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RFLP
Varianti di sequenza del DNA che alterano siti di taglio di enzimi di restrizione (=sono enzimi che
tagliano il dna in determinate sequenze). Un esempio di RFLP che è stato utilizzato per individuare
l’anemia falciforme (causata da mutazione nella beta globina). In questo gene erano state
individuate delle sequenze in cui un enzima di restrizione (MST2) riconosceva e tagliava queste
sequenza di dna(taglia tre volte e quindi due bande). Nel momento in cui si ha una mutazioni in
queste sequenze di dna si è visto che l’enzima non riconosceva più il sito di taglio ed è possibile
riconoscere la regione in base alla lunghezza del dna. Il dna viene fatto migrare in un campo
elettrico e in base alla dimensione migra di più o di meno.
Dna minisatellite ipervariabile o VNTR (Variable
Number of Tandem Repeat)
Tra individuo e individuo cambia la lunghezza delle
sequenze ripetute e andando a studiare la lunghezza
di determinate regioni ripetute,ad esempio la
lunghezza di una regione di due nucleotidi ripetute
in un individuo un certo numero di volte in un altro
possono essere di più o di meno e questo ci permette
di distinguere un individuo da un altro, andando
semplicemente a vedere la lunghezza di questo dna.
Questo si può fare attraverso tecniche quali la PCR.
I marcatori sono importanti perché vengono ereditati
come caratteri mendeliani. Ad esempio due individui
che hanno dei figli: in alto la madre presenta un gene
mutato (T) e presenta un polimorfismo in un
determinato minisatellite; mentre il padre, in basso, è
un individuo sano. Vedendo l’albero genealogico gli
individui indicati in nero sono gli individui affetti (i
pallini=femmine; quadrati=maschi). Si vede, facendo
ad esempio una pcr, come tutti gli individui affetti,
anche nelle generazone successive, presentino quel
tipo di polimorfismo. In questo caso indicato M’’ , la
seconda banda ->Tutti gli individui che presentano la
patologia presentano anche il polimorfismo. Questo
è utile per individuare i geni che causano la malattia
(utile in passato quando ancora non si conosceva il
gene per una determinata malattia e si vedeva che
tutti gli individui che presentavano la malattia
presentavano anche quel determinato polimorfismo).
Questi polimorfismi possono essere molto utili in quanto consentono di fare la cosiddetta impronta
digitale di dna di ognuno di noi: DNA fingerprinting. Considerando infatti tutti i polimorfismi che
ognuno di noi ha nel proprio dna, combinati insieme possono dar luogo alla impronta digitale del
dna(viene fuori una specie di codice a barre che distinque i diversi individui) e queste differenze
vengono utilizzate nella medicina forense per l’identificazione di crimini o a fini diagnostici.
Vengono usate , per delineare l’impronta digitale, delle sonde che marcano tanti polimorfismi
contemporaneamente e ci permettono di ottenere un codice a barre di ognuno di noi (Un’unica
sonda di DNA che contiene la sequenza centrale comune può ibridare simultaneamente con più
loci contemporaneamente determinando un complesso schema di ibridazione, specifico per
ciascun individuo).
SNP (polimorfismi da singolo nucleotide)
Variazioni anche di un singolo nucleotide all’interno della popolazioni. Possono essere sia
mutazioni (che riguardano quindi dna codificante e quindi i geni),una percentuale minore dell’1% è
presente nelle regioni codificanti infatti la maggior parte delle variazioni sono presenti nel dna non
codificante e quindi conoscendo la variazione di un singolo nucleotide questo consente
un’altissima resa di tipizzazione. Questi SNP sono presenti in numero elevatissimo all’interno del
genoma. Per esempio un polimorfismo della proteina p53 è stato visto che il 75% della
popolazione presenta un determinato polimorfismo, mentre un 25% presenta una sequenza
alternativa. Alcuni 75% presentano una guanina in una posizione del gene, mentre il 25% presenta
una citosina. Questa può essere vista come una maggiore suscettibilità allo sviluppo di alcuni tipi
di tumori. Il 25% di questi individui che sviluppano una citosina al posto della guanina non è detto
che sviluppino il tumore, bensì hanno una maggiore suscettibilità a svilupparlo. Perché p53 è la
proteina guardiano del genoma: preserva l’integrità del genoma e segnala eventuali danni al dna e
se questi danni non vengono segnalati correttamente il danno può propagarsi e quindi c’è un
maggiore rischio di sviluppare neoplasie. I polimorfismi sono anche importanti
perché ci permettono di distinguere la
diversa suscettibilità ad agenti
ambientali, farmaci in ognuno di noi.
È stato visto che un polimorfismo del citocromo P450 (complesso di proteine importanti per la
detossificazione di diverse sostanze chimiche e farmaci) in individui fumatori questo polimorfismo
in alcuni sia più protettivo, quindi alcuni fumatori possono fumare e non sviluppare nessun tipo di
patologia perché hanno un determinato polimorfismo del citocromo p450; mentre altri individui
possono sviluppare malattie cardio vascolari e altri ancora che hanno una suscettibilità diversa a
sostanza chimiche presenti nel fumo di sigaretta, questo polimorfismo aumenta la suscettibilità ad
avere tumori polmanari. Questi polimorfismi possono influenzare la suscettibilità ad determinati
agenti.
