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E’ una patologia dei globuli rossi (ereditaria) ed è una tipologia di anemia
emolitica che prevede la distruzione prematura dei globuli rossi. Queste
cellule presentano una normale emivita di circa 120 giorni mentre in questa
patologia l’emivita di un g.r. è di ca. 20 gg. Questa distruzione prematura
causa un accumulo di prodotti di catabolismo dell’emoglobina.
La distruzione dei globuli rossi in questa patologia avviene
principalmente ad opera di macrofagi della milza, del fegato
e del midollo osseo quindi abbiamo Emolisi EXTRAVASCOLARE.
Piccolo appunto:
Emolisi intravascolare (anche se non è il caso di questa patologia):
E’ causata principalmente da : Danno meccanico, infezione da parassiti
intracellulari come il Falciparum della malaria, fattori esogeni.
Oltre all’anemia, poiché il g.r. è distrutto prematuramente, presenta segni
caratteristici come aumento dell’emoglobina nel sangue e l’emoglobina libera
viene ossidata a metaglobina, quindi va nelle urine. L’accumulo di ferro che
era presente nei g.r. si accumula soprattutto a livello renale causando
emosiderosi e infine l’ittero dovuto ad un eccesso di bilirubina derivata dal
catabolismo dei gruppi eme.
Nel caso della sferocitosi ereditaria abbiamo invece Emolisi extravascolare :
avviene quando i globuli rossi diventano meno plastici. Anche in questo caso
le caratteristiche sono: anemia, ittero e splenomegalia, ingrossamento
notevole della milza.
Questa è l’immagine della membrana di un g.r., in basso si vedono le
proteine che collegano il citoscheletro dell’eritrocita con proteine della
membrana e sono molto importanti per l’elasticità della membrana del g.r,
questa cellula necessita di elasticità proprio per essere veicolato nel sangue
e passare nei vasi. Abbiamo due catene di spettina, α e β, che si uniscono in
maniera testa-coda e si associano all’actina che a sua volta è legata alla
proteina 4.1 che si associa quindi ad un’altra proteina di membrana, la *forina
(???). Un’altra importante proteina è l’Anchirina che fa da ponte con delle
proteine di membrana (lega la proteina della banda 4.2 e la banda 3). Nella
sferocitosi ereditaria è possibile che vi siano mutazioni nei geni codificanti
una di queste proteine, come ad es. l’anchirina, la proteina della banda 4.1,
4.2, 3 e spettrina. Queste mutazioni, pur colpendo geni diversi, causano tutte
la sferocitosi ereditaria e questo è un esempio di eterogeneità di locus geni
diversi danno luogo alla stessa patologia.
Come si può vedere la patologia fa sì che la membrana del g.r. sia molto
meno elastica e più debole in modo che la cellula nel suo scorrimento nel
circolo ematico perda pezzi di membrana e assuma una forma sferica (da qui
“sferocitosi”). Questi g.r. sono più piccoli, ipercromici e hanno forma sferica
che li rende meno flessibili. Essi tendono, soprattutto dove il flusso è più lento
come nella milza, tendono ad accumularsi e ad essere individuati dai
macrofagi che li fagocitano.
Questo schema riassume perfettamente ciò che avviene: un difetto della
membrana fa sì che la membrana venga persa. Il rapporto superficie/volume
varia dal momento che la cellula assume una forma sferica e la cellula viene
intrappolata nella milza e distrutta dai macrofagi splenici. Inoltre cambia tutto
il metabolismo, abbiamo una diminuzione del glucosio e un’acidificazione
dell’ambiente (calo del pH). Quello che succede alla fine è proprio l’emolisi.
Per quanto riguarda l’ereditarietà della patologia siamo in bilico tra
dominanza e recessività, intanto sono tutti geni autosomici non legati a
cromosomi sessuali e la diffusione e la prevalenza è di 1/5000, inoltre la
patologia è maggiormente diffusa nel Nord Europa. A seconda del gene
colpito e del tipo di mutazione l’ereditarietà può essere dominante o
recessiva.
Infatti come possiamo vedere nel caso di mutazione all’ANCHIRINA 1, che è
quello più comune(40-70% dei casi), se abbiamo mutazioni frameshift (quindi
che spostano la cornice di lettura) o mutazioni nonsenso ovvero mutazioni
che in entrambi i casi non permettono di produrre una proteina funzionante
avremo ereditarietà di tipo dominante per cui basta un solo allele mutato e la
patologia si manifesta. Questo avviene quando le mutazioni fanno sì che
l’anchirina non venga proprio prodotta. Mentre nel momento in cui abbiamo
una mutazione di senso e quindi l’anchirina viene prodotta ma presenta degli
amminoacidi diversi allora abbiamo un’ereditarietà di tipo recessivo, affinché
si manifesti entrambi gli alleli devono essere mutati. Dunque il tipo di
ereditarietà è differente a seconda della mutazione che colpisce il gene
(frameshift, nonsenso, senso). Le mutazioni che riguardano la proteina della
banda 3 (20%) sono sempre dominanti, quindi vuol dire che
indipendentemente dal tipo di mutazione basta che un allele sia mutato e la
patologia si manifesta. Invece le mutazioni della proteina 4.2 sono sempre
recessive. Per quanto riguarda la SPETTRINA il tipo di ereditarietà cambia a
seconda che si parli dell’ α o della β-spettina. Poiché l’ α-spettrina è
sintetizzata in quantità doppia rispetto alla variante β se il 50% è funzionante
la patologia non si manifesta, mentre mutazioni a livello della β-spettrina
determinano ereditarietà dominante. Come si nota sono tutti casi particolari
che fanno sì che la patologia oscilli tra dominanza e recessività.
Ricapitolando, la sferocitosi ereditaria :
1. è un’anemia emolitica
2. può essere compensata da iperproduzione di EPO (eritropoietina) da
parte del midollo osseo che induce quindi una maggiore produzione di
g.r.
3. i pazienti possono andare incontro ad infezioni da parvovirus nel
momento in cui si tratta il pz che è andato incontro a splenomegalia
4. splenomegalia viene in genere trattata con splenectomia che aumenta
tuttavia il rischio di infezioni
5. ittero da eccessiva produzione di bilirubina (derivante dal metabolismo
della emoglobina liberata in seguito alla distruzione dei g.r.)
La gravità della patologia e l’ereditarietà dipendono dal tipo di mutazione. Un
gene mutato in membri della stessa famiglia avrà una espressione simile.
Distrofie muscolari
Le distrofie muscolari sono un gruppo eterogeneo di malattie ereditarie
caratterizzate da debolezza muscolare.
Ne esistono vari tipi, le principali sono le Distrofie muscolari di Duchenne e di
Becker. I geni che vengono colpiti da questo tipo di mutazioni sono
generalmente proteine che collegano il citoscheletro delle cellule muscolari
con la membrana, detta sarcolemma.
Vedete la membrana di una cellula muscolare,la distrofina è una proteina che
fa da ponte tra le proteine del citoscheletro e quindi l’actina e la membrana
plasmatici. Ovviamente sono coinvolte altre proteine nel meccanismo di
contrazione come le distrobrevine, lasintrofina e la caveolina e poi vi sono
altre proteine della matrice che sono comunque importanti come i
distroglicani e i sarcoglicani. Tuttavia quella che viene colpita nella distrofia di
Duchenne è proprio la distrofina, importante perché stabilizza la membrana
durante i cicli di contrazione e rilassamento della muscolatura e fa sì che la
membrana non si rompa in seguito allo sforzo meccanico. Nel momento in cui
la distrofina manca o non funziona correttamente è molto più probabile che in
seguito allo sforzo muscolare vi sia una lacerazione delle fibre e quindi danno
a livello della membrana dei miociti con ingresso di calcio che induce la
necrosi di queste cellule che vanno incontro a morte progressiva.
Il gene della distrofina è molto grande se paragonato ad altri geni, presenta
infatti 79 esoni ed è presente sul cromosoma X quindi la patologia colpisce
soprattutto i maschi, con un’ incidenza di 1/3500 maschi (Duchenne). Anche
le femmine vengono colpite ma dipende da quale dei due cromosomi X viene
inattivato a causa della lyonizzazione. Quindi se per sfortuna viene inattivato
principalmente il cromosoma X sano, la patologia sarà più grave e viceversa.
Distinguiamo due tipi di patologia, legate alla mutazione della distrofina:
1. la Distrofia muscolare di Duchenne (DMD), la più grave tra le distrofie
che ha un’insorgenza precoce. In questo caso vi sono delle mutazioni
che fanno sì che la proteina non venga proprio prodotta
2. la Distrofia muscolare di Becker (BMD) è dovuta a mutazioni che invece
permettono la sintesi di una proteina anomala (con aa diversi o che
manca di alcune porzioni) che ha una funzionalità ridotta e quindi il
quadro sarà meno grave, inoltre l’insorgenza sarà più tardiva
Per quanto riguarda la Duchenne l’insorgenza varia tra i 3 e i 5 anni. I
bambini colpiti hanno difficoltà a deambulare o ad alzarsi da terra e mostrano
una degenerazione dei muscoli della coscia e del bacino. La malattia diventa
molto grave già entro i 10/15 anni di età quando i soggetti non sono già più in
grado di camminare. Un enzima importante che si dosa già quando si fanno
le normali analisi del sangue è la creatinina fosfochinasi (CPK),un enzima
che serve per l’energia del muscolo, il cui aumento nel sangue è indice di
danno muscolare proprio perché quando le cellule muscolari hanno un danno
di membrana liberano questa proteina in circolo. In genere questi pz muoiono
intorno ai 20 anni per indebolimento della muscolatura soprattutto cardiaca
ma anche polmonare andando incontro a insufficienza respiratoria.
Per quanto riguarda invece la Distrofia di Becker, è più rara con un’incidenza
di 1/20000 circa maschi. Questo tipo di patologia provoca debolezza nella
muscolatura ma l’esordio è tardivo e la capacità di camminare viene persa
più tardi intorno ai 25/30 anni. Dunque, comunque la patologia si manifesta
ma più tardivamente, e i pz possono vivere sino ai 50 anni. La morte
sopraggiunge sempre per insufficienza respiratoria e l’ interessamento
cardiaco è meno frequente.
Questo schema fa vedere la complessa gamma di mutazioni che colpiscono il
gene della distrofina. Generalmente le mutazioni che colpiscono il gene della
distrofina sono delle delezioni, cioè si perdono ei frammenti del gene (75%
dei casi). Se la delezione causa sfasamento della cornice di lettura ovvero
mutazioni frameshift, la proteina non verraà proprio prodotta. Quindi ance se
viene persa solo una parte di esoni, la restante parte di esoni rimanente
determinerà u