore a livello epatico ad essere
responsabile della ipercolesterolemia familiare. CONDIZIONI NORMALI
Quando LDL legano il recettore sulla
superficie della cellula si ha proprio
un’invaginazione che porta alla
formazione delle cosiddette “fossette
rivestite”. La cellula in questo modo
internalizza le particelle di colesterolo e si
formano le vescicole rivestite all’interno
della cell, queste si fondono con i lisosomi
che contengono gli enzimi per scindere il
colesterolo, utilizzato dalla cell soprattutto
per la costruzione di membrane
plasmatiche o per la sintesi di ormoni
steroidei. La componente proteica delle
aproteine viene usata per sintetizzare amminoacidi mentre i recettori sono riciclati e
ripotato in superficie per captare nuove LDL. Il colesterolo in cell va a regolare
negativamente la sintesi di colesterolo stesso, quindi inibisce l’attività dell’enzima HMG
CoA reduttasi, e inibisce anche la sintesi di nuovo recettore perché la cell non ha bisogno
di portare altro colesterolo all’interno. Dall’altra parte il colesterolo stimola acil-CoA.
Le mutazioni del recettore per le LDL sono tantissime e
sono state classificate in base all’effetto che hanno sul
recettore:
CLASSE I, sono mutazioni che inibiscono la
- sintesi del recettore delle LDL, sono mutazioni di
stop o frameshift;
CLASSE II, sono mutazioni che fanno
- riconoscere la proteina come anomala e quindi è
distrutta prima di arrivare in membrana, anche in
questo caso il recettore non arriva in membrana;
CLASSE III, mutazioni che riguardano il dominio
- di legame del recettore con le apolipoproteine,
quindi il recettore arriva in membrana ma non è
in grado di legare le apolipoproteine, cioè non è
funzionante;
CLASSE IV, il recettore è in grado di legare le
- apolipoproteine ma non è in grado di essere
internalizzato;
CLASSE V, c’è una mancata fusione della vescicola con il lisosoma, quindi un
- mancato riciclo del recettore sulla membrava.
Anche in questo caso diverse mutazioni non fanno funzionare la proteina, che o non viene
sintetizzata, o viene degradata prematuramente o ci sono altri problemi anche se arriva in
membrana.
Schema del gene con i domini che possono essere colpiti, per esempio la perdita
dell’esone 5 fa sì che il recettore arrivi in membrana ma non leghi correttamente le LDL,
quindi una mutazione di classe III, oppure uno stop prematuro all’esone 14 fa sì che la
proteina sia tronca e venga degradata prematuramente nel Golgi, ecc…
XATOMA: degenerazione della pelle causata da accumulo di colesterolo, infatti la parola
xantoma deriva dal greco “xanthos” che significa giallo, possono trovarsi nei tendini e sulla
cute a livello delle palpebre.
Nel grafico si vede come i livelli di colesterolo nei soggetti normali, negli eterozigoti e negli
omozigoti.
Questi soggetti sono più sensibile all’ATEROSCLEROSI, quindi ad avere problemi ai vasi.
Si tratta di un restringimento del vaso causato da una infiammazione innescata dai
macrofagi che si infarciscono delle LDL in eccesso nel sangue, diventano le cosiddette
“cellule schiumose” e producono dei fattori di crescita che stimolano la crescita delle cell
muscolari dei vasi, queste a loro volta vengono attivate e secernono matrice extracellulare
con il conseguente restringimento del lume del vaso detto ATEROMA. (L’aterosclerosi
verrà trattata in dettaglio successivamente).
SINDROME DELL’X FRAGILE
I “siti fragili” sono regioni cromosomiche visibili al microscopio in cui il DNA non è
normalmente impacchettato per la mitosi o si è prematuramente destabilizzato.
NB: i siti fragili non sono necessariamente associate a rotture cromosomiche.
Tra i sintomi della sindrome dell’x fragile c’è il ritardo mentale, i soggetti hanno un volto
tipico con orecchie a sventola e un’altra caratteristica è quella del macroorchidismo, cioè
testicoli ingrossati nel maschio.
Per quanto riguarda la mutazione di questo gene: innanzitutto questo è localizzato sul
cromosoma X, la mutazione non riguarda in questo caso una regione codificante, ma la
regione regolatoria dove si legano i fattori di trascrizione, cioè quella al 5’, il promotore che
presenta una ripetizione di tre nucleotidi GGG in numero variabile nella popolazione. Nei
soggetti normale il numero delle ripetizioni in media va da 10 a 55, per motivi legati alla
duplicazione del DNA, queste triplette possono espandersi da una generazione a un’altra
e quando il numero va da 55 a 200 siamo in una fase di pre-mutazione, quindi questi
soggett