Identificazione di un gene-malattia
In passato spesso si conosceva il prodotto proteico anomalo di una
determinata malattia (ad es anemia falciforme) però non si conosceva la
sequenza del gene. Si procedeva a ritroso dalla sequenza proteica e si
cercava di individuare la possibile sequenza del dna e si procedeva a trovarla
all’interno del genoma : CLONAGGIO FUNZIONALE.
Nel CLONAGGIO POSIZIONALE invece non si conosceva quello che era il
prodotto proteico finale ma, effettuando studi di popolazione, si vedeva che
una determinata malattia era associata a determinati marcatori genetici e si cercava la posizione
del gene vicino a quella di questo marcatore di cui si conosceva la posizione.
In questo modo è stato localizzato nel 1985 il gene che codifica per il canale CFTR la cui
mutazione causa la fibrosi cistica. Il gene era stato localizzato sul cromosoma 7 perché veniva
sempre ereditato assieme al polimorfismo di un marcatore genetico di un enzima chiamato
parossonasi e andando ad analizzare e ad individuare la posizione del gene è stato possibile
mappare il gene in una regione precisa del dna (un mappaggio più fine, che localizzò il gene in un
intervallo di 500 kb tra due marcatori (cMet e D7S8). Il DNA di tutta la regione è stato clonato
usando le tecniche del chromosome walking che utilizza librerie di DNA genomico.
Quando si parla di malattie mendeliane ci riferiamo a malattie causate da variazioni in un singolo
gene (malattie ereditarie). Quando invece si parla di malattie complesse o multifattoriali sono
ascrivibili a mutazioni in più geni. I polimorfismi possono afferire una suscettibilità diversa anche a
malattie non genetiche, ad esempio il citocromo p450 ; oggi c’è tutta una branca chiamata
farmacogenetica che studia la correlazione tra determinati polimorfismi del dna e effetti di farmaci:
si sta cercando di dare il giusto farmaco in base al determinato polimorfismo di un individuo (studi
molto recenti).
Patologie genetiche Patologie genetiche causate da un
solo gene vengono dette malattie
mendeliane e il 90% di queste
sono patologie pediatriche, metre
meno del 10% sono malattie
dell’adolescenza o successive;
appena l’1% compaiono dopo il
periodo riproduttive. Nel grafico, a
sx ,si vedono le malattie
cromosomiche che se abbiamo
aberrazioni di interi cromosomi o
direttamente delezioni queste
possono essere fatali e si possono
avere prima della nascita ed
essere fatali. Infine, a dx nel grafico, abbiamo malattie dell’età adulta che sono molto complesse e
multifattoriali che derivano dall’ambiente e da fattori genetici.
La causa più comune di mutazione nel dna è l’errore durante la replicazione del dna. Il dna è
presente nella cellula e nel momento in cui queste si duplicano, duplicano anche il loro dna ed è
stato calcolato che in una persona adulta ci sono circa 10^14 cellule e avvengono 10^16-10^17
divisioni cellulari nell’arco di una vita(includendo embriogenesi e ricambio cellulare) in ogni
individuo. Considerando che il genoma umano è costituito da 3x10^9 paia di basi, ogni
replicazione del DNA richiede l’incorporazione di 6x10^9 nuove basi ed è stato calcolato che
nell’arco di una intera vita vengono aggiunte 6x10^25 nuove basi. Il problema è che la DNA
polimerasi (enzima che duplica il dna) commette degli errori:ogni circa miliardo di basi duplicate,
commette degli errori incorporando basi sbagliate e quindi paradossalmente, il fatto che il dna si
duplichi è fonte di mutazioni ed è stato calcolato che un individuo man mano che va avanti con l’
età accumula circa più di mille miliardi di mutazioni. Il dato può sembrare catastrofico, ma in realtà
la maggior parte delle mutazioni riguarda il dna non codificante, sono quindi “innocue”. Ad esempio
una mutazione che capita in una cellula dell’orecchio,in un gene importante per la mano, non ha
nessun effetto.
Mutazioni
Per mutazione si intende un cambiamento permanente del dna ereditabile (trasmesso alle
generazioni successive per via germinale). In base alle dimensioni delle mutazioni, noi
distinguiamo:
– Geniche o Puntiformi : riguardano parti di geni o un singolo nucleotide
– Cromosomiche: riguardano solo parti di cromosomi
– Genomiche : riguardano interi cromosomi
Tipi di mutazione che coinvolgono uno o pochi nucleotidi :
– Sostituzioni di basi: una base viene sostituita con un’altra (Transizioni & Trasversioni).
– Inserzioni: uno o più nucleotidi vengono inseriti per errore durante la trascrizione del dna
– Delezioni: quando uno o più nucleotidi vengono persi dal dna. Vi possono essere anche scambi
durante il crossing over tra diversi pezzi di dna.
Le cause possono essere:
– Spontanee:la semplice replicazione del dna è già indice di mutazione
– Indotte da mutageni: aumentano il tasso di mutazione
Vi è anche una nomenclatura delle mutazioni: a livello di DNA
· · · · · A T G · · ·
· · ·-2 -1 1 2 3 · · · N.B. : non c’è zero
g.=DNA genomico, c.=cDNA
Sostituzione: g.G1162>A (in posizione 1162 di un gene x è stata sostituite una guanina da una
adenina)
Delezione: c.1524-1527del (nucleotidi dal 1524 al 1527 sono andati